Roma, 22 novembre 2009 Festa di Cristo Re

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ale3000
00mercoledì 18 novembre 2009 20:28
Roma, 22 novembre 2009

Festa di Cristo Re

Introduzione. Un Re inedito per il suo potere e le sue esclusive investiture.

A. Un Re inedito:< Io sono Re … venuto nel mondo per testimoniare la verità …>. (3ª lettura)
La verità, che questo inedito Re, è venuto a testimoniare nel mondo, è quella di presentarsi con tutte le carte in regola, per essere riconosciuto come:
1. Dio creatore, Signore dell’universo:< Il mio regno non è di questo mondo> (3ª lettura), ma di un mondo ben diverso dal quale dipende tutto il creato.
2. Redentore e Salvatore dell’umanità, dal momento, che ci ha liberati ( = sciolti dai nostri peccati) (2ª lettura).
3. Giudice supremo e unico dei futuri destini di tutti gli uomini.
< Per Lui, tutte le tribù della terra si batteranno il petto> (2ª lettura).
Riflessione.
Dunque sono queste le verità, che credenti e non credenti dovrebbero non perdere d’occhio per il bene dei singoli e dell’intera umanità. Queste verità, purtroppo non hanno trovato nel passato, ma anche al momento presente, facile dimora nel nostro mondo.
Motivo: l’uomo contagiato con il primo peccato (quello originale) da Satana, impareggiabile maestro di menzogne e trabocchetti (diavolo = colui, che tende insidie), ha imparato bene il mestiere del suo istruttore.
Come sottrarsi a questo micidiale “cocktail” di menzogne e trabocchetti?
Gesù è lapidario:< chiunque è dalla verità, costui ascolta la mia voce>. (3ª lettura). Perciò, promotori della verità, sono soltanto coloro, che ascoltano la voce di questo Re, e ne mettono in pratica i suoi insegnamenti, anche, se purtroppo nella vita, ogni essere umano può denunciare qualche debolezza e anche peccati.
Nel romanzo “Edera” 1908 di Grazia Deledda, ricorrono queste parole:< Anna! vedi, il Signore non è crudele, come sono crudeli gli uomini! Egli, dice a colui, che è caduto:< Sollevati! E bada di non ricadere … cammina e non peccare più!>
Cristo Gesù: un Re inedito per la sua grandezza, ma soprattutto per la sua misericordia.

B. Un Re inedito per il suo potere eterno:< Ecco venire sulle nubi del cielo, uno simile a un figlio d’uomo, il cui potere, è un potere eterno … e il suo regno non sarà mai distrutto> (1ª lettura).
Spiegazione:
Il profeta Daniele, con l’espressione “uno simile ad un figlio d’uomo”, si riferisce alla persona del Messia, non solo come uomo venuto tra noi, ma soprattutto come Dio il cui regno:
1. Non finirà mai, a differenza dei regni di questa terra
2. Non potrà mai essere distrutto da nessuno, come dimostrano i venti secoli dal suo inizio, fino ad oggi.
Riflessione.
Purtroppo, questo regno inaugurato da Cristo duemila anni fa sulla terra, e, che si concluderà nella gloria del Cielo, non riscuote troppe simpatie presso gli uomini in generale.
Per quale motivo? Per il semplice fatto, che, il detentore di questo Regno, all’abbagliante fulgore della sua divinità, ha preferito e continua a preferire i chiaroscuri dell’umiltà, del silenzio e della discrezione, piuttosto che il fragore delle armi e il lusso dei palazzi del potere.
Infatti, chi pensa di combattere Cristo come Re, lo fa, perché il suo Regno inconsueto, è un martellante disturbatore della quiete pubblica, soprattutto in fatto di fede, di coscienza, di moralità e di giustizia.
A questo proposito mi piace ricordare l’incisiva affermazione del grande vescovo di Costantinopoli, S. Giovanni Crisostomo. Egli infatti dice:< Molti hanno tentato di sopprimere il Re Crocifisso; ma hanno ottenuto l’effetto contrario.
Questo nome rifiorì sempre di più e si sviluppò con il progresso crescente. I nemici invece, sono periti e caduti in rovina. Erano vivi, che facevano guerra ad un morto e ciò nonostante non l’hanno potuto vincere>. (Dalle Omelie sulla 1ª ai Corinzi).
Parole queste, che trovano un attuale riscontro nella situazione dei giorni nostri.

C. Un Re inedito per le sue singolari investiture.
< Gesù Cristo è il sovrano dei re della terra … liberandoci dai nostri peccati con il suo sangue, ha fatto di noi un regno sacerdoti per il suo Padre … ( con la sua venuta alla fine del mondo), tutte le tribù della terra si batteranno il petto>. (2ª lettura)
San Giovanni dunque, vuole mettere bene in risalto la differenza sostanziale, tra i re della terra e il Re Cristo:
1. I re della terra amano più conquistare, che liberare i popoli; il Re Cristo al contrario, con la spada della Croce, non mira a conquistare nuovi territori, ma piuttosto a bonificare la coscienza e la libertà dei singoli, dalla schiavitù del peccato e della morte spirituale.
2. I re della terra amano investire i loro sudditi di alte cariche e onorificenze varie; il Re Cristo invece, i suoi sudditi, preferisce investirli della dignità di “sacerdoti”, cioè di consacrati appartenenti solo a Dio Padre in vista della gloria senza fine.
Riflessione.
Ancora una volta dunque il Regno di Cristo risulta appartenere ad un piano completamente diverso dai regni della terra. Esso è strutturato in modo tale, da segnare la completa disfatta del male, con la certezza della vittoria finale del bene; a ciascuno di noi è affidato il difficile compito della sua perfetta realizzazione, tanto più, che:< Tutto ciò che merita di essere fatto – ha detto qualcuno – merita di essere fatto bene> (Chesterfield).
Conclusione.
Questo inedito Re, dal potere eterno e dalle sue singolari investiture, si aspetta solo, che, noi ci schieriamo dalla sua parte … ne avremo sicuramente da guadagnarci.

Don Remo Bonola
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