Roccaforte Mondovì

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simolimo
00martedì 25 agosto 2009 19:18
da unionemonregalese del 25/8/2009
Residence polacco a Roccaforte: respinto il referendum



Niente referendum, a Roccaforte Mondovì, sul mega residence polacco “Krakoin”. La richiesta del gruppo di minoranza “Roccaforte domani” di indire una consultazione popolare non è stata accolta dal sindaco e dalla maggioranza, e la proposta non ha passato il vaglio del Consiglio. La seduta si è riunita la sera di martedì 25 agosto.
Ciò che chiedeva la minoranza, in sostanza, era un vero e proprio referendum: «Uno strumento previsto dal nostro regolamento comunale – ha detto il consigliere di opposizione Testino –. Convochiamo la gente, facciamo un’assemblea in cui presentiamo loro il progetto di questo residence. E poi indiciamo una consultazione, per sapere cosa ne pensano tutti i roccafortesi». La mozione faceva riferimento anche a quanto accaduto in passato: una lettera, con circa 300 firme, con la quale i residenti dicevano “no” alla costruzione di una struttura fuori dal contesto paesaggistico di un piccolo centro di montagna, qual’è appunto Roccaforte. Il timore era quello di vedere la valle deturpata da palazzoni e condomini.
Ma il sindaco non ci sta. «Una consultazione popolare del genere non ha senso – è la replica di Occelli –. Non è una questione su cui si può dire “sì” o “no”: stiamo parlando di un albergo, non di una discarica o di un inceneritore. Cosa dovremmo chiedere? In che modo dovrà essere costruito? Fin dall’inizio, la nostra Amministrazione ha vigilato e fissato dei criteri, imponendoli alla Krakoin».
Il progetto ha appena iniziato il suo iter: il preliminare è stato presentato il 24 luglio, dopo l’approvazione del primo Pec. La Commissione edilizia però ha già espresso le prime perplessità, rispedendo indietro il progetto e chiedendo integrazioni. Occelli torna a parlare dell’idea che la Krakoin, ditta polacca del ramo edilizio, ha in mente per la val Ellero. «Non si tratta del complesso di plazzoni che si prefigurava all’inizio – ha ribadito –. Il progetto presentato è totalmente differente, e conforme alle nostre richieste. Non ci sono hotel lunghi cento metri, ma un residence di quattro piani fatto come volevamo noi. La gente ha seguito voci, anche strumentalizzate, che parlavano di scenari del tutto diversi. Chi ha firmato quella lettera l’ha fatto con la paura di veder nascere qualcosa che noi non autorizzeremo mai».
La mozione è stata respinta; tra le fila della maggioranza, si è astenuto il consigliere Violino.
PELLICCA
00mercoledì 30 settembre 2009 21:18
Roccaforte “fa spazio” al residence
Da l'Unione monregalese 29-09-09

Roccaforte “fa spazio” al residence
Via libera alla variante al Piano regolatore, a Roccaforte: il residence “Krakoin” non ha più ostacoli. La maggioranza non vota compatta, ma la delibera passa ugualmente. «Il procedimento è corretto – è stata la dichiarazione del sindaco –: il tecnico ce l’ha confermato, e dunque approviamo».
Il Consiglio comunale si è riunito la sera del 23 settembre. Ad illustrare la variante, viene chiamato il tecnico comunale. Esordisce dicendo: «Questo procedimento riguarda diverse questioni». È vero, ovviamente: ma è solo una, quella di cui si dibatte, ovvero le modifiche inserite per consentire la costruzione del residence dei polacchi. Fra le fila del pubblico, era anche presente il procuratore legale italiano della “Krakoin”, Matteo Casassa.
La nuova variante interviene in due modi, per permettere la costruzione del residence: “riunisce” la cubatura edificabile sui terreni appena acquistati dalla “Krakoin” (il mappale “T2.1”), e consente l’innalzamento del quarto piano del palazzo.
Era la seconda volta che la variante passava al vaglio del Consiglio: la prima, due mesi fa, per l’approvazione preliminare. «L’Amministrazione intende andare avanti – dichiara subito il primo cittadino, Occelli –. Abbiamo chiesto ai tecnici se potevamo procedere, e ci hanno confermato che è possibile». Tra le osservazioni presentate, e lette in Consiglio, c’è anche quella di Legambiente: che richiede che la variante non segua l’iter accorciato di una “parziale”, ma quello completo di una “strutturale”. Cosa cambierebbe? Innanzitutto, la procedura. Dalla minoranza, lo ribadisce Testino: «Anche noi pensiamo che questa variante dovrebbe seguire l’iter più completo di una strutturale. Raggruppa la cubatura in unico punto: e questo non può non influire sul futuro sviluppo del paese. Stiamo approvando una modifica sostanziale del nostro Piano regolatore.... “camuffandola” da ritocco leggero». Occelli replica: «Non stiamo cambiando quasi nulla: con questa variante non aggiungiamo cubatura al Prgc, la spostiamo soltanto. Quindi, abbiamo pensato di farlo nel modo più semplice: ovvero attraverso una variante parziale». Altra differenza: i tempi. La procedura completa richiederebbe un cammino più lungo, con verifiche più approfondite. «Non è comunque necessario – ha ancora ribadito Occelli –. Non stiamo “forzando” nessuna norma: ciò che approviamo è lecito».
La delibera passa ai voti. Il gruppo di “Roccaforte Domani” è contrario, Teresio Rulfi vota a favore (ribadendo però, con una dichiarazione, la sua contrarietà alle modifiche relative al residence). Esattamente com’era accaduto due mesi fa, il gruppo di maggioranza si è diviso, con due consiglieri astenuti (Violino e Vivalda). A ottobre, la Commissione edilizia riesaminerà il progetto, dopo l’ultimo parere sospensivo.
PELLICCA
00lunedì 7 dicembre 2009 21:59
Residence polacco: c’è il ricorso al Tar
Da Unione Monregalese 07-12-09


«Il Tar annulli la delibera a favore del residence polacco»: ecco il ricorso contro il progetto “Krakoin” a Roccaforte. Il caso finisce sui tavoli del Tribunale amministrativo regionale, che dovrà pronunciarsi sulla variante al Piano regolatore approvata dal Comune a settembre. Il ricorso, firmato da Legambiente e da alcuni residenti, è già stato notificato al sindaco.
Nuova tappa, per una storia che a Roccaforte continua a tenere banco. Quel mega-palazzo da tre piani e migliaia di metri cubi è stato oggetto di discussioni per mesi, in Consiglio comunale: una petizione popolare, le interrogazioni, i pareri della Commissione edilizia. Il palazzo sembrava esser passato sopra a tutto questo, dopo che il Comune aveva approvato, con i soli voti di una parte della maggioranza, la Variante parziale al Piano regolatore che rendeva possibile il progetto. Ora potrebbe essere annullata: se il Tar accogliesse il ricorso, l’intero procedimento andrebbe riscritto.
I ricorrenti contestano nel merito e nel metodo. Il residence ha dimensioni impressionanti: «Un unico edificio – scrivono – di tre piani, con un fronte di 65 metri e un’altezza di 9 e mezzo: si configura senz’altro come l’edificio più imponente e massiccio di tutto il territorio comunale. Riteniamo questa costruzione del tutto sproporzionata rispetto al contesto in cui si verrebbe ad inserire. Del resto, il progetto non risponde assolutamente alle esigenze turistico-ricettive di un piccolo centro, qual è Roccaforte». Nella delibera invece si leggeva: “trattasi di interventi di scarsa rilevanza ambientale”.
Non è solo una questione di contesto urbano. Il problema, appunto, appare la Variante: “sposta” una parte di cubatura edificabile (classificata come “terziario”) a Lurisia, aumentando quella a destinazione turistico-ricettiva nel capoluogo. Così facendo, rende possibile la realizzazione dei fabbricati della “Krakoin”, che ha già acquistato i terreni proprio a fianco della strada che sale in Val Ellero. «Viene definita una “variante parziale – si legge nel ricorso – . In realtà, non può affatto ritenersi una variante “parziale”: possiede tutte le caratteristiche per essere classificata come una vera e propria variante “strutturale”». Il punto starebbe nei limiti fissati dalla legge: incrementando il volume edificabile di così tanto, in una sola zona del Piano regolatore, si va oltre gli indici consentiti.
È più che una differenza di forma: significa che è stata approvata con una procedura abbreviata. Mentre, secondo i ricorrenti, l’intero procedimento va annullato e rifatto per intero, con un iter completamente diverso, più lungo e soggetto a più controlli. «Il Comune di Roccaforte – è la cronistoria riportata nel ricorso – ha affidato la redazione della variante il 20 luglio. Quindi, con assoluta tempestività, il progetto è stato adottato con deliberazione del Consiglio il 30 dello stesso mese. Anche la Provincia, nell’esprimere il parere di competenza, ha in buona sostanza invitato il Comune procedente a verificare che effettivamente la variante in fase di approvazione fosse una variante non strutturale».
Flox
00mercoledì 23 dicembre 2009 13:52
presepe prea
sapete darmi info sul presepe di prea o di altri ni zona?

grtazie
à





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spider58
00mercoledì 23 dicembre 2009 21:05
Di solito il presepe di Prea c'è il 24 e 26 dicembre e il 5 gennaio.
Flox
00giovedì 24 dicembre 2009 16:08
dal sito cuneo holiday
indica ancjhe il 25 il presepe.adesso rtelefono
PELLICCA
00mercoledì 28 aprile 2010 11:30
Roccaforte: partiti i lavori del residence polacco
Unione Monregalese
27-04-2010
Roccaforte: partiti i lavori del residence polacco


Su quel prato, a fianco della strada che sale verso la valle Ellero, ci sono adesso tre pali di cemento. Pali di allacciamento alla corrente elettrica. Sono i primi segni del cantiere del residence progettato dalla ditta polacca della Krakoin, che vuole edificare a Roccaforte un complesso residenziale-turistico enorme. I lavori sono cominciati davvero: ce lo conferma direttamente il direttore tecnico sul posto, il dott. Piotr Santorowski.
Le carte c’erano tutte: c’erano i terreni; c’era il permesso a costruire, dopo l’ok della Commissione edilizia l’anno scorso. Non si è ancora pronunciato il Tar sull’accoglimento del ricorso presentato da Legambiente sulla variante al Piano regolatore (approvata dal Comune a settembre) che permette l’aumento di cubatura dell’edificio (consentendo l’innalzamento a 4 piani): ma la Krakoin può comunque iniziare i lavori per il primo lotto, perché la variante non riguarda comunque il Pec già approvato dal Comune.
«Possiamo assolutamente dire che i lavori sono iniziati – ci conferma il dott. Santorowski –. La nostra intenzione è quella di incentivare il turismo nella zona».
heavystone
00mercoledì 28 aprile 2010 23:08
Futuro

Speriamo sia il lancio di nuovi flussi turistici...

Speriamo ne possa beneficiare sia Lurisia che il Mondolè... qualcuno sa postare una mappa con il luogo preciso della costruzione?

Grazie
simolimo
00venerdì 30 luglio 2010 09:06
da LA STAMPA del 30/7/2010
Le assicurazioni
«Problemi tecnici
hanno ritardato
l’inizio dei lavori»

“Non siamo fuggiti
Il residence si farà”



Per dare un volto alla «Krakoin» in Italia è arrivata nella notte da una Cracovia isolata - dice - da un nubifragio che ha già messo in ginocchio mezza città. E ieri mattina, nello studio di Alberto Rabbia, commercialista monregalese della società polacca, Agnieszka Micaz (funzionaria della «Krakoin») ha messo un freno a quello che le chiacchere di paese hanno trasformato in un «giallo»: la presunta fuga dei polacchi da Roccaforte e dall'operazione edilizia del maxi residence all'imbocco della valle Ellero.
Anzi, sorride quasi divertita mentre racconta del roccafortese che si è persino rivolto all'Interpol per chiarire eventuali legami della «Krakoin» con la mafia russa: «Siamo qui solo per una ragione: portare i turisti dell'Est alla scoperta di quest'angolo d'Italia, ad un passo dal mare e dai monti». Ma i lavori non dovevano partire già a maggio? «Problemi tecnici con alcune falde e poi attendiamo l'esito del ricorso di alcuni cittadini al Tar sulla variante parziale che il Comune ha approvato per il residence. Per questo abbiamo appena chiesto una proroga per l'inizio lavori: tutto slitta alla primavera del 2011».
Sì, ma intanto anche la Guardia di finanza di Mondovì ha avviato accertamenti sulla vicenda. «È stata anche qui da noi, ma era tutto in ordine», conferma Alberto Rabbia, che nel esibisce la visura camerale con cui nel 2008 la «Krakoin it srl» veniva iscritta al registro delle imprese cuneesi. «Non c'è nulla da nascondere - aggiunge la Micaz -. In quanto alla E1, la sola zona disponibile per l'espansione del capoluogo, l'abbiamo acquisita pagando a peso d'oro terreni agricoli». E del costo del residence? Si parla di 15 milioni di euro. «Ad oggi abbiamo già speso tantissimo. E vi pare che vogliamo dileguarci dopo aver investito tutti questi soldi senza ritorno? Creeremo posti di lavoro e indotto, altro che speculazione».
Eppure qualche deluso già c'è. Andrea Caula, che vanta un credito di quasi 5 mila euro per gli alloggi disdetti per 18 operai mai arrivati, ha intentato causa ai polacchi. «Lo apprendo ora. Ci contatti, come chiunque, via mail: biuro@krakoin.com.pl». Ma per questo non c'era un ufficio per le relazioni con il pubblico, avviato e poi chiuso? «Lo riapriremo con il cantiere. Troppo costoso, ora, tenerci dentro qualcuno per rispondere solo alle curiosità della gente».

simolimo
00giovedì 28 ottobre 2010 07:26
da LA STAMPA del 28/10/2010
La società polacca
cerca su Internet
nuovi investitori


Primi contatti
con la Krakoin
due anni fa


Il timore è che i polacchi, promotori del maxi residence,stiano per abbandonare il progetto. A creare preoccupazioni è l’annuncio apparso sul web, su un sito di mediazione immobiliare, www.immobiliare.it. Alla voce «Offerta di contribuire all’investimento o alla vendita dei terreni», committente: Krakoin.it. Nel dettaglio le caratteristiche dell’«aparthotel» (hotel di appartamenti) di Roccaforte: « Il nostro terreno è ubicato nelle Alpi italiane, per il quale è stato elaborato il progetto di un complesso alberghiero-ricettivo-sportivo». E ancora: «Attualmente per l’investimento è stato ottenuto il Piano regolatore che prevede circa 10000 metri quadri di superficie utile, nonché il permesso a costruire relativo alla prima fase dell’intervento: un aparthotel di 3-4 piani composto da 72 alloggi vacanza».
Significa abbandono del progetto o ricerca di nuovi partners? Il sindaco di Roccaforte Mondovì, Renato Occelli: «Da loro e di loro non so più nulla da mesi. L’ultima richiesta avanzata dalla Krakoin riguarda la proroga di inizio lavori: scadrà a settembre del prossimo anno. Uno slittamento dovuto all’esito ancora incerto del ricorso di alcuni cittadini al Tar sulla variante parziale che il Comune ha approvato per il residence».
E dire che a primavera di quest’ anno l’apertura del cantiere sembrava questione di giorni. Le case per ospitare gli operai erano già state affittate e la Krakoin, per «trasparenza», aveva aperto un ufficio in pieno centro paese, interfaccia con i roccafortesi. A gestirlo il direttore lavori, Piotr Santorowski: è rimasto a Roccaforte per qualche tempo. Poi più nulla. A luglio, infine, l’ultimo colpo di scena: la Guardia di Finanza avvia alcuni controlli sul residence. E oggi? L’ufficio è chiuso da mesi, i posti letto sono stati disdettati, mentre il terreno resta com'è: un immenso spazio verde all’imbocco della val Ellero.
«Spero che la Krakoin sia alla ricerca di partners italiani per gestire insieme il progetto -dice Occelli -. Ma, se così non dovesse essere, il merito di aver perso l’ennesimo treno per lo sviluppo turistico di Roccaforte andrà al manipolo di persone che ha sempre remato contro il bene del paese». Per il momento la Krakoin, interpellata tramite Alberto Rabbia, commercialista monregalese della società, preferisce non commentare. E neanche il professionista incaricato di progettare il residence, Giorgio Colombo, ha rilasciato dichiarazioni.
I polacchi erano arrivati a maggio 2008. A capo della società l’oncologo Krzysztof Herman, che prometteva di investire 15 milioni. A marzo 2009 la Commissione edilizia bocciò il primo progetto. Il secondo passa in Consiglio con 7 voti della maggioranza, 3 dell’ opposizione e 2 astenuti. Poi una raccolta firme (363 adesioni), le osservazioni tecniche di sette professionisti e alcune mozioni della minoranza. L’ ultimo incontro con uno dei volti della «Krakoin», Agnieszka Micaz, risale a luglio 2010, nello studio del commercialista Alberto Rabbia.
simolimo
00martedì 15 marzo 2011 07:15
da LA STAMPA del 15/3/2011
Maxi residence dei polacchi C’è il via libera al cantiere
Roccaforte, Tar ha bocciato il ricorso di Legambiente e 7 abitanti



Alla fine il Tar ha dato ragione al Comune di Roccaforte. Stabilendo che quella variante parziale al Piano regolatore, adottata dalla giunta Occelli per far spazio al mega residence dei polacchi, è legittima. Al suo posto nessuna variante strutturale, come chiesto nel ricorso intentato da 7 cittadini di Roccaforte insieme alla sezione monregalese di Legambiente.

Una questione complessa che ha richiesto più di una seduta del Tribunale amministrativo per venire a capo di una vicenda che dall’arrivo dell’azienda polacca ha diviso una valle intera. Era il 2008 quando rappresentanti della Krakoin si presentarono in paese con un progetto da 15 milioni di euro. Finì così: la Commissione edilizia bocciò il primo progetto, mentre il secondo passò in Consiglio con 7 voti della maggioranza, 3 dell’opposizione e 2 astenuti. Seguì una raccolta firme (363 adesioni) e alcune mozioni della minoranza.

L’ultimo colpo di scena sul web. Con la società che su un sito di mediazione immobiliare, www.immobiliare.it, tentò di piazzare l’investimento. Ora per il fronte Krakoin si apre una nuova fase: l’avvio del cantiere.

«Siamo contenti che la sentenza ci dia ragione - spiega Giorgio Colombo, progettista del complesso - dimostrando come il ricorso al Tar fosse solo strumentale a rallentare l’inizio dei lavori, chepartirannoal più presto».

Soddisfatto anche il sindaco di Roccaforte, Renato Occelli: «Il parere di un organo super partes come il Tar non fa che avvalorare l’assoluta trasparenza con cui da sempre ci siamo adoperati per il bene del paese».

Per Maria Luisa Testino, capogruppo di minoranza, resta comunque aperta la principale contestazione dei roccafortesi al residence: l’impatto ambientale. «La sentenza ha censurato solo la scelta sul tipo di variante, senza entrare nel merito della tipologia di struttura che i polacchi intendono realizzare - dice -. Noi continueremo a contestarla con forza: 4 piani di edificio più il sottotetto in un contesto residenziale di villette a due piani. Ben venga che costruiscano, ma non così». Secco il commento del presidente della sezione locale di Legambiente, Michele Bertolino: «Deluso dalla sentenza? Neanche un po’. Si vede che ha ragione il Comune. E allora inizino a costruire».
simolimo
00venerdì 6 maggio 2011 10:54
da LA STAMPA del 6/5/2011
Riparte il progetto del maxi residence




Riprende l’«operazione Krakoin». La società polacca ha dato mandato a Giorgio Colombo, progettista del tanto contestato maxi residence, di rimettere mano al prospetto: un complesso con 72 mini alloggi sviluppati su tre piani e 3600 metri quadrati di superficie.

Era il 2008 quando gli emissari della società si presentarono in paese con un piano di sviluppo da 15 milioni di euro. Finì così: la commissione edilizia bocciò il primo progetto, mentre il secondo passò in Consiglio con 7 voti della maggioranza, 3 dell’opposizione e 2 astenuti. Ma a «congelare» il progetto già approvato è stato di fatto l’esito del ricorso di alcuni cittadini al Tar, contro la variante parziale adottata dal Comune per consentire l’insediamento turistico-ricettivo dei polacchi. E la sentenza, a marzo, c’è stata. A favore del Comune.

«Quel che ci voleva - spiega soddisfatto il sindaco uscente Renato Occelli, che non si ricandiderà - per far ripartire l’operazione dei polacchi. Tanti i punti di forza: sviluppo turistico e messa in moto di un indotto considerevole». Ma a cosa stia lavorando in questi giorni Colombo lo precisa lui stesso: «Il progetto resta quello iniziale, approvato dal Comune. Stiamo apportando ottimizzazioni, a partire da alcuni servizi che pensiamo di abbinare al residence: una piscina per gli ospiti della struttura».

Intanto la scadenza del permesso di inizio lavori, prorogato di un anno, è dietro l’ angolo: termine ultimo il 30 settembre. E su Internet, al sito www.immobialiare.it, resta attivo l’annuncio della «Krakoin»: offerta di possibilità di contribuire all’investimento o alla vendita dei terreni. L’ultimo aggiornamento è del 18 dicembre. «Spero di vedere finalmente tradotto in realtà il progetto - conclude Occelli -. Il Comune ha vinto contro il ricorso di chi ci accusava di voler importare il diavolo dalla Polonia. Il giorno che inizieranno i lavori sarò in prima fila ad assistere».
simolimo
00sabato 3 settembre 2011 09:04
da LA STAMPA del 3/9/2011


Sì al residence, no alle piscine
La commissione edilizia boccia l’integrazione al progetto dei polacchi



Eventuali osservazioni ai polacchi della Krakoin andavano presentate entro il 17 agosto. Puntuali, in Comune a Roccaforte, ne sono arrivate due. «E contestano - spiega il sindaco, Riccardo Somà vizi di forma sulla richiesta di variante al Pec». Una richiesta presentata a luglio e che prevede, a completamento del maxi residence che i polacchi intendono costruire all’imbocco della val Ellero, un blocco piscine: una per grandi, l’altra per bimbi.

Le prime reazioni? La prima chiamata ad esprimersi è stata la commissione edilizia di Roccaforte. Il responso: le osservazioni reggono, perciò niente zona piscine. Di qui la convocazione di un incontro urgente, che si svolgerà martedì sera, tra la commissione stessa e la giunta comunale.

«Un confronto doveroso - spiega Somà - per capire i motivi del diniego della commissione. E solo quando avremo il quadro della situazione potremo esprimerci una volta per tutte sulla vicenda». Perché è al Comune che spetta l’ultima parola. «E mi auguro che dica di sì e che si chiuda una volta per tutte questa vicenda - taglia corto Giorgio Colombo, il progettista del residence -. Perché mi stupirei se bocciassero un progetto del genere: un intervento migliorativo dell’offerta turistica di Roccaforte e che prevede l’utilizzo degli impianti ricreativi da parte di tutti, associazioni sportive e roccafortesi in primis». Poi precisa: «Il parere di una commissione edilizia è puramente consultivo. Presentare osservazioni è normale routine, è nelle regole di uno Stato di diritto. Altra cosa è l’atteggiamento di coloro che contro il progetto dei polacchi hanno fatto ricorso al Tar, hanno perso su tutti i fronti e alla fine non hanno dovuto sborsare neanche un euro. E questo dopo aver bloccato per ben due anni il progetto di rilancio turistico di un’intera valle».

Ma intanto sul destino dell’investimento polacco a Roccaforte pende pure un’altra data: il 18 settembre. E’ il termine ultimo per la proroga concessa dal Comune all’inizio di lavori del residence: un investimento spalmato su 10.000 metri quadri di superficie per un «aparthotel» di tre piani, composto da 72 alloggi vacanza.

L’avvio del cantiere dovrebbe essere questione di giorni, ma per il momento in paese tutto tace.

Colombo: «Mi risulta che stiano per iniziare. Di certo non sarà un eventuale “no” alle piscine a far da freno all’investimento. Perché in tal caso il permesso di costruire non c’entra, resta valido a prescindere dal destino sulla variante al Pec». Fino al 18 settembre.
maurizio.SAVONA
00mercoledì 21 settembre 2011 15:11
21-09-2011 VALLI MONREGALESI
Hotel polacco a Roccaforte: il cantiere non parte, niente proroga!

Colpo di scena sulla vicenda dell’hotel Krakoin a Roccaforte: la ditta polacca è rimasta senza concessione edilizia. E per il mega residence-hotel, che la società dell’Est vorrebbe costruire all’imbocco della Valle Ellero, ora è necessario ripresentare il progetto esecutivo. Questa volta però non c’entrano proteste o intromissioni di alcun tipo. Semplicemente, i lavori non sono mai partiti. E così la Krakoin ha sforato i tempi, il termine massimo è scaduto, e il Comune ha negato la proroga.
Tocca ripercorrere una vicenda che, ancora una volta, si fa sempre più intricata. I lavori per la costruzione del primo lotto del progetto Krakoin (un progetto complessivamente imponente: un investimento da milioni e milioni di euro per realizzare residence, hotel, villette, piscine e strutture sportive), il cosiddetto “apart-hotel”, teoricamente potevano partire già sei mesi fa: ovvero a marzo, quando il Tar sentenziò sulla legittimità della variante approvata dal Comune. Invece non accadde nulla, la ditta polacca non posò un solo mattone. Gli uffici della “sede secondaria” della Krakoin a Roccaforte (la sede principale è a Cracovia) furono chiusi, su Internet comparve un annuncio di vendita, e i contatti col Comune si fecero sempre più radi. L’intera vicenda, che appena due anni prima aveva generato un’ondata di polemiche (sfociate anche in una raccolta firme), era caduta nel completo silenzio.
Le poche novità si limitavano alle dichiarazioni dei progettisti che, ripetutamente, confermavano l’intenzione della ditta a non abbandonare l’opportunità. Perfino le proteste si erano fermate. A giugno un delegato della Krakoin-Italia srl, Krysztof Szelag Maciej, arrivò in Italia per prendere contatto col Comune, per fare il punto della situazione. Infine, qualche settimana fa la Krakoin presentò la documentazione per il progetto della costruzione delle piscine. Ma la Commissione edilizia sospese tutto, chiedendo ulteriore documentazione.
Fatto sta che, tra un passo e l’altro, sono trascorsi mesi. Troppi, per i termini di legge: il permesso a costruire,
simolimo
00domenica 26 febbraio 2012 08:42
da LA STAMPA del 26/2/2012
A Roccaforte si può sciare su un nuovo anello di fondo




Un nuovo anello per lo sci di fondo. È la novità della stagione invernale di Roccaforte Mondovì. «Storicamente qui - dice il sindaco del paese, Riccardo Somà -, oltre ad avere una bella stazione per lo sci alpino, siamo molto legati al fondo. Abbiamo 5 anelli, il primo è quello di Roccaforte, con una lunghezza di 18 km. Poi ci sono quelli di Rastello, 5 km, e Morà, entrambi omologati per le gare Fisi regionali e nazionali. Abbiamo inoltre due anelli in quota, uno sul monte Pigna lungo 2,5 km e un secondo, quello realizzato quest’anno al Pian della Tura. Per quest’ultimo, lungo 3,5 chilometri, stiamo portando avanti l’iter per avere l’omologazione Fisi».

Per quanto riguarda la stazione di Lurisia - dotata di otto impianti e 35 chilometri di piste - tutte le piste sono aperte e con un buon innevamento. «In questi giorni - dice Somà ospitiamo tantissimi turisti che apprezzano anche il connubio sport-benessere, con una serata alle terme dopo una giornata di sci».
simolimo
00giovedì 5 luglio 2012 19:44
Vi segnalo che è uscito sul Bolletino Regionale di oggi la classifica dei finanziamenti ammessi in base alla Legge Regionale 2. A Roccaforte Mondovì è risultato amesso il progetto di "riqualificazione area sciabile località Rastello" per un importo di 435.000 Euro.

Questo progetto, non essendoci la copertura finanziaria adeguata, al momento non è stato finanziato.

Qui la graduatoria completa:

GRADUATORIA LEGGE 2 REGIONALE

simolimo
00lunedì 8 ottobre 2012 06:01
da Unione Monregalese del 4/10/2012


Residence polacco, il sindaco: «Ora la Krakoin si faccia viva»




A questo punto, il sindaco Somà lo dice anche pubblicamente: «Vorremmo incontrare la Krakoin di persona e parlare del residence. Ma sono irrintracciabili». Ormai da mesi la ditta polacca che intende (o intendeva) costruire il centro turistico a Roccaforte non si fa viva. La prima concessione edilizia era scaduta: la richiesta fu ripresentata, ma la Commissione edilizia ha messo tutto in pausa. Dalla Krakoin, però, nemmeno un contatto.
L’hotel “dei polacchi” è tornato a galla durante l’ultimo Consiglio comunale, all’interno di una generica discussione sul Piano regolatore. È la minoranza a chiedere aggiornamenti, per bocca del capogruppo Marialuisa Testino: «Dopo l’ultima espressione della Commissione edilizia, la ditta si è fatta viva?». Il sindaco non si trincera, e risponde: «No, non si è fatto vivo nessuno. La Krakoin non ha più avuto alcun contatto con noi». Un silenzio che dura ormai da oltre un anno (i lavori non sono mai partiti, nonostante la ditta avesse in mano tutte le carte per cominciare a costruire), interrotto solo a marzo dalle ultime dichiarazioni pubbliche dell’azienda polacca, rilasciate proprio al nostro giornale. In un’intervista, Szelag Maciej, amministratore Krakoin Italia disse: «Il progetto di Roccaforte ci interessa ancora. Il momento di pausa dipende dalla situazione internazionale, dalle condizioni economiche e da decisioni amministrative». Parole che sembravano lasciar intendere che l’ingranaggio sarebbe tornato a muoversi: e infatti, qualche mese dopo la domanda per la concessione edilizia venne ripresentata. Tuttavia, l’intera vicenda ripiombò per la seconda volta in uno stallo completo. E i contatti, da allora, sono inesistenti.
Somà, oggi, non nasconde più le sue perplessità: «Hanno dichiarato di avere ancora interesse a edificare: ma se così fosse... avrebbero cominciato. Ora non abbiamo più alcun interlocutore diretto, non sappiamo quali siano le intenzioni della Krakoin. Nessuno si è fatto sentire. Abbiamo cercato un contatto attraverso i loro progettisti locali, ma senza esito. Vorremmo avere un incontro, dopo tutti questi mesi». Il sindaco non si rimangia nulla, ma precisa comunque di voler tornare a discutere del progetto anche nel merito: «Per illustrare all’azienda anche alcune nuove proposte che abbiamo ipotizzato– spiega –, e magari per trovare una soluzione ancora meno impattante di quella prevista nel progetto. Per esempio: distribuendo la cubatura in modo diverso sull’area, realizzando edifici diversi anziché un unico grosso caseggiato. Purtroppo... non siamo neppure riusciti a parlarci».
PELLICCA
00lunedì 8 ottobre 2012 09:54
Re: da Unione Monregalese del 4/10/2012
simolimo, 08/10/2012 06.01:



Residence polacco, il sindaco: «Ora la Krakoin si faccia viva»




A questo punto, il sindaco Somà lo dice anche pubblicamente: «Vorremmo incontrare la Krakoin di persona e parlare del residence. Ma sono irrintracciabili». Ormai da mesi la ditta polacca che intende (o intendeva) costruire il centro turistico a Roccaforte non si fa viva. La prima concessione edilizia era scaduta: la richiesta fu ripresentata, ma la Commissione edilizia ha messo tutto in pausa. Dalla Krakoin, però, nemmeno un contatto.
L’hotel “dei polacchi” è tornato a galla durante l’ultimo Consiglio comunale, all’interno di una generica discussione sul Piano regolatore. È la minoranza a chiedere aggiornamenti, per bocca del capogruppo Marialuisa Testino: «Dopo l’ultima espressione della Commissione edilizia, la ditta si è fatta viva?». Il sindaco non si trincera, e risponde: «No, non si è fatto vivo nessuno. La Krakoin non ha più avuto alcun contatto con noi». Un silenzio che dura ormai da oltre un anno (i lavori non sono mai partiti, nonostante la ditta avesse in mano tutte le carte per cominciare a costruire), interrotto solo a marzo dalle ultime dichiarazioni pubbliche dell’azienda polacca, rilasciate proprio al nostro giornale. In un’intervista, Szelag Maciej, amministratore Krakoin Italia disse: «Il progetto di Roccaforte ci interessa ancora. Il momento di pausa dipende dalla situazione internazionale, dalle condizioni economiche e da decisioni amministrative». Parole che sembravano lasciar intendere che l’ingranaggio sarebbe tornato a muoversi: e infatti, qualche mese dopo la domanda per la concessione edilizia venne ripresentata. Tuttavia, l’intera vicenda ripiombò per la seconda volta in uno stallo completo. E i contatti, da allora, sono inesistenti.
Somà, oggi, non nasconde più le sue perplessità: «Hanno dichiarato di avere ancora interesse a edificare: ma se così fosse... avrebbero cominciato. Ora non abbiamo più alcun interlocutore diretto, non sappiamo quali siano le intenzioni della Krakoin. Nessuno si è fatto sentire. Abbiamo cercato un contatto attraverso i loro progettisti locali, ma senza esito. Vorremmo avere un incontro, dopo tutti questi mesi». Il sindaco non si rimangia nulla, ma precisa comunque di voler tornare a discutere del progetto anche nel merito: «Per illustrare all’azienda anche alcune nuove proposte che abbiamo ipotizzato– spiega –, e magari per trovare una soluzione ancora meno impattante di quella prevista nel progetto. Per esempio: distribuendo la cubatura in modo diverso sull’area, realizzando edifici diversi anziché un unico grosso caseggiato. Purtroppo... non siamo neppure riusciti a parlarci».




La pubblicità del sito della Krakoin IT del progetto: www.krakoin.it/
gruttu5329
00mercoledì 10 ottobre 2012 20:09
Rastello Valle Ellero
Al ritorno da una calda giornata in valle Ellero mi viene da consigliare questo estremo angolo di Mondole' ad escursionisti autunnali ( anche non polacchi , per collegarsi alla sconcertante vicenda sel mega residence...) . Sono 6,5 Km dalla seggiovia di Rastello ( strada stretta ma quasi tutta ben asfaltata)fino alla partenza del primo sentiero che porta in 2 ore a colla Bauzano (dal lato opposto della seggiovia di Artesina) o a colla Rossa (balcone sul Marguareis).Un altro Km di alternanza asfalto-sterrato decente e c'e' il sentiero a dx per il rifugio Comino ( 1 ora) da cui in 10' si raggiunge lo spartiacque con valle Pesio ( larghissimo panorama su Marguareis Bisalta Viso e in basso valloni di abeti e la Certosa) . La carrozzabile prosegue fino al grande pian Marchisio da cui in un quarto d'ora si e' al rifugio Mondovi' sotto la cima delle Saline o , con altri 10-15' in falsopiano ,ad un alpeggio ai piedi delle bianche balze calcaree del Mongioie.Tutto abbastanza facilotto , ma consigliabile in questa stagione , meno soggetta alle nebulosita' che sono il tallone d'Achille del Mondole' estivo.
PS Per Rastello rispetto Artesina sono 10 Km in meno ( ma 1 seggio in piu' per salire alla Turra) : non sono tanto convinto che sia stato un investimento sensato .
gruttu5329
00lunedì 15 ottobre 2012 15:30
Ancora ( poco ) sul residence Krakoin
Il progetto di una struttura turistica realizzata da una prestigiosa committenza polacca è ancora fermo, ma intanto i prati sono stati comprati e i proprietari sono gli unici che hanno fatto un affare

Si chiama Herman Krzysztof l’oncologo di fama internazionale, già presidente dell’associazione oncologi polacchi, che tira le fila della ‘Krakoin-it srl’, l’azienda intenzionata ad investire su Roccaforte Mondovì, costruendo all’imbocco della Val Ellero un mega complesso residenziale a 5 stelle. La vicenda ormai datata febbraio 2009 torna alla luce perchè dopo circa 4 anni tutto è ancora in fase progettuale. O meglio i terreni sono stati comprati ( e si dice anche lautamente pagati) ma tutto il resto è fermo,con oneri pagati e ripagati, ma nemmeno una pietruzza posata.

Abbiamo sentito il referente progettuale della società Giorgio Colombo di Mondovì che ci ha laconicamente commentato "Tutto è fermo. La società è sempre intenzionata a costruire , ma oltre ad aver continuato a pagare oneri e tasse, nulla si è mosso e non vedo novità all'orizzonte a breve."

Il progetto prevedeva (o prevede) 43 mila metri articolati su 70 mini alloggi, un albergo, piscine, campi da tennis, spa, impianti sportivi da completarsi. [SM=x147694]
da Targato CN
simolimo
00domenica 3 marzo 2013 03:24
da LA STAMPA del 27/2/2013
Tornano i polacchi con il nuovo progetto del maxi residence

Il sindaco: cambia poco rispetto a quello ritirato








Polacchi, il ritorno. Il progetto del maxi residence all’imbocco della Valle Ellero torna a far parlare di sé. Perché la Krakoin, in questi giorni, ha presentato in Comune un nuovo progetto, un altro.

Era il 2008 quando gli emissari della società si presentarono in paese con un piano di sviluppo da 15 milioni di euro. Dietro di loro Herman Krzysztof, oncologo di fama internazionale, già presidente dell’associazione oncologi polacchi: è lui che tira le fila, dalla Polonia, della «Krakoin-it srl». Nelle intenzioni dei proponenti tempi record per la costruzione di un maxi residence con tanto di piscine, campi da calcio, aree benessere: due anni al massimo. Finì diversamente: la commissione edilizia bocciò il primo progetto, decisamente più impattante, mentre il secondo passò in Consiglio comunale con 7 voti della maggioranza, 3 dell’opposizione e 2 astenuti. Seguì una raccolta firme (363 adesioni) e alcune mozioni della minoranza.

L’ultimo colpo di scena sul web. Con la società che, spiazzando tutti, su un sito di mediazione immobiliare tentò di piazzare l’investimento. Perché a «congelare» il progetto già approvato, era stato nel frattempo il ricorso di alcuni cittadini al Tar, contro la variante parziale adottata dal Comune per consentire l’insediamento turistico-ricettivo dei polacchi. Ma la sentenza, a marzo 2011, dette (a sorpresa) ragione al Comune.

Quel che ci voleva per far ripartire il progetto? Macché. Nessun riscontro dai polacchi che, anzi, lasciarono scadere nel nulla i termini del permesso di inizio lavori, a settembre 2011. E dire che, l’anno prima, avevano fatto base in paese: allestendo un ufficio aperto al pubblico, gestito da Piotr Santorowski, direttore dei lavori per la società straniera, alle prese con il delicato rodaggio di un cantiere che prometteva di essere chiuso in tempi record.

Ad oggi solo parole. Il sindaco di Roccaforte Mondovì, Riccardo Somà, intanto, chiarisce i contenuti del nuovo progetto per il maxi complesso: «Varia di poco rispetto a quello che avevamo autorizzato a suo tempo. Soltanto che stavolta i polacchi sembrano aver tenuto conto delle prescrizioni della commissione edilizia. Due comignoli troppo alti e impattanti sono stati ribassati, le balconate esterne sono tutte in legnoe c’è l’impegno a valutare in corso d’opera tutti i materiali utilizzati, dagli intonaci ai colori».

Unico neo, secondo il sindaco, la scelta di «non sedersi intorno a un tavolo e discutere». «Trovando una soluzione che soddisfi tutti spiega Somà -. Noi, ad esempio, proponevamo di spalmare la volumetria su più insiemi, due o tre unità anziché una sola. E chiedevamo un incontro che non è mai arrivato. Se credo che questa sia la volta buona? Francamente non saprei dirlo».
simolimo
00domenica 8 febbraio 2015 16:23
da LA STAMPA del 8/2/2015
"Aprite le seggiovie Rastello-Artesina! Così prevedeva l’accordo sottoscritto"


«Aprite quelle seggiovie». La lettera del sindaco di Roccaforte Riccardo Somà è arrivata sul tavolo della «Artesina spa» pochi giorni fa. Gli impianti sono quelli di frazione Rastello, che collegano la Valle Ellero al comprensorio Mondolè. A sollevare la questione alcuni operatori turistici della zona che hanno visto compromessi i loro guadagni dal mancato avvio delle seggiovie che consentono di raggiungere Artesina. Così hanno deciso di rivolgersi al sindaco
perché sollevasse il problema in chiave istituzionale.

Somà ha scelto di muoversi in virtù di un accordo che risale ad
alcuni anni fa. Quando con i fondi assegnati dal Gal Mongioie nell’ambito dei patti territoriali vennero realizzati i due impianti
risalita. Il Comune di Roccaforte, proprietario, li aveva affidati in gestione all’Artesina con l’impegno che fossero messi in funzione con gli altri impianti. «Non c’è animosità, siamo consci che sia un’annata difficile per tutti - precisa il sindaco -. Non possiamo però non ricordare un accordo sottoscritto: quando apre la Turra devono girare anche le nostre seggiovie. Ma quest’anno non hanno
aperto manco un giorno». Ad Artesina hanno letto con un po’ di sorpresa la lettera di Somà, al quale avevano scritto sugli impianti della Valle Ellero l’estate scorsa, rimasta senza risposta. «Se finora non abbiamo aperto il collegamento è perché, complice la poca neve, non c’erano le condizioni di sicurezza - spiega Pietro Blengini,
direttore Artesina spa -. Alla luce delle nevicate stiamo valutando di rimettere in funzione anche quegli impianti, aprendo
così un accesso in più al comprensorio». Somà: «Quando abbiamo progettato la doppia seggiovia pensavamo al collegamento con Artesina e di lì con il comprensorio come traino per lo sviluppo turistico in Valle Ellero, ma se resta chiuso è un’occasione mancata».
simolimo
00domenica 6 settembre 2015 07:11
da LA STAMPA del 6/9/2015
Nuovo bando per la gestione degli impianti sci di Rastello


Nuova tappa dell’iter che porterà all’affidamento degli impianti sciistici di Rastello in Alta Val Ellero. A giugno, l’Amministrazione comunale di Roccaforte aveva incassato il «no» da parte di Artesina a proseguire la gestione delle strutture, considerate troppo onerose dalla società di Frabosa Sottana. Il sindaco Riccardo Somà si era subito attivato per trovare un nuovo gestore. Alla manifestazione d’interesse aveva risposto solo una ditta di Villanova Mondovì. La Giunta ha incaricato un ufficio tecnico privato di Mondovì - lo Studio Associato Ecoland - di realizzare il bando d’appalto per affidare i due impianti di risalita: Rastello-Borrello e Borrello- Turra, che collegano le piste da sci di Roccaforte con quelle del vicino comprensorio del Mondolè. Il vicesindaco Carlo Vivalda dichiara: «Con il bando d’appalto confidiamo che ci sia qualche ditta in più interessata alla gara e, quindi, di riuscire ad aprire gli impianti in vista della prossima stagione invernale».
simolimo
00giovedì 17 marzo 2016 07:31
da LA STAMPA del 17/3/2016
“La Regione prenda in carico le seggiovie”



La querelle delle due seggioviedi Rastello finisce in Regione. Perché è qui che il sindaco di Roccaforte, Riccardo Somà, ha deciso di giocarsi l’ultima carta. Esasperato da una situazione, dice, in cui il Comune si sente «impotente ». «Siamo soli», sbotta. E allora che ci pensi la Regione a fare la sua parte e se possibile che si prenda pure in mano tutta la partita. Perché Somà è pronto a cedere le due seggiovie, di proprietà ,del Comune, e che quest’anno non hanno aperto perché gli storici gestori -la Artesina spa- si sono sfilati. «Troppo onerosa la gestione» avevano spiegato nella lettera in cui annunciavano la rescissione del contratto. «Troppo comodo » dice ora Somà. Forte di un contratto che sottoscritto nel 2006 impegnava Artesina alla gestione per 40 anni. Di qui la contesa legale in corso. Ma nel frattempo l’intera valle rimasta a secco di turismo ha iniziato a protestare: albergatori, commercianti, residenti. «Tutti a bussare alla mia porta. Ma io che ne posso?» dice il sindaco. E ancora: «Come Comune non abbiamo armi. Ci abbiamo provato con la ragionevolezza. Ora intentando un’azione legale. Non ci resta che chiedere aiuto in Regione. D’altronde fu proprio la Regione, insieme al Gal, a finanziare il progetto per quasi 7 milioni di euro. Vogliamo buttarli via? Vogliamo far morire una valle?». Richieste d’aiuto Detto fatto. Il sindaco scriverà a tutti: al governatore Chiamparino e agli assessori Antonella Parigi per il Turismo. Poi Somà scriverà a tutti i parlamentari cuneesi e al ministro Enrico Costa. Il braccio di ferro con Artesina era iniziato nel 2015, quando la società aveva annunciato che non si sarebbe più fatta carico delle due seggiovie. Mettendo però sul piatto un’alternativa. «Si erano detti disponibili – ricorda il sindaco - a proseguire la gestione a una sola condizione: stravolgere gli accordi. E dunque non pagando il canone d’affitto di 3500 euro annui, le spese di sgombero neve e i 50 mila euro dei costi complessivi. Condizioni inaccettabili per un piccolo Comune». Pietro Blengini, direttore Artesina spa: «Troppo onerosa la gestione delle due seggiovie: 200 mila euro l’anno a fronte di ricavi per un quarto».


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“Cercheremo una soluzione per la prossima stagione”


In Regione c’è chi la storia degli mpianti che non girano di
Rastello la conosce bene. E’ il cuneese Alberto Valmaggia, assessore alla Montagna. Uno dei tre destinatari della richiesta di aiuto del sindaco Somà. «Un problema non da poco –commenta Valmaggia-. Perché
gli impianti di Rastello sono stati pensati come porta di accesso ad Artesina e di qui al comprensorio del Mondolè. Hanno senso in un sistema integrato». Valmaggia pensa che il ruolo della Regione in questa prima fase sia di mediazione: «Bussando alla porta
di Artesina per capire se e come sarà possibile trovare un accordo tra società e Comune». Tavolo di confronto E se la partita non riuscisse? «Sarà un problema in più – ammette Valmaggia -. Intanto parlerò con il presidente Chiamparino e la collega Parigi. Insieme credo che apriremo un tavolo di confronto con il Comune e con tutti gli attori coinvolti». E sui tempi? «Lavoreremo per arrivare a una soluzione per la prossima stagione. Questa, mi pare logico, è ormai compromessa». Lo è anche per gli esercenti della valle Ellero e per chi su questo collegamento aveva investito tempo e denaro. Il caso forse più emblematico è quello di Paolo Marzuoli, proprietario
della Baita ai Barmass, sul tracciato della seggiovia. Dice: «Siamo chiusi. Con 12dipendenti a casa e un milione di euro speso per costruire una baita». E conclude: «Da anni subiamo un trattamento inqualificabile: sistematicamente gli impianti di Rastello venivano aperti in ritardo e chiusi in anticipo.
La situazione attuale, poi, inaccettabile. Abbiamo già dato mandato al nostro legale di far causa al Comune di Roccaforte. Per la chiusura forzata della nostra baita e per le ingenti spese sostenute».
simolimo
00giovedì 13 ottobre 2016 06:55
da LA STAMPA del 13/10/2016
Sci, lite tra Artesina e Roccaforte. Il ministro Costa si offre da mediatore



La via giudiziaria potrebbe richiedere ancora tempo. E le speranze che la stagione dello sci alle porte possa partire si assottigliano di giorno in giorno. Anche se l’udienza in tribunale - prevista per martedì e rimandata alla prossima settimana - potrebbe portare già con sé novità significative per le due seggiovie di Rastello, oggetto di un braccio di ferro che dura da due anni, tra la società Artesina spa, che dovrebbe averle in carico ancora fino al 2045, e il Comune di Roccaforte, proprietario degli impianti.
In campo la
Ma intanto il ministro Enrico Costa scende in campo. E apre a una seconda via: la concertazione. In un vertice, in programma nei prossimi giorni, in cui il ministro degli Affari regionali vuole anche coinvolgere chi – come il Gal Mongioie - fu coinvolto nel reperimento di quei 7 milioni di euro che vennero stanziati per costruire le seggiovie. Con un solo obiettivo: funzionare. E mettere in collegamento la val Ellero al comprensorio del Mondolè, facendo di Rastello la quarta porta di accesso al domaine sciabile più grande del Cuneese. Ma qualcosa non ha funzionato: i conti. O meglio gli incassi (pochi secondo Artesina) a fronte delle spese (tante, tra cui canone d’affitto di 3500 euro annui, le spese di sgombero neve e i 50 mila euro dei costi complessivi di gestione) da sostenere per mettere in funzione le seggiovie.
E così Artesina ha dato forfait. «Troppo onerosa – era stato il commento della società - la gestione delle due seggiovie. Siamo consapevoli dell’importanza di quegli impianti per l’economia locale. Per questo abbiamo tergiversato finora. Oltre però non possiamo andare». Costa: «Non è interesse di nessuno entrare nel merito dei torti o delle ragioni dell’una o dell’altra parte. Quel che è in discussione, in questa fase, è l’obiettivo di portare a casa la prossima stagione invernale e se possibile trovare un accordo che possa mediare tra i diversi, e opposti, punti di vista». E aggiunge: «Il nostro territorio è conosciuto per essere un esempio virtuoso dell’utilizzo di fondi pubblici. Dunque gli impianti di Rastello devono tornare a funzionare. Ma un accordo va cercato in tempi strettissimi per evitare di trovarci con gli impianti fermi alla stagione invernale alle porte. Chiederò dunque a tutti di sederci intorno a un tavolo. E individuare la soluzione più opportuna. In una sola ottica: fare squadra».
E Roccaforte? Sul punto la linea del sindaco Paolo Bongiovanni resta la stessa: cautela. «E’ tutt’ora in corso un procedimento cautelare – dice -. Siamo in attesa dell’esito. Da parte nostra a luglio abbiamo approvato una variazione di bilancio di 30 mila euro per cercare di ottimizzare gli impianti. Ci auguriamo di arrivare presto a un’intesa con Artesina».
simolimo
00sabato 12 novembre 2016 19:21
da LA STAMPA del 12/11/2016


Il tribunale impone ad Artesina
di riaprire le seggiovie Rastello




Il tribunale di Cuneo ha deciso: Artesina deve aprire le due seggiovie di Rastello. La sentenza, emessa nelle scorse ore, è la coda finale di un braccio di ferro che da oltre un anno vede contrapposti la società degli impianti di Artesina e il Comune di Roccaforte, in merito al contratto di gestione delle due seggiovie che da Rastello portano alla Tura. Il tribunale, confermando il decreto cautelare già emesso in primavera - che imponeva ad Artesina di aprire in via cautelativa gli impianti - ha disposto che la società «esegua gli interventi di manutenzione e provveda all’immediata messa in servizio dei due impianti», precisa il sindaco Paolo Bongiovanni.
Accoglie il dispositivo come «un successo per il Comune di Roccaforte, che per mesi ha tentato -invano- di trovare un accordo con la società che gestisce gli impianti nell’interesse del territorio e degli operatori turistici. Ora auspichiamo che la società onori il contratto».
«Rispetteremo»
E Artesina? In una nota conferma di voler rispettare il dispositivo: «La Artesina spa darà esecuzione al provvedimento del tribunale di Cuneo che ordina di aprire nella prossima stagione invernale gli impianti di risalita dalla Val Ellero». Ma annuncia anche che intende resistere in giudizio: «Per vedere riconosciuta la legittima facoltà di recedere da un contratto che le impone oneri gravosi e che, per mancato sviluppo dell’area turistica da parte del Comune di Roccaforte, ha perso ogni ragione d’essere». Precisando infine che «il Comune di Roccaforte, durante l’estate, ha promesso interventi a supporto della gestione, ma detti interventi si sono poi dimostrati irrealizzabili a seguito delle procedure amministrative che lo stesso ente intendeva adottare».
«Quarta porta»
La «quarta porta» del comprensorio Mondolé era stata realizzata grazie all’arrivo dei fondi legati alle opere di compensazione delle Olimpiadi invernali 2006. Da una parte, Roccaforte puntava allo sviluppo turistico dell’alta valle, dall’altra, il «Mondolè» apriva una nuova porta verso il Cuneese: un sogno da 7 milioni. Dopo qualche anno il colpo di scena. Con Artesina che annuncia, tramite una lettera, l’intenzione di recedere dal contratto. Motivo: l’antieconomicità della gestione. Costi alle stelle a fronte di incassi insufficienti. E così Artesina chiude. Il Comune aveva scelto di andare in giudizio. Parallelamente i negoziati privati. E un tentativo di conciliazione l’ha tentato in extremis anche il ministro Costa che, un mese fa, aveva seduto intorno a un tavolo per tentare un accordo extragiudiziario. Vanificato dalla sentenza di primo grado.
simolimo
00sabato 17 dicembre 2016 07:12
da LA STAMPA del 17/12/2016


Terzo sì del tribunale
“Rastello deve riaprire”


«Il tribunale ci ha dato ragione per la terza volta. Questione chiusa: le seggiovie di Rastello vanno aperte». Così il sindaco di Roccaforte Paolo Bongiovanni commenta il dispositivo con cui, due giorni fa, il tribunale di Cuneo ha rigettato il ricorso dell’Artesina spa. Ribadendo di fatto l’ordinanza emessa a novembre - in cui i giudici confermavano il decreto cautelare già emesso in primavera che imponeva ad Artesina di aprire in via cautelativa gli impianti- e «condannando Artesina –spiega Bongiovanni- alla refusione delle spese».
Non c’è storia: Artesina deve aprire le seggiovie che da Rastello portano sulla Turra. C’è un «però»: neve permettendo. «Non appena la Turra aprirà, ci aspettiamo che anche Rastello, dopo due anni di stop, venga rimesso in funzione consentendoci di essere la quarta porta del Mondolè», conclude il sindaco. Che guarda con speranza anche alle altre piste di Roccaforte, quelle di Lurisia, in questo caso al centro di una procedura fallimentare, e che una cordata di imprenditori locali ha deciso di rilevare in extremis.
Il problema è quello che preoccupa sempre più gli operatori: una nevicata vera. «Se non arriverà puntiamo ad aprire per Natale con l’innevamento artificiale la zona del Pigna, un baby e un tapis roulant», conclude il sindaco.
Le «piccole»
Anche nelle «piccole» del Monregalese si guarda al cielo: da Viola a San Giacomo a Frabosa Soprana. A Viola sono in corso i lavori per realizzare la seggiovia del Vallone e sciare in alta quota. Il sindaco, Giancarlo Rossi: «I lavori dovrebbero finire entro Natale».
I «grandi»
Nei due grandi comprensori dello sci, invece, il weekend sarà all’insegna della neve artificiale. A Prato Nevoso, dove è in funzione la zona della Conca e del Verde, e ad Artesina, che da ieri ha riaperto le piste del Colletto e il camposcuola Costabella. Poi apriranno anche le piste Gaviot e Mirafiori. Alla Riserva Bianca si scia, oltre che a Limone Sole e Limone 2000, anche a Cabanaira e Carosello. Riaprono Pontechianale, con le piste a monte della stazione e il tapis roulant di Pianeta Nord, e Argentera (in funzione il Baby).
simolimo
00domenica 15 gennaio 2017 17:34
da LA STAMPA del 15/1/2017
La Regione “mediatrice”
tra Rastello e Artesina


Tutti in Regione dall’assessore Antonella Parigi. Venerdì i vertici della Artesina Spa e il sindaco di Roccaforte Paolo Bongiovanni sono stati convocati per un incontro urgente all’assessorato al Turismo. Tema: l’«impasse» in cui versano gli impianti di Rastello, al centro prima di un procedimento civile e ora «ostaggio» dei tempi tecnici con cui l’Ustif deve certificare (a quasi due anni dalla chiusura delle seggiovie nate per collegare la vallata di Rastello al comprensorio del Mondolè) l’idoneità degli impianti.
Antonella Parigi: «La Regione si è posta come elemento mediatore tra le parti per arrivare a una soluzione del problema, in gran parte legato al ritorno economico insufficiente per Artesina, e si aprano al più presto le seggiovie, così come disposto da sentenza del tribunale di Cuneo».

«Sperimentazione»

Dall’altro, però, si lavorerà a quello che la Parigi definisce «un anno di sperimentazione». «Per la prossima stagione – spiega - lavoreremo su più fronti. Da un lato per promuovere turisticamente una via d’accesso, sconosciuta ai più, al Mondolè tramite la val Ellero. E dall’altro, invece, ragioneremo su come supportare l’impresa nella gestione delle seggiovie».

Sostegno economico

Arriverà un sostegno economico ad Artesina? L’assessore non si sbilancia: «È una fase prematura, in cui abbiamo preso atto di un problema e lavoreremo per trovare una soluzione condivisa».
Paolo Palmieri, numero uno di Artesina: «Un incontro proficuo, nel quale l’assessore ha colto appieno il cuore del problema. Faccio una premessa: dell’ipotesi di chiudere i rubinetti dei finanziamenti pubblici futuri ad Artesina, solo perché la situazione di Rastello non si è ancora chiarita, l’assessore non ha voluto parlare. Piuttosto si è analizzata la situazione alla luce dei dati concreti: quelli di un privato che non trova alcuna convenienza nella gestione di impianti. Per quest’anno, comunque, si andrà avanti così. E l’apertura, dopo la seconda tranche di collaudi in programma sabato prossimo, entro fine gennaio».
Ma il sindaco di Roccaforte, Paolo Bongiovanni, avverte: «Alla Regione chiederemo di vigilare perché gli impianti aprano non solo adesso, a stagione ormai finita, ma anche per gli anni a venire. L’epoca in cui tutti facevano quello che volevano con i soldi dello Stato è finita».

giosil67
00domenica 22 gennaio 2017 13:37
da TARGATOCN

Impianti di Rastello: giovedì il collaudo Ustif, poi l'apertura?

In settimana il secondo sopralluogo, dopo quello del 12 gennaio. Intanto, i rappresentanti del Comune di Roccaforte e Artesina spa si sono incontrati davanti all'assessore regionale Antonella Parigi


Impianti di Rastello, il countdown (forse) sta giungendo al termine: dopo il collaudo del 12 gennaio, l'Ustif effettuerà un secondo sopralluogo giovedì 26 gennaio, in seguito al quale dovrebbe arrivare il via libera per l'apertura della quarta porta del Mondolè.
A questo punto, pare logico ipotizzare il ritorno in funzione delle seggiovie interessante solo a febbraio, quando le settimane bianche saranno nel vivo e le vacanze natalizie un lontano e sbiadito ricordo.
"Sicuramente si andrà oltre il 26 gennaio, questo è certo - ha asserito il sindaco di Roccaforte Mondovì, Paolo Bongiovanni -. Poco più di dieci giorni fa c'è stato un incontro in Regione alla presenza dell'assessore Antonella Parigi, dal quale è emersa la volontà di aprire da parte dei gestori, che hanno richiesto le verifiche Ustif soltanto tra il 22 e il 23 dicembre. La verità è che c'è una triplice ordinanza del tribunale di Cuneo che ormai da tempo obbliga la società a rendere nuovamente fruibili gli impianti, che finora, però, sono rimasti chiusi".
La Regione Piemonte, nel frattempo, sta esortando le parti a mediare, con l'intento di individuare un accordo e agevolare così l'operato di Artesina spa, che ormai da due anni denuncia un grave dispendio di risorse finanziarie per mantenere aperte le piste di Rastello.










simolimo
00giovedì 26 gennaio 2017 17:43
Dal 27/1/2017 aperte le seggiovie di arroccamento alla Tura da Roccaforte! [SM=g27811]
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