Ratto grigio, Pantegana, Surmolotto, Ratto delle chiaviche, Ratto dei macelli (Rattus norvegicus)
Nonostante il nome della specie sia "norvegicus", questo roditore è originario dell'Asia, dalla quale è giunto un paio di secoli fa tanto via nave quanto mediante massicce migrazioni terrestri .
Le grosse dimensioni (fino a 500 gr di peso), la notevole aggressività e il regime alimentare praticamente onnivoro gli hanno consentito di colonizzare gli ambienti più disparati, in molti dei quali ha completamente sostituito il Ratto Nero (
Rattus rattus), meno aggressivo e adattabile, la cui biologia è legata a luoghi elevati (fienili, vecchi solai di campagna, legnaie) sempre più difficili da trovare in ambiente urbano.
Il Surmolotto dimostra una chiara preferenza per gli ambienti antropizzati, soprattutto in presenza di acqua (più o meno pulita) e di posti dove gli sia possibile scavare le sue tane sotterranee.
La sua resistenza all'inquinamento e la predilezione per le situazioni in fase di degrado lo rendono un perfetto abitante degli ambienti urbani, dove trova gran copia di cibo nei rifiuti, possibilità di annidamento nelle aree dismesse, vie di spostamento grazie al sistema di tombini e condotti fognari.
E' in grado di fungere da vettore per numerosi agenti di patologie umane, quali ad esempio tifo, salmonella e leptospirosi.
In compenso, a differenza di
Rattus rattus, non è un agente di diffusione della peste, in quanto ospita parassiti (pulci) diversi, che non sono in grado di trasmetterla.
Al pari degli altri roditori, il Ratto ha continuamente bisogno di utilizzare i denti per limitarne l'ininterrotta crescita. I danni da rosicchiamento interessano generalmente materiali piuttosto resistenti.
FOTO: Escrementi di
Rattus norvegicus
FOTO: Danni da
Rattus norvegicus su un sacchetto della spazzatura per estrarne il contenuto
FOTO: Danni da rosicchiamento su un oggetto in plastica
FOTO: Particolare del danno
FOTO: Danni da rosicchiamento sulla porta di una cantina, per creare un punto d'accesso
FOTO: Particolare del danno
Le tane sono generalmente scavate nel terreno, meglio se non troppo compatto, e le entrate sono spesso posizionate in prossimità di pietre, manufatti in cemento, etc. Ogni tana può avere più di una uscita secondaria per permettere la fuga dei ratti.
Schema in sezione di una tana di
Rattus norvegicus
FOTO: Tane di
Rattus norvegicus lungo la riva di un canale
FOTO: Ingresso di una tana
Poichè i ratti sono creature piuttosto abitudinarie, tendono a fare sempre gli stessi percorsi, soprattutto in vicinanza delle proprie tane, creando dei veri e propri camminamenti ben visibili ad un occhio allenato.
FOTO: esempi di "camminamenti" di ratti, evidenziati dalle frecce rosse
Tane e camminamenti in un terrapieno in terra battuta
Tane e camminamenti in una aiuola
Tane e impronte in un cumulo di sabbia da costruzione
QUI è possibile scaricare una
scheda in formato PDF