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eggio emilia
Presentati in Ghiara i 'Presepi della Chiesa perseguitata'
Basilica gremita davanti alle suggestioni proposte da Giovanni Lindo Ferretti e Giuliano Ferrara
REGGIO EMILIA (11 dic. 2007) - Una Basilica della Ghiara gremita e segnata dal silenzio ha accolto la veglia di presentazione della mostra “Siate lieti: i presepi della Chiesa perseguitata”, promossa dall’Associazione Arte & Cultura, Confartigianato e Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e aperta dall’11 dicembre in Battistero e alla Camera di Commercio.
Un pubblico raccolto davanti alle suggestioni proposte da Giovanni Lindo Ferretti, Giuliano Ferrara, dalla giornalista Marina Corradi, da don Ubaldo Orlandelli (da 16 anni missionario in Siberia) e da un gruppo di cantori; voci su voci, in sostanza, a rincorrersi nella testimonianza, nella parola e nel canto.
Quattro voci diverse nella testimonianza: quella di Giovanni Lindo Ferretti a guidare ad un natale fatto di gesti semplici, ad una quotidianità di affetti familiari imperniata sul mistero dell’Incarnazione: quella di Marina Corradi, alla ricerca di una speranza “ragionevole” in un cammino di dolore, di smarrimenti e di ritorno alla fede; quella di don Ubaldo Orlandelli, a testimoniare in uno degli ambienti più sperduti e più ostili del mondo quel “Cristo – ha detto – che non chiama i suoi alla coerenza, ma alla perfezione”; e infine la testimonianza di Giuliano Ferrara, a chiedersi reiteratamente “cosa ci faccio qui, io, non convertito né culturalmente cattolico?”. La testimonianza di un non credente che dichiara: “vi sta parlando un muto”, per poi chiedersi: “che cosa ci unisce allora?”. “Moltissimo”, ha aggiunto Ferrara, “e soprattutto due cose che mancano in tutta la società: il senso della missione e il senso dell’attesa; condividerle con voi è per me motivo di letizia”.
Un riferimento esplicito, in questa affermazione, al titolo della mostra: “Siate lieti: i presepi della chiesa perseguitata”.
Diciassette opere – in mostra fino al 7 gennaio in Battistero e alla Camera di commercio dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,30 – con un’apertura sull’arte presepiale della tradizione italiana, dalla quale si imbocca un percorso nelle espressioni artistiche di Paesi in cui forte è stata ed ancora è la persecuzione dei cristiani, e più ampiamente la sofferenza degli uomini privati della libertà da regimi di varia natura che nei secoli hanno fatto della sopraffazione il loro orizzonte: dalla Spagna al Messico, al Sudan, al Venezuela, alla Russia, al Vietnam, al Paraguay, alla Turchia, all’Armenia, alla Birmania, all’Egitto, fino ad una Natività essenziale, testimone di Aushwitz, in cui la Madonna sembra porgere il Cristo bambino ad un’umanità sofferente.
“Opere d’arte che si propongono prive dell’angoscia della sofferenza – sottolinea il presidente di “Arte & Cultura, Graziano Ferrari - ma piuttosto come testimoni della luce della fede e della speranza che non si è spenta nella persecuzione”.