Romani in America

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Orazio.18
00venerdì 7 dicembre 2018 18:54
Ho letto diverse teorie e studi sulla scoperta dell'America anticipata da parte dei romani, voi che ne pensate?
Leonida.7742
00sabato 8 dicembre 2018 16:18
Hanno prove scientifiche questi studiosi? no perchè sai...si può dir di tutto😊.So che hanno trovato dei reperti nell'Africa subsahariana,e che un Imperatore (non ricordo se Caligola o Nerone) mandò una spedizione nel cuore del continente nero perchè si era fissato di scoprire dove nascesse il Nilo,ma per quanto riguarda l'America la vedo veramente dura.
Poitiers
00domenica 9 dicembre 2018 15:29
Mah anni fa avevo sentito parlare di un ritrovamento di una nave romana (tardo imperiale) nel golfo del Messico. Non so se avevo capito male o fosse una fake news. Credo ci sia qualche evidenza storica in più se parliamo di isole dell'Atlantico, Canarie e Azzorre. Più o meno è lo stesso discorso dei Romani in Cina. Poco più di leggende.
Exodus 89
00martedì 11 dicembre 2018 14:53
Per quel che ricordo le navi dell'epoca nemmeno affrontavano il mare aperto (troppo rischioso e fragili le navi), preferendo di fatto navigare non troppo lontano dalla costa.

C'erano dei limiti evidenti, figurarsi ad attraversare l'oceano...

Di spedizioni particolari romane, oltre al tentativo di risalire tutto il Nilo, ricordo di un qualche tentativo in Arabia Felix, ovvero in particolare nell'odierno Yemen.
andry18
00martedì 11 dicembre 2018 22:25
Beh, in una spedizione militare attraverso il sahara soggiogarono i garamanti, che ai tempi (periodo augusteo) facevano qualche incursione verso la costa. Ma cmq ce ne furono varie altre

Per quanto riguarda l'america...la navigazione in mare aperto era un suicidio: le navi non erano abbastanza resistenti per resistere ad un viaggio transoceanico. Poi vabbè, magari con parecchia fortuna trovi 2 mesi di meteo limpido e sereno, vento favorevole ecc, ma la vedo difficile...oltre a questo bisogna pensare ai viveri. Era necessario fare scali ogni tot giorni per rifornirsi di viveri e, soprattutto, di acqua potabile. Restare al largo per due mesi non era proprio fattibile, senza neanche considerare un equipaggio così numeroso (i rematori consumano)
Exodus 89
00martedì 11 dicembre 2018 23:23
Si dice che il greco "marsigliese" Pitea (in ogni caso un grande navigatore) riusci ad arrivare in Islanda o comunque oltre l'attuale Scozia.

In effetti per arrivare in america l'unica rotta a mio parere "leggermente meno impossibile" per gli antichi, in linea puramente teorica, poteva essere quella diciamo così "vichinga", se ci si "appoggiava" alla Groenlandia in qualche modo.

Di certo attraversare l'oceano atlantico "alla Colombo" sarebbe stato un suicidio come già ben spiegato da andry18.
Antioco il Grande
00sabato 26 gennaio 2019 11:17
Come già ben esposto, le navi antiche erano piccole e poco resistenti. Adatte al Mediterraneo,dove navigavano sotto costa e facendo scalo ogni sera (non c'era quasi spazio a bordo), l'Oceano, anche a trovare meteo perfetto, era insuperabile, tranne passando da nord, alla vichinga, per l'appunto. E sempre ci voleva fortuna. Cesare se la vide brutta solo per superare la Manica, ed era Cesare...

Negli anni '80, fecero un esperimento. Gli archeologi greci ricostruirono una trireme e la diedero da manovrare a uomini della marina militare greca, gente quindi di mare e abbastanza in forma. Dopo poche ore di remate erano stremati, sudati, quasi morti di fatica.
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