ROMA - L'indiscrezione, come da copione in questi casi, non è stata commentata da nessuna delle parti in causa. Ma se confermata rappresenterebbe una delle maggiori acquisizioni nel mondo di internet. Allora, secondo l'autorevole Wall Street Journal, che cita una fonte informata, il colosso del web che risponde al nome di Google sta trattando l'acquisto di YouTube, principale sito web per la condivisione di video. Il tutto per una cifra che si aggira intorno a 1,6 miliardi di dollari (equivalenti a oltre 1,2 miliardi di euro). Il quotidiano finanziario Usa aggiunge poi che le trattative sono ad un punto critico (considerando che sembra già deciso il prezzo di acquisto), spiegando che queste potrebbero avere un'accelerazione improvvisa o anche interrompersi.
Fatto sta che se l'affare dovesse andare in porto, si tratterebbe di un movimento tellurico in grado di mutare la geografia del web su un versante in veloce sviluppo come quello del video. YouTube è leader del settore, e su questo non c'è alcun dubbio: solo nel mercato statunitense vanta una percentuale del 46%, contro l'11% dello stesso servizio offerto dal motore di ricerca di Mountain View. Complessivamente su YouTube i navigatori vedono oltre 100 milioni di filmati al giorno.
Cifre-monstre per un'ascesa, quella di YouTube, senza dubbio rapidissima, e per certi versi simile a quella straordinaria di Google. Fondato nel febbraio 2005, il servizio video che consente agli utenti di condividere brevi video clip, sia programmi salvati dalla tv che filmati autoprodotti, ha vissuto un vero e proprio boom alla fine dello scorso anno. Che adesso Google manifesti la volontà di acquisire proprio questa impresa che va a gonfie vele, è perfettamente in linea con politica di espansione dell'azienda di Brin e Page.
Del resto già nei primi mesi del 2006 erano circolate voci sull'interessamente a YouTube da parte di una grande internet company. Anche perché molte aziende tech - tra le altre Microsoft, Yahoo, Viacom and the News Corp. - avevano fatto visita al quartiere generale di YouTube, a San Mateo, in California. Ma tutte le voci erano state prontamente smentite dal capo del servizio video, Chad Hurley.
Ora sembra che si tratti davvero, anche se in silenzio.
ma non avevano già un servizio simile?