Roma 8 dicembre 2009 Festa dell’Immacolata

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ale3000
00lunedì 7 dicembre 2009 09:37
Roma 8 dicembre 2009

Festa dell’Immacolata

Introduzione. La festa di oggi, alla luce dell’Immacolata possiamo focalizzarla in tre realtà di fatto:
a. Una domanda
b. Una chiamata
c. Una risposta,

A. La domanda: “Dopo che Adamo ebbe mangiato dell’albero, il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse:< Adamo dove sei?> (1ª lettura).
Con tono perentorio Dio interpella il capostipite dell’umanità, subito dopo che questi ha consumato il primo peccato della storia:< Adamo dove sei?>.
Adamo = “Is” significa uomo, quindi la requisitoria di Dio è come se scendesse su:
1. Ciascuno di noi come persona. In tal caso sentirsi rivolgere questa domanda “è come sentirsi fuori posto”; io sono là dove (= il peccato) non dovrei essere.
In altre parole il peccato significa dire “No” a Dio.
Le conseguenze più eclatanti del nostro “No” a Dio, quando vogliamo sostituirci a Lui, o pretendere di essere come Lui sono:
a. Il segnare negativamente tutte le relazioni fondamentali della nostra vita. Si diventa facili prede dell’”Homo homini lupus” (L’uomo lupo per l’uomo) T. Hobbes – la storia lo dimostra ampiamente.
b. L’incamminarsi verso la rovina della propria anima dal momento che ci si erge a principio di se stesso nello stabilire ciò che è bene e ciò che è male.
c. Il riconoscersi “nudo” non in senso fisico, ma metafisico, cioè rendersi conto di scoprirsi senza fondamento e senza riferimenti assoluti nella vita di ogni giorno.

2. Sulla stessa società di cui l’uomo fa parte.
La rottura del rapporto con Dio infatti, si ripercuote negativamente anche sul rapporto dell’uomo con i suoi simili che compongono la società.
Eva non è più per Adamo “carne della sua carne”, cioè un essere con il quale vivere in profonda unità, bensì un essere estraneo, e spesso anche nemico.
Di qui il diffondersi nella famiglia, nella società, nelle nazioni , il “Virus della divisione e della discordia”, da cui scaturiscono guerre, odi, violenze, vendette e diatribe a non finire.
Possiamo veramente dire che “ la fuga da Dio, è anche la fuga dall’umanità propria e altrui”, al punto che Napoleone se ne usciva spesso con questa battuta:< Un popolo senza Dio, non si governa, si mitraglia>.

B. La chiamata: Comunque l’uomo risponda alla domanda “Uomo dove sei?” Dio tuttavia non cessa di chiamarlo per metterlo al corrente, che, nonostante la sua condizione di peccato, egli è stato scelto prima della creazione del mondo, per essere: benedetto; santo; immacolato; figlio adottivo: al suo cospetto in un clima di amore per mezzo di Gesù Cristo.
Questo infatti è quanto afferma S. Paolo nella 2ª lettura:< Fratelli … Dio Padre ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo e in Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi; immacolati e suoi figli adottivi davanti a Lui … per opera di Gesù Cristo> (cfr. 2ª lettura).
Riflessione.
Quale risposta dare a questa chiamata del Signore?
a. Un ateo si è lasciato sfuggire questa esclamazione:< Dio non ci perdonerà se mancheremo al nostro compito> (Così Leonid Breznev capo del Cremlino, durante il vertice di pace con Jimmy Carter a Vienna nel 1979).
b. Un laicista confessa:< Non credo più in Dio, ma forse Dio crede ancora in me; dunque manteniamo un certo rapporto!> (Così Umberto Eco, autore de “Il nome della rosa”, letterato e filosofo).
Così rispondono gli atei e gli agnostici. E noi?

C. La risposta. Al no di Adamo si contrappone il “SI” a Dio da parte della fanciulla di Nazareth: la Vergine Maria.
Il suo è stata un :
1. “SI” personale che le ha permesso di diventare la Madre Immacolata del Salvatore.< Eccomi sono la schiava del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (3ª lettura).
2. “SI” solidale nel senso che ha permesso a ciascuno di noi di far parte, tramite il suo Figlio Gesù, del suo Regno portatore di salvezza, perché “non avrà mai fine”; < Ecco concepirai un figlio … e lo chiamerai Gesù … regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine> (3ª lettura).
Riflessione.
Nel rispondere alle chiamate di Dio imitiamo la prontezza e la disponibilità dell’Immacolata. S. Andrea vescovo di Creta così ammoniva i suoi fedeli:< Corriamo insieme verso Colui che si affretta a venire in mezzo a noi … Egli, che è la Mansuetudine stessa, gode di venire sopra il crepuscolo del nostro peccato> (Dai Sermoni).

Conclusione.
Come il “SI” dell’Immacolata a Dio, così anche i nostri Sì al Signore, possano ridare forza e speranza non solo a noi, ma anche al mondo.

Don Remo Bonola
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