Roma 9 marzo 2011 Mercoledì delle Ceneri

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ale3000
00martedì 8 marzo 2011 16:53
Roma 9 marzo 2011

Mercoledì delle Ceneri

Introduzione. Inizio Quaresima: un appuntamento ineludibile con la “cenere”, che ci mette di fronte al nostro futuro destino e alle nostre responsabilità eterne.

A. L’appuntamento annuale con la “Cenere”, ci obbliga a due considerazioni:
1. Nessuno, credente o non credente può sottrarsi al capolinea della vita, dove sorella morte aspetta tutti, senza che alcuno possa sfuggire.
2. Con la morte, credenti o non credenti, sapranno che il loro corpo, composto per lo più di carbonato di calcio e di mille altri elementi chimici, si dissolverà, riducendosi ad un semplice pugno di cenere.
Domanda: Ma se dobbiamo ridurci così, allora che senso ha la vita?
Due risposte.
a. Per chi non crede, l’avventura della vita lieta o triste che sia stata:
per il corpo si conclude lì;
per l’anima invece, avendo rifiutato Dio, sopravvive al corpo che alla fine della storia risorgerà, ma solo per seguire l’anima nel suo destino di condanna eterna, per la privazione di Dio, senza fine. Così i sostenitori del materialismo e del nichilismo. Infatti: per il biologo Jean Rostand:< La morte è un fenomeno senza significato e senza scopo>. Per Jean Paul Sartre:< E’ assurda la nostra nascita, è assurda la nostra morte>.
b. Al contrario invece, per chi crede, la morte è un sonno temporaneo (tanto che cimitero significa dormitorio), perché alla fine del mondo, dalle ceneri del nostro corpo, per Risurrezione di Cristo, risorgerà un corpo non più materiale, ma spirituale, che si riunirà alla propria anima, per godere del destino dell’eterna visione beatifica di Dio.
Questo ci dice la nostra fede. Infatti il pensatore convertito francese Blaise Pascal scrive:< Fuori della fede di Gesù Cristo, non sappiamo, che cosa sia la nostra vita, o la nostra morte … senza la Sacra Scrittura non conosciamo niente e non vediamo che nebbia e confusione nella natura di Dio e nella nostra> (Da “Pensieri” n. 548).

B. Se le cose stanno così, ciascuno è libero di scegliere la prima o la seconda opzione.
Con la prima, quella del materialismo e del nichilismo, si preferisce affidarsi alle cose di quaggiù, all’insegna dello slogan del ricco stolto della parabola di S. Luca, che recita:< Anima mia, hai tanti beni a disposizione per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla pazza gioia>. (Lc. 12,19).
I motivi, che inducono a questa pessima illusione sono principalmente, la convinzione del:
a. Nulla esiste dopo la vita. Interpellato da un gruppo di giovani amici sul fatto, che dopo la morte, ci sia o no, il nulla, Alberto Moravia, rispose:< Verissimo! State tranquilli, scrivete pure, che dopo la morte non c’è nulla, ve lo assicuro io, vi do la mia parola>.
b. Motivetto, che l’attore Ettore Petrolini (Roma 1896-1936) canticchiava, secondo cui:< Noi siamo semplici pacchi senza valore, che l’ostetrico spedisce al becchino>.
Riflessione. Per i sostenitori di queste deludenti convinzioni, l’appuntamento con la “Cenere”, sarà solo un prendere atto, che a dispetto loro “l’aldilà esiste” e si renderanno conto, che senza questa certezza, la loro vita è stata semplicemente una catena di assurdità.
Con la seconda opzione, l’appuntamento con la “Cenere” sarà l’inizio della vera vita, perché:
a. Affidandoci a Dio, essendo Egli la Verità Assoluta, non può mai ingannare nessuno, circa il nostro futuro destino.
b. Dio, essendo la felicità Infinita, è la sola, che può saturare tutte le attese e le aspirazioni dell’uomo. < Ci hai creati per Te e inquieto o Signore, è il nostro cuore finchè non riposa in Te!> così esclamava S. Agostino. (Conf.l. 1,2).
Obiezione: chi ci assicura che l’aldilà, sarà l’aprirsi del sipario della vita vera?
Risposta. Ce lo assicura Dio stesso con la sua Parola, rivelata nella Bibbia; ma soprattutto la conferma inequivocabile ce la dà lo stesso figlio di Dio, Cristo Gesù, con la sua Risurrezione.
Scrive infatti S. Paolo ai cristiani di Corinto: “ Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito di incorruttibilità … si compirà la parola della Scrittura: < La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è o morte la tua vittoria?Dov’è o morte il tuo pungiglione? … Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo>. (1.Cor 15,54-57).
Il momentaneo fallimento dovuto alla morte, viene dunque superato con la certezza della nostra risurrezione. Certezza, che anche nel cuore di qualche ateo è presente, come nel caso di Roger Garandy , ex dirigente comunista, il quale affermava:< Gesù Cristo, e Lui solo, ha aperto una breccia nell’orizzonte degli uomini, proclamando che, tutti i limiti umani sono stati vinti, compreso il limite supremo: la morte>.

Conclusione. Appuntamento dunque obbligato quello con la cenere. Quale la nostra scelta?
Il cammino della Quaresima con la riscoperta del digiuno, della preghiera e dell’elemosina, sia lo strumento ideale, per sconfiggere la cenere e approdare alla luce.

Don Remo Bonola
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