Roma, 8/12/07 FESTA DELL’IMMACOLATA

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ale3000
00venerdì 7 dicembre 2007 18:33
Roma, 8/12/07

FESTA DELL’IMMACOLATA

Introduzione: Nella sfolgorante persona dell’Immacolata scopriamo un incredibile progetto di Dio, preannunciato, manomesso e restaurato.
A) Un incredibile progetto di Dio preannunciato.
“Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo ci ha benedetto con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo.” (2° lett.)
Questa solenne professione di fede indirizzata dall’Apostolo Paolo ai cristiani di Efeso ci assicura verità sconvolgenti ma rassicuranti:
1) Per mezzo di Cristo Gesù, Dio Padre, ci guarda con occhio benevolo e benedicente
2) Lo scopo per cui, per mezzo del suo Figlio Gesù, Dio Padre, ci ha scelti prima ancora della creazione del mondo, è quello di essere davanti a Lui sempre “santi e immacolati”; in altre parole, ciò significa che, con la forza dello Spirito Santo, sorgente inesauribile di amore, ciascuno di noi deve impegnarsi ad essere per quanto lo permettono le possibilità umane, “irreprensibile “ in tutto, sia davanti al Signore, che davanti agli altri.
3) L’essere “santi e immacolati” nella vita di ogni giorno ci garantisce la dignità di “figli adottivi di Dio” per opera del Signore Gesù nostro Salvatore.
Riflessione: Tutto questo ci porta a formulare due conclusioni importanti:
a) la nostra esistenza è un dono strepitoso di Dio perché Egli ci permette di viverlo con la dignità, non di “blasoni umani” (conti, marchesi, dottori, commendatori ecc.), ma con quelle del prezioso blasone divino di “suoi figli adottivi”.
B) Qualcuno potrebbe dire :”bene! Ma quanto ha scritto San Paolo agli Efesini cosa c’entra con l’Immacolata? La risposta è semplice. Se Dio ha creato noi perché fossimo, come “figli adottivi” “santi e immacolati”, pur sapendo che gli avremmo voltato le spalle con il peccato (cfr. 1° lett. Genesi 3, 9-20), a maggior ragione dovendo scegliere una madre per il suo figlio Gesù, come non poteva sceglierla senza macchia di peccato, quindi Immacolata? Il grandi teologo francescano Duns Scoto con tre verbi incisivi riassume questa scelta esclusiva di Dio Padre circa la Madre del Salvatore:
Decuit = era conveniente
Potuit= poteva farlo
Voluit= ha voluto così.
La liturgia bizantina nel meraviglioso inno greco del V-VI secolo, conosciuto col nome “Akatistos” (= stando in piedi, perché lo si ascoltava in piedi come il Vangelo in segno di rispetto), così riassume la grandezza della Madre Immacolata di Cristo alla strofa n. 11:
Ave, riscossa del genere umano,
Ave, disfatta del regno d’inferno.
Ave, Tu, inganno ed errore calpesti,
Ave, degli idoli sveli la frode.
Ave, tu mare che inghiottì il gran Faraone,
Ave, tu roccia che effondi le acque di vita.
Ave, colonna di fuoco che guidi nel buio,
Ave, riparo del mondo più ampio che nube.
Ave, datrice di manna celeste,
Ave, ministra di sante delizie.
Ave, tu mistica terra promessa,
Ave, sorgente di latte e di miele.
Ave, Vergine e sposa!

C) Un incredibile progetto di Dio manomesso.
D) “Dopo che Adamo ebbe mangiato dell’albero ( Peccato originale), il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?” Rispose “Ho udito il tuo passo nel giardino (ho avvertito la tua presenza) : ho avuto paura, perché sono nudo e mi sono nascosto”. Riprese: “Chi ti ha fatto capire che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero che ti avevo comandato di non mangiare?”. (1° lett.) La luminosa scena del primitivo progetto di Dio sull’uomo, qui viene drammaticamente catapultata in una oscura zona d’ombra. Infatti:
A) L’uomo si lascia stupidamente catturare dalla suggestione demoniaca di diventare “come Dio” e di conseguenza dalla convinzione di poter fare a meno di Lui.
B) L’uomo, in un primo momento, ebbro della sua “ autosufficienza”, subito dopo si rende conto, che, da “ figlio di Dio “ è diventato facile preda del peccato e del maligno cioè dello spirito del male.
C) L’uomo “schiavo dello spirito del male” non si rassegna ad accettare la sua “nudità” cioè la sua “impotenza metafisica” perché capisce di aver perso Dio e con Lui ogni altra spinta verso il bene. Allora fugge lontano da Dio per paura del suo “nulla”.
A questo punto ci sarebbe da disperarsi, perché il guaio combinato da un esercizio incosciente della propria libertà, inevitabilmente ci mette sulla strada di guai peggiori. Ma Dio nella sua infinita misericordia non disarma dalle sue imprevedibili risorse, ecco annunciare la parola di salvezza e di speranza (Protovangelo – prima buona notizia). Scatta così l’operazione “annuncio restauro” con questa promessa: “ Io porrò inimicizia tra te e la donna dice Dio al demonio, tra la tua discendenza e la sua : questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno (1° lett. )
Riflessione:
Promessa solenne che viene mantenuta con la venuta in mezzo a noi del “grande Verbo infinito del Padre”, che si fa “carne umana” nel grembo verginale della Madre Immacolata, per abitare tra le nostre case.
In questo alone di speranza alla strofa n. 7 così recita sempre l’inno “Akatistos “ nel sottolineare le meraviglie dell’Immacolata :
“Ave, per Te con la terra esultano i cieli;
Ave, per Te con i cieli tripudia la terra.
Ave, Tu sei degli Apostoli voce perenne,
Ave, dei martiri, Tu sei l’indomito ardire.
Ave, sostegno possente di fede,
Ave, vessillo splendente di grazia.
Ave, per Te fu spogliato l’inferno,
Ave, per Te ci vestimmo di gloria.
Ave, Vergine e Sposa.
D) Un incredibile progetto di Dio restaurato in pieno.
Con l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele alla giovane Maria di Nazareth, Dio Padre porta a compimento la promessa di salvezza fatta nel giardino dell’Eden subito dopo il peccato originale. Con il “SI” della Vergine perciò si cancella una volta per tutte il “NO” dell’autosufficienza umana e l’uomo può riappropriarsi della sua iniziale dignità di “figlio di Dio”.
“Ti saluto piena di grazia, il Signore è con Te … allora Maria disse:”Eccomi, sono la schiava del Signore, avvenga di me, quello che hai detto” (3° lett.). Con il “SI” della schiava del Signore la Vergine Immacolata, l’umanità intera viene riscattata dal fatidico “NO” dei nostri progenitori, che ci aveva resi tutti “schiavi senza speranza”
Riflessione:
A conferma di questa consolante verità, valgano tra le tante segnalazione della storia, alcune delle meraviglie che illuminano la dolce figura dell’Immacolata:
1) Al Concilio di Efeso la Madonna viene proclamata “Theothocos” cioè Madre di Dio.
2) Nel secolo VIII Andrea di Creta vescovo, già celebrava la festa dell’Immacolata il 9 dicembre a Bisanzio
3) Nel 1308 il teologo Duns Scoto riconosce il privilegio dell’Immacolata con i tre celebri verbi con i quali “Dio Padre sceglie la Madre del Salvatore: decuit, potutit , voluit
4) L’8 /12/1476 Sisto IV Papa inserisce nel calendario la festa dell’Immacolata
5) L’8/7/1830 a Rue de Bac a Parigi apparizione dell’Immacolata a Santa Caterina Labourè e consegna della “ medaglia miracolosa”. A Parigi cessa l’epidemia di colera del 1832.
6) L’8/12/1854 Dichiarazione del dogma dell’Immacolata con il Beato Pio IX Papa.
7) Il 7/3/1858 La Madonna a Lourdes a Santa Bernardette conferma il dogma di Pio IX.
8) A Roma nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte (chiamata dal Papa Benedetto XV “la Lourdes romana” ) la Madonna Immacolata converte l’ateo ebreo Alfonse Ratisbonne, che poi divenne sacerdote.
9) Conclusione: La Vergine Immacolata nel prepararci a rivivere la nascita del Suo Figlio Gesù, ci aiuti ad andare incontro al nostro Salvatore in santità e purezza di spirito.


Don Remo Bonola
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