Ricostruzione storica 2 Guerra Mondiale

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Pierantonio
00lunedì 6 maggio 2013 23:29
Qualche foto scattata con la mia Rolleiflex del 1939 durante una manifestazione storica che si è tenuta a Verona per commemorare la fine della 2 guerra mondiale.

























e per finire una foto di me stesso che ricostruisco la figura di un corrispondente (fotografo) di guerra americano con le due macchine che ho utilizzato: la Rollei (nella sua custodia) e la Graflex Speed Graphic del 1942 in 4x5 pollici.
Come già detto in altra occasione la visione filologica dei ricostruttori storici mi impone di utilizzare macchine d'epoca con materiale il più possibile simile all'originale (scansione finale ovviamente esclusa) e con tecniche di ripresa coeve.
Il nickname che vedete nelle foto è quello che uso in un forum specializzato di ricostruzione storica militare.
I ragazzi con le divise inglesi fanno parte dell'ottimo gruppo italiano dei Black Watch (Royal Highland Regiment Reenactors Group).
Il taglio è quadrato ma la foto è stata scatta con una digitale da quattro soldi.



Ciao
Pierantonio
Hologon
00martedì 7 maggio 2013 00:01
Davvero immagini molto belle, sia per la ricostruzione che appare realmente credibile, sia per la resa pertinente, ma soprattutto per composizioni efficaci. Solo alcune immagini mi appaiono disturbate da quella che mi sembra essere la presenza di pubblico.

Un paio di domande: pellicola e rilevatore usati, hai scattato senza paraluce o il tuo Tessar è opacizzato? Altre immagini che ho visto scattate con Rolleiflex coeve non mi sono sembrate così vittime del flare (anche se nel contesto tale effetto ci sta benissimo, beninteso).

Ultima domanda, da fumatore di pipa: che pipa hai in mano?

Un saluto
Andrea
Pierantonio
00martedì 7 maggio 2013 07:14
Re:
Hologon, 07/05/2013 00:01:

Davvero immagini molto belle, sia per la ricostruzione che appare realmente credibile, sia per la resa pertinente, ma soprattutto per composizioni efficaci. Solo alcune immagini mi appaiono disturbate da quella che mi sembra essere la presenza di pubblico.

Un paio di domande: pellicola e rilevatore usati, hai scattato senza paraluce o il tuo Tessar è opacizzato? Altre immagini che ho visto scattate con Rolleiflex coeve non mi sono sembrate così vittime del flare (anche se nel contesto tale effetto ci sta benissimo, beninteso).

Ultima domanda, da fumatore di pipa: che pipa hai in mano?

Un saluto
Andrea



Per il pubblico non c'è nulla da fare dato che questo non è un'evento di ricostruzione storica puro ma un raduno itinerante di veicoli militari con all'interno la presenza di ricostruttori storici. Bisogna quindi accontentarsi e accettare alcuni compromessi dovuti alla situazione contingente.

Pellicola Ilford HP5 e ID11 secondo foglietto della casa.
La pellicola è scelta in quanto in questo forum mi dissero che le Ilford sono quelle che si avvicinano più di tutte alla formulazione delle pellicole dell'epoca mentre lo sviluppo standard segue il ragionamento che al tempo i fotoreporter scattavano e poi mandavano le pellicole a laboratori centralizzati che non penso applicassero metodologie diverse dagli sviluppi standard.
Mi sembra che come ragionamento sia storicamente corretto ma accetto con piacere considerazioni diverse.

Opacizzazione: ti ringrazio per l'osservazione perché tocchi un argomento sul quale mi riproponevo domandare delucidazioni ai più esperti del forum.
In effetti anch'io non sono tanto soddisfatto della resa della lente. Questa mi pervenne quasi totalmente opacizzata nel gruppo anteriore e all'epoca ero risuscito a pulirla con metodi "non distruttivi". Confrontandola con una lente di una Rollei appena successiva che possiedo (senza antiriflesso come questa) la trasparenza mi sembra identica riuscendo a vedere bene l'otturatore ma confrontata con una degli anni 50 e soprattutto con quella della T (entrambe con trattamento), la trasparenza del gruppo anteriore è di molto inferiore.
Segnalo che quella del camion è stata scattata in controluce, situazione non proprio felice per queste lenti, e le altre con luce diffusa essendo la giornata nuvolosa.
Non so quindi se la resa è condizionata da fattori esterni, da un possibile deterioramento della lente o dal fatto che le foto venivano stampate su carte di determinate caratteristiche che compensavano le rese delle lenti.

Sarei interessato a sapere le vostre opinioni in merito ed eventuali suggerimenti per migliorare le cose.

Se non si può fare niente me la terrò così dato che l'originalità della macchina e della lente, nell'ottica della ricostruzione storica e del rispetto filologico della ripresa, è da preferirsi all'uso di lenti realizzate in epoche successive con trattamenti che non esistevano negli anni '40.
Questo perché avevo anche pensato di sostituire la lente con una più tarda e dotata di trattamento presa da un'altra macchina ma l'idea non mi sembra la migliore in base a quanto detto.

La pipa è solo per bellezza e per completare la resa del personaggio. In realtà io non fumo. [SM=g7423]

Ciao
Pierantonio
Pierantonio
00martedì 7 maggio 2013 13:06
Volevo aggiungere che le foto sono in effetti state scattate senza paraluce perché mi era scomodo usarlo con la borsa pronto.
Che sia questa l'origine del problema?
Ciao
Pierantonio
Hologon
00martedì 7 maggio 2013 13:43
In effetti davo per scontato l'uso del paraluce, assolutamente obbligatorio in esterni con ottiche dalla lente non protetta dalla montatura, come appunto la Rolleiflex. Certamente si può non utilizzarlo, riparando la lente con il palmo della mano, pratica però che richiede una certa abilità per non perdere la stabilità della presa della fotocamera. Direi che ogni altro discorso ruspetto all'ottica possa essere rimandato al limite dopo che il problema si ripresenti anche utilizzando il paraluce.

Per quanto riguarda pellicola e sviluppo credo sia filologicamente più corretto utilizzare materiale ortocromatico, ma visti i risultati penso che tu possa continuare così come stai facendo, magari anteponendo all'ottica un filtro blu chiaro che restituisce quei toni nelle figure umane così vintage (in sintesi restituisce l'effetto tonale di una pellicola ortocromatica, permettendoti tuttavia di usare una sensibilità più comoda, come quella di una FP4).

Per quanto riguarda la postproduzione ci sono tecniche relativamente semplici per ovviare al flare: in camera chiara un paio di passaggi ad hoc di maschera di contrasto (che però per suggerirti dovrei avere il file così come ti esce dallo scanner), mentre in stampa chimica suggerirei una carta con contrasto medio-alto, partendo però da un negativo sviluppato per aumentare l'acutanza (cosa sempre utile con obiettivi senza rattamento antiriflessi), che ha un contrasto nativo che permette di non perdere dettagli nelle ombre utilizzando contrasti più elevati in stampa.

Andrea
rolleimax
00venerdì 10 maggio 2013 15:05
Ottime le foto Pierantonio, come avevo già avuto modo di apprezzare durante l'incontro in laguna l'anno scorso.

Per quanto riguarda il flare, ho acquistato di recente proprio una Automat prima serie con Tessar non azzurrato e le foto del primo rullo che ho fatto mostrano sorprendentemente un contrasto elevato.
Dico sorprendentemente, perchè le altre due ottiche non azzurrate da me possedute, un Novar 4.5 su una Ikonta e un Triotar 3,5 su una Rolleicord IIb, si comportano, invece, in maniera molto simile al tuo Tessar.
Anch'io sono a favore di un approccio filologicamente corretto, e trovo molto bello il flare delle ottiche non azzurrate, è uno dei motivi che mi ha spinto a prenderne e provarne alcune.

Confermo che la differenza di trasparenza tra lenti trattate e non, è molto evidente, così come la resa del contrasto su pellicola, i negativi appaiono di solito morbidi
Non è stato il caso della neo arrivata Automat, per la quale devo anche però tener conto in una certa misura della illuminazione delle scene e lo sviluppo di mezzo stop più energico. Però anche i fotogrammi dove non ho utilizzato il paraluce sono sensibilmente più contrastati rispetto a quello che esce con i tripletti

Il Tessar della T è poi il più contrastato e brillante di tutti anche in condizioni di luce diffusa

rolleimax
00venerdì 10 maggio 2013 15:08
Per alzare il contrasto, ma immagino tu l'abbia già fatto, puoi anche sottoesporre la pellicola e poi fare uno sviluppo push, uno stop in più da già risultati sensibilmente più contrastati
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