Rivelazioni

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thoms
00domenica 29 luglio 2007 19:43
E’ passato un po’ di tempo da quando sono arrivato qui in Ewf, da quando ho ricominciato il mio cammino verso la vetta di questa disciplina; e nonostante il pessimismo iniziale, ho dimostrato di saperci fare, di avere il potenziale per arrivare al mio obiettivo.



Però, dai commenti dei miei colleghi, sembra che io non sia nient’altro che il nuovo Sid Vicious: bel look, ma talento inesistente, nullo al microfono e nullo sul ring. E ciò mi rattrista, non perché io creda che siano veri, ma perché toglie la poca credibilità che è rimasta a questo sport-spettacolo. Perché questi commenti sono assolutamente campati in aria, completamente senza senso.



Ed è vero, io non ho la parlantina di The Rock, ma la mia intervistina pre-match è sempre interessante; non ho la tecnica di Bret Hart, ma ho sempre fatto i miei ottimi match; non ho il carisma di Hulk Hogan, ma il pubblico si alza dalla sedia quando sente la mia musica.



E forse è per questo che sembro tanto scarso, perché The Rock può vantarsi di avere più Mic Skill, Bret Hart può vantarsi di avere più tecnica, Hulk Hogan può vantarsi di avere più carisma.



Ma non è un caso che io abbia detto “sembro”, perché io non eccello in niente, non posso insegnare niente in nessun campo; ma sono buono in tutto, non ho bisogno che qualcuno mi insegni niente in nessun campo.



Questo è il punto: io mi baso sul pacchetto globale, sul cosiddetto “Overall”, ma mi baso su un Overall dannatamente alto.



E ora mi rivolgo a voi, cari colleghi, dicendovi che sarebbe ora di basarvi sui fatti, ed è esattamente quello che sto facendo: perché siete voi che avete detto che io e Guerrero abbiamo fatto ottimi match, siete voi che avete detto che l’unica cosa sbagliata del nostro feud è non averci dato spazio al microfono, siete voi che vi coagulate tutti attorno a me quando entro nel backstage.



Conway non è un Kenny o un Jericho o un Edge qualsiasi, a cui nessuno fa caso quando entrano o quando se ne vanno; appena arriva Conway tutti a dire: “Conway, era da molto che non ti si vedeva qui”, semplicemente perché ho sempre avuto poca presenza. E questo è un fatto semplice da spiegare: Conway non sta nel backstage tanto per stare, Conway sta nel backstage solo quando ha qualcosa di importante da dire, Conway non ama ripetersi; Conway sta zitto quando non sa come rispondere, Conway non fa stupide faccine quando non ha niente di meglio da dire; Conway non ha bisogno di un buon “compagno di feudata”, Conway fa diventare chiunque un “buon compagno di feudata”.



Conway non ha bisogno del backstage, è il backstage che ha bisogno di Conway.



Proprio come l’A.M.A. aveva bisogno di Conway, non era Conway che aveva bisogno della A.M.A.; ed anche questa volta parlo dei fatti, perché Conway non è sprofondato nel baratro, Conway non ha perso la sua credibilità, Conway non si è autodistrutto. La A.M.A. lo ha fatto, perché non c’era più Conway, sostituito da un improbabile MVP che alla prima occasione si è rivoltato contro il capo.



E’ vero, JBL non è stato sempre comprensivo con il mio sostituto, ma questo perché MVP è stato un sostituto mediocre, uno che alla prima difesa ha perso il titolo Intercontinentale, tra l’altro vinto e mai perso dal sottoscritto; e dopo la giustissima lavata di capo da JBL, si è subito ribellato all’uomo che ha creato buona parte della sua fama.



E tutti a elogiarlo perché non si è “fatto mettere i piedi in testa” dal capo, si è dimostrato coraggioso e impavido, cosa che sempre secondo i miei colleghi io non sono mai stato.



Ma non è questione di coraggio o robe del genere, è questione di rispetto, rispetto per l’uomo che ti ha fatto conoscere al grande pubblico, che ti ha dato l’opportunità di mostrare le tue qualità; rispetto che io ho avuto, rispetto che MVP si sogna la notte. Eppure è lui il “buono” della situazione, è lui il giovane promettente rispettato dalla gente, è lui quello che diventerà un “grande”.



E poi tutti pronti a rifilarti la solita storia della nuova generazione irrispettosa verso i grandi di questo sport... e quando un lottatore emergente dimostra di essere fedele a uno dei suoi amici e compagni del ring, tutti a spalare merda su di lui, perché non ha avuto il coraggio di liberarsi, di camminare con le proprie gambe.



Beh, ognuno ha le proprie opinioni, ma io credo che un uomo che attacca alla spalle il suo boss, senza preavviso, sia molto meno coraggioso di uno come me, uno che non ha paura di dire la sua opinione a veterani del calibro di Ric Flair, Triple H e Eddie Guerrero, e loro possono confermare che è davvero così.



Ed ora che ho finito di dire cose nuove e mai dette prima, me ne torno da solo in attesa del momento di tornare a parlare, quando sarà evidente che voi avrete troppo bisogno di Conway, nel backstage o in qualsiasi altro luogo.



Ho concluso signori della giuria, cari miei colleghi.

[Modificato da thoms 29/07/2007 19.45]

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