http://jacknapier.blogspot.com/2008/03/ratchet-clank-armi-di-distruzione.html
Divertente, vario, per niente frustrante, colorato, questi sono gli aggettivi per meglio descrivere quello che è sicuramente il gioco più bello tra quelli usciti sino ad ora su Playstation 3.
Un platform, ma di nuova generazione, con elementi sparatutto, una storia tutto sommato buona non troppo difficile da capire (adatta anche ad un pubblico under 13) con qualche battuta davvero divertente, questo capitolo in alta definizione di Ratchet & Clank ha la capacità di far stare il giocatore con il sorriso stampato in volto ogni volta che mette mano al sixaxis.
“Perché non parli?”
La cosa che salta subito all’occhio è l’enorme passo avanti che il team Insomniac ha fatto da Resistance: Fall of Men, titolo bello anch’esso, ma con un livello grafico non eccellente. R&C è un orgasmo visivo senza precedenti, sebbene lo stile cartoon Pixar faciliti sicuramente il compito ai programmatori è un piacere constatare l’enorme sforzo profuso nel riprodurre una città intera in movimento, edifici che crollano, robot che volano da un palazzo ad un altro, astronavi che attraccano, proiettili laser, tutto mentre saltiamo, combattiamo, spariamo e fuggiamo, il primo livello è shoccante per la quantità di oggetti mossi senza che il frame rate accenni a calare.
Divertente come un gioco x wii
Parlando di Gameplay tutto sembra intuitivo e divertente quasi come se si trattasse di un gioco per wii, lo sfruttamento del sensore di movimento per i minigiochi o per planare/volare, per dirigere il geolaser per perforare pareti rocciose è una gioia e non ci fa invidiare il wiimote di casa nintendo.
I comandi sono semplici, come un platform che si rispetti R&C impone al giocatore le mosse di rito, ossia saltare e picchiare, ma non è tutto, sebbene vi sia un puntatore automatico che consente di fare fuoco quasi sempre in maniera precisa senza particolare impegno, il giocatore ha la possibilità, premendo il tasto L1, di passare alla visuale sulla spalla del peloso protagonista grazie alla quale sarà possibile mirare con la levetta destra del joypad e fare fuoco in maniera più precisa con il grilletto (R1).
L’elemento spartutto non si ferma al solo sistema di puntamento manuale, ma trova riscontri anche nel vasto numero di armi e gadget tra i più strampalati che si siano mai sentiti in un videogioco, dall’utilissima sfera da discoteca che blocca i nemici in una danza ipnotica (vedere i leviatani che ballano à la John Travolta è uno spasso unico) al potentissimo Distruptor, un arma che dimezza la vita dei boss con pochi colpi.
Ci sono inoltre dei minilivelli in cui impersoniamo Clank, aiutato e reso praticamente invincibile da dei misteriosi esseri, gli zoni. Clank ha il potere di rallentare il tempo, sistemare gli oggetti, e levitare.
La pecca che si riscontra andando avanti con le ore di gioco è che il livello di difficoltà apparentemente non sale. Basta impratichirsi con i vari “nanosciamatori” che da terra colpiscono i nemici più forti mentre noi ce ne stiamo al riparo e i vari “plasmabestia” e i mister zukow ci parano il di dietro se veniamo raggiunti da qualche nemico abbastanza astuto.Inoltre quasi mai ci si ritrova senza munizioni, se si è pazienti nel raccogliere tutto il raritanio che si ottiene uccidendo i nemici più tosti o esplorando bene il mondo. Si arriva quindi al boss finale con poche “morti”, giusto qualche caduta nel vuoto o qualche errore di sottovalutazione degli avversari.
Film d’animazione interattivo?
No, non lo è. Perché? E’ semplice: l’unico vero difetto di R&C è la mancanza di una storia abbastanza intrigante. Non fa schifo, ma va detto che, a parte qualche gag divertente (come quelle col capitano Qwark) e alcuni dialoghi strappasorriso, al gioco di insomniac manca proprio una storia adeguata alla mole del gioco.
Un gioco molto molto molto bello, tecnicamente impeccabile, sicuramente il migliore uscito sin ora su ps3 (sì, più di Uncharted, embé?), un spettacolo circense di colori e suoni inebriante a cui manca però un canovaccio altrettanto valido e un po’, devo ammetterlo, sono contento di questo, perché se è vero che Psychonauts ne esce sconfitto sul piano puramente tecnico (e vorrei ben vedere, dopo quasi 3 anni) sul piano artistico ancora non ha trovato un degno erede e non sarà facile trovarne nemmeno in futuro... vecchia merda che non sono altro.
VOTO: 8 meno.