Riposo Suzione (OK) 1/1

Gildor86
00giovedì 2 gennaio 2014 13:17
Riassunto: niente di più che una giocata di relax, comprensiva di oppio, whysky e tanta sonnolenza post-capodanno.

Si richiede il recupero dei PS persi in questa giocata (40 Ps): freeforumzone.leonardo.it/d/10772926/-PIAZZA-Callista-Gildor-Almeno-copriti-OK-/discussi...




GILDOR [Tane | °Homid° ] Due luci, così flebili da apparire smorte, in una pozza di totale oscurità. Le tane sono silenziose più che mai, tranne per qualche remoto verso di corvo in lontananza nel bosco oscuro. Due occhi chiari nell'oscurità, si spalancano lentamente. Prima semi chiusi, poi via via più profondi. Osservano lentamente intorno a se, soffermandosi su piccole cose, visibili come >>
GILDOR sole ombre. Quegli occhi appartengono al Wendigoo del Branco, il signore dei Lupi, e dell'intero Bosco oramai. Eppure sono spenti e statici. Non emanano la potenza che meritano. E' come se tutto andasse a rilento e non potesse essere diverso da come è attualmente. In effetti ha perso tanto nelle notti passate. Ha perso se stesso, in nome di qualcosa che sa definitivamente di aver compreso. >>
GILDOR Può dare un nome e una forma ai suoi dubbi. Finalmente ha compreso fin dove si è spinto per qualcosa che non avrebbe mai dovuto nemmeno rischiare. Immerso nel buio, immobile, accresce le proprie cognizioni, massaggiandosi il braccio destro, in cui i canini di una immortale hanno da poco affondato e asportato via parte del suo sangue antico.

GILDOR [Tane | °Homid° ] Lo spazio è piccolo, poco più di un buco buio. Si trova in un cantuccio di bosco, verso le pendici delle montagne, e questo lo fa sentire al sicuro, anche ora che è stanto e con forze minori rispetto al normale. Gli hanno succhiato del sangue, e non è nulla di nuovo per lui. Eppure quel che più lo affligge è ciò che ha dovuto mettere in gioco. Non sono le forze a >>
GILDOR mancare! Per un momento i due lumini nell'oscurità si chiudono, quasi fossero stanchi. Ma quando si riaprono sono animati da un nuovo vigore. Nulla è perduto: ha solo donato un po' del proprio sangue ad un'immortale, per ... per cosa ha poca importanza. La cosa fodamentale è che questo non si ripeta più volte del necessario. Non si alza ancora, immobile come una statua nel buio >>
GILDOR più tetro. Il deretano poggiato su un materasso accostato ad una delle pareti della tana, si accomoda un po' meglio di quanto gli sia possibile. C'è poco altro li dentro, se non qualche provvista, una brocca d'acqua -stranamente-, qualche bottiglia di liquore mezze impolverate, una borsa a tracolla gonfia di roba che solo lui conosce, un mucchietto con armi e vestiti di sua >>
GILDOR proprietà, e poco altro.

GILDOR [Tane | °Homid° ] Si abbassano quegli occhi, rimirando per un momento il pavimento di terra battuta. I piedi nudi vi sono poggiati, e i gomiti riposano a loro volta sulle ginocchia. La schiena leggermente inarcata in avanti, e la testa china. Indossa solo un paio di orribili mutandoni neri, e per difendersi dalla temperatura bassa, ha solo poggiato sulle spalle un'ampia pelliccia di >>
GILDOR un bianco candido, che un tempo apparteneva probabilmente ad un orso del Nord. Non trema, ma una patina di sudore freddo avvolge la sua fronte spaziosa, subito sotto le ciocche di capelli biondicce e più ribelle che mai, che gliela ornano. Si strofina la fronte, quasi incosapevole, per rendersi conto di quanto la sua pressione si sia abbassata. Non serve la rigenerazione, ma solo >>
GILDOR risposo, eppure è sconvolgente pensare che ancora non abbia trovato la possibilità di farlo. Un lungo respiro viene preso, dopo essersi asciugato la mano destra sulla coscia medesima.. Solo allora, lentamente si alza in piedi, quasi toccando con la testa contro il soffitto basso della tana, e sfiorandolo appena, quasi fosse stata costruita su misura, per un mannaro più basso della media.

GILDOR [Tane | °Homid° ] In quel silenzio totale si sente un estraneo. Vorrebbe quasi mettersi a cantare, per rovinare tutto e portare un po' di rumore in un mondo tanto calmo e dissennato in contemporanea. Allunga la mano destra verso l'alto, per accarezzare distrattamente il soffitto freddo, giungendo alla conclusione che nulla è più reale di ciò che le mani possono toccare. No, troppo >>
GILDOR semplice. Scuote la testa, convinto che effettivamente c'è molto realismo anche nella sua scelta di aiutare Hagall. Fa alcuni passi in avanti, brancolando nel buio e lasciandosi guidare dalle ombre degli oggetti e dal senso tattile. Arrivato ad un paio di metri dal suo punto di partenza, si accascia in terra, e dopo essersi inginocchiato infila le mani dove ben sa di trovare la sua borsa a >>
GILDOR tracolla. Dopo aver cercato con le sole mani, senza vederne il contenuto, estrae dalla borsa un bastoncino lungo alcuni cm, una pipa già caricata, un acciarino, e una fiaschetta di metallo.. Messo tutto sotto braccio, torna di nuovo indietro, lasciandosi cadere mollemente sul materasso steso in terra, mezzo marcito vista l'umidità del bosco e di Barrington in generale.. Con una certa >>
GILDOR difficoltà maneggia l'acciarino, dopo aver posato tutto sul letto al suo fianco, per accendere il bastoncino, e infilare poi quest'ultimo nella pipa per infiammare le erbe contenute al suo interno.. E' in quei pochi secondi, che l'oscurità si disperde per illuminare il volto in ombra, stanco e provato, del Wendigoo. Le borse sotto agli occhi e la barba più lunga del solito, sono già >>
GILDOR motivi bastanti a lasciar immaginare quanto sia poco in pace con se stesso in questi ultimi tempi..

GILDOR [Tane | °Homid° ] Rapidamente spegne il bastoncino, scrollandolo nell'aria fredda e umida della tana, mentre già aspira il fumo con un virgulto di ritrovata energia.. Tira alcune boccate, gustandosi a fondo quell'aroma di basilico e cardo. La mente si alleggerisce lentamente, e può riposarla. I pensieri cadono, aiutati anche dalle sorsate che inframmezza alle pipate. Il whysky scende lungo >>
GILDOR la sua lingua, caldo ed invitante, forte e maledettamente gustoso. Nella gola ristagna, prima di essere inghiottito. E' questo il suo assurdo modo di passare avanti. Non soffermarsi su quanto accaduto, ma cercare invece di dimenticarlo, è l'unica risposta che conosce.. Per questo fuma e beve in grandi quantità. Ad ogni pipata la sua mente si fa più leggera, e il suo sguardo più rilassato >>
GILDOR e sognante. Canticchia anche, ogni tanto, una musichetta che gli veniva cantata da suo padre quando era molto piccolo.. Aveva a che fare con le sottane delle donne e con il loro profumo.. Dove non ricorda le parole, se ne inventa di nuove.. Solo quando si sente sufficientemente rilassato, posa la pipa e la fiaschetta, in un piatto di terracotta ai piedi del materasso.. Si stende e >>
GILDOR guardando il soffitto nero inizia a fantasticare.. Non pensa, non calcola, non ragiona: sogna. Sogna come quando era solo un ragazzino, aiutante di un bardo di belle speranze e nient'altro.. E lentamente, molto lentamente, il sonno lo coglie, avvolgendolo totalmente in quell'oscurità in cui si è immerso per meglio riprendersi.
MasterPsycho
00venerdì 3 gennaio 2014 22:07
Pt ristabiliti
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