Robinson Crusoè - D.Defoe

citrohan la vendetta
00mercoledì 30 marzo 2005 23:56
Sono circa ad un quarto di libro, non è male e riesce a non essere noioso nonostente descriva giornate praticamente tutte uguali le une alle altre ed utilizzi dei nomi che non conosco benissimo (nomi specifici di parti di navi, etc etc). Unica cosa, purtroppo fa delle tirate fin troppo ferventi in favore della chiesa.
vera zasulic
00venerdì 1 aprile 2005 12:03
Re:
Certo che è incredibile come questi classici cosiddetti per l'infanzia assumano una parvenza del tutto diversa, quando li leggi "da grande".
Per esempio sono rimasta piacevolmente sorpresa ,qundo ho scoperto poco tempo fa, che questo brano è tratto dai "viaggi di gulliver"(un libro che come r.crusoè avevo letto,quando ero piccola):
<< mi hai fatto un gran panegirico della tua patria, dimostrandomi che le qualità essenziali per diventare un legislatore sono l'ignoranza, l'ozio e il vizio; che le leggi sono spiegate, interpretate ed applicate in maniera ineccepibile da quanti hanno interesse ed abilità nel pervertirle, confonderle ed eluderle. Qualche aspetto delle vostre istituzioni può essere stato almeno tollerabile in origine, ma ormai è cancellato ed il resto si è deteriorato nella corruzione. Da quanto hai detto non appare affatto che, ad un certo ruolo nella società, debba corrispondere una certa condotta di vita, e tanto meno che i nobili vengano dichiarati tali in nome della loro virtù, che i preti vengano promossi per la pietà e la dottrina, i soldati per il valore, i giudici per l'integrità, i senatori per l'amore del paese, i cancellieri per la saggezza. Certo spero che tu, che hai passato gran parte della tua vita viaggiando, sia indenne dai molti vizi del tuo paese, ma da quello che ho ascoltato dalle tue relazioni, […] non posso far altro che considerare la maggior parte dei tuoi compatrioti la razza più perniciosa di vermiciattoli detestabili a cui la natura abbia permesso di strisciare sulla faccia della terra>>.
citrohan la vendetta
00venerdì 1 aprile 2005 12:20
Re: Re:

Scritto da: vera zasulic 01/04/2005 12.03
Certo che è incredibile come questi classici cosiddetti per l'infanzia assumano una parvenza del tutto diversa, quando li leggi "da grande".




Il fatto è che molto spesso i grandi autori del passato nascondono nelle loro opere, il più delle volte romanzi d'avventura o comunque non considerati "difficili", tanto che oggi i libri come "robinson crusoe", "un americano alla corte di re artù" o le "avventure di Tom Sawyer" e altri li leggono in prevalenza ragazzini, perchè appunto considerati romanzi per ragazzi, delle indicazioni di carattere sociale o politico molto forte, che puoi apprezzare solo raggiunta un età in cui puoi ragionare con la tua testa. Ad esempio "un americano alla corte di re artù" sotto la parvenza di racconto giocoso in cui un americano di metà ottocento finisce catapultato nel medioevo, c'è una critica fortissima verso la società di quel tempo, ed è in pratica un inno all'evoluzione della società moderna. Quando sei bimbo, queste cose non le cogli.


-Soho-
00venerdì 1 aprile 2005 13:50
concordo con citro.
jonathan swift ha camuffato (e neanche troppo) nei viaggi di gulliver una critica feroce contro i ceti dominanti del suo tempo, irridendo abitudini sociali e manovre politiche con uno stile straordinariamente arguto e tagliente.
e lo stesso vale per il povero robinson, omaggio allo spirito d'impresa borghese ed apologia del self-made man che sprovvisto di ogni mezzo ed isolato dal mondo "civile" sopravvive grazie alle sue capacità pratiche ed alla sua forza d'animo.
questo genere indefinito di libri (apprezzabili sia quando si è piccoli sia più avanti negli anni)(seppur per ragioni diverse) a mio parere merita attenzione e opere del calibro di quelle già citate andrebbero doppiamente elogiate.
Numero6
00venerdì 1 aprile 2005 14:17
Concordo con Citro e Soho.

Per quanto riguarda "I viaggi di Gulliver", sono stati considerati per ragazzi perché guarda caso, nelle edizioni per piskelli sono narrati solo i primi due viaggi (comunque "edulcorati", specialmente riguardo gli episodi alquanto...scatofili), escludendo gli altri due che effettivamente denotano la caratura adulta del romanzo, specialmente l'ultimo viaggio.
mammola75
00venerdì 1 aprile 2005 15:54
lo stesso discorso si può fare per "il piccolo principe" di saint-exupéry... letto da piccoli ha la parvenza di una bella fiaba, letto da grandi è pieno di significati e di insegnamenti sull'amicizia, sull'amore... per me è stupendo
citrohan la vendetta
00domenica 10 aprile 2005 12:18
Re:

Scritto da: citrohan la vendetta 30/03/2005 23.56
Sono circa ad un quarto di libro, non è male e riesce a non essere noioso nonostente descriva giornate praticamente tutte uguali le une alle altre ed utilizzi dei nomi che non conosco benissimo (nomi specifici di parti di navi, etc etc). Unica cosa, purtroppo fa delle tirate fin troppo ferventi in favore della chiesa.




Quasi finito, rimane il giudizio abbastanza positivo, ci si annoia solamente quando si mette a parlare di religione, o meglio, quando si mette a ringraziare la divina provvidenza mettendoci 3-4 pagine per farlo. Però in alcuni passi - sempre sulla religione - è piuttosto interessante, sopratutto quando sostiene che il vero cattolicesimo, che sia ortodosso, romano o protestante, ha delle basi comuni universalmente accettate, è che sono queste basi comuni a dover essere insegnate ai pagani del nuovo mondo o dell'oriente. Sostiene inoltre l'inutilità di questi bisticci e litigi fra le varie religioni che fondano la loro parola su Cristo. Del resto, il suo indottrinamento deriva non da insegnamenti di altri, ma dalla lettura della Bibbia, e dalla sua analisi in solitudine nell'isola.
Ora poi sto leggendo il secondo libro del Crusoè, che è esattamente il contrario del primo: se prima descriveva minuziosamente ogni cosa del luogo fermo quale era l'isola, ora descrive di meno tutte le sue peregrinazioni marittime che lo portano fino all'estremo oriente.

Comunque non male come libro. E la filosofia di Crusoè, religione a parte (che poi, come detto, è una religione particolare) è davvero una bella filosofia.

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