Rendiconto Crisi - Economia

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sev7n
00lunedì 26 gennaio 2009 17:54
bollettino di guerra di oggi, da adesso cerchero' anche di mettere le immagini, in modo da capire immediatamente di chi parliamo e quanto grave sia la situazione:

usa: 20.000 esuberi per caterpillar, 8000 per Sprint
Ing taglia 7000 posti di lavoro
Philips licenzierà 6000 dipendenti


Riduzioni di personale in tutto il mondo per il gruppo bancario e assicurativo e il big dell'elettronica


Il gruppo bancario e assicurativo olandese Ing
ha annunciato oggi per il 2009 il taglio di 7.000 posti di lavoro in tutto il mondo, nell’ambito di un piano di riduzione dei costi di un miliardo di euro. Stando ai risultati provvisori, nel 2008 il gruppo ha registrato una perdita netta di un miliardo di euro. Ing aveva ricevuto nel dicembre scorso un prestito di dieci miliardi di euro dal governo olandese.

PHILIPS -

Tagli di personale in vista anche per il colosso dell'elettronica Philips, che licenzierà 6000 dipendenti in tutto il mondo. La ristrutturazione, ha aggiunto un portavoce, permetterà di risparmiare circa 400 milioni l'anno, a partire dal secondo semestre del 2009, e tutte le divisioni del gruppo verranno coinvolte. Nel 2008 Philips ha registrato una perdita netta di 186 milioni di euro, contro l'utile di 4,16 miliardi del 2007. I ricavi annui sono stati pari a 26,39 miliardi di euro, in calo dell'1,5% rispetto all'anno precedente. Nell'ultimo trimestre del 2008 Philips ha perso 1,5 miliardi di dollari.

CATERPILLAR -

Cattive notizie per l'occupazione anche da oltreoceano dove sono in arrivo drastici tagli a Caterpillar, il colosso americano di veicoli industriali e per l’edilizia. Il gruppo ha annunciato che intende tagliare 20 mila posti la sua forza lavoro globale, ritrutturazioni necessarie a far fronte a un anno che si annuncia "molto difficile", secondo quanto riporta un comunicato, e in cui il gruppo prevede una contrazione del 20% sul fatturato.

SPRINT -

Anche la compagnia telefonica Sprint Nextel ha annunciato il taglio di 8000 posti di lavoro.

THUN -



Anche il rinomato marchio di porcellana ceca Thun, che ha la fabbrica di produzione a Karlovy Vary, licenzierà questa settimana 1.100 dei 1.800 dipendenti, secondo quanto annunciato dal direttore generale Vlastimil Argman. A suo dire, l'industria, che è in stato di crisi dal 10 dicembre, potrebbe essere salvata solo mettendola in vendita. Nonostante la dichiarazione di fallimento dal 10 dicembre, la produzione nell'impianto andrà avanti fino a fine a marzo.

26 gennaio 2009

sev7n
00lunedì 26 gennaio 2009 18:10


Crisi: Usa, Home Depot tagliera' 7 mila posti di lavoro
26 gen 15:23 Economia

ATLANTA - Home Depot, importante colosso del 'fai da te' americano, annuncia la sua intenzione di tagliare 7mila posti, pari al 2% della sua forza lavoro e chiudere i centri Expo di design. Il gruppo, che congelera' gli stipendi a tutti i funzionari, si aspetta oneri prima delle tasse per 532 milioni di dollari. (Agr)



sev7n
00giovedì 29 gennaio 2009 00:06
Crisi:
Starbucks taglia 7mila posti di lavoro 28 gen 23:14 Economia

NEW YORK - Starbucks sempre piu' vittima della crisi. La catena di caffetterie piu' famosa al mondo chiudera' altri 300 punti vendita, 200 negli States e 100 nel resto del mondo, tagliando circa 7.000 posti di lavoro. Lo scorso luglio era gia' stata annunciata la chiusura di 600 caffetterie. Inoltre l'amministratore delegato della societa' Howard Schultz ha chiesto al consiglio di amministrazione di tagliare il suo stesso salario a 10.000 dollari all'anno, dagli 1,2 milioni di dollari dell'anno precedente. Lo riporta il Wall Street Journal online. (Agr)

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La Boeing taglia 10mila posti di lavoro

Negli ultimi tre mesi del 2008, il colosso aeronautico Usa ha registrato una perdita netta di 56 milioni di dollari

Un Boeing 737 (Epa)
SEATTLE (USA) - La Boeing taglia 10.000 posti lavoro. Lo ha annunciato la stessa società, che ha chiuso il quarto trimestre con vendite per 12,7 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 17,5 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

I CONTI - Negli ultimi tre mesi del 2008, il colosso aeronautico statunitense ha registrato una perdita netta di 56 milioni di dollari, pari a 0,08 dollari per azione. A pesare sono stati lo sciopero dei lavoratori meccanici, il cui impatto sul risultato è stato stimato in 1,09 dollari per azione, un accantonamento in relazione al programma 747 (0,61 dollari per azione) e una riserva per contenziosi legali (0,09 dollari per azione). I proventi nel trimestre sono scesi del 27% a 12,7 miliardi, soprattutto a causa dello sciopero che ha ridotto le consegne di aerei commerciali nella misura di 70 unità, e ha generato un mancato fatturato di 4,3 miliardi di dollari. Per l'intero anno 2008, l'utile netto è diminuito del 34% ed è stato pari a 2,7 miliardi di dollari, mentre l'utile per azione è stato pari a 3,71 dollari.


sev7n
00giovedì 29 gennaio 2009 12:57
Giappone: Sony, profitti in calo del 95% nel terzo trimestre 2008
29 gen 08:07 Economia

TOKYO - Un calo degli utili netti pari al 95% per il terzo trimestre dell'anno fiscale, ottobre-dicembre. Ad annunciarlo il gigante dell'elettronica, Sony Corp, i cui profitti sono crollati a 10,4 miliardi di yen (115 milioni di dollari) rispetto agli oltre 200 miliardi di yen dello scorso anno. Crollo del 25% anche per il reddito del colosso giapponese, mentre la divisione elettronica, che rappresenta il core business della societa', e' precipitata in rosso.

TOSHIBA - E non va meglio per Toshiba: il gruppo giapponese fa sapere che nel 2009 andrà in rosso e che taglierà 4,500 posti di lavoro a tempo determinato nel settore dei semiconduttori. Inoltre il gruppo ridurrà del 60% la spesa in conto capitale per l'esercizio 2009.



Crisi: Trichet, possibili tassi sotto il 2%
29 gen 11:18 Economia

ROMA - I tassi di interesse in Europa potrebbero scendere anche sotto il 2%. Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, in una intervista all'emittente Cnn, rilasciata a margine del World Economic Forum a Davos. ''I tassi di interesse sono attualmente al 2% e non escludo che potrebbero scendere sotto questo livello'', le parole di Trichet. Il presidente della Bce ha comunque ribadito che tassi di interesse ''molto, molto bassi'' non sono appropriati e che la riunione decisiva di politica monetaria si terra' a marzo e solo allora la Bce ''valutera''' eventuali nuove misure non convenzionali. (Agr)

sev7n
00giovedì 29 gennaio 2009 19:07
..don't say cheeeeeeeeeeeeseeeeeeeeeeeee !!!!!!



Crisi: Kodak tagliera' fino a 4.500 posti di lavoro
29 gen 14:09 Economia

NEW YORK - In arrivo tagli per Eastman Kodak, il colosso statunitense della fotografia. La multinazionale ha annunciato che tagliera' fra i 3.500 e i 4.500 posti di lavoro. Il ridimensionamento e' pari al 18% del totale della forza lavoro e rientra in un piu' ampio piano di ristrutturazione da 300 milioni di dollari nel 2009. (Agr)

sev7n
00giovedì 29 gennaio 2009 23:00
Conseguenze dirette
Ok ragazzi, per ora il titolo migliore che son riuscito a trovare e' questo.

Ricapitolando:

considerando che stiamo tenendo traccia di tutti i tagli del personale delle aziende, a seguito della grande crisi,, abbiamo pensato di aprire un topic ad Hoc, tanto per averne traccia immediata e non inquinare la cartella principe "crisi economica " dove potremmo continuare a inserire invece i nostri commenti alla situazione globale.

Direi di ripartire da questo post riassunto:

Ho fatto un'esperimento, provate anche voi, inserite sulla finestra di ricerca di Google questa stringa:

taglia+posti+lavoro+2009

Dopodiche' spostatevi perche' vi pioveranno addosso 426.000 risultati: li stavo iniziando a catalogare, ma credo sia un lavoro impossibile, questi alcuni dati, solo del 2009.

azienda posti persi produttori

boing 10.000 aerei
Stmicroeletronics 4.500 semiconduttori
Philips 6000 elettronica
Dell 1900 informatica
Motorola 4000 telefonia
ing 7000 servizi bancari
Caterpillar 20.000 macchine movimento terra
IBM 2800 informatica
Corus 3500 produzione acciaio
Microsoft 5000 informatica
News Corp 5% personale servizi web -my space-facebook
Bose 5000 prodotti Hi-Fi e Home Theater
Sanyo 1200 telefonia e elettronica
Corning 3500 schermi piatti per le telev.
at&t 12000 telecomunicazioni
telecom italia 4000 telecomunicazioni
Nortel Networks 1300 tlc
Nokia 10-15% pers elettronica telefonia
Alcoa 15.200 produttore alluminio
Harley Davison 1100 moto
texas instrument 3400 elettronica
sony 16000 elettronica
yahoo 2000 web
adobe 600 informatica
viacom 850 elettronica
Hertz 4000 noleggio auto

TOSHIBA - E non va meglio per Toshiba: il gruppo giapponese fa sapere che nel 2009 andrà in rosso e che taglierà 4,500 posti di lavoro a tempo determinato nel settore dei semiconduttori. Inoltre il gruppo ridurrà del 60% la spesa in conto capitale per l'esercizio 2009.

Kodak tagliera' fino a 4.500 posti di lavoro
29 gen 14:09 Economia

NEW YORK - In arrivo tagli per Eastman Kodak, il colosso statunitense della fotografia. La multinazionale ha annunciato che tagliera' fra i 3.500 e i 4.500 posti di lavoro. Il ridimensionamento e' pari al 18% del totale della forza lavoro e rientra in un piu' ampio piano di ristrutturazione da 300 milioni di dollari nel 2009. (Agr)


sev7n
00venerdì 30 gennaio 2009 01:01
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Starbucks taglia 7000 posti e 300 locali e alla metropolitana di londra via a una riduzione di ben 1000 dipendenti

A luglio era stata già annunciata la chiusura di 600 caffetterie

NEW YORK (USA) - La crisi economica continua a colpire le aziende di tutto il mondo. E a farne le spese non sono solo i colossi dell'elettronica come Sony e Toshiba o della fotografia come Kodak (che ha da poco annunciato il taglio di 4500 posti di lavoro) ma anche abitudini consolidate come la classica tazzina (o bicchiere) di caffè. Così alla lunga lista delle imprese che licenziano dipendenti non è un caso se troviamo anche Starbucks, una delle catene di caffetterie più famose al mondo, che, già colpita in estate dalla crisi, si vede costretta a chiudere ulteriori 300 punti vendita, tagliando circa 7.000 posti di lavoro.

NEGOZI DA CHIUDERE - Inoltre l’amministratore delegato della società Howard Schultz ha chiesto al consiglio di amministrazione di tagliare il suo stesso salario a 10.000 dollari all’anno, dagli 1,2 milioni di dollari dell’anno precedente. Il consiglio di amministrazione ha dato il via libera e, una volta dedotti i costi relativi all’assicurazione sanitaria, il numero uno della società riceverà meno di 4 dollari al mese. Starbucks pensa di chiudere 200 caffetterie negli Stati Uniti e cento all’estero entro la fine dell’anno fiscale, che termina a settembre. Lo scorso luglio era già stata annunciata la chiusura di 600 caffetterie.

METROPOLITANA DI LONDRA - Ma la crisi inizia adesso a farsi sentire anche sulle aziende a partecipazione pubblica. E' il caso della metropolitana di Londra, la più estesa del mondo, che taglierà 1.000 posti di lavoro nel 2009, nei settori finanza e amministrazione: lo ha annunciato la stessa London Underground, precisando che i tagli non riguarderanno però guidatori o personale delle stazioni. L'azienda spiega che cercherà di tagliare i posti per lo più non rimpiazzando lavoratori che vanno in pensione o non rinnovando contratti temporanei. I sindacati hanno criticato l'annuncio affermando che si tratta di un «forte colpo» destinato ad avere conseguenze sul servizio della metropolitana.

29 gennaio 2009
-Ocean-
00venerdì 30 gennaio 2009 01:17
Novembre 2008
DHL Deutsche Post taglia 13,000 posti di lavoro

American Express taglia 7000 posti di lavoro

Bank of America taglia 7500 posti di lavoro

Nissan taglia 3500 posti di lavoro

Volvo taglia 6000 posti di lavoro

GM e Ford tagliano 5600 posti di lavoro

Whirlpool taglia 3000 posti di lavoro

Yahoo taglia 1000 posti di lavoro

Hewlett Packard taglia 24.000 posti di lavoro

UBS taglia 9000 posti di lavoro

Fidelity Investments taglia 1300 posti di lavoro

Aer Lingus taglia 1500 posti di lavoro

Chrysler taglia 4300 posti di lavoro

Xerox taglia 3000 posti di lavoro

Nortel taglia 3000 posti di lavoro

New York City taglia 3000 posti di lavoro

Motorola taglia 10.000 posti di lavoro

Nokia taglia 1800 posti di lavoro.

Sony taglia 20.000 posti di lavoro

Virgin Media taglia 2200 posti di lavoro

Glaxo taglia 600 posti di lavoro

Kodak taglia 5000 posti di lavoro

Telekom Austria taglia 2500 posti di lavoro

Austrian Post taglia 9000 posti di lavoro

Henkel taglia 3000 posti di lavoro

Hewlett Packard taglia 24.000 posti di lavoro

Renault taglia 1100 posti di lavoro

Le scuole francesi tagliano 25.000 posti di lavoro

Merck taglia 7200 posti di lavoro


Tagli anche nei settori pubblici che di solito sono quelli che reggono di più.

Totale: 79600!!! e siamo solo per i grandi nomi

crisis.blogosfere.it/2008/11/lavoratori-di-tutto-il-mondo-siete-licenziat...
-Ocean-
00venerdì 30 gennaio 2009 02:45
Germania, la disoccupazione sale al 7,8%
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29 GENNAIO 2009

India, la crisi ha già fatto perdere un milione di posti di lavoro
Boeing in rosso: 10mila tagli
Sap teme la crisi e annuncia 3.000 tagli "preventivi"
Edilizia, 250mila posti a rischio
St, tagli per 4500 posti

In Germania il tasso di disoccupazione si attesta al 7,8% destagionalizzato a gennaio, in aumento dal 7,7% di dicembre. Lo ha comunicato l'agenzia federale per l'impiego. Il tasso grezzo è 8,3% dal 7,4% di dicembre. In aumento il numero di disoccupati cresciuti di 56mila unità a gennaio contro attese di +34mila. Complessivamente i senza lavoro - secondo la rilevazione non destagionalizzata, sono 3,489 milioni (3.102 a dicembre).

Questa la inserisco anche se non parla di una specifica azienda ma dell'intera nazione. Cosi si vedono anche le "piccole imprese" 56mila posti in un mese.. significa se continua cosi più di 600mila disoccupati in un anno....


sev7n
00lunedì 2 febbraio 2009 10:39
anche i ricchi piangono [SM=g6794] , ancora poco, ma piangono

Crisi: Honda, taglia 5%stipendi manager
02 feb 08:14 Economia

TOKYO - Honda tagliera' lo stipendio dei manager del 5% da febbraio a maggio. L'iniziativa serve a contrastare la crisi globale e in particolare il crollo del mercato dell'auto oltre all'apprezzamento dello yen. Il provvedimento interessa ora circa 4.800 dipendenti. Honda venerdi' scorso ha tagliato le stime sull'utile netto dell'esercizio in corso, portandole da 185 miliardi a 80 miliardi di yen. (Agr)



Goten7
00lunedì 2 febbraio 2009 16:51
Metto il link che dice lud, così rimane visibile.

In Cina 20 milioni di lavoratori hanno perso il loro impiego a causa della crisi economica

Circa 20 milioni di lavoratori immigrati dalle campagne alle città hanno perso il
loro lavoro in Cina come conseguenza della crisi economica alimentando la crescente disoccupazione rurale, secondo una fonte ufficiale.

Chen Xiwen, direttore di un'agenzia del partito comunista per il lavoro agricolo, in una conferenza stampa ha spiegato che secondo alcuni sondaggi ufficiali, il 15,3% del totale dei lavoratori migranti cinesi che lavoravano in città sono tornati senza lavoro nelle zone rurali da cui provenivano.

"E' giusto dire che il governo cinese prende molto sul serio il problema dell'occupazione dei lavoratori migranti", ha detto Chen, che è consulente dei leader comunisti cinesi sulle politiche nei confronti della popolazione rurale, che nel Paese totalizza circa 750 milioni di persone. "Al momento la crisi finanziaria internazionale continua ad allargarsi, approfondendo il suo impatto sulla nostra economia giorno dopo giorno e facendo emergere continuamente i suoi effetti sullo sviluppo agricolo e
rurale", ha aggiunto Chen, secondo cui il 2009 sara' "estremamente duro" per i redditi degli agricoltori cinesi.

Di recente il governo cinese ha lanciato l'allarme sulla crescente disoccupazione nel Paese, fonte di potenziale tensione sociale.

sev7n
00martedì 3 febbraio 2009 00:04


Crisi: grandi magazzini, Macy's annuncia 7mila tagli
02 feb 20:51 Economia

NEW YORK - Anche Macy's taglia posti di lavoro. La nota catena di grandi magazzini statunitense ha annunciato una riduzione del personale di circa 7.000 dipendenti, il 4% della propria forza lavoro.
-Ajna-
00mercoledì 4 febbraio 2009 11:00
Fiat: 5mila impiegati in cassa integrazione a marzo
04 feb 10:41 Economia

TORINO - La Fiat ha annunciato oggi ai sindacati che mettera' in cassa integrazione 5mila impiegati del gruppo, la maggior parte a Torino, nelle prime due settimane di marzo. Lo ha reso noto il segretario nazionale della Fim-Cisl, Bruno Vitali, che chiede urgenti misure del governo.

corriere.it
sev7n
00mercoledì 4 febbraio 2009 15:10
Tagli preventivi di personale


E se i licenziamenti avvenissero a scopo preventivo? L’idea fa riflettere e la realtà sembra ancora più dura. La SAP, famosa casa di software gestionale tedesca, pur non navigando in acque decisamente cattive, ha deciso di effettuare una riduzione del personale.

Si parla di circa 3.000 risorse umane su un complessivo di 52.000 unità in tutto il mondo. Il tutto a scopo preventivo. Infatti la crisi economica ha portato a una riduzione degli investimenti nel campo ICT da parte di alcuni importanti clienti, come istituti di credito e banche.


SAP, dunque, vede assottigliare il proprio portfolio clienti. E sebbene l’anno passato sia terminato in affanno, la società ritiene opportuno ristrutturare con una riduzione del personale in via preventiva.

Stando a quanto pubblicato sul quotidiano Ilsole24ore, riguardo SAP:

Il giro d’affari generato dalla vendita del software è cresciuto del 6% a 3,6 miliardi, mentre quello generato dai servizi vede un balzo del 14% a 8,4 miliardi. Sempre nel 2008 l’utile operativo è cresciuto del 4 per cento a 2,8 miliardi. Il margine operativo si attesta a 24,6% in leggero calo rispetto al 267,7 di un anno fa. Nel quarto trimestre il fatturato cresce complessivamente dell’8%, ma cala quello direttamente generato dalla vendita di applicativi gestionali (-7%) mentre gli utili netti sono in netto rialzo (+13%) a 850 milioni di euro.
Se altre aziende cominciassero a tagliare personale a scopo preventivo?

www.oneeconomy.it/03/02/2009/tagli-preventivi-di-personale/
sev7n
00mercoledì 4 febbraio 2009 17:12


MITSUBISHI - Anche Mitsubishi Motors ha annunciato una perdita netta di 4,76 miliardi di yen nel periodo aprile-dicembre 2008, ipotizzando un disavanzo a fine esercizio di 60 miliardi di yen (500 milioni di euro). Per il produttore di auto nipponico sarebbe la prima perdita in tre anni. Mitsubishi ha annunciato il ritiro da tutte le competizioni di rally: dunque non parteciperà più alla Parigi-Dakar, che ha vinto ben dodici volte. Se si tiene conto dell'abbandono delle gare sportive della Honda nella Formula 1 e della Kawasaki nella MotoGp, allora si ottiene un quadro disastroso: è l'ennesimo big giapponese a dire addio alle competizioni sportive. «L'improvviso crollo dell'economia mondiale ci obbliga a una maggior parsimonia nell'uso delle risorse», ha spiegato a sorpresa il gruppo di Tokyo in una breve nota. E con l'abbandono della Mitsubishi, il mondo dei rally perde il terzo marchio del Sol Levante in poche settimane: a metà dicembre era arrivato l'annuncio del ritiro della Fuji Heavy Industries, la casa che produce la Subaru (vincitrice di tre titoli costruttori e di altrettanti titoli nel campionati piloti in 19 anni), sempre a causa della crisi internazionale dell'auto ed economica. Pochi giorni prima era stata la Suzuki a prendere la stessa decisione dopo un solo anno di gare. Difficili, del resto, soluzioni alternative. Soltanto a gennaio, le immatricolazioni di nuovi veicoli in Giappone hanno toccato il loro livello più basso in 41 anni, quanto al mese, e l'export non va meglio, scontando la recessione che colpisce gli Stati Uniti e l'Europa.

www.corriere.it/economia/09_febbraio_04/panasonic_taglio_posti_lavoro_giappone_borse_b3a5b08c-f28d-11dd-8878-00144f02aa...
sev7n
00giovedì 5 febbraio 2009 00:48



effetti della crisi anche su un marchio mito per i collezionisti

I trenini elettrici? Fermati dalle banche

La Marklin senza finanziamenti: amministrazione controllata. «Ma vogliamo continuare»

BERLINO - Sono un simbolo d'epoca, uno dei marchi storici con Lima e Rivarossi: i trenini della Marklin hanno conquistato generazioni di bambini. Alcuni dei quali non li hanno mai messi in soffitta crescendo e sono diventati appassionati collezionisti. Ma prima l'era dei videogame e ora la crisi mondiale rischiano di cancellare il futuro dei modellini accurati di locomotive e vagoni. Le banche, che hanno ora i propri problemi, non hanno più intenzione di concedere crediti e l'azienda tedesca, leader mondiale tra i costruttori di modellini in miniatura, ha chiesto l'amministrazione controllata.

UN SECOLO E MEZZO - La Marklin compie proprio nel 2009 ben 150 anni di storia e ha tuttora la propria sede a Goeppingen, Sud-Ovest della Germania, dove è stata fondata nel 1859, con una fabbrica in Germania e una in Ungheria. La produzione continuerà, hanno precisato i vertici: gli amministratori nominati dal tribunale cercheranno di mantenere in piedi la Marklin. «Vogliamo ristrutturare la nostra azienda di lunga tradizione e con uno status di culto, con gli strumenti della legge tedesca sull’insolvenza e stabilizzarla in modo permanente sul mercato» dice il numero uno Dietmar Mundil. La caratteristica dell'azienda tedesca è stata fin dalle origini la precisione dei dettagli e l'uso di materiali di pregio come alluminio, leghe di metalli, plastica di alta qualità e legno. Attualmente conta circa 650 dipendenti e l'anno scorso ha registrato vendite per 128 milioni di euro. Dal 2006 la Marklin è controllata dal fondo britannico Kingsbridge Capital e dalla banca d'investimenti Goldman Sachs. Ha già avviato un piano di ristrutturazione, con la chiusura di una filiale a Sonneberg, in Germania, dove lavoravano 400 persone. Non è bastato. Scaduti i termini delle linee di credito gli istituti bancari non hanno voluto prorogare i prestiti a Marklin.

www.corriere.it/cronache/09_febbraio_04/trenini_maerklin_7aea7c06-f2d7-11dd-8878-00144f02aa...



Il gruppo Trascinato a picco dalla filiale spagnola Spanair
La compagnia scandinava Sas annuncia 8.600 licenziamenti
Tagli anche alla flotta (-14 velivoli). Previsti 3.000 tagli supplementari e l'esternalizzazione di 5.600 dipendenti

(Epa)
STOCCOLMA - La compagnia aerea scandinava Sas, Scandinavian Airlines System, ha annunciato martedì mattina un taglio della flotta, 3.000 licenziamenti supplementari e un processo di esternalizzazione di 5.600 dipendenti.

I CONTI IN ROSSO - Il Gruppo, trascinato a picco dalla filiale spagnola Spanair, è passato in rosso nel 2008 ha annunciato una vasta ristrutturazione con un aumento di capitale di circa 6 miliardi di corone svedesi, pari a 560 milioni di euro. Per attenuare le difficoltà finanziarie, il gruppo ha annunciato parallelamente un’ulteriore riduzione della flotta di 14 velivoli

www.corriere.it/economia/09_febbraio_03/sas_tagli_conti_rosso_a9869de4-f1d6-11dd-9d2c-00144f02aa...



Crisi economica: Nissan taglia 1680 posti in Spagna
04 feb 23:34 Economia

MADRID - L'azienda giapponese Nissan ha annunciato oggi ai sindacati il prossimo licenziamento di 1.680 dipendenti del suo stabilimento di Barcellona: secondo il quotidiano iberico 'El Pais', in Spagna sono in tutto 50mila i lavoratori del comparto automobilistico che rischiano di restare disoccupati. (Agr)

www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id=%7bE4C7022B-56DA-4F0E-A860-0E7FD94...
sev7n
00giovedì 5 febbraio 2009 16:20


Quotidiani Usa tra contenuti a pagamento e tagli al personale
05/02/2009 10:47

Il sito del quotidiano New York Times potrebbe applicare delle restrizioni al quotidiano online facendo pagare agli utenti l’accesso a parte dei contenuti.

Ad annunciarlo il direttore Bill Keller: “La pubblicità fornisce il grosso dei redditi del sito, ma c’è una discussione vivace e in corso sulla possibilità di far pagare ai consumatori quello che mettono in rete”.

L’ipotetica scelta del New York Times appare piuttosto bizzarra poiché un tentativo di fare pagare alcuni dei contenuti era già stato fatto in passato, senza riscuotere grande successo, inoltre la maggior parte delle altre grandi testate Usa è completamente gratuita.

Tra i pochi casi di quotidiani in rete a pagamento vi è il Wall Street Journal, che ha molti meno contatti rispetto al Nyt.

La News Corp, che possiede il Wsj, sembra tuttavia subire una crisi economica più acuta. Pare infatti che il gruppo di Rupert Murdoch si stia preparando a licenziare parte di propri dipendenti nelle sedi di Londra e New York: il Wall Street Journal dovrebbe rinunciare a 25 dipendenti, il News International, a cui fa capo il Times, il Sunday Times e il Sun, ne perderebbe altrettanti.




Ibm: ti licenzio negli Usa ma ti riassumo in India
Licenziato negli Usa? Nessun problema: basta un piccolo spostamento e si può riottenere il lavoro. Dove? In India. E' questa la clamorosa proposta che la Ibm sta facendo ai dipendenti americani che hanno perso il posto dopo i massicci licenziamenti (4mila dall'inizio dell'anno) decisi dalla società a causa della crisi economica. Il programma si chiama "Project Match" e aiuta il personale licenziato a trovare una nuova occupazione in paesi in via di sviluppo, come l'India, dove Ibm è in piena espansione offrendo aiuti finanziari per coprire i costi del trasferimento, oltre ad assistenza nelle procedure relative al visto d'immigrazione.


sev7n
00venerdì 6 febbraio 2009 09:01


Crisi: Giappone, Isuzu perdite da 15 mld yen per 2008-2009
06 feb 08:10 Economia

TOKYO - Il produttore giapponese di mezzi pesanti Isuzu ha annunciato oggi perdite da 15 miliardi di yen per l'esercizio 2008-2009, a causa del crollo della domanda e dell'apprezzamento dello yen. (Agr)



Crisi: British Airways, -70 mln di sterline pre tasse
06 feb 08:45 Economia

ROMA - British Airways chiude i primi nove mesi con perdita pre-tasse pari a 70 milioni di sterline (circa 80 milioni di euro) a causa del calo della domanda. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg, citando un comunicato della compagnia aerea. (Agr)



Crisi: Toyota, nuova stima delle perdite. 2,9 mld euro al 31 marzo
06 feb 07:30 Economia

TOKYO - Peggiora la crisi economica e Toyota taglia per la terza volta le sue stime sull'esercizio 2008-2009. La compagnia ha fatto sapere con una nota che valuta ora in 350 miliardi di yen - pari a 2,9 miliardi di euro - la perdita netta al 31 marzo. (Agr)

ps: avete notato che nelle News non si parla di tagli al personale, ma solo di soldi?
sev7n
00venerdì 6 febbraio 2009 16:33


Tagli al Wall Street Journal

Primo rosso in oltre tre anni per la News Corp di Rupert Murdoch: il colosso dei media chiude il secondo trimestre dell’esercizio 2008-2009 con perdite per 6,4 miliardi di dollari. E annuncia un «rigoroso taglio dei costi» che si tradurrà in una riduzione della forza lavoro, anche al Wall Street Journal. A pesare sui conti della società sono gli 8,4 miliardi di svalutazioni effettuate e il calo della raccolta pubblicitaria sia dei quotidiani del gruppo sia delle stazioni televisive, che hanno visto scendere l’utile di gestione del 93%. «I nostri risultati trimestrali riflettono direttamente il difficile clima economico» spiega Murdoch, presidente e amministratore delegato di News Corp. «Il rallentamento è più severo e probabilmente più lungo di quanto precedentemente previsto» e per questo News Corp «sta mettendo in atto un rigoroso piano di riduzione dei costi in tutte le attività e di riduzione personale dove è opportuno». La riduzione dell’organico riguarderà anche il Wall Street Journal, l’illustre quotidiano economico di Dow Jones, gruppo acquistato da Murdoch nel dicembre 2007 per 5,2 miliardi di dollari. Secondo quanto riportato dallo stesso Wall Street Journal, i tagli riguarderanno circa 24 posizioni e saranno effettuati attraverso licenziamenti e incentivi all’uscita. News Corp, così come tutte le società media, accusa un calo della raccolta pubblicitaria, oltre che un rallentamento nelle vendite di dvd. Nel trimestre che si è chiuso il 31 dicembre scorso le vendite di News Corp sono scese del 9,4% a 7,87 miliardi di dollari, al di sotto quindi delle attese degli analisti. Nel quarto trimestre 2008 l’industria dei giornali americana ha accusato - secondo le stime di Wachovia Capital markets - un calo della raccolta pubblicitaria del 20%. Fra le varie unità del gruppo News Corp, la divisione cable network ha registrato un utile operativo di 428 milioni di dollari, grazie all’aumento dei prezzi delle pubblicità. La divisione film e produzione televisiva, invece, ha visto scendere i propri profitti del 72% a causa della brusca frenata delle vendite di dvd. Significativa battuta d’arresto anche per la divisione via satellite, i cui profitti operativi sono scesi dell’84% in seguito all’aumento dei costi legato al più alto volume di sottoscrittori, e ai diritti tv per lo sport rincarati, così come i costi di marketing. In rosso anche Fox Interactive e MySpace, che soffrono una perdita di 38 milioni in seguito all’espansione internazionale, alla crescita del numero di utilizzatori unici e al lancio di MySpace Music.



Crisi, Royal Mail annuncia 16mila licenziamenti

Royal Mail ha minacciato il licenziamento di 16mila dipendenti. Un numero elevato se si pensa che l'azienda statale impiega 170mila persone: un lavoratore su dieci perderebbe il suo posto di lavoro. L'annuncio, spiega il Times, arriva proprio mentre i sindacati si preparano a dare battaglia all'introduzione di un nuovo partner commerciale.

L'azienda ha invitato tutte le sedi regionali del paese a vagliare con i dipendenti le opzioni di disoccupazione, lavoro part-time e altre soluzioni per ridurre il costo degli stipendi di 470 milioni di sterline.

L'annuncio dei tagli al personale arriva malgrado i profitti aziendali in aumento, annunciati il mese scorso: 255 milioni di sterline per i nove mesi precedenti fino a dicembre 2008, contro i 162 milioni dell'anno finanziario precendente.

David Ward, vice segretario di Communications Workers Union (il sindacato di settore), ha condannato il piano dei tagli: "Non ci opponiamo alla modernizzazione dell'azienda ma queste sono operazioni random che non sono state attentamente valutate" ha detto.

Altri licenziamenti potrebbero arrivare se le linee guida di Richard Hooper, l'ex vice presidente di Ofcom (l'Authority che regola il settore), dovessero venire implementate: nelle sue raccomandazioni, Hooper ha auspicato l'intervento di un investor privato nelle quote aziendali per chiudere la metà dei 71 uffici di poste centrali.

Scuola Italiana

Licenziamenti di personale scolastico, l’Assemblea Nazionale Precari della scuola si mobilita

venerdì 06 febbraio 2009
L'Assemblea Nazionale Precari Scuola sta cercando di fare qualcosa per sensibilizzare l’opinione pubblica, contro l’offensiva dei politicanti contro la scuola. I vertici politici italiani vogliono epurare dalla scuola oltre 140 mila persone tra docenti e non docenti. All’assemblea che si è riunita nei giorni scorsi a Roma hanno aderito e nella quale si sono riconosciute molteplici realtà: associazioni, comitati, collettivi,organizzazioni, realtà autoconvocate, reti che hanno dato vita al Coordinamento Nazionale Precari/e Scuola.
Febbraio si preannuncia un mese importante per la scuola, oltre alle iscrizioni per il prossimo anno, è anche il mese in cui in Parlamento si discutono il PDL Aprea e il PDL Cota-Pittoni sulle nuove norme per il reclutamento regionale( con i quali si ridefiniscono i termini della formazione, dell'abilitazione e del reclutamento degli insegnanti, e si riaprono le Graduatorie ad esaurimento del personale precario della scuola.

L'Assemblea ha definito tutto ciò un vero e proprio terremoto che si abbatte su tutti i precari , su quelli presenti in graduatoria come su chi non è ancora abilitato, con il rischio di vedere data ai dirigenti scolastici carta bianca sull'assunzione e la gestione del rapporto di lavoro.

Il personale precario si legge in una nota: “Fa appello anche ai genitori, ai docenti e al personale ATA di ruolo affinché si porti avanti una battaglia congiunta per sconfiggere insieme il piano di interventi con il quale i ministri Tremonti-Gelmini, applicano ragionieristicamente tagli indiscriminati contro l'istruzione pubblica statale (mentre nulla si toglie alle scuole private); mette in campo un calendario di agitazioni che coprono i prossimi due mesi”.



Anche alla Bombardier oltre 1000 licenziamenti

Si tratta del 4,5 per cento dell’intera della forza lavoro dell’azienda Aerospaziale
OTTAWA - Mentre i governi di tutto il mondo si aspettano che i provvedimenti presi per bloccare la crisi economica facciano sentire i loro effetti positivi, le notizie negative dal mondo del lavoro continuano a venire con la stessa intensità.
Dopo la Hudson Bay e altre aziende canadesi, ieri è stata la volta Bombardier Aerospace di Montréal ad annunciare tagli al suo personale.
In un comunicato stampa di ieri, l’azienda annuncia il taglio di 1.360 posti di lavoro, cioè il 4,5 percento della sua intera forza lavoro.
Il taglio riguarda comunque solo 350 posti di lavoro a tempo pieno, gli altri 1010 sono solo part-time.
Altri tagli riguardano gli stabilimenti fuori dal Canada come Wichita, nel Kansas, e Belfast, in Irlanda.
Nello stesso comunicato si legge che «si tratta di tempi molto difficili e la decisione di ridurre il personale non è stata facile e siamo a conoscenza dell’impatto che tale decisione avrà su molte famiglie».
Il comunicato comunque prosegue rilevando che i tagli sono necessari per proteggere il futuro dell’azienda e quindi altre migliaia di posti di lavoro.
I problemi sono legati soprattutto ai tagli delle commesse di Learjet e Challenger. Gli economisti rilevano comunque che i licenziamenti sono giunti nonostante il lavoro arretrato dell’azienda proprio per la costruzione di questi due tipi di aerei. Questo perché, nonostante il lavoro arretrato, Bombardier ha notato un consistente rallentamento di richieste di questo tipo di aerei.
Bombardier ritiene opportuno andare avanti con la ristrutturazione dell’azienda il più presto possibile e non aspettare che le richieste di commesse si riducano ulteriormente e comunque si vuole essere pronti con questa nuova struttura quando c’è la prevista ripresa dell’economia.
Secondo le informazioni dell’azienda, la richiesta di costruzione di questi due tipi di aerei è scesa del dieci percento.
Secondo gli esperti, l’intero settore sta attraversando un periodo di crisi strutturale molto profonda in un ambiente economico molto volatile. Si precisa che, per ora, le basi della Bombardier Aerospace sono solide, ma proprio per questo si vuole agire adesso per evitare problemi futuri e, soprattutto, essere pronti al momento della ripresa economica prevista verso la fine di quest’anno o all’inizio del prossimo anno.
L’azienda ritiene di potere minimizzare le conseguenze di questa riduzione di personale utilizzando meglio 830 dipendenti su nuovi progetti.
Si precisa, infatti, che la richiesta di costruzione di aerei commerciali è aumentata del 10 percento rispetto al fatturato dello scorso anno fiscale.

[SM=g8400]
sev7n
00sabato 7 febbraio 2009 18:27


Unicredit, in HVB 2.500 esuberi, punta a evitare licenziamenti

MONACO DI BAVIERA (Reuters) - HVB (HypoVereinsbank) ha in programma esuberi per 2.500 persone che dovrebbero consentire una riduzione di costi del personale del 4% già quest'anno. L'istituto controllato da Unicredit punta a ottenere il risultato senza ricorrere a lettere di licenziamento. Lo ha spiegato il direttore del personale HVB Heinz Laber. "Non vediamo necessità di ricorrere a licenziamenti, anche se non possiamo del tutto escluderli" ha detto. Il piano di tagli dovrà essere completato nel 2010 e porterà il totale degli addetti Hvb a 20.000 circa. Dei 2.500 tagli, 1.200 interesseranno la banca retail e 1.000 saranno addetti amministrativi. Secondo fonti vicine al dossier le misure di riduzione del personale costeranno un ammontare "a due cifre" di milioni di euro.
sev7n
00domenica 8 febbraio 2009 19:30


Crisi: Ubs verso perdita da 14 mld euro
08 feb 18:58 Economia

ROMA - Ubs, il colosso bancario svizzero, registrera' una perdita annuale da 14 miliardi di euro, pari a 21miliardi di franchi svizzeri. Lo sostiene il giornale "Sonntag", ricordando che i risultati della piu' importante banca svizzera saranno annunciati il 10 febbraio. Lo stesso giorno l'istituto potrebbe decidere anche un taglio di quasi 8.000 posti di lavoro. (Agr)
sev7n
00lunedì 9 febbraio 2009 10:36


Crisi: Nissan annuncia taglio di 20.000 posti di lavoro entro marzo 2010
09 feb 07:25 Economia

TOKYO - Nissan ha annunciato il licenziamento di 20.000 persone entro marzo 2010. La misura rientra in un piano di ristrutturazione del gruppo giapponese per fronteggiare la crisi. Lo ha fatto sapere il numero uno della compagnia Carlos Ghosn. (Agr)
sev7n
00lunedì 9 febbraio 2009 19:38


perdite ingenti nel bilancio 2008-9. Il comparto dvd e blu ray ceduto a nuova azienda
Pioneer smetterà di produrre tv
La casa giapponese, che produce i migliori televisori al plasma al mondo, lascerà il settore

Un tv al plasma Pioneer (dal sito plasmatvbuyingguide.com)
TOKYO (GIAPPONE) - La qualità non paga. Pioneer, lo storico marchio giapponese, che produce, secondo critici e utenti, i migliori tv al plasma del mondo, smetterà di produrre televisori di qualsiasi tipo. Non solo. Smetterà anche di produrre sotto il suo marchio, lettori e registratori dvd e blu-ray . La linea di produzione di questi ultimi sarà ceduta ad una nuova società che sarà creata insieme al colosso dell'elettronica giapponese Sharp. Lo rivela il quotidiano finanziario giapponese «The Nikkei». Dall'azienda giapponese, al momento, non è arrivato alcuna smentita o commento ufficiale alla notizia. L'ufficio stampa della sede italiana di Pioneer fa comunque sapere che giovedì 12 sarà resa nota la posizione ufficiale.

SCELTA - La decisione sarebbe stata presa, secondo il quotidiano nipponico, a seguito del cattivo andamento dei conti della casa giapponese che prevede una perdita di 846,6 milioni di dollari nell'anno fiscale 2008-2009 che si chiude a marzo. L'anno scorso Pioneer aveva annunciato lo stop alla produzione di pannelli tv, che sono stati affidati al marchio Panasonic. Pioneer si dovrebbe concentrare d'ora in poi nella creazione di impianti stereo per le auto da vendere alle case automobilistiche. Secondo le indiscrezioni di «The Nikkei» l'abbandono della produzione di tv potrebbe essere il preludio a massicci licenziamenti, nell'ordine di migliaia di unità. Attualmente Pioneer ha circa 40mila dipendenti.



Crisi: Whirlpool, profitti in calo del 77% nel 2008
09 feb 15:05 Economia

NEW YORK - Whirlpool ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre con profitti in calo del 77%. Il colosso americano degli elettrodomestici ha reso noto che gli utili si sono attestati in particolare a 44 milioni di dollari, contro i 187 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. "La gravita' del rallentamento economico globale e' aumentata in modo significativo nel corso degli ultimi mesi e ha avuto un forte impatto sulla domanda dei consumatori in tutte le parti del mondo", ha commentato l'amministratore delegato Jeff M. Fettig. (Agr)




Goten7
00mercoledì 11 febbraio 2009 14:36


Peugeot Citroen taglierà oltre 11mila posti di lavoro a livello mondiale

Le uscite saranno su base volontaria. Nel 2008 Psa ha accusato un cash flow negativo per 3,76 miliardi

PARIGI - Quest'anno oltre 11mila collaboratori lasceranno Psa Peugeot Citroen. Così il direttore finanziario, Isabel Marey-Samper. «Stimiamo che oltre 11mila persone in Europa lasceranno volontariamente» il gruppo, ha detto Marey-Samper.

LA CRISI - Alla conferenza di bilancio Psa, che impiega 207.850 persone al mondo, di cui 113.710 in Francia, non ha dato inoltre alcuna indicazione sul dividendo, limitandosi ad affermare che «includerà il forte calo dei risultati del gruppo e il clima economico». Nel 2008 Psa ha accusato un cash flow negativo per 3,76 miliardi e stima che anche nel 2009 resterà negativo. Alla borsa di Parigi i titoli Psa scivolano di poco più del 5% a 13,66 euro.

www.corriere.it/economia/09_febbraio_11/peugeot_tagli_posti_lavoro_8e824034-f820-11dd-9277-00144f02aa...
Gin77
00mercoledì 11 febbraio 2009 15:03
[SM=g10070] La recessione piega Ferrè: "Probabile" la bancarotta


Roma - Il noto marchio Gianfranco Ferrè è sull’orlo della bancarotta. A causa della crisi, il gruppo - tra i più famosi nel mondo della moda made in Italy - ha reso noto che chiederà probabilmente la protezione dai creditori.
La crisi affonda il gruppo Ieri, la sua divisione Ittierre, che ha tra l’altro la licenza di produzione per Versace Sport, Just Cavalli e Galliano, ha annunciato appunto la richiesta di protezione dai creditori, e finirà presumibilmente in amministrazione controllata. "E' probabile", secondo un portavoce, che a questo punto la bancarotta coinvolta l’intero gruppo. È la prima volta che la crisi investe in Italia un gruppo fashion così importante. La decisione di Itierre è stata presa "in assenza delle condizioni necessarie per mandare avanti le operazioni regolari". L’amministrazione controllata permette la protezione dai creditori consentendo peraltro una ristrutturazione della società.

La holding in crisi Ittierre Spa, unità della It Holding, ha annunciato che chiederà l’amministrazione controllata. Ma l’intero gruppo - che possiede anche il marchio Gianfranco Ferrè - sarebbe sull’orlo della bancarotta. It, la holding quotata in Borsa, controlla le Spa Ittierre, licenziataria di marchi prestigiosi come Just Cavalli e Versace jeans couture, Malo e Gianfranco Ferrè. Quest’ultima società è in bonis e, in caso di ammissione all’amministrazione controllata anche da parte della holding, ipotesi verosimile nel caso che i detentori delle obbligazioni con scadenza 2012 chiedessero il rimborso anticipato (previsto in caso di default), sarabbe proprio uno degli asset più interessanti per un’eventuale cessione.

Le prossime mosse La scorsa settimana, si era partlato di una trattativa fra IT Holding e il fondo di private equity Kingsbridge. Il cda di IT Holding si riunirà in tempi brevi "per esaminare le eventuali azioni da intreprendere qualora il commissario di nomina ministeriale non abbia nel frattempo già provveduto a estendere l’amministrazione straordinaria anche alla società IT Holding", proprio per analizzare il destino del prestito obbligazionario "9 7/8 senior notes" con scadenza 2012, "nonché per l’esame di una situaziona patrimoniale aggiornata che sarà al più presto predisposta anche ai fini dell’eventuale convocazione dell’assemblea dei soci per le opportune delibere". Il consiglio di It Holding della notte scorsa "ha anche deliberato di richiedere alla Borsa l’esclusione delle azioni IT Holding dal segmento Star". Stamattina, i titoli sono stati da Borsa Italiana sospesi a tempo indeterminato. La società aveva annunciato martedì scorso di aver ricevuto una proposta da un fondo estero che includeva un aumento di capitale e il riacquisto delle obbligazioni. L’indebitamento di IT Holding era di 295 milioni a fine settembre e la società ha un valore di mercato di circa 43 milioni.

www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=327466


sev7n
00mercoledì 11 febbraio 2009 18:57


Usa: crisi, Nike pensa di tagliare 1.400 posti
11 feb 00:36 ECONOMIA
NEW YORK - Nike, gruppo americano tra i piu' conosciuti al mondo di articoli sportivi, ha annunciato che potrebbe tagliare 1.400 posti di lavoro. Nike, che ad oggi ha 35mila i dipendenti in tutto il mondo, ha reso noto con un comunicato di aver avviato un "riallineamento" della sua produzione, che potrebbe comportare "la riduzione del 4%" del numero dei suoi dipendenti entro la fine di maggio. (Agr)

Crisi: King, "Gran Bretagna in profonda recessione"
11 feb 12:06 ECONOMIA
ROMA - Profonda recessione per il Regno Unito. A lanciare l'allarme e' stato questa mattina il governatore della Banca d'Inghilterra Mervyn King. Le sue dichiarazioni prendono spunto dall'ultimo rapporto dell'Istituto di statistica, secondo il quale la disoccupazione nel Paese a gennaio e' cresciuta per il dodicesimo mese consecutivo schizzando a 1,23 milioni, il livello piu' alto da luglio 1999. (Agr)



Gm taglia 10mila «colletti bianchi»
La casa automobilistica americana licenzierà 10mila impiegati riducendo la forza lavoro a 63mila dipendenti


DETROIT (USA) - La crisi economica continua a farsi sentire negli Stati Uniti. La General Motors annuncia che manderà via 10 mila colletti bianchi entro la fine dell'anno. Negli Stati Uniti, saranno 3.400 i posti cancellati, sui 29.500 di tutto il Paese. La decisione fa parte di un più generale piano di ristrutturazione deciso in cambio degli aiuti ricevuti dal governo. «Questa difficile iniziativa - spiega una nota del gruppo - è resa necessaria dal forte calo delle vendite di auto a livello mondiale e dalla necessità di ristrutturare Gm per renderla vitale nel lungo periodo». Inoltre il taglio è legato al «piano di ristrutturazione sottoposto all'attenzione del Congresso lo scorso 2 dicembre» e avvia «l'applicazione di questo piano».



Anche Lamborghini ricorre alla cassa integrazione
300 dipendenti resteranno a casa per 2 settimane


Neanche Lamborghini è immune alla crisi. Inutile girare intorno al problema ed è lo stesso Stephan Winkelmann, Presidente e AD della compagnia, ad ammettere che “la debolezza della domanda, che si era già registrata alla fine del 2008, è ulteriormente aumentata nelle prime settimane del 2009”. Da qui il provvedimento inevitabile per fa fronte al calo delle vendite: rallentare la produzione mettendo in cassa integrazione ordinaria parte dei dipendenti.

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno a poche settimane dall’annuncio del nuovo record storico di vendite registrato nel 2008. Il che conferma una volta di più come la crisi non risparmi nessuno e che ogni mese gli equilibri commerciali legati alla domanda di auto (di qualsiasi genere) possono essere stravolti in modo difficilmente prevedibile.

La cassa integrazione interesserà 300 dipendenti Lamborghini addetti alla produzione e durerà per 2 settimane tra i mesi di febbraio e marzo. L’obiettivo dichiarato dallo stesso Alberto Cocchi a nome della Rappresentanza Sindacale Unitaria è quello di “salvaguardare integralmente i posti di lavoro e di non disperdere la crescita occupazionale realizzata dall’Azienda negli ultimi due anni”. Questo perché – spiega Cocchi – “Mantenere alta l’attenzione per le persone sarà cruciale per la ripresa”.

Nella nota stampa, Winkelmann ha sottolineato che non sono previste modifiche alla strategia di lungo termine che prevede un nuovo modello ogni anno; inoltre non saranno ridotti gli investimenti in Ricerca e Sviluppo né quelli relativi all’espansione commerciale del marchio su scala mondiale




Anche Pirelli prevede tagliL'Abi smentisce: nessuna banca in Cassa integrazione

Tagli in arrivo anche alla Pirelli. Il piano triennale prevede, infatti, una riduzione del personale. La divisione pneumatici (Pirelli Tyre), si legge nella nota dell'azienda, punta a risparmi per oltre 300 milioni di euro da conseguire anche con "la razionalizzazione delle strutture produttive e degli staff in Europa". Pirelli Re, la controllata immobiliare della Bicocca, intende operare una "razionalizzazione" degli addetti "con l'obiettivo di un organico a fine 2009 di circa 800 persone, al netto della esternalizzazione di attività già prevista". Attualmente i dipendenti di Pirelli Re sono 1.473. Di questi 237 operano nel settore dei 'non performing loan' (crediti in sofferenza), attività che Pirelli Re intende dismettere. I tagli al personale nei Tyre riguarderanno ''1.500 dipendenti in Europa'' occidentale.



Crisi: Coca-Cola perde 1,45 mld dollari nel quarto trimestre 2008

MILANO - Un miliardo e mezzo di dollari di perdite per Coca Cola Enterprises nel quarto trimestre del 2008. Secondo l'agenzia Bloomberg, in calo anche il fatturato sceso dell'1,2% a 5,24 miliardi. (Agr)





-Ajna-
00giovedì 12 febbraio 2009 09:55
Pioneer licenzia 10 mila persone

L'azienda di elettronica accusa la crisi e annuncia pesanti tagli all'organico

MILANO - Il gruppo giapponese dell’elettronica Pioneer ha annunciato il taglio di 10mila posti di lavoro in tutto il mondo per fronteggiare la crisi economica. In particolare saranno licenziati 6mila dipendenti nei suoi stabilimenti in Giappone e all’estero, e altri 4 mila dipendenti lavoratori a tempo determinato.

PREVISIONI NEGATIVE - Il gruppo con sede a Tokyo ha detto che si aspetta una perdita netta record di 130 miliardi di yen (1,1 miliardi di euro) al termine dell’esercizio 2008-2009, che si conclude a fine marzo. I licenziamenti sono stati decisi per fronteggiare la crisi economica, che ha comportato una caduta nelle vendite di autoradio e tv al plasma.


12 febbraio 2009
corriere.it
sev7n
00giovedì 12 febbraio 2009 12:35


Piano di ristrutturazione Nokia: chiuso R&D e tagli al personale
11/02/2009 13:14

Nokia si porta avanti per non farsi trovare impreparata dalla crisi economica che sta colpendo il mercato globale delle telecomunicazioni e mette in atto il piano già annunciato per incrementare l’efficienza dei costi. La grande casa di telefonini ha annunciato la chiusura di un centro R&D e tagli alla produzione di altri siti.

Il centro di ricerca e sviluppo di Jyvasklya, con i suoi 320 dipendenti, verrà chiuso, mentre lo stabilimento di Salo subirà una riduzione delle della produzione e un conseguente licenziamento di parte di dipendenti. Il piano di ristrutturazione vedrà le consultazioni con i rappresentanti dei lavoratori

....e mentre gli italiani seguivano il caso di Eluana, in altri luoghi stavano per staccare l'alimentazione a 57000 persone senza che nessuno fiatasse...

SCUOLA: PANTALEO (CGIL), TAGLI PER 57.000 NEL 2009
Dall'incontro tra sindacati e ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, "non sono scaturiti impegni concreti poiche' sono stati confermati tutti i tagli previsti dagli schemi di regolamento per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria inferiore". Per il segretario generale Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, "evidentemente il ministro e l'intero Governo non si rendono conto dei danni che stanno provocando alla scuola pubblica subordinando alle riduzioni di spesa l'organizzazione, i modelli didattici, l'offerta formativa e le dotazioni organiche". E ha spiegato: "Complessivamente dalle tabelle tecniche, che ci sono state consegnate, la riduzione dei posti per il solo anno 2009 e' di 42.100 docenti e 15.167 personale Ata. Il pesantissimo taglio degli organici, l'eliminazione delle compresenze, il superamento del modello didattico nella primaria, la drastica riduzione del tempo prolungato nelle medie inferiori, la possibilita' di cancellare l'insegnamento della seconda lingua dequalificano l'offerta formativa, rendendo peraltro impossibile soddisfare la domanda dei tempi scuola da parte delle famiglie. I precari pagheranno costi pesantissimi basti pensare che le supplenze annuali e quelle fino al termine delle attivita' didattiche sono 72.460 tra il personale Ata e 113.540 tra i docenti. Il grosso dei tagli riguardera' proprio loro oltre a determinare un gran numero di personale di ruolo in esubero soprattutto nelle aree meridionali". A tutto cio' si aggiunge "la difficile situazione nel funzionamento delle scuole per il mancato trasferimento dei finanziamenti per le attivita' ordinarie, per le supplenze, per le attivita' di recupero dei debiti formativi. Con gli organici ridotti all'osso e senza risorse finanziarie si cancella l'autonomia scolastica, tornando al vecchio centralismo burocratico. Per queste ragioni, ha continuato Pantaleo, "occorre cambiare radicalmente i regolamenti, reperendo risorse aggiuntive per la scuola che evitano il licenziamento di migliaia di precari e la mortificazione di tante competenze".

[SM=g1644399]
sev7n
00giovedì 12 febbraio 2009 12:44
qualcuno ci vuole rubare l'idea del "rendiconto crisi 2009" ?

Crisi, la parola d’ordine è esuberi

Peugeot, ArcelorMittal, Basf, Nike e Credit Suisse annunciano riduzioni dei posti di lavoro, esodi volontari e licenziamenti. In tutto il mondo migliaia di persone colpite dalla ‘cura dimagrante’


Dalle acciaierie ArcelorMittal alla chimica di Basf, dalle auto Peugeot ai bancari di Credit Suisse, senza dimenticare gli operai tessili di Nike: l’11 febbraio il bollettino della crisi mondiale si arricchisce, purtroppo, di un nuovo capitolo. Anche se la trama non cambia: le aziende comunicano tagli, tagli e ancora tagli ai posti di lavoro.

Cominciamo da Basf, il gigante tedesco della chimica, che ha annunciato "possibili" tagli. L'azienda impiega in tutto il mondo 95.000 persone, ma non ha ancora chiara una stima degli esuberi: è stato però precisato che riguarderanno tutti gli stabilimenti non solo tedeschi ma anche all'estero. Lo scorso novembre, il gruppo aveva annunciato un massiccio taglio alla produzione con conseguenti 20.000 riduzioni di personale.

Dalla vicina Svizzera arriva l’annuncio che entro la fine dell'anno la banca Credit Suisse taglierà 5.300 posti nel mondo, pari all'11% della propria forza lavoro. La notizia, già annunciata in dicembre, è stata confermata oggi a Zurigo durante la conferenza stampa di bilancio. Nel corso del 2009, si è appreso, l'effettivo della divisione all'origine delle difficoltà attuali della banca sarà ridotto a un totale di 17.500 lavoratori. A fine 2008, Credit Suisse impiegava in totale 47.800 dipendenti, 2.500 in meno rispetto a tre mesi prima.

Si diceva di Nike: la multinazionale dell’abbigliamento sportivo potrebbe tagliare 1.400 posti di lavoro. L’annuncia una nota della Corporation che parla di avvio di un "riallineamento" della produzione, che dovrebbe comportare una riduzione dei dipendenti mondiali pari al 4% entro fine maggio.

Sono invece 11.000 i tagli annunciati da Peugeot entro il 2009 in tutta Europa, con uscite su base volontaria. L’annuncio arriva dal direttore finanziario del costruttore francese, Isabel Marey-Samper, nel corso della conferenza stampa sui risultati dell'anno scorso. Il direttore delle risorse umane, Jean Luc Vergne, ha precisato che la riduzione dell'organico sarà concentrata soprattutto in Europa e riguarderà in particolare le filiali commerciali. Alla fine del 2007 i dipendenti della casa francese erano 207.850, di cui 113.710 in Francia. All'inizio della settimana il gruppo aveva annunciato che non vi saranno chiusure di stabilimenti né licenziamenti in Francia, come chiesto dal governo in cambio di un prestito agevolato di 3 miliardi da parte dello Stato.

I tagli di ArcelorMittal, infine, potrebbero superare i 9.000 previsti in tutto il mondo dal piano di esodi volontari. Lo annuncia lo stesso gruppo siderurgico, spiegando che il programma è stato esteso anche ai lavoratori della produzione, mentre prima si limitava alle funzioni di supporto. Non sono state fornite cifre sul nuovo numero di uscite, rimandando alla pubblicazione dei dati del primo trimestre.

11/02/2009 15:58

www.rassegna.it/articoli/2009/02/11/42675/crisi-la-parola-dordine-e...

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