Regnum Balticae

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Purfa92
00giovedì 14 maggio 2009 20:42
o Il Regno del Baltico (ETW)
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CAMPAGNA

Anno del Signore 1700, Re di Svezia, Finlandia ed Estonia è Carlo XII, Stoccolma.

Qui comincia il racconto dell'ascesa della ignorata e sottovalutata Svezia, al trono di Grande Potenza Europea, e alla conquista del mar Baltico e del Mar del Nord.

LE GUERRE BALTICHE (parte prima)

"Si vis pacem, parat bellum" Vegezio (se si vuole la pace, si prepari la guerra)

"Facciamo la guerra per poter vivere in pace" Aristotele, filosofo greco

Re Carlo, grazie al suo rinnovato staff ministeriale, decide di puntare al rafforzamento militare del suo paese, ormai sull'orlo di diverse guerre. Per questo comincia a condurre ricerche in campo militare, in particolar modo nell'artiglieria e nelle tattiche di fanteria. Inoltre invia in dono a Pietro I, Zar di Russia, un set di porcellana finissima, durante una sua visita nell'anno a Mosca, stabilendo così anche un trattato commerciale ed un'alleanza militare con il Paese dalle Grandi Pianure, come dice nel suo discorso, fuori dal Cremlino.

Il Regno di Danimarca, cui re è Federico IV, impaurito dalle ricerche militari e dall'aumento delle truppe presenti nella Svezia, dichiara guerra alla nostra nazione, pretendendo che il nostro Re non abbia diritto di avere sotto il suo comando un esercito tanto vasto. Chiamata alla difesa dello stato amico, interviene a fianco del Regno di Svezia, la Russia. Sua Maestà decide per la linea dura, e spedisce un grande esercito a conquistare Cristiana, in Norvegia, per assicurarsi completamente il controllo della Scandinavia. Le poche truppe danesi presenti nel posto non riescono ad opporre un'efficace resistenza, e cadono come mosche sotto i nuovi colpi inventati dagli scienziati ad Uppasala, il Canninster. Inoltre spedisce la propria flotta nella laguna Danese per rintuzzare la potenza navale dell'avversario, così sconfigge al largo di Arhus l'accozzaglia di navi messe in campo dai nemici, e devasta il porto della città, impedendo l'arrivo di risorse dagli alleati della Danimarca.

Vedendo ciò, dall'altro lato del Baltico, il Regno di Polonia-Lituania, con a capo Augusto II, è a sua volta preoccupato e, sperando di non avere ripercussioni da parte dei russi, il 7 ottobre 1701 dichiara a sua volta guerra alla nostra nazione, ed ancora una volta il nostro fidato amico Pietro I soccorre Carlo XII. Subito si muovono da San Pietroburgo le truppe della Svezia, pronte a difendere Riga, capitale della provincia dell'Estonia, la città piu minacciata dall'influenza Polacca. Re Carlo, vedendo che il Regno di Curlandia,con l'allora re Federico I, protettorato dei Polacchi, si espande a sud, nei territori della Prussia, decide di polverizzare questo antico rivale, così il 4 Novembre 1701 le truppe svedesi marciano sulla capitale della Curonia, Jelgava, la assediano per 18 giorni, e il 19 giorno, il 25 Novembre, lanciano un assalto alla sua guarnigione, sterminando i soldati nemici, senza risparmiare i civili che avevano imbracciato i moschetti per difendere le loro case. Il generale Carl Gustav Rehnskiold festeggia nel municipio della città, ma tutto intorno i civili assoggettati mormorano alle spalle dei soldati, covando un seme di rivolta. Infatti il 3 Ottobre 1702 si rivoltano al gioco Svedese, ma la loro armata viene sterminata dalle truppe del generale Rehnskiold, mettendo a silenzio i civili e ponendo la legge marziale sulla provincia, con l'autorizzazione di Sua Maestà.

Augusto II intanto però non rimase a guardare, e a Varsavia fa addestrare truppe, da inviare nell'Estonia e in Ingria, ma, grazie all'azione di una nostro esperto agente siamo stati in grado di prevedere le loro mosse e, a sorpresa, un esercito proveniente dalla Svezia, guidato dal generale Torgny Hermann, sbarca nei pressi di Konisberg, città prussa conquistata dalla Curlandia, il 3 Luglio 1702, e conquista la città il giorno seguente, con grande appoggio degli abitanti che, pur di scacciare gli odiati Curoniensi, preferivano servire il Re di Svezia. Così ambasciatori furono inviati al regno di Curlandia e, il 27 Luglio, essi raggiunsero Danzica, nuova capitale del regno, e costrinsero il Federico I a firmare un trattato di pace, cedendo al nostro reame un pesante prezzo in oro, firmando un trattato commerciale con la nostra nazione, e sottoscrivendo una carta, con la quale venivano obbligati a smilitarizzare una zona di 45 Chilometri dal confine con il nostro Reame. Intanto i Polacchi-Lituani, rimasti a guardare i loro protetti cadere sotto la nostra fanteria, decidono di puntare il tutto per tutto, e fanno avanzare una possente armata nella Lituania, diretta verso la Curlandia, decisa a fare di tutto pur di liberare i cittadini degli alleati dalla nostra nazione. Ma vengono fermati. Il generale Rehnskiold, vedendo che i Polacchi, per raggiungere la città erano costretti ad attraversare un guado nel loro territorio, decide di fermarli li, così il 3 Agosto guida le sue truppe fuori da Jelgava, e raggiungono il guado, a circa 100 chilometri da Vilnius, capitale della Lituania. I Polacchi-Lituani caricano le nostre truppe, fatte attestare da Rehnskiold sull'altro lato del guado, e, sebbene in netta maggioranza numerica, le truppe nemiche cadono sotto il fuoco dei nostri cannoni e vengono calpestate dalla cavalleria di Rehnskiold, che guida egli stesso la carica, rimanendo ferito alla gamba destra da una picca di un Polacco. Quel di, il 15 Agosto 1702, egli si guadagno, insieme al 3 battaglione di Fucilieri di Linea, la Croce d'oro al valore militare, che gli venne attriubuita alla fine della sua campagna dal Re in persona: infatti non finì lì, perchè, vedendo la disastrosa ritirata dei Polacchi, egli decise di puntare alla conquista dell'intera regione, così diresse le sue truppe ferite ed essauste alla conquista di Vilnius, che cadde il 30 Agosto. Il Regno di Polonia, perchè da quel giorno mai più fu chiamato Regno di Polonia-Lituania, era ferito gravemente, improbabile che si riprendesse, ma Re Carlo offre la pace alla nazione nemica, che però scaccia i nostri ambasciatori a pedate, dicendo che non ci sarà pace finche gli Svedesi non se ne ritorneranno in Svezia.
Re Carlo, offeso da tal gesto, decide allora che avrebbe preparato una grande forza armata, per far cadere la Polonia stessa, e far imparare al sovrano suo nemico, che non si può scherzare con gli eredi diretti dei Vichinghi.
Purfa92
00venerdì 15 maggio 2009 15:18
LE GUERRE BALTICHE (parte seconda)

"Noi non ci arrenderemo" Ugo, arcivescovo di Palermo, in occasione dell'assedio aragonese alla città

"Adoro l'odore di napal la mattina" non mi ricordo chi in Apocalipse Now [SM=g27828]

"L'unico buco che vedrete da qui alla fine dell'addestramento sarà quello del vostro fucile!!!" Sergente Maggiore Hartman

Conseguenzialmente al rifiuto della pace da parte di Augusto II, Re Carlo spedisce il generale Rehnskiold a capo di una divisione di 6000 uomini a conquistare i territori di Bielorussia e Volinia. Gli abitanti del luogo, pur di difendere la propria terra, si organizzano in milizie male addestrate, che vengono incontrate in battaglia nei pressi dei territori agricoli di Godno, e malamente sconfitti: Rehnskiold, sfruttando il vantaggio numerico, accerchia l'esercito nemico con la fanteria e carica alle spalle la formazione dei miliziani con un reggimento di cavalieri, mettendo in fuga quei contadinotti. Due giorni dopo entra a Minsk, capitale della regione, senza colpo ferire, il 12 Dicembre. Trattandosi della perdita di un grande territorio Re Augusto è impaurito e, quando i nostri ambasciatori giungono a porgere la pace, richiedendo avanzate tecnologie economiche dei polacchi, alcune tecnologie militari e un accordo commerciale, il nostro re decide saggiamente di alleggerire l'offerta con l'offerta di rendere indietro i territori Bielorussi. Augusto II accetta senza troppi complimenti la generosa offerta. Saggiamente il nostro re ha reso indietro i territori, dato che la popolazione locale stava gia preparando rivolte nelle campagne. Il generale Rehnskiold rientra così a Vilna il giorno di Natale, portando a casa i suoi uomini.

Sull'altra sponda del baltico invece si stava organizzando l'invasione della Danimarca, cosicchè il generale Hermann viene richiamato da Konisberg, dove si stava godendo un meritato riposo, i primi giorni di Gennaio del 1703, per gestire il supporto logistico delle truppe che devono attraversare le insidiose acque della laguna con delle semplici zattere. Tuttavia si riuscì a portare a termine i preparativi, cosicchè, forti dell'ultima ricerca in campo militare, le baionette ad anello, i nostri soldati salpano dal porto di Malmo il 29 Febbraio del 1704 e sbarcano nelle vicinanze di Copenhagen all'alba del 1 Marzo, spazzando via i sorpresi soldati danesi, le cui truppe ammontavano ad oltre 15000 uomini, contro i soli 7000 di Hermann (non chiedetemi come il pc mi ha tenuta questa battaglia perche non lo so O_O). Hermann, vittorioso, siede così sul trono del Re di Danimarca, il quale era nel frattanto fuggito in Islanda, attendendo che Carlo XII venga a sapere la buona notizia. Il 24 Marzo alcuni nostri diplomatici sbarcano nel porto di Rekjavik, in Islanda, e richiedono la pace a Federico IV, volendo che il suo regno diventi protettorato del nostro, insieme alla donazione alla nostra nazione di alcune tecnologie agricole, offrendo in cambio di ridare la Danimarca stessa al suo popolo. Federico IV fa mettere alla gogna i nostri diplomatici e li rispedisce indietro, così, il 17 Aprile, costoro vanno a cospetto di Re Carlo e danno la cattiva notizia. Egli decide che da quel momento in poi non verrà più richiesta la pace ai Danesi, che dovranno perire sotto gli stivali chiodati dei suoi soldati.

Tuttavia la conquista della Danimarca porta in quegli anni molte noie alla Svezia, infatti il 15 Febbraio 1706 essi si rivoltano all'autorità regia, organizzando un esercito di circa 8000 uomini nelle vicinanze di Copenhagen, il quale viene però completamente distrutto dal generale Hermann, che sfrutta la sua cavalleria per aprire un varco nel centro dello schieramento avversario, e tempesta di cannonate e di colpi di moschetto le ali nemiche, mandando in fuga il resto dei Danesi insorti. I catturati vennero tutti fucilati il giorno seguente e i loro corpi, appesi a testa in giù nella piazza principale di Copenhagen, quella del palazzo regio.

Nel frattanto vi fu anche un'altra ribellione: gli abitanti della Curlandia, ancora desiderosi di ritornare al loro regno di appartenenza, organizzano un insurrezione e, il 19 Febbraio anche loro insorgono nelle campagne nei pressi di Jelgava, ma vengono a loro volta schiacciati dalle truppe del generale Rehnskiold, che ancora una volta si distingue per coraggio, guidando egli stesso una carica alle spalle dell'artiglieria nemica, spazzandola via completamente, e costringendo il nemico alla ritirata. Tuttavia egli fu più indulgente, e applicò sui catturati la decimazione.

Pochi giorni dopo questa ennesima vittoria, Rehnskiold si imbarca per Stoccolma dove, il 24 Febbraio, ottiene dal Re l'incarico di creare un'armata e di portare il Regno di Svezia nel continente indiano, flagellato dalla guerra tra la Confederazione dei Maratha e il morente Impero Mogul. Essendo la nostra nazione amica dei Maratha, sua maestà decide di far sbarcare le truppe nei pressi di Calcutta, per ottenere una delle regioni più ricche dell'intero continente. L'8 Maggio, Rehnskiold si imbarca, insieme a circa 7000 uomini, 18 cannoni pesanti e vari cannoni leggeri, alla volta di Calcutta, dove prevede di sbarcare intorno all'Agosto dell'anno seguente.

Il 31 Marzo lo zar Pietro lancia un'offensiva in Bielorussia e conquista la regione, imponendo la legge marziale ed eliminando tutti i dissidenti. Seppur la Svezia cerchi la pace nella regione, la Russia non sembra intenzionata a lasciare in pace i Polacchi.
Purfa92
00sabato 16 maggio 2009 06:36
LE GUERRE BALTICHE (parte ultima)

"Regnum cedent, Imperium absurgent" Scipione l'Emiliano, dopo essere venuto a conoscenza della vittoria nella battaglia di Cinofefale ((quando) i regni cadono, (allora) sorgono gli Imperii)

"Essere avvoltoi non è essere bastardi" io, dopo aver fregato la brutta copia della versione del compito di latino ad un mio amico e senza averla passata agli altri

"Hostes Hostium mei, amici sunt" antico proverbio romano (I nemici dei miei nemici sono amici)

Per alcuni mesi v'è un periodo di relativa guardia nel nord Europa, con solo piccole scaramucce tra Russi e Polacchi. Tuttavia Re Carlo manda un messaggero navale al generale Rehnskiold, il quale era partito solo 3 giorni prima, con il quale decide di concludere la dinastia dei regnanti danesi: infatti cambia gli ordini di Rehnskiold e lo manda alla conquista dell'Islanda, ultima roccaforte di Federico IV. Il 31 Maggio Rehskiold sbarca a circa 10 chilometri da Rekjavik, e il giorno seguente, 1 giugno, conquista la città e depone Federico IV, spedendolo a Stoccolma, con l'ordine di incontrare Re Carlo: quando costuì giunse nella capitale, viene messo agli arresti nel palazzo reale e, il 22 Giugno, ha colloquio con il Re, al quale dona tutti i propri diritti territoriali in cambio della propria libertà e della salvezza della propria gente. Saggia scelta. Tuttavia i Danesi, giunti a sapere questa notizia, l'8 Luglio si scatenano in una sommossa e tentano di occupare l'ex palazzo reale di Copenhagen, ma la ribellione viene sedata nel sangue da parte del generale Hermann, di stazione nella città.

Il 21 giugno Rehnskiold salpa nuovamente da Rekjavik, in direzione dell'India, ma il suo obbiettivo era ora cambiato: giunto a sapere della caduta del governo delle 7 Province Unite e del conseguente sfaldamento del suo apparato coloniale, fatti avvenuti il 13 Maggio, egli guida le sue truppe alla conquista dell'isola di Colombo (Ceylon), dove approda il 17 Gennaio 1707, stesso giorno dell'assoggettamento alla Corona di Svezia della regione: sotto la minaccia diretta delle truppe di Rehnskiold, il governo provvisorio della provincia decide infatti di non combattere, e si unisce alla nostra nazione. Pochi mesi dopo dopo, il 2 Agosto, egli salpa nuovamente con le sue truppe, perchè ancora non ha portato a termine l'ordine datogli da Re Carlo, sottomettere Calcutta e le regioni circostanti. Venuto a sapere della caduta della capitale dell'Impero Mogul, avvenuta il 5 Luglio, e dello spostamento della sede imperiale proprio a Calcutta, Rehnskiold decide saggiamente che tentare di conquistare direttamente la città era una cosa impossibile, quindi opta per la conquista della vicina regione della Carissa, così, il 12 di quel mese, manda un ambasciatore a Calcutta con la dichiarazione di guerra, consegnata il 13, e sbarca nella penisola Indiana. 3 giorni dopo sottomette la capitale della regione, e stabilisce una base militare operativa di terraferma. Il giorno dei Santi viene però a sapere di un gravissimo fatto.

Nel Baltico infuriava ancora una volta la guerra: il 28 Marzo 1707, l'ambasciatore della corona di Polonia a Stoccolma, porta la dichiarazione di guerra di Augusto II a Carlo XII, che, stizzito e stupito di tal disgrazia, congeda l'uomo e fa ordinare ai suoi generali in Lituania e Prussia di coalizzarsi e di marciare su Varsavia. E' così che, sotto la guida del generale Hakon Jaegheron, esse si coalizzano in un'unica armata, di oltre 9000 uomini, e marciano rapidamente nella Polonia. I contadini fanno di tutto per rallentare i soldati: scaramucce, imboscate, trappole e via discorrendo; a tal punto Jaegheron decide che, in ogni villaggio nel quale i suoi soldati si accampavano di notte, sarebbe stata praticata la decimazione. Con questa pratica barbara egli riuscì tuttavia ad evitare ulteriori scontri con il popolino. Il 29 Maggio la sua armata raggiunge le porte di Varsavia, e, in una grandissima battaglia cittadina per le strade, giacciono sul terreno oltre 12000 polacchi e 3000 arruolati tra Prussiani, Lituani ed Estoni. Il giorno seguente viene richiesta la pace ad Augusto II, con la quale egli perdeva non solo la sua regione d'origine, la Polonia, ma fu anche costretto a firmare un'alleanza militare e un trattato commerciale.

Rincuorato, Carlo XII decide di festeggiare, indicendo una grande festa a Stoccolma, e ridando indietro a Federico IV di Danimarca il suo palazzo, a patto di pagare le tasse per il suo possesso. Per i seguenti 3 anni, la ex Polonia, ora chiamata Reame di Galizia e Moldavia, non riesce a trovare stabilità interna, alchè l'impero di Austria-Ungheria decide di fare preda della nazione decadente che ormai era quella di Augusto II: infatti il 20 Ottobre 1710, Leopoldo I d'Austria fa consegnare ad Augusto la dichiarazione di guerra; quest'ultimo, atterrito da ciò, richiede l'aiuto della Svezia, ma Carlo XII, indignato per una tal richiesta in conseguenza di quella che viene chiamata II Guerra Svevo-Polacca, rifiuta di soccorrere l'alleato, lasciandolo in balia dell'imperatore Leopoldo I e dello zar Pietro I. Tanto per concludere la beffa, Carlo XII ottiene la firma di un trattato commericale con Leopoldo I.

LA GUERRA FRANCO-HESSIANA

Nell'Europa Centrale in questi giorni avvengono gravi fatti: il Reame di Francia, con Luigi XIV alla sua guida, ha conquistato i territori di Renania e dell'Olanda delle Sette Province Unite, distuggendo gli stati di Vestfalia e quello Olandese, rispettivamente il 12 Gennaio e il 15 Marzo, e facendo fucilare la regnante di Vestfalia, Caterina II, col marito e i figli. I popoli di entrambi le regioni, adirati da tal fatto, covano semi di rivolta: infatti nei pochi mesi seguenti si susseguono lettere di richieste della nobiltà, scioperi dei lavoratori, sommosse popolari, ed infine delle vere e proprie ribellioni, capeggiate dal ceto nobiliare; il 3 Luglio nell'Olanda essi si radunano nei pressi di Amsterdam, e tentano la conquista della città, ma vengono clamorosamente sconfitti. Nella Renania invece essi, sempre sotto la guida della nobiltà locale, hanno successo e il 26 Giugno conquistano Colonia, e con essa liberano la regione. Tuttavia il nuovo stato risorto sulle ceneri di quello della Vestfalia non è chiamato cosi: infatti la nobiltà mette sul trono la regina Maria, solamente ventenne, e questa decide di dare allo stato il nome di Hessen. Tuttavia i guai nella regione non sono finiti: infatti il 22 Luglio Luigi XIV esige che l'Hessen diventi protettorato della Francia, e che sia assoggettato militarmente a quest'ultima. La regina Maria non è tuttavia codarda e, col suo popolo intero, decide di rispedire indietro l'ambasciatore francese dicendo molto germanicamente a Luigi XIV che poteva anche andare a prendersi un caffè in Louisiana. Questo, adirato da tali parole, spedisce un'intera armata a riconquistare la regione, ma questa viene clamorosamente sconfitta dall'esercito di Colonia, nettamente inferiore sia per numero che per addestramento, e, dei 12000 uomini mandati inizialmente, solo 1200 tornano a casa con le loro gambe. Re Carlo decide che in futuro avrebbe dato una mano a questo statarello, ma che ora, con la guerra contro i Mogul in India, non poteva permettersi distrazioni. Nomina anche suo vicerè in India Wilhem Backstedt, dando sede alla sua giurisdizione a Tricomalacee, sull'isola di Colombo.
Purfa92
00sabato 16 maggio 2009 22:29
FINE DELLA GUERRA FRANCO-HESSIANA

"Tanti piccoli pro, fanno un grande si" antico proverbio italiano

In conseguenza della sconfitta subita nei pressi di Colonia, Luigi XIV si affretta a richiedere la pace alla regina Amalia, che la concede, in cambio del riconoscimento del proprio stato. Si susseguono trattative tra i due regni, quando il 6 Agosto, con la pace di Calais, Luigi XIV rinuncia ad ogni diritto sulla Vestfalia, e riconosce l'Hessen come nazione libera. Re Carlo si affretta a procurarsi un'amico nella Germania, così si affretta a nominare un ambasciatore presso la corte di Amalia, e si ingrazia la regina. E' così che il 28 Agosto 1710 il regno di Hessen, in cambio della propria sicurezza e della propria stabilità interna, lega le sue sorti con quelle della corona di Svezia, diventando vassallato di Carlo XII. La regina Amalia è stata saggia: negli anni seguenti quella protezione sarebbe servita.

LA SOTTOMISSIONE DELLA SAVOIA

"Chi sono questi barbari che minacciano le mie terre?" l'ultimo re delle due sicilie, venendo a conoscenza dello sbarco della spedizione dei mille

Da piccolo ducato alle dirette dipendenze del reame di Francia, il reame della dinastia Savoia è ora sotto la guida di Vittorio Amedeo II, il quale è ora il diretto regnante della sua nazione. In questo periodo burrascoso, la Savoia giace in cattive acque diplomaticamente e militarmente, quindi, seppur lontano, vede nel regno di Svezia un buon partner commerciale, dati i suoi possedimenti in Africa e in India, è un'ottima scelta mercantile. Il 2 febbraio 1709 vengono firmati a Torino i documenti per il trattato commerciale. Tuttavia ad Amedeo non basta un semplice supporto economico: i francesi premono da lione, e gli spagnoli si stanno rendendo pericolosi a Milano, quindi chiede un'alleanza militare al regno di Svezia. Carlo XII, vedendo l'opportunità di ulteriori guadagni, decide di chiedere, in cambio della protezione, la sottomissione della Savoia, del Piemonte e della costa Azzurra alla corona di Svezia. Vittorio Amedeo spera di poter ottenere condizioni più favorevoli, ma l'ambasciatore svedese è irremovibile: per la protezione dovevano pagare con la loro libertà. Il Savoia capisce di non essere in grado di negoziare, così accetta l'offerta svedese e, il 17 giugno 1710, presta giuramento a Stoccolma, davanti il trono di Carlo XII.

LA GUERRA DELLE DUE PENISOLE (prima parte)

"Difendere la chiesa. Difendere il re. Difendere i deboli e gli oppressi" Le tre regole dell'Ordine Teutonico

La Spagna di Carlo II è una nazione tormentata da una logorante guerra contro l'Inghilterra, cominciata il 1 Marzo 1701, in conseguenza dell'affondamento nei caraibi di un mercantile spagnolo da parte di una fregata britannica, e dalle incursioni dei selvaggi americani nelle proprie terre d'oltremare. Tuttavia è anche una terra di uomini ostinati, che darebbero la vita per il proprio re, e proprio questa devozione da a Carlo II, affetto da gravi turbe mentali, l'idea di conquistare il neonato regno di Hessen, già vassallato Svedese. Così, senza preavviso alcuno se non il radunarsi di un numero insolitamente elevato di truppe, che la regina Amalia pensa siano a causa delle continue rivolte che attanagliano l'olanda, conquistata recentemente dai francesi, la guerra viene dichiarata il 15 Settembre 1711 e truppe delle Fiandre marciano nella Vestfalia. La Spagna richiede l'aiuto del suo alleato, ma la Francia non si può permettere un'altra guerra contro gli Hessiani, così non risponde. Invece corre in soccorso della regina Amalia la Svezia, che prontamente dispone una divisione di truppe per partire da copenhagen e sbarcare ad Antwerp. Il 28 Ottobre esse salpano dai porti di Malmo, Arhus e Copenhagen per correre in soccorso degli Hessiani, guidate dai generali Carl Gustav Armfelt, allievo di Rehskiold, e Hakon Jageron, che si è gia dimostrato grande, combattendo contro i Polacchi e conquistando Varsavia. Inoltre Carlo XII decide in gran segreto di sbarcare nelle colonie spagnole in America, per avere possedimenti anche in quella selvaggia regione: invia così il generale Hermann, a capo di circa 9000 uomini alla conquista delle isole di Cuba e Santo Domingo. Costui salpa da Malmo il 31 Novembre, attendendosi alcuni mesi di pesante viaggio.
Il 3 novembre le truppe di Jagerhon e di Armfelt sbarcano ad Antwerp, appiccando il fuoco a tutto il porto, e decidono di puntare dritti sulla città principale della regione, sede del conte: così il 9 Novembre le truppe svedesi mettono sotto assedio Brussels, e attaccano le postazioni nemiche il 12 dello stesso mese, facendo capitolare la città. Nel frattanto le notizie dello sbarco erano giunte alle orecchie di Carlo II, il quale ordina alle proprie truppe di stanza in Olanda, per aiutare i francesi nel sedare le rivolte, di riconquistare a tutti i costi la città. Armfelt però, essendo a conoscenza della dislocazione nemica, decide di battere sul tempo i nemici, così fortifica una postazione nei pressi di Ghent. Il 4 Dicembre gli spagnoli attraversano il ponte sul reno, passante per la città di Goberin, e il giorno seguente, il 5, vengono alle armi con le posizioni dei nostri, a poca distanza dalla città di Ghent. Così le truppe di Armfeld, in svantaggio numerico di 1 a 3, si trovano ad affrontare da sole oltre 8000 nemici. Per fortuna però Armfelt è un grande tiratore d'artiglieria: il suo supporto in quella battaglia risulta vincente. I cannoni svedesi falciano oltre 900 cavalieri e 1200 fanti, lasciando il facile del lavoro ai reggimenti di linea, che erano stati recentemente addestrati ad eseguire la tattica del fuoco di fila, inventata dal generale Rehnskiold per combattere i Polacchi, applicata per la prima volta però solo quel dì, a causa dei necessari addestramenti e suoi perfezionamenti. Tuttavia essa risulta fondamentale per la vittoria, tanto quanto i cannoni: degli oltre 8000 spagnoli, 5000 giacciono sul campo di battaglia, 2900 sono stati catturati, ed i restanti si sono dati alla macchia nelle pianure fiamminghe. La regina Amalia, sollevata la minaccia dalla sua nazione, si affretta a ringraziare Carlo XII, che ringrazia spicciolatamente alla lettera della Hessiana, poichè sta aspettando con trepidazione notizie da parte del generale Rehnskiold, da cui non si sapeva più nulla da dopo la conquista della Carissa e dell'Ossar, e che ancora doveva adempire alla conquista di Calcutta e del Bengala.

LA CADUTA DELL'IMPERO MOGUL

"Mors tua, vita mea" proverbio latino

Dopo al conquista di Cuttack, capitale della Carissa, avvenuta il 16 luglio 1707, Rehskiold ed i suoi scarsi 3000 uomini si sono impegnati a scacciare dalla regione gli eserciti dei Mogul, ma il 25 Agosto 1709 li raggiunge la risposta di Carlo XII alla loro richiesta di supporto: "Vengono elargite 5000 Corone d'oro affinchè voi, Rehnskiold, addestriate e mettiate al soldo le popolazioni locali e mercenari della neonata Compagnia delle Indie della Corona di Svezia. Non fallisca nel suo compito, e la ricompensa sarà grande". Rehnskiold inizialmente va su tutte le furie, perche si aspettava l'arrivo di forze europee pienamente addestrate, ma dopo capisce che questa scelta da parte del re è stata veramente saggia: oltre a rafforzare la Compagnia delle Indie, i locali erano particolarmente avvezzi al combattimento nella loro terra, e senza alcun dubbio leali ai loro comandanti, quindi, con un pesante addestramento, egli recluta oltre 3000 nativi e 1000 europei mercenari della Compagnia, così, forte dei suoi oltre 6000 soldati (dato che dei 4000 con cui era giunto oltre 2000 erano caduti per liberarsi dei Mogul) egli marcia su Calcutta, partendo da Cuttack il 12 Febbraio 1711, ragginge Calcutta il 15 Marzo, e lo stesso giorno del suo arrivo egli attacca la città. Forte dei suoi oltre 20 cannoni, egli sbriciola le case della città, e la conquista, giustiziando il sovrano Mogul, Maometto. Grazie all'alleanza stipulata con Tarabai I, regina dei Maratha, l'India era finalmente in pace, e commerciava liberamente con l'occidente, in particolare con gli Svedesi, ma quanto sarebbe durato ancora questa utopia? Carlo XII infatti era ancora affamato di conquiste e, venendo a sapere solamente il 3 Gennaio 1712 della conquista di Rehnskiold, decide che di li a pochi anni l'India sarebbe ancora stata dilaniata dalle guerre. Ora era il momento di concentrarsi sulla guerra con la Spagna e con la conquista delle prime colonie americane.
Purfa92
00sabato 23 maggio 2009 22:39
LA GUERRA DELLE DUE PENISOLE (parte seconda)

"Indebolire i fianchi è una mossa saggia: non permette al nemico di accerchiare e da la stessa possibilità al generale che lo fa" Sun Tzu, l'atre della guerra

In conseguenza alla caduta delle Fiandre sotto il dominio Svedese, vi è una grande trepidazione nell'Europa Centro-Settentrionale, perchè è stato tolto a Carlo II uno dei possedimenti più strategici del suo reame. L'Hannover, piccola nazione tedesca sotto il Sacro Romano Impero governata dalla regina Sofia Dorotea I, diventa quindi un nodo strategico importante per il reame Svedese, dato che è il ponte tra l'Hessen di Amalia I e le Fiandre. Così, conseguenzialmente ad una generosa offerta da parte di Carlo XII di supporto militare e di tecnologie industriali ed agricole, il 4 Aprile 1712 Sofia Dorotea di Hannover firma un trattato, conosciuto come l'Assunzione di Uppasala, con il quale l'Hannover passa dal protettorato dell'Imperatore a quello della Corona di Svezia, offrendo a Carlo XII un'importante situazione strategica da sfruttare a proprio vantaggio. Nel frattanto, il generale Hermann, di stanza a Copenhagen, viene invitato a colloquio dal re, insieme al generale Armfelt, che il 13 Marzo spiega loro il suo nuovo piano per fiaccare gli Spagnoli, dato che di recente avevano rifiutato una generosa richiesta di pace incondizionata: essi dovranno salpare con delle truppe di stanza nei domini est europei per raggiungere il Guyana e le Piccole Antille, nelle quali regnano solamente le organizzazioni piratesche e qualche piccolo governo locale, e conquistare i territori guyanesi, le isole Leeward, e Trinidad e Tobago. E' così che essi salpano dai porti di Liepaja, in Curlandia, e Memel, nella Prussia Orientale, il 16 Giugno 1712 a capo, Hermann di 3000 uomini ed 8 cannoni, diretto nella Guyana e a Trinidad e Tobago, e Armfelt con 1500 uomini e 16 cannoni, che egli è tanto bravo ad usare, pronto alla conquista della roccaforte pirata delle Isole Leeward.
Durante il viaggio dei suoi generali, re Carlo decide di allearsi con paesi in guerra con la Spagna, prima di tutti l'Inghilterra di Guglielmo III e poi l'Austria di Leopoldo I. Entrambi i trattati di alleanza vengono firmati nella città di Hannover il 9 Luglio.
Arrivano nelle loro destinazioni nel giro di un mese circa, e così Armfelt conquista le Leeward, schiacciando i pirati sotto le sue cannonate il 22 Luglio, e Hermann approda nel porto di Sinnamary, nella Guyana Olandese, il 18 Luglio; il giorno dopo conquista la città di Cayenna, praticamente senza perdere uomini, e due settimane dopo, il 2 Agosto, Paramaribo, centro della Guyana Francese. Inoltre, lasciando di stanza in tutto il territorio 2 reggimenti di fanteria di linea, circa 1000 uomini abbondanti, sbarca a Puerto de Espana, nel Trinidad, il 18 Agosto e, nottetempo, conquista l'unica città di tutto il gruppo di isolette: San Jose de Oruna.
Terminata la sottomissione di questi piccoli territori, essi adesso puntano ad appropriarsi di alcune colonie spagnole: in particolare essi mirano all'isola di Hispaniola (Santo Domingo), grande centro di produzione di tabacco e caffè, risorse tra le più rare e costose sul mercato, preceduto solo dall'avorio africano e dalle spezie. Così, rinfoltiti i propri reggimenti con truppe locali addestrate a puntino, Armfelt salpa dalle Leeward con circa 500 uomini e senza cannoni, sbarcando nel porto di Port de Paix il 28 Settembre, e conquistando nel giro di una settimana l'intera isola e le piccole sorelle sue vicine. Affondato questo duro colpo nel cuore delle colonie spagnole, Carlo XII, venuto a sapere della notizia gli ultimi giorni di Ottobre, ritorna nuovamente ad offrire una pace bianca a Carlo II di Spagna, che stavolta è costretto ad accettare, altrimenti rischierebbe di perdere anche Cuba, e fu così firmata a Brussels, ora sotto il reame di Svezia, il 22 Novembre 1712.

LE RIVOLTE INDIANE E AMERICANE

"Pro Patria et pro libertate hominum" motto del 2 reggimento di granatieri di Savoia

Dopo la fine della guerra delle 2 penisole, Carlo XII è costretto ad affrontare i problemi di ordine interno delle province da poco conquistate: nell'Hindustan i lavoratori scioperano e creano disordini, distruggendo importanti strutture economiche, come piantagioni e centri manifatturieri; in America i contadini delle Leeward bruciano i campi di zucchero e inneggiano al ritorno della libertà piratesca. Tuttavia la pesante repressione militare riesce a ritardare i conflitti in entrambe le regioni, ma nel 1714, sia in India che in America si scatena il putiferio: il 19 Maggio 4000 contadini imbracciano le sciabole nelle Isole Leeward, guidati dal pirata Barbabianca, ma la pronta azione del generale Hermann, recentemente trasferito nell'arcipelago per mantenere l'ordine, a capo di soli 1500 uomini, impedisce ai pirati di fare alcunchè di male, e il 23 Maggio si incontrano nella piantagione di Dominica, dove i moschetti e le cariche di cavalleria dello Svedese falciano oltre 2400 rivoltosi e ne feriscono 1200; i restanti si danno alla fuga, ma vengono catturati e giustiziati pubblicamente il 1 Giugno.
Rehskiold invece si trova ad affrontare una ribellione di portate ben più grandi: nei pressi di Delhi si raduna infatti un'armata di contadini, guidati dal nipote dell'ultimo regnante Mogul, Hackim II, di circa 19000 uomini; le truppe di Rehnskiold giungono appena alle 4000 unità, ma può contare sull'appoggio di una posizione favorevole e di 24 bocche da fuoco. I due eserciti si fronteggiano il 28 Agosto nelle stradine di Delhi, dove i numeri contano poco, e dove i cannoni, se saggiamente piazzati, massacrano le truppe nemiche. E' una giornata caldissima ma poco umida, l'ideale per la polvere da sparo; le truppe di Hackim invece sono costituite principalmente da spadieri, picchieri ed arcieri, ricordando quasi un'armata medioevale.
Rehnskiold consegue una delle più grandi vittorie che il regno di Svezia ricordi: perdendo solamente 1000 uomini, ne stermina oltre 18000 e i restanti 1000 vengono catturati insieme al loro generale, Hackim, e giustiziati nella piazza di Akbarabad il 6 Settembre 1714. Rehskiold viene nuovamente premiato con la croce d'oro per il coraggio dimostrato in battaglia, e gli viene conferita anche la sua prima medaglia Cuore d'acciaio, per essere stato ferito (alla gamba destra) per la 30 volta in combattimento. Inoltre vengono attribuite alla sua famiglia i ducati di Holstein e di Carissa, le contee di Bengala e San Colombo e il potentato di Lituania.

LA GUERRA INDIO-PERSIANA (parte prima)

"Spargete la cenere della città nei campi di Samarcanda" Genis Kahn dopo la distruzione di Samarcanda

Lo scià di Persia Hoseyn I, diretto discendente di Tamerlano, è stato un grande sovrano per la sua nazione: ha favorito il commercio con l'Europa, potenziando i porti commerciali della regione, e riaprendo la via delle Spezie; ha rafforzato i confini del paese in Afghanistan e in Balucistan in seguito alla caduta dell'Impero Mogul. Ora però si trova ad affrontare la sua sfida più grande: Tarabai I, sovrana dell'India insieme a Carlo XII di Svezia, affamata di conquiste, decide di eliminare la Persia dalla faccia della Terra, giacchè grande amica dei Mogul, e così il 2 Gennaio 1715 invia un'armata guidata da un signorotto del Kashmir alla conquista del Balucistan. Le truppe indiane devastano i campi e le città, giungendo al centro nevralgico della regione, Zahedan, e conquistandolo. Gli oltre 6000 persiani di guardia nella città nulla possono contro i 20000 indiani, ma il signorotto ottiene una vera e propria vittoria di Pirro: cadono 5000 persiani, ma oltre 14000 indiani. La popolazione locale, vedendo il coraggio dimostrato dai propri soldati, si ribella all'autorità Maratta, e il 15 Aprile vengono eliminati gli ultimi 6000 indiani rimasti da una forza di oltre 10000 ribelli. Tuttavia Tarabai, adirata per il fatto, rispedisce un altro contingente per recuperare la regione, che rioccupa Zahedan il 25 Agosto 1715. Ora la popolazione, terrorizzata dalla fine che è stata fatta fare ai ribelli catturati, cioè la decapitazione e il venire dati in pasto ai mastini di guerra, è sufficientemente sottomessa da non tentare ulteriori rivolta.
Per di più Tarabai fa bloccare dalle sue navi l'intero golfo Persico, impedendo i commerci con l'Europa ed in particolare con Inghilterra e Svezia. Per Hoseyn questa è la goccia che fa traboccare il vaso, così fa partire da Esfahan e Kabul oltre 15000 uomini, tutti intenzionati a difendere la propria patria e a scacciare gli invasori.

LA RINASCITA DEL REGNO DI GALIZIA E MOLDAVIA

"ALI DELLA FENICE!!!" attacco di Fenix, cavaliere dello zodiaco

In seguito all'annessione di Polonia e Lituania dalla Svezia, Augusto II di Varsavia si era trovato a regnare solamente sui territori di Galizia, Podolia e Moldavia. Tuttavia lo zar Pietro I era ancora alla ricerca di conquiste a discapito del nemico, e Leopoldo I d'Austria era anche egli alla ricerca di nuovi territori oltre la Transilvania. Così, nel corso degli anni 1709-1710-1711-1712 Augusto vide cadere in mano russa ed austriaca i territori di Galizie e Podolia, rimanendo, disperato, con la sola Moldavia. Tuttavia, grazie al forte spirito nazionale ereditato dai Polacchi, egli si scalza di dosso la disperiazione e guida i suoi ultimi 6000 uomini in una battaglia che sa di non poter vincere nei pressi di Kaminiek, in Podolia, contro un'armata di oltre 15000 russi il 1 Novembre 1713.
Contro qualsiasi probabilità però egli infligge una gravissima disfatta ai russi: al costo di circa 3000 uomini, grazie ad una strepitosa carica sul fianco del reparto degli Ussari alati, egli manda in rotta l'armata nemica e falcia oltre 12000 russi dell'Ucraina. Questa grandissima vittoria schiude ad Augusto il ritorno al trono Galiziano e così, vedendo gli austriaci fuggire dal nord della regione, egli si siede ancora una volta sul trono di Lwòw, e da li pianifica il ritorno alla gloria del suo paese: per prima cosa ordina ai suoi generali l'abbattimento del Kanato mussulmano di Crimea, e la ricristianizzazione dell'area. Il 4 Maggio 1714 parte da Iasi un'armata di circa 9000 moldavi che, nel giro di 3 mesi, abbattono l'ultimo regno mussulmano in nord Europa, conquistando Bakechisaray il 12 Luglio.
Augusto II ora, anche grazie ai ripresi commerci con la Svezia, vede prefigurarsi la possibilità di combattere efficacemente i russi e gli austriaci, così spende tutti i soldi disponibili del regno nel reclutamento dei soldati, per un ringrandimento della sua nazione.

IL CONCORDATO DELL'AIA

"E' facile come scambiarsi le figurine" Youghi prima di venir fracassato dal suo avversario

Carlo XII, vedendo che i protestanti d'Olanda rifiutavano di sottomettersi ai francesi, e che gli abitanti delle fiandre non erano contenti a loro volta dei loro regnanti, decide di fare una proposta a Luigi XIV: egli propone lo scambio delle due regioni da parte dei due stati, offrendo anche la possibilità ai francesi di far passaqre truppe nella regione. Luigi, alle prese con un'altra ondata di ribellioni nella regione, accetta senza troppi problemi la proposta, e il 16 Marzo 1715 le due regioni vengono scambiate dai due sovrani con il Concordato dell'Aia. Gli olandesi, felici di essere tornati sotto un governo protestante, cessano le loro rivolte, a patto della creazione della Camera d'Olanda, un organo puramente olandese che permette agli abitanti della regione di eleggere i propri magistrati, tutti sottoposti al Conte di Olanda, ma che possono avere ruoli giudiziari e legislativi (sempre sotto il controllo della corona di Svezia) valenti per la sola regione.
Purfa92
00martedì 26 maggio 2009 21:57
LA CADUTA DI AUGUSTO II

"Pain inside me is rising/I am the fallen one/A figure in an old game/no jockers on my side" Blind Guardian - Mordred's song

Visto il grande successo che avevano le sue armate, Augusto II decide che era ora di riconquistare la madrepatria Polonia e di scacciare gli svedesi invasori. Così il 15 Luglio 1716 dichiara guerra al nostro reame e spedisce un'armata costituita dalla metà circa delle sue forze all'assalto di Varsavia, ma questa viene tuttavia respinta dall'eroica difesa di un capitano locale di cui non mi è pervenuto il nome. Essa permette a Carlo XII di inviare l'armata di stanza a Konisberg, guidata dal generale Jagheron alla conquista dei territori galiziani, cosicchè Augusto II viene accerchiato nella sua capitale di Lwow il 19 Ottobre 1716. Egli, pur di salvare la pelle, offre in cambio il territorio per permettere la sua fuga e Jagheron acconsente, ma fa si che egli venga seguito da alcuni tra i suoi migliori uomini, e viene nuovamente preso in trappola il 12 Novembre nella sua roccaforte di Iasi. Decide ancora una volta di ricorrere allo strategemma utilizzato a Lwow, ma stavolta Jagheron ha il coltello dalla parte del manico: infatti Bakishrai, capitale del da poco conquistato territorio crimeano, era insorta contro Augusto II e aveva rimesso a capo della nazione il suo vecchio re, con il quale Carlo XII ha gia stretto rapporti commerciali e di vassallaggio con il Kahn. Augusto II viene rispedito nella città privo della sua corona e della sua dignità regale. Il giorno dopo questi fatti, il 15 Novembre, Jagheron assalta la città, la conquista e fa impiccare Augusto II come nemico della patria. Questa è la fine dell'ultimo regnante della casata polacca: impiccato da un grande generale della Svezia nemica.

LA GUERRA INDIO-PERSIANA (parte seconda)

"Ubi maior, minor cessat" Virgilio

Dopo la definitiva conquista della provincia del Balucistan, Tarabai I era ancora alla ricerca di territori nelle terre di Hackim, così manda il 18 Novembre 1716 un'armata alla conquista della città afghana di Kabul, che cade nelle mani indiane il 30 Febbraio 1717. Si sussegue un periodo di rivolte locali, tutte pesantemente represse dai generali che si erano impadroniti dei territori.

LA CADUTA DEL RE IN PRUSSIA E DEL PRINCIPATO DI SLESIA E DANZICA

" Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». " (Matteo 4,8-9)

Ricorre l'anno 1715 ed è il giorno di Ferragosto, come lo chiamano a Roma, quando Re Carlo XII di Svezia prende in moglie la giovane Ulrika Eleonora, donna di nobile stirpe, si dica discenda da Eric il Rosso. In seguito ai festeggiamenti nunziali, re Carlo decide di fare un dono di portata inestimabile alla sua nuova regina: queste furono le sue parole "Mia carissima moglie, oggi, in questo lietissimo e chiarissimo giorno, ti incorono regina di Prussia e Margravia di Brandeburgo"
Quando i re delle due nazioni, Federico I di Brandeburgo detto anche dai germani "il Grande" e Federico I di Curlandia, principe di Slesia e Danzica, vennero a sapere queste parole, giustamente corsero alle armi. Non sbagliarono affatto, come adesso vedremo.
Il giorno dell'Immacolata, l'8 Dicembre 1715, i generali Hermann, recentemente tornato dalle Americhe, e Jaegheron praticano una cosiddetta "manovra a tenaglia", effettivamente chiudendo le regioni di Slesia, Danzica, Brandeburgo e Sassonia in una morsa di oltre 18000 uomini per parte. Il giorno di Natale il generale Hermann raggiunge, dopo aver saccheggiato Weimar, Berlino, sede di Federico I, che aveva ancora diritti dinastici nel territorio di Konisberg, sotto controllo militare Svedese ma amministrazione germanica, che decide di non abbandonare i suoi uomini e di guidarli egli stesso in battaglia. Quello è stato il Natale più rosso dell'epoca: nei campi vicini Berlino si contano circa 20000 caduti. Con un'abile utilizzo delle sue batterie di artiglieria, che falciano letteralmente i cavalieri di Federico, che, come suo solito e come previsto da Hermann, carica a testa bassa il nemico in due colonne, per poi allargare all'ultimo secondo la propria linea. Sapendo però il modo di agire del suo avversario, Hermann infligge un colpo decisivo alle forze di aggiramento Brandeburghesi e circonda i fanti di Federico che, nel campanile di una chiesa vicina, vede cadere i suoi uomini, fuggire, ed essere passati a fil di sciabola dalla cavalleria svedese. Temendo per la sua stessa vita, egli fugge, tentando di raggiungere Dresda, capitale della regione di Sassonia, a tutti i costi. Dopo la conta dei morti, Hermann si dirige su Berlino ed occupa la città, facendo finalmente riposare i suoi uomini.
Nel frattanto Jagheron con la sua armata aveva raggiunto Danzica a tempo di record, in soli 6 giorni da Varsavia, con un'esercito di 18000 soldati e 40 cannoni pesanti. Il 15 dicembre fa assaltare la città, sperando di catturare Federico di Curlandia, ma riuscendo solamente nel catturare suo figlio, Federico anch'egli, a capo delle truppe di difesa. Tuttavia non si scoraggia e manda 3/4 della sua armata, guidata dal conte di Helsinki, Gustav Rekk, alla conquista dell'ultima vera roccaforte di Federico I: Breslau, centro del pricipato di Slesia. Il giorno della vigilia di Natale Rekk raggiunge la città, e il giorno seguente la assalta, radendo al suolo le fragili difese erette dal nemico. Tuttavia Federico I non venne mai trovato; si pensa sia fuggito in Austria e passato sotto la protezione dell'Imperatore Leopoldo, ma questo fatto non è mai stato portato alla luce.
Nel frattanto nel Brandeburgo Hermann era impegnato a sedare gravissime rivolte dei tedeschi: il 13 Giugno 1716 questi si radunano in un'armata, comandata da un generale prussiano al comando di Federico, Carl Shdmitt, che però viene sedata nel sangue da Hermann. Nel frattanto sono giunti da Stoccolma 4 battaglioni di fanteria di linea, ognuno costituito da 3 reggimenti di 560 uomini, 1 di cavalleria pesante, costituito da 3 reggimenti di 300 Corazzieri circa, e diversi cannoni pesanti. Queste truppe vengono fatte stanziare nella città di Berlino il 26 Giugno 1716, mentre l'ormai rimpinguata armata di Hermann parte alla conquista dell'ultimo territorio del Re in Prussia: Dresda. Questa città artigianale nel cuore della Germania viene messa sotto assedio il 13 Luglio ed assaltata il 15, stesso giorno del ritorno di Jagheron a Varsavia e della dichiarazione di guerra di Augusto II, in uno scontro impari nei confronti dei Sassoni: 18000 truppe miste di Danesi e Finlandesi, nazioni un tempo amiche, prima di passare sotto l'egida svedese, contro circa 5000 sassoni, comandati dal rassegnato Federico il Grande. Costui si impegna in una strenua resistenza per le viuzze della città, ma non è in grado di contrastare Hermann, che ha una batteria di artiglieria troppo superiore, che rende inutile il combattimento nelle case, che vengono prontamente abbattute dalle cannonate del Colonnello Kaiseter, responsabile dell'artiglieria di tutto il regno e grandissimo esperto nel campo (ha inventato il canninster per primo) (non è assolutamente vero però fa piu figa la storia [SM=g27828] ). Federico cade combattendo, in una carica di cavalleria nella piazza principale della città, come un re barbaro di altri tempi. In rispetto della sua persona e del suo coraggio, il corpo viene donato alla sua famiglia, che è ora agli arresti nel palazzo del Konig a Berlino. La morte di Federico causa un'altra tentata insurrezione nel Brandeburgo, ma viene ancora una volta sedata da Hermann, il 30 Settembre 1716.
Queste le fini di due grandi re, e la firma del completo controllo sul Baltico di Carlo XII. Ulrika Eleonora è ora Regina di Prussia e Brandeburgo (non IN Prussia, da notare, dato che l'amicizia con Leopoldo I d'Austria ha portato alla cessione dei territori di Prussia e Brandeburgo alla Svezia), principessa di Slesia, ed Elettrice di Sassonia.

LA GUERRA FRANCO-SVEDESE (introduzione)

"La sua fuga è stata una follia: le nostre paure ci rendono dei traditori, quando non lo fanno le nostre azioni" William Shakespeare


In seguito al pattuito Concordato dell'Aia, la regione olandese e delle Fiandre ha vissuto un breve periodo di pace, ma conseguenzialmente alla morte del padre, il Re Sole, sale al trono Luigi XV Borbone il 15 Gennaio 1715. Il cambiamento nella politica dello stato francese è quanto mai evidente: contrariamente al padre, il quale non puntava sull'espansione territoriale per l'arricchimento, Re Luigi fortifica il suo esercito in Europa, tramando, ad insaputa di Carlo XII, contro la Svezia, suo principale partner commerciale ed alleato. In conseguenza alla sottomissione della Regina Sofia Dorotea di Hannover il potere di Carlo XII era pressochè incontrastabile nel centro Europa, unici altri poli militari erano infatti l'Austria, e nel mar del Nord l'Inghilterra, ma nel Nord Europa re Carlo era fortificato e forte, forte anche della rinnovata vicinanza alla sua nazione dei restanti stati del Sacro Romano Impero: infatti ora gli altri due elettorati rimanenti erano sotto il diretto controllo svedese (la Baviera e il Wuttemburg).
Infatti con abili manovre diplomatiche Carlo XII mette sotto la sua protezione i regni di Massimiliano II (Baviera) ed Eberardo Ludovico II (Wuttemburg), donando fior di corone d'oro ai regnanti e creando un'alleanza militare con entrambi.
Questo stato di completo controllo sulla Germania era quasi alimentato da Leopoldo I, che ora sognava di unire i 2 regni, anche se Carlo non era dello stesso parere. Tuttavia proprio questi fatti erano quelli che causavano piu terrore e corsa alle armi da parte di Luigi XV.

LA GUERRA FRANCO SVEDESE

"La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi" Carl von Clausewitz

"Nessuno che ragioni inizia una guerra senza avere chiaro in mente quale fine intende perseguire e come intende condurla" Carl von Clausewitz

"Si può fare una cosa a prova di bomba ma non a prova di sfiga" Legge di Murphy

In conseguenza a questo aumento di truppe nel territorio natio, Luigi XV è costretto a cercare una nuova fonte di guadagno, cosi mette i suoi occhi sull'indifesa Olanda, che è stata lasciata completamente sguarnita di truppe, e fornisce un introito di ottime dimensioni e costanza. Inoltre ha le strutture adatte per essere un grande avamposto militare. Così il 20 Ottobre 1716 egli a sorpresa dichiara guerra all'amico svedese, interrompendo tutti i rapporti commerciali e assalendo Amsterdam, che si arrende, dato che era inutile combattere una battaglia gia persa.
Questo tradimento manda su tutte le furie Carlo XII, che rispedisce a Parigi l'ambasciatore francese, a cui era stato amputata la mano destra come avvertimento a Luigi XV. Ma ormai Amsterdam era persa, così re Carlo invia messaggeri a tutti gli stati alleati, richiedendo il loro intervento contro l'attacco del francese traditore e violatore di trattati. I principi e re di tutti gli stati tedeschi accorrono in aiuto, e con loro vengono anche la Russia di Pietro I, l'Austria di Leopoldo I e l'Inghilterra della nuova regina Vittoria I.
La Francia è così in una situazione di gravissimo stallo, e, per tentare di trovare altri sbocchi economici, conquista il Ducato di Savoia, protettorato Svedeese, e fa giustiziare il duca Amedeo di Savoia. Questo ulteriore affronto spinge Re Carlo a farla pagare cara ai francesi. Cosi egli, gia impegnato sul fronte Galiziano, invia contro il nemico il generale Hermann, con l'intento di recuperare Amsterdam. Tuttavia la città olandese non era rimasta inattiva, e aveva ordito due serie di rivolte contro l'occupazione francese, delle quali la seconda era andata a segno, e con la quale si era reinstaurato il vecchio governo repubblicano delle Sette Province Unite. Questi fatti di rivolta avvengono esattamente il 15 Agosto 1717 e il 4 Dicembre 1717.
Subito Re Carlo stringe relazioni ottimali con il nuovo governo ed, in cambio del possesso di alcune isole delle piccole Antille, si assicura che esso sia un protetorato Svedese, alle dipendenze e all'ordine di re Carlo. Inoltre, con quello che in seguito viene ricordato come "Il ritiro della rivoluzione", viene firmato un trattato a Uppasala con il quale venivano soppiantate le istituzioni delle Sette Province Unite con quelle che Carlo XII aveva antecedentemente dato alla regione, cioè la Camera d'Olanda, il 18 Giugno 1718. Inoltre viene anche stabilito che lo stato olandese si chiami Reale Repubblica d'Olanda, un nome un po' ambiguo, ma che fa intendere la supremazia Svedese sulla regione.
Nel frattanto il generale Hermann si era spinto fino nei pressi di Brussels che viene assaltata il 18 Gennaio 1718; grazie al costante fuoco di precisione dell'artiglieria del colonnello Rekk vengono sterminate gran parte delle truppe nemiche e viene anche abbattuto il generale francese, il duca di Fiandre François Lemont. Ennesima vittoria del generale Hermann, che viene per la prima volta premiato con la croce d'oro e con la medaglia di Cavaliere della Corona, a causa delle sue grandissime doti di cavaliere e di comandante di forze di cavalleria e gli viene inoltre intitolata la piazza principale della sua città natale, Helsinki.
Nel frattanto Eberardo Ludovico di Wuttemburgo ordina ai suoi generali la conquista dell'Alsazia e della Lorena, regioni a sud est delle Fiandre, che permettono allo statarello tedesco di ottenere una maggiore potenza militare. La regione viene conquistata ed ufficialmente annessa al principato di Wuttemburgo il 12 Agosto 1718. Inoltre in America vengono occupate le isole Windward, ex colonia francese, ora sottomessa alla Svezia ed interamente dedita alla coltivazione della canna da zucchero.
Con queste gravissime perdite su tutti i fronti, re Luigi si vede costretto alla richiesta di un armistizio l'8 settembre (O_O) 1718 (aaaaah), firmato da egli stesso ad Amsterdam. Nei mesi seguenti i due regnanti si incontrano a Copenhagen, e il francese si vede costretto dalla cerimonia a richiedere le scuse allo svedese e a chiedere la sua clemenza. Re Carlo, per grande opera di generosità, desidera ripristinare l'ordine dell'Europa centrale com'era in seguito al Concordato dell'Aia, ma per ciò pretende che il reame di Francia doni alla nostra nazione due delle sue più importanti colonie: la regione di Quebec, nell'alto Canada, e l'isola di Terranova, entrambi importantissimi centri di scambio nel nord America. Inoltre egli pretende dal Francese la firma di un altro trattato commericale con l'imposizione di quello che verrà conosciuto in seguito come "il dazio dello sconfitto", con il quale una piccola percentuale di tutti i dazi che la Francia incassa annualmente dai suoi commerci va consegnata al regno di Svezia. Infine Carlo XII, per umiliare completamente il suo avversario, ordina che la regione delle Fiandre venga smilitarizzata, essendo anche ben consapevole delle mire espansionistiche in quella direzione della regina Amalia di Hessen.
Tuttavia Re Luigi XV di Francia è costretto ad accettare queste pesantissime condizioni di pace, ed ordina la smilitarizzazione delle Fiancre, pur facendo rimanere un piccolo contingente nei pressi della città di Lille, pronto ad intervenire se l'Hessen attaccasse. Ora la Francia è in una situazione ancora peggiore di quella dell'inizio della guerra: ha si conquistato la Savoia ed il Piemonte, ma è in guerra con Inghilterra, Russia, Austria, Baviera, Wuttemburg, Hessen, Hannover e Reale Repubblica d'Olanda; ha perso 3 delle sue più importanti colonie (Quebec, Terranova e isole Windward) e in Europa ha perso l'Alsazia e la Lorena, si è vista costretta ad abbandonare l'Olanda e a smilitarizzare le Fiandre; e come se non bastasse deve pagare il "dazio dello sconfitto" a Carlo XII.
La situazione per il regno di Francia non si prospetta affatto rosea.
Purfa92
00giovedì 28 maggio 2009 16:10
allego un po di screen va [SM=g27823]

Purfa92
00mercoledì 3 giugno 2009 17:13
eccoli gli screens, pero mi manca quello del centro europa, che ho perso (sono riferiti alla fine della guerra con la francia)

img37.imageshack.us/gal.php?g=emptw20090527071013.png
LordHarald
00mercoledì 3 giugno 2009 17:34
Tutto ciò in 18 turni ?? [SM=g27825]
Purfa92
00mercoledì 3 giugno 2009 18:14
no è nel 1720, che con A proper empire sono 60 turni [SM=x535719] pero ho tentato di arginare le mire espansionistiche, senno altro che protettorati facevo il nord europa unito [SM=g27828]
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