Roma 13 marzo 2011 1ª Domenica di Quaresima

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ale3000
00giovedì 10 marzo 2011 12:10
Roma 13 marzo 2011

1ª Domenica di Quaresima

Introduzione. Un prezioso dono di Dio, la libertà:
1. Messa a dura prova da tre tentazioni;
2. Ferita da un fatale capitombolo;
3. Risanata da un inaspettato intervento.

A. La libertà: un prezioso dono di Dio:
1. In che consiste? Risposta
Tra i mille significati della parola libertà, i più determinanti per la nostra vita, sono quelli di:
a. Libertà psicologica, intesa come libero arbitrio, cioè come capacità topica di ogni essere umano di saper scegliere tra il bene e il male, tra il vero e il falso, tra il bello e il brutto.
b. Libertà etica: capacità, che ha per oggetto prettamente scelte morali, circa il bene da perseguire e il male da evitare, tra il lecito e l’illecito da scartare.
c. Libertà giuridica, capacità di attenersi all’osservanza, o al rifiuto di leggi, nell’ambito giuridico.
d. Libertà sociale, capacità di scegliere liberamente gli indirizzi politici e sociali ritenuti oggettivamente più giusti.
e. Libertà ascetica, volontà di rendere sempre più perfetta la facoltà di fare il bene, con l’esclusione assoluta di scelte peccaminose.
Riflessione. Mille sono i modi di esercitare la nostra libertà, ma per tutti dovrebbe valere il pensiero dell’autore francese Albert Camus, secondo il quale:< La libertà non è altro che una possibilità di essere migliori, mentre la schiavitù è certezza di essere peggiori>.
2. In che modo è stato collaudato? Risposta.
Con l’arma a doppio taglio della tentazione, intesa come il mettere alla prova la “consistenza” di una cosa, o di una persona. Le tentazioni più ricorrenti nella vita di ciascuno, sono:
a. La tentazione dell’autonomia, con conseguente presa di coscienza della propria nullità; “ Disse il serpente:< Non morirete affatto! Anzi Dio sa, che il giorno in cui voi ne mangiaste … sarete come Dio …> (1ª lettura).
E’ l’illusione ricorrente nell’uomo, quella di sentirsi “un dio” o di poter fare a meno di Lui.
b. La tentazione del sociologismo, si tratta della convinzione, che la nostra vita si possa ridurre a sola orizzontalità, affidando le proprie sicurezze più “al pane della terra”, che al nutrimento degli orizzonti di Dio.
c. La tentazione del miracolismo, è quella di aspettarci da Dio e dalla fede in Lui, soltanto colpi di “bacchetta magica”, che risolvano i nostri problemi e aspirazioni, senza alcuna fatica da parte nostra. < Se sei figlio di Dio – dice il demonio a Gesù- gettati giù (dal pinnacolo del Tempio), perché gli angeli di Dio ti porteranno sulle loro mani> (3ª lettura).
d. La tentazione del potere rivoluzionario, “ Tutte queste cose io ti darò – dice Satana al Signore – se mi adorerai” (3ª lettura).
Qui si tratta di un’altra illusione frequente nell’uomo, quella di voler possedere il dominio su tutte le cose e su tutti, con ogni mezzo di prepotenza, di usurpazione, di odio, di insubordinazione , piuttosto che con la conversione del proprio cuore verso Dio.
Riflessione. Quattro tentazioni dunque, con le quali tutti, chi più o chi meno, abbiamo a che fare. Ma la più insidiosa di tutte, come afferma il noto drammaturgo cattolico Thomas Eliot è:< Fare la cosa giusta, per una ragione sbagliata> (Dal dramma “Assassinio nella cattedrale”).
3. In quale palestra viene collaudato il dono della libertà? Risposta.
In quella del deserto, realtà ambivalente, che può essere:
a. Tanto il luogo dell’incontro con Dio in un clima di silenzio e di privazione di comodità:
b. Quanto quello del combattimento con l’Avversario, cioè il demonio, che approfitta di un luogo, dove ciascuno di noi sarebbe più esposto ai pericoli tipici del deserto.
Nell’uno, o nell’altro caso, le due esperienze del deserto ogni giorno camminano quasi sempre insieme, perché a momenti gioiosi di incontro con Dio, si alternano momenti sofferti di lotta contro ogni genere di tentazione.
In qualunque modo, spetta sempre a noi il saper fare scelte giuste. Infatti:< Nella nostra vita abbiamo solo due o tre occasioni per dimostrarci eroi – scrive un autore di vita spirituale Renè Bazin – ma ogni istante abbiamo quella di non essere vili dinanzi alle suggestioni del male>.

B. La libertà, un dono prezioso di Dio ferito da un fatale capitombolo ( = il peccato originale).
“ Allora la donna vide, che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza, prese del suo frutto e ne mangiò, poi lo diede anche al marito e anch’egli ne mangiò” (1ª lettura).
In questo modo si è consumato il più dannoso capitombolo dell’umanità, regalandoci:
1. Il peccato e con il peccato la morte per tutti. Infatti “per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna … il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato la morte … perché tutti hanno peccato”. (2ª lettura)
2. La consapevolezza della nostra nullità. Dice la Bibbia: “ Allora si aprirono i loro occhi e conobbero di essere nudi, intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (1ª lettura).
Riflessione. Questa duplice realtà dovrebbe servire a ridimensionare un po’ le nostre pretese di “piccoli padreterni” e allo stesso tempo, a mantenerci sempre vigilanti per non cedere alle molteplici suggestioni delle tentazioni, consapevoli di essere ogni istante bisognosi di Dio e del suo aiuto.
Il Salmo 38 così ci fa pregare:
“ La mia esistenza, Signore, davanti a Te è un nulla. Solo un soffio è l’uomo, che vive. Come l’ombra è l’uomo, che passa, solo un soffio, che si agita …”.

C. La libertà, un prezioso dono di Dio risanato da un intervento inaspettato ( = la Redenzione).
“ Come per la disobbedienza di un solo uomo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo ( = Cristo), tutti saranno costituiti giusti” (2ª lettura).
Riflessione. Se da Adamo abbiamo ereditato il fallimento del peccato, da Cristo Gesù, Figlio di Dio e nostro Salvatore, tutti siamo stati salvati e restituiti all’amore eterno di Dio Padre. Quindi come non essere riconoscenti e bisognosi di Cristo? In tal senso così pregava S. Ambrogio:
“ Tutto è per noi Cristo, se desideri medicare le tue ferite, Egli è Medico. Se bruci di febbre, Egli è Sorgente Ristoratrice. Se sei oppresso dalla colpa, Egli è la Giustizia. Se hai bisogno di aiuto, Egli è la Forza. Se temi la morte, Egli è la Vita. Se desideri il Cielo, Egli è la Via. Se fuggi le tenebre, Egli è la Luce. Se cerchi il cibo, Egli è il tuo Nutrimento.

Conclusione. La libertà dunque è un dono prezioso di Dio. .

Don Remo Bonola
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