Roma 7 novembre 2010 32ª Domenica p. A.

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ale3000
00venerdì 5 novembre 2010 17:48
Roma 7 novembre 2010

32ª Domenica p. A.

Introduzione. Quella della futura risurrezione dei corpi, è la verità più sconvolgente e tra le più difficili ad accettarsi dalla nostra limitata ragione umana.

A. Una verità sconvolgente:
Siamo intorno all’anno 175 a.C., al tempo del re Antioco IV Epifane, persecutore accanito del popolo di Israele, uno dei sette fratelli Maccabei, apostrofò il re torturatore con questa coraggiosa professione di fede: “ Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il Re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna … ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita”. (1ª lettura).
Riflessione.
Questi giovani Maccabei, educati secondo le leggi del Dio d’Israele, dimostrano di credere fermamente alla:
1. Certezza della risurrezione dei corpi;
2. Sicurezza del premio eterno;
3. Glorificazione futura dei nostri corpi;
4. Condanna eterna degli empi, di coloro cioè,che, coscientemente rifiutano Dio e le sue leggi.
Sacrosante verità queste, che scaturiscono, non da dottrine di uomini, ma da Dio stesso e fatte proprie dalla nostra madre Chiesa, assimilate con grande edificazione anche da convertiti di spicco, come il nostro scrittore Domenico Giuliotti. Egli il 12 gennaio 1956, morendo lasciava scritto nel suo testamento:< E’ necessario, che gli ultimi cristiani restino saldi sul terreno della fede, in mezzo a tutti i demoni, nell’aspettazione, la sola infallibile del pieno trionfo di Cristo. Allora, l’implacabile fuoco dell’amore brucerà ogni seccume, illuminerà ogni tenebra: gli innumerevoli ciechi riapriranno gli occhi, e tutti assisteremo, terrorizzati, o rapiti, a quei tremendi e magnifici eventi, che furono vaticinati dal quarto Evangelista, il cui segno è l’aquila>.

B. Una verità tra le più difficili da capire:
“ Fratelli … Dio Padre nostro, ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza … pregate per noi, perché la Parola del Signore corra e sia glorificata … e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi … Il Signore vi confermerà e vi custodirà dal Maligno”. (2ª lettura).
Riflessione.
In questa lettera indirizzata ai fedeli cristiani di Tessalonica, S. Paolo ricorda:
1. La grandezza e la certezza dell’amore di Dio, che donerà una consolazione eterna ai suoi figli fedeli.
2. L’impegno della preghiera per ottenere questa “consolazione …” mediante la diffusione della Parola di Dio nella società di uomini corrotti e malvagi.
3. La fiducia nel Signore, che ci libererà da tutte le insidie del Maligno, nella misura, che saremo fedeli testimoni della sua Parola vissuta e predicata.
Oggi purtroppo queste consolanti verità inciampano in un clima di secolarizzazione dilagante, che rischia di disorientare persino noi credenti. E’ diffusa infatti la convinzione, che in questo mondo ad essere onesti e virtuosi sia del tutto inutile, dal momento, che, con la morte, per molti nostri contemporanei, finisce tutto.
A riprova di ciò, il nostro Benedetto Croce, credente da ragazzo, agnostico da giovane in poi, afferma:< Con la morte termina per sempre l’avventura del singolo uomo; rimane l’avventura della storia>.
Ma noi facciamo osservare, che, senza Dio, senza fede nell’aldilà, la storia sarà solo un immenso dimenticatoio, nel quale resteranno mute e disattese tutte le speranze degli uomini per sempre.

C. Una verità consolante e risolutiva:
Il Vangelo di oggi infatti, con determinatezza ci conferma:
1. L’immortalità dei corpi con la futura risurrezione. Motivo: “ Dio è Dio dei vivi, non dei morti, perché, tutti vivono per Lui”. (3ª lettura).
2. La spiritualizzazione dei corpi: “ Saranno, ( i risorti) come gli Angeli di Dio” (3ª lettura) dice il Signore Gesù.
3. I corpi spiritualizzati saranno glorificati per sempre, perché – dice Gesù – “ sono figli della risurrezione” in quanto figli di Dio.
Riflessione.
Anche queste consolanti verità, sottoposte alla nostra ragione, da parte:
a. Di molti sono negate o ignorate:
1. “ a me piacerebbe sapere, che c’è un riscatto, una redenzione; ma per quanti sforzi abbia fatto non sono mai riuscito a capire quale sia il fine della storia o se un fine ci sia …” (Norberto Bobbio, sociologo – febbraio 1979)
2. Enzo Forcella:< Sono un laico, per me, dopo la morte non c’è niente>.
3. Paolo Volponi: < Sono un materialista, dunque l’aldilà, me lo immagino inesistente” Così ancora: Michelangelo Antonioni, Lina Wertmuller, Ugo Gregoretti, Giancarlo Pajetta ecc.:
b. Da molti altri invece sono accettate, credute e vissute.
“ I cristiani vivono nella carne, ma non secondo la carne … sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita … il mondo odia i cristiani, solo perché questi si oppongono al male …” ( Lettera di Diogneto II sec. d.C.

Conclusione.
Il problema della risurrezione esige la fede. Ma il Vangelo ci ricorda la terribile domanda di Cristo: “ Quando ritornerà il Figlio dell’uomo, ci sarà ancora fede sulla terra?”

Don Remo Bonola
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