E' stata approvata ieri la riforma costituzionale che riguarda la devolution e l'aumento dei poteri del presidente del Consiglio.
Articolo da "La Stampa"
Perchè la nuova legge sia resa effettiva probabilmente si dovrà andare a referendum, dato che non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi.
Provo a sintetizzare:
PARLAMENTO: diminuiscono i parlamentari con 518 deputati (18 eletti dall'estero) + i deputati a vita e 252 senatori (ma ai lavori di Palazzo Madama potranno partecipare altri 42 delegati, due per regione). Diminuisce l'età minima per l'eleggibilità (deputati da 25 anni a 21, senatori da 40 a 25).
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: non sarà più rappresentante dell'unità nazionale ma garante della Costituzione e dell'unità federale della Repubblica. Per essere eletto deve avere almeno 40 anni (oggi sono 50).
PREMIERATO: il Primo Ministro nomina e revoca i ministri (oggi lo fa il Presidente della Repubblica), non dovrà più avere la fiducia della Camera ma solo illustrare il suo programma sul quale la Camera dei Deputati esprimerà un voto; può porre la questione di fiducia e chiedere che la Camera si esprima con priorità su ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del governo (in caso di bocciatura deve dimettersi).
La Camera può chiedere in qualunque momento la dimissione del Primo Ministro approvando una mozione di sfiducia firmata da almeno un quinto dei componenti. Le dimissioni sono obbligatorie anche se la mozione viene respinto grazie ai voti dell'opposizione (per evitare il ribaltone). C'è poi la mozione di sfiducia costruttiva, nel quale nella mozione stessa viene designato dalla maggioranza un nuovo Primo Ministro.
DEVOLUTION: alcune materie diventano di legislazione esclusiva della Regiona, come la sanità, l'istruzione e la polizia.
Se una legge regionale è considerata dal Governo lesiva dell'interesse nazionale può essere annullata dalla maggioranza assoluta del Parlamento in seduta comune.
ITER LEGISLATIVO: la Camera esamina i disegni di legge (per le materie esclusive dello Stato); dopo l'approvazione il Senato può proporre modifiche entro 30 giorni ma sarà la Camera a decidere in via definitiva. Al Senato spetterà invece l'esame e la parola definitiva sui provvedimenti riguardanti le materie concorrenti tra Stato e Regioni. Per alcune materie (non è chiaro quali) resta il procedimento bicamerale.
CORTE COSTITUZIONALE: la Consulta resta di 15 giudici ma aumentano quelli di nomina politica.
FEDERALISMO FISCALE: la legge dovrà attuarlo entro 3 anni dall'entrata in vigore della riforma costituzionale; in nessun modo l'attribuzione dell'autonomia impositiva alle Regioni, Province, Comuni può determinare un incremento della pressione fiscale complessiva.
ENTRATA IN VIGORE IN TRE TAPPE: eleggibilità e immunità parlamentare, federalismo entrano in vigore subito dopo il referendum; Senato federale, iter legislativo, nuovi poteri del Capo dello Stato e del premier entreranno nel 2011; la riduzione del numero dei parlamentari, l'età per diventare deputati dal 2016.
[Modificato da MarcoPantani 17/11/2005 15.34]