'aspiterina, mi diverto moltissimo,
più ti fai serio e più mi diverto
:
E no e no che non sono d'accordo.
Intanto, pure la mia solita stanza è tutto fuorché poesia. Eh eh, dove ci porta la mente prendendo per mano il cuore!
E poi:
"Ma io non sono velocissimo nello scrivere. Prima di partorire una poesia porto in tasca per settimane bigliettini di appunti per poter cambiare all'occorrenza quello che non mi piace. Per accontentarti dovrei metterci almeno...ehm... una settimana!"
Ma senti, se aspettano nove mesi per partorire, io potrò aspettare pure una settimana, che dici!? E poi a volte anch'io sono lenta, non c'è una regola, la poesia, comanda... lei! (per lo più)!
"ogni poesia è personale, porta dietro di sé il bagaglio culturale di ognuno di noi, il nostro vissuto, i nostri desideri.
Dietro i tuoi versi c'è qualcosa che solo tu hai vissuto, hai desiderato o semplicemente immaginato".
Certamente in linea di massima è così ma sai quante volte alziamo il braccio perché con un dito crediamo di toccare la luna
e invece non sfioriamo neanche una lampadina?
Vale a dire: il contenuto, i motivi,la spinta sono quelli e tali devono essere, ma poi si può anche scrivere una frase banale, scontata, trita e risentita, (questo è un discorso generico), e quindi certamente uno e padrone di tenersela così, finché non se n'è reso conto, altrimenti perché persistere?
Io non cambio mai una frase perché me lo dice un altro ma spesso la visione di un altro mi serve come fotografia di luci e ombre di quanto ho cercato di comunicare, e per me, la condizione "idilliaca" è nell'incontro-fusione d'anime tra scrittore e lettore. Ciò è desiderio, non è legge
: e non potrebbe esserlo.
"La tua "deve" rimanere quella che è, perchè nel momento in cui tu l'hai scritta, la tua penna è stata guidata in modo da scrivere quelle determinate parole. E nessuno può arrogarsi il diritto di entrare nelle tue emozioni e cambiarle. Ci sarà pure un motivo che ti ha portato a scrivere: "Accarezzano petali d'amore"..."
Niente, volevo rappresentare l'amore che va oltre quello fisico, l'estasi, con un'immagine vagamente retrò...
eppure sento che un di più, in questa poesia, non so bene cosa...
Riverberi
Puro spirito
- stupore assoluto -
In penombra
le braccia in abbandono...
Riverberi filtrano
a illuminare il viso
- Sul profilo due dita di luce
accarezzano petali d’amore -
Che ne dici?
Naturalmente non riesco nemmeno a immaginare il
tuo ultimo verso...
Mi farai morire dalla curiosità!
E tutto ciò, mentre ti stai
"deversoliberizzando"...
Male! Male!
Superabbraccio,
Rosanna