Ricordi.. ?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
loshrike
00mercoledì 8 novembre 2006 21:11
Immagina un ponte autostradale e una ripresa in campo lungo mentre in sottofondo un pezzo di musica jazz grida tutto il suo dolore e la sua tristezza… la tromba in sordina è triste, malinconica, sembra volere riversare in poche note il disprezzo di un’altra giornata che finalmente è finita. Le auto incolonnate procedono lentamente, mentre il sole si abbassa sempre più all’orizzonte i fari cominciano ad accendersi… l’aria è grigia e violacea, riflette il veleno dei gas di scarico che giorno per giorno avvelenano il corpo e l’anima… “.. non c’è nulla di cui preoccuparsi..” dicono i politici. Intanto la gente muore. Ascolto la radio, le ultime note graffianti della tromba vanno spegnendosi… sorrido, io stesso vado spegnendomi; riesco addirittura ad apprezzare questo giorno vuoto che, come altre centinaia di giorni vuoti, mi vede comunque vivo. No.. avete capito male, non ho nessuna malattia strana anzi sto benissimo, a parte la solita allergia che mi gonfia gli occhi, il mio male è più oscuro, più strisciante ma non per questo meno pericoloso di molti altri mali. Ho provato di tutto medici e medicine non hanno fatto altro che rendermi sempre più simile ad un vegetale chimicamente felice, ignaro del mondo che parallelamente alla mia vita ogni giorno continua ad andare avanti. Ho cercato me stesso nel fondo di una bottiglia ma una volta che il magico liquido finisce resta solo ed unicamente il fondo oltre al mal di testa e lo stomaco sconvolto. Ho cercato dentro me stesso motivi e ragioni per continuare ad andare avanti… non riesco a ricordarmene nemmeno uno; vivo o forse è meglio dire che sopravvivo mi aggrappo ad ogni minima speranza di un briciolo di… vorrei dire felicità ma la parola più giusta è normalità. La normalità per me è una serata passata davanti alla TV guardando vecchi film visti e rivisti che però hanno per me sempre quel fascino che solo la celluloide riesce a dare… ricordo per filo e per segno ogni replica che ho visto, ricordo tutte le persone che con me hanno visto questi stessi film, ricordo le sensazioni e le emozioni, ricordo vite che hanno incrociato la mia e poi si sono perse nell’oblio della mia mente che a suo piacere mi permette di dare un nome ai volti una casella ben precisa per ogni sentimento. I libri hanno questo stesso effetto ma ho smesso di leggerli per un motivo: non riesco mai a ricordare la pagina che stavo leggendo e in ultima analisi non ricordo nemmeno il titolo del libro. Ci sarebbe di che piangere ma alla fine ho scoperto che sorridere fa molto meno male. In casa mia c’è un etichetta su ogni cosa, me lo ha insegnato un altro me stesso di cui ho solo vaghi ricordi, però la cosa funziona… bene o male so sempre dove sono le cose che cerco anche se spesso non mi ricordo perché le cercavo o come si chiama la cosa che stavo cercando. Non è sempre stato così e non sono sempre stato solo ad affrontare tutto questo, sono certo che quando rileggerò queste righe, sempre ammesso che poi mi ricordi dove le andrò a mettere, non ricorderò assolutamente nulla… questo è uno dei miei rari momenti di lucidità e mi accorgo che sto comunque confondendo situazioni e fatti che forse sono accaduti solo pochi minuti fa o forse è già passato qualche anno. Non so nemmeno dire quale malattia io abbia, ricordo solo che ad un certo punto della mia vita mi sono accorto che i miei ricordi sparivano a poco a poco lasciandomi sempre più zone d’ombra e sempre meno certezze… a volte mi trovavo in un posto senza nemmeno sapere il motivo per cui ci fossi andato. L’unica cosa che non dimentico mai è la strada di casa. Tempo fa inizia a mettere i miei ricordi su carta con la certezza che rileggendoli sarei riuscito a rimettere insieme i cocci della mia vita… alla fine ho capito che mi succede la stessa cosa che mi capita leggendo un libro… arrivato in fondo alla pagina non ricordo più nulla. Mi chiedo come mai io stia scrivendo queste cose, qual è il fine ultimo.. non mi ricordo… sono stanco, meglio riporre questo foglio insieme agli altri… ma… ma… dove ho messo gli altri? Gli altri cosa… ??

Loshrike

Stregadelmare
00mercoledì 8 novembre 2006 21:28
Racconto inquietante.

Bello ritonare a leggerti...sempre emozionante...



R.Daneel Olivaw
00mercoledì 8 novembre 2006 22:31
bel racconto ,accidenti sembro io ...:)
Versolibero
00giovedì 9 novembre 2006 10:36
Fosse un film direi che reciti alla perfezione la parte di un uomo-automa che sta cercando quell'anima smarrita tra i non sensi;
se fossi una guaritrice d'anime ti direi che questo accade per collocare se stessi in un vuoto pneumatico dove cercvhiamo l'indifferenza al dolore e a ciò che lo provoca, perché a un certo punto temiamo di "non reggere" il suo peso, i suoi perché e le risposte che latitano al nostro bisogno di sapere per quale rovescio di medaglia stiamo pagando un caro prezzo; ma ti direi anche che le nostre risorse sono infinite, e che il senso di smarrimento è una fase di passaggio, e, come sempre accade, durante ogni crisi, più che definire le incongruenze esterne, stiamo cercando di rimodellare noi stessi, e il nostro approccio a ciò che ci tocca o solo ci sfiora lasciando un segno.

Rosanna [SM=g27822]
Caleidos
00giovedì 9 novembre 2006 17:19
Ricordi...? di Loshrike
Intanto ringrazio Loshrike per aver postato il suo racconto.
Conto di recuperare anche le altre " short story " dei nostri amici narratori della Grotta andate smarrite.



****

Il racconto è abbastanza attuale. La crisi di identità, la perdita della coscienza di se, sono sintomi che affliggono l'intera umanità. L'uomo d'oggi ha perso la visione sulle cose che lo circondano, si sente isolato costretto ad uno stato di apatia nei confronti di una società che lo vuole sottomettere, controllare.
La perdita di coscienza dell’individuo ha creato una perdita della memoria, più che una vera malattia e' una forma di autoprotezione.
Certo sarebbe drammatico se da un giorno all'altro si perdessero il linguaggio e la capacità di comunicare.


Caleidos [SM=g27822]

loshrike
00lunedì 13 novembre 2006 16:41
Re:

Scritto da: Stregadelmare 08/11/2006 21.28
Racconto inquietante.

Bello ritonare a leggerti...sempre emozionante...






Grazie.. sinceramente.

Losh [SM=g27821]
loshrike
00lunedì 13 novembre 2006 16:43
Re:

Scritto da: R.Daneel Olivaw 08/11/2006 22.31
bel racconto ,accidenti sembro io ...:)



Tempo addietro volevo registrarmi con il nick. Giskard R. Reventlov...
Vedo con piacere che abbiamo la stessa passione.. per il "Good Doctor" ma non solo... credo.
Grazie anche a te.

Losh [SM=g27822]
loshrike
00lunedì 13 novembre 2006 16:47
Re:

Scritto da: Versolibero 09/11/2006 10.36
Fosse un film direi che reciti alla perfezione la parte di un uomo-automa che sta cercando quell'anima smarrita tra i non sensi;
se fossi una guaritrice d'anime ti direi che questo accade per collocare se stessi in un vuoto pneumatico dove cercvhiamo l'indifferenza al dolore e a ciò che lo provoca, perché a un certo punto temiamo di "non reggere" il suo peso, i suoi perché e le risposte che latitano al nostro bisogno di sapere per quale rovescio di medaglia stiamo pagando un caro prezzo; ma ti direi anche che le nostre risorse sono infinite, e che il senso di smarrimento è una fase di passaggio, e, come sempre accade, durante ogni crisi, più che definire le incongruenze esterne, stiamo cercando di rimodellare noi stessi, e il nostro approccio a ciò che ci tocca o solo ci sfiora lasciando un segno.

Rosanna [SM=g27822]



Un commento molto interessante che in parte condivido, forse in determinati casi le risorse non sono davvero infinite, anche se comunque mi piace crederlo.

Losh [SM=g27823]
loshrike
00lunedì 13 novembre 2006 16:49
Re: Ricordi...? di Loshrike

Scritto da: Caleidos 09/11/2006 17.19
Intanto ringrazio Loshrike per aver postato il suo racconto.
Conto di recuperare anche le altre " short story " dei nostri amici narratori della Grotta andate smarrite.



****

Il racconto è abbastanza attuale. La crisi di identità, la perdita della coscienza di se, sono sintomi che affliggono l'intera umanità. L'uomo d'oggi ha perso la visione sulle cose che lo circondano, si sente isolato costretto ad uno stato di apatia nei confronti di una società che lo vuole sottomettere, controllare.
La perdita di coscienza dell’individuo ha creato una perdita della memoria, più che una vera malattia e' una forma di autoprotezione.
Certo sarebbe drammatico se da un giorno all'altro si perdessero il linguaggio e la capacità di comunicare.


Caleidos [SM=g27822]




Grazie per l'invito.. mi ha fatto molto piacere e come vedi ho risposto quasi subito..
Molto attento anche il tuo commento che ho molto apprezzato.

Losh [SM=g27828]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:27.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com