Non c'è una lira...
...o meglio un Euro, cari miei, ecco perchè, come giustamente dice Paolo, bisogna arrangiarsi con quello che c'è!!!!
MI permetto di citare l'esempio degli Israeliani, che, pressati da ben più gravi esigenze, hanno saputo modificare e mantenere in efficienza per decenni mezzi non più recentissimi.
Es. gli Sherman trasformati in M50 e qundi M51, che nel 1973 hanno saputo tener testa (in mano a gente addestrata, ovviamente: onore ai carristi con la stella di Davide!!!) ai T62 siriani...
Faccio poi notare che i vari Nakpadon, Nagmashon sono stati realizzati usando gli scafi dei vecchi Centurion, per cui non vedo perchè l'EI non dovrebbe/potrebbe fare lo stesso con i Leo di cui ha ampia scorta...
Allora, alcune idee:
- motore: il Leo aveva un motore da 830 HP, che però si traduceva in un rapporto peso potenza elevatissimo, tra i maggiori dell'epoca; ne sa ancora qualcosa la mia spina dorsale, complice un pilota pazzo furioso che sapeva sfruttare al max la mobilità tattica del veicolo; ergo, togliendo la torretta o quantomeno la bdf da 105 si dovrebbe recuperare peso per corazzature e apparati addizionali;
- protezione: si tratta di affrontare essenzialmente armi "portatili" (diciamo che il riferimento potrebbe essere il 23 mm russo sulle "tecniche") e cariche cave (RPG7); credo che un mix di corazze spaziate e composite possa fare fronte al problema; notare che le corazze spaziate possono essere integrate nella struttura così da realizzare spazi per l'equipaggiamento;
- tecnologia: le corazze EAAK installate sui VCC sono composte da uno strato di "gomma" tra 2 piastre di acciaio di qualche mm, il tutto sagomato tipo "lamiera ondulata" per dare obliquità e accrescere l'effetto destabilizzante su proietti e sul jet della carica cava; non credo ci voglia la NASA per progettarli; gli stessi irakeni realizzarono il Super T55 con dei "pacchetti" multistrato conposti da strati alternati di lastre di acciaio e gomma, per affrontare minacce simili, ossia fanti iraniani armati di RPG7 (ne ho conosciuto personalmente uno, venuto poi a studiare in Italia), nei casi migliori AT3 russo e qualche TOW; se ci sono riusciti loro 15 anni fa, possiamo riuscirci anche noi...
- armamento: l'ideale sarebbe un'arma che possa spararae con alti angoli, per impegnare bersagli ai piani alti degli edifici, ma ciò vorrebbe dire modificare radicalmente la torretta, perchè la max elevazione del Leo era sui 10-11°; però si può sempre montare un mortaio da 60 mm in torretta; oltre al 25 mm, si potrebbe installare un 40 mm (recuperato dai Bofors antiaerei), le spolette a tempo sarebbero utili per tempestare di schegge bersagli dietro copertura; oppure un 105/14 dell'artigliera alpina, che avendo una bdf corta creerebbe meno problemi di brandeggio nei centri abitati (ricordate il Tigre di Kelly's heroes che non riesce a girare la torretta perchè la bdf urta contro gli ostacoli?); avremmo oltretutto personale che li sa usare e ampia scorta di munizioni;
- missili c/C: il 105 può sparare il LAHAT israeliano, che ha elevatissima precisione e consentirebbe ingaggi "chirurgici" a lunga distanza; ci vuole però il sistema di guida; non vedo la necessità di un TOW, i 4 Km scarsi di gittata è difficile reperirli in città, se proprio serve ingaggiare bersagli a quelle distanze si usano gli MBT o le Centauro o i Mangusta, come è stato fatto in Somalia; teniamo conto che i missili c/c hanno una distanza minima di ingaggio data dall'attivazione della spoletta, e nel caso del TOW mi sembra sia dell'ordine di almeno 50-100 m (se ne parla nei manuali FM usa segnalati a suo tempo da Pierantonio);
- MG e varie: più ce n'è meglio è, oltre alla 7,62 coassiale si potrebbe installare una 12,7 sullo scudo, o un mix di 12,7 e lanciagranate da 40 mm; diciamo che di MG e M2 nei depositi dell'EI dovrebbe essercene in abbondanza.
- trasporto truppe: una parte dei veicoli potrebbe sbarcare la torretta per realizzare una "casamatta", munita di feritorie e finestrature, così da trasportare in condizioni di elevata sicurezza una squadra di fanteria; pazienza se si sta scomodi e allo stretto, si tratta di brevi spostamenti per poche ore, non certo di starci 2 o 3 gg dentro; anche la mancanza di un portellone posteriore per uscire dal mezzo è di importanza secondaria, in un centro abitato ci si può portare con il mezzo dietro a un edificio o simili per far scendere i fanti al riparo, oppure un veicolo copre l'altro.
Come vedete, si tratta solo di rimboccarsi le maniche e strizzare un po' il cervelletto, tutti (o cmq la maggior parte) dei lavori potrebbero essere effettuati "in proprio" dall'EI con un minimo di forniture esterne.
Just another 2 cents
Dario