Un'altra di quelle volte in cui si può dire che è andata bene.
Spiace per la bici, ma ovviamente è meglio che l'impatto si sia scaricato su di lei, no? Le bici si ricomprano.... per le nostre ossa non funziona così.
In quanto alla tua domanda..... non so proprio cosa possiamo fare di più.
Credo che il ciclista affini per "istinto di sopravvivenza" la capacità di vedere per sé e per chi ci "dovrebbe" vedere e di porre tutta l'attenzione possibile per sé e per chi "dovrebbe" fare attenzione. E quando, nonostante tutto, questo non basta e ne paghiamo le conseguenze, viene davvero rabbia e senso di impotenza.
Praticamente ogni volta che torniamo a casa (credo che capiti ad ognuno di noi), possiamo dire "è andata bene" ripensando ad una portiera aperta improvvisamente, un sorpasso "al pelo", il "solito" taglio di strada dello stronzo che ci supera per svoltare immediatamente a destra.
E se lì per lì quelli ad urtare maggiormente sono i
conducenti arroganti, quelli che "la strada è di auto e moto, quei rompiballe dei ciclisti dovrebbero stare sulle ciclabili", i più pericolosi sono l'
esercito dei distratti, quelli che con aria di innocenza "scusa tanto, non ti avevo visto". Che ca**o di giustificazione è? Vuol dire che stamattina non sei uscito di casa con l'idea deliberata di farmi fuori, questo sì, ma non sminuisce la gravità delle conseguenze che la tua distrazione poteva causare. Quindi se non ci sei con la testa, lascia l'auto (o la moto) e vai a piedi o coi mezzi pubblici invece che rischiare di mandare la gente all'altro mondo per il tuo "scusa, non ti avevo visto".
Cosa possiamo fare? Non lo so.
Cosa possiamo sperare di fare? Riuscire sempre a dire "Anche questa volta è andata bene".
Comunque vedo che hai scelto il modo migliore per esorcizzare lo spiacevole accaduto: 220 Km...... una bazzeccola! Complimenti!
Ciao!