Roma 14 novembre 2010 Domenica 33ª p. A.

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ale3000
00venerdì 12 novembre 2010 18:15
Roma 14 novembre 2010

Domenica 33ª p. A.

Introduzione.
Uno scenario apocalittico da resa dei conti per credenti, non credenti e sobillatori dell’opinione pubblica.

A. Uno scenario apocalittico annunciato.
“ Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono accadere queste cose, ma non sarà subito la fine”. (3ª lettura)
Scenario apocalittico, che non fa distinzione di tempo, né di persone, perché volenti o nolenti riguarda ogni epoca e ogni società.
Quali sono infatti “queste cose” che devono accadere a cui si riferisce Nostro Signore, arbitro del tempo e della storia?
Si tratta di un elenco preoccupante:
1. Guerre e rivoluzioni tra popoli e nazioni
2. Calamità naturali di ogni genere (terremoti, carestie, pestilenze ecc)
3. Fatti terrificanti nell’ambito delle varie società dell’uomo (deportazioni, campi di sterminio, torture, ingiustizie, corruzioni, diffusione di droghe micidiali ecc)
4. Alterazioni climatiche e genetiche di ogni tipo.
Uno scenario questo, ricorrente e presente nell’umanità da quando è entrato nel mondo – come asserisce S. Paolo nella lettera ai Romani 5, 1-12, “mister Peccato”, affiancato inesorabilmente da “sorella morte”, artefice l’uomo stesso complice determinante “Messer Satanasso”.
Riflessione.
Che pensare di questa situazione drammatica e reale ben radicata nella storia e tutt’ora viva e vegeta anche ai giorni nostri e, che si manifesta con un triplice disordine: socio-politico, cosmico e persino religioso?
Le risposte a questo imbarazzante enigma sono soltanto due:
Una risposta da resa di conti, per:
1. Empi ( = malvagi e miscredenti di ogni risma)
“ Ecco sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia”. Così assicura il profeta Malachia V sec. a.C. nella prima lettura.
2. Credenti insignificanti: “ Sentiamo, che alcuni di voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione” ( 2ª lettura).
S. Paolo qui colpisce due tipi di credenti inadempienti:
a. quelli, che, si cullano incoscientemente nel dolce far niente nella fede, “ non ammazzo e non rubo, perciò sto a posto!” si sente dire da molti.
b. quelli, che vivono in una continua critica e contestazione verso la Chiesa, il Papa, i vescovi, i sacerdoti ecc., dicendone peste e corna, la loro Bibbia, non è quella della Parola di Dio, ma quella della stampa laicista.

B. Sobillatori dell’opinione pubblica: “ Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: < Sono io>, e < il tempo è vicino> (vedi i Testimoni di Geova e altri), non seguiteli!” (3ª lettura).
Riflessione.
Il dilagare di empi, di credenti insignificanti e di sobillatori dell’opinione pubblica, noti questi ultimi più col nome di “Cattivi Maestri” (cfr. Gnocchi – Palmaro “ Cattivi Maestri” Ed. Piemme), contribuiscono al dire di Padre Davide Maria Turoldo a plasmare:< un mondo, dove non c’è più fede in niente, un mondo senza messaggio, senza bandiera … un mondo, che, sembra galleggi nel vuoto, Chiesa compresa> ( Da un’intervista a “Il Popolo” 6/8/1988).

C. Una risposta di salvezza: questa ce la può dare solo la Parola di Dio. Infatti:
1. “ Per voi cultori del mio nome – dice il Signore – sorgerà il sole di giustizia” (1ª lettura)
2. “Fratelli, sapete in che modo dovete imitarci” (2ª lettura) “ Nella misura, che, voi credenti imitate noi Apostoli di Cristo, - dice S. Paolo, - sarete salvi”.
3. “ Sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma con la vostra perseveranza, salverete le vostre anime” (3ª lettura).
Riflessione.
La Parola di Dio dunque ci garantisce luce e salvezza in ogni circostanza della nostra vita, soprattutto quando sorgono difficoltà, incomprensioni e spesso anche persecuzioni, dal momento che:< Dio è tutta la nostra gioia e solo in Lui la nostra polvere può diventare splendore>. (Thomas Merton, trappista francese convertitosi dal comunismo nel 1938).

Conclusione.
Qualunque scenario apocalittico si snodi nella storia, per tutti i credenti e non credenti:< Bisogna ritrovare la vera pienezza dell’oggi - ci esorta il drammaturgo inglese Thomas Eliot. Per avere un domani di luce>.

Don Remo Bonola
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