Rimini, ragazzine "lo fanno" prima

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CARMINE84
00mercoledì 15 giugno 2005 13:38
Ricerca su prima esperienza sessuale

Le ragazzine che vivono in città sul mare, Rimini su tutte, rischiano di perdere la verginità prima delle loro coetanee. La sostiene una ricerca dell'università Bocconi secondo la quale pare che proprio i luoghi delle vacanze, riviera romagnola in testa, siano quelli in cui il debutto sessuale delle donne avviene prima.

Il rapporto tra geografia ed età del primo incontro sessuale è più forte per le femmine che per i maschi, perché - secondo una ricerca condotta da Francesco Billari, demografo dell'Università Bocconi, e Riccardo Borgoni della Bicocca - è sulle ragazze che pesano di più le pressioni sociali, che spesso tendono a indebolirsi in estate e nei periodi di vacanza.

"Per le ragazze è evidentissimo un gradiente che va da Sud, dove l'età del primo rapporto è tardiva, a Nord, dove si abbassa, mentre la distribuzione dei maschi è più a macchia di leopardo - dice Billari - In molte regioni la pressione delle norme sociali è forte per le ragazze, mentre è sostanzialmente assente per i ragazzi".

Se la media d'età per il primo rapporto sessuale, in Italia, si attesta intorno ai 18-19 anni per i maschi e i 20-21 per le femmine, questa è decisamente più bassa tra le ragazzine che vivono al mare: per quest'ultime, infatti, si attesta intorno ai 14 anni. Dalla ricerca della Bocconi risulta addirittura che la latitudine alla quale vi sono le maggiori probabilità di fare prima l'amore è proprio quella di Rimini.

La cosa non è senza conseguenze: lo stesso Billari e Letizia Mencarini dell'Università di Firenze hanno evidenziato l'esistenza di una doppia morale in uno studio condotto tra gli studenti universitari italiani. In un questionario è stato chiesto se ritenessero che un ipotetico gruppo di amici avrebbe o meno approvato il comportamento di una ragazza che aveva avuto il primo rapporto sessuale in età precoce e di un maschio che aveva fatto lo stesso. Solo nel 16% dei casi gli studenti hanno ritenuto che il gruppo di amici disapproverebbe il maschio, ma l'87% di loro si è detto sicuro che stigmatizzerebbe lo stesso comportamento femminile.

Non è un caso, allora, che una terza ricerca, condotta ancora da Billari e Borgoni, faccia pensare a una possibile relazione tra le pressioni sociali e la salute sessuale. La diffusione dei metodi contraccettivi nel primo rapporto ricalca, infatti, quella dell'età del debutto sessuale delle ragazze, con un uso scarso al Sud, medio al Centro e alto al Nord. L'utilizzo dei metodi contraccettivi va, comunque, diffondendosi con il tempo: li hanno utilizzati, alla loro prima esperienza sessuale, il 33% degli italiani nati tra il 1946 e il 1955, il 44,7% di quelli nati tra il 1956 e il 1965 e il 67,7% di quelli nati tra il 1966 e il 1976.
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