Lutto nel mondo del Motociclismo
Un grave lutto nel mondo del Motociclismo. Nella notte del 22 Gennaio 2008,nella sua casa di Mandello del Lario, è morto Roberto Patrignani,Motociclista.Era nato a Firenze nel 1935 ed ha dedicato tutta la vita alle Motociclette,uno dei più grandi giornalisti del settore,forse il più grande,sicuramente il più completo.Negli anni Cinquanta si dedicò alle corse in pista e su strada, numerose le partecipazioni al Tourist Trophy,anche in epoca più recente,a tal proposito squisito e un vero "must" per il Motociclista,il libro "Ti porterò a Bray Hill".Tester di prima categoria delle moto da GP per conto delle riviste più importanti del settore,è stato anche un grande viaggiatore. Memorabili la Milano-Tokio in Vespa del 1964,l'attraversamneto dell'Africa con un Guzzi Dingo 50,il coast to coast degli States a bordo di un "Garellino" e innumerevoli viaggi per l'Italia e l'Europa, sempre su due ruote.Ha ricoperto incarichi di rilievo in Cagiva, Garelli, Moto Guzzi e Suzuki,delle ultime due è stato anche direttore sportivo. Io ho imparato a conoscerlo grazie a uno dei suoi libri che ho sempre avuto in casa,l'aveva comprato mio babbo per preparare chissà quale viaggio,"Il raid Motociclistico,come organizzarlo e svolgerlo", tante volte l'ho sfogliato anche solo per sognare sulle foto di quelle moto equipaggiate di tutto punto per affrontare una gita all'Isola d'Elba o il giro del Mondo.Più tardi leggevo del grande giornalista sulle pagine di Motosprint,nella rubrica "Resti tra Noi",in cui con stile asciutto,sincero e non senza una punta di ironia,raccontava delle sue imprese a bordo delle moto più disparate,in qualsiasi parte del mondo,dalle statali di casa nostra alle piste più recondite dell'Africa Nera. Un poeta della Motocicletta,un Romantico cavaliere dei nostri giorni capace di commuoversi e di commuovere per "un pezzo di ferro".Patrignani è uno di quegli uomini che hanno dato un'Anima alla nostra Passione,ci ha regalato tanti sogni e ci ha dato l'esempio di come vivere totalmente l'Amore per la Motocicletta. E' anche merito suo se oggi sono appassionato di moto,se cerco di farne uno stile di vita e se mi emoziono anch'io di fronte a un "pezzo di ferro", magari anche vecchio di cinquant'anni,ma con una Storia e un'Anima. Credo che adesso stia volando alto sopra 'Italia, sull'Isola di Man,sulle piste dell'Afghanistan...libero,ad ali spiegate come la sua amata Aquila di Mandello. S.C