Rapporti genitori - allenatori

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
docangelo
00venerdì 25 febbraio 2011 11:06
spunti tratti da un dialogo tra Polmary e Genma
POLMARY (Volley Milano U14 PGS) genitore:

Un genitore può essere utile (vedi: refertista, ndr.) ma può essere anche molto dannoso (tossico, direi), se non si sa frenare, me ne rendo conto.
Deve limitarsi ad essere a disposizione, però è difficile.
Un allenatore con cui facevo 4 chiacchiere mi diceva: "perchè una squadra di pallavolo funzioni, bisogna togliere di torno i genitori!!"
Il genitore si fa coinvolgere, e inevitabilmente "parteggia" per la squadra, per il figlio/a. Se dovesse parlare "a botta calda" direbbe le cose che secondo lui non vanno, cosa si potrebbe migliorare, e sarebbe inevitabilmente una interferenza.
Probabilmente farebbe più danni che altro.
Eppure ci sono cose che un allenatore a volte non vede (dovrebbe vederle?), come ad esempio un periodo non particolarmente felice del figlio/a, che potrebbero essere segnalato; una scarsa voglia, una demotivazione causata da mille motivi. Penso che qualche riunione forse non guasterebbe in questo senso. E un maggior dialogo anche tra allenatore e atleta.




docangelo
00venerdì 25 febbraio 2011 11:07
GENMAFOREVER (Quinto Volley) allenatore:

Parlo molto per esperienza personale... ho cominciato a giocare a 11 anni... ho smesso a 27-28 per problemi fisici... la mia fortuna e' che ho cominciato ad allenare a 20 anni... e cercando di capire negli anni quali sono stati gli errori fatti da me e dalle persone che avevo intorno (dirigenti, ragazze e genitori) mi sono fatto la mia idea sul come gestire il 'gruppo'... e con il gruppo intendo tutto... perche' quando si allenano ragazze che hanno dai 10 ai 15 anni una parte fondamentale la prendono i genitori (ed e' giusto che sia cosi'!!!). spesso prendo in giro i 'miei' genitori dicendogli che ho fatto piu' fatica ad allenare loro che le figlie... e... spesso e' vero ;). e' normale che a 10-11 anni le ragazze si girino prima ad avere l'apporovazione dei genitori che dell'allenatore... bisogna cercare di crescere il tutto insieme... tanti allenatori la fanno facile dicendo 'sarebbe meglio avere atleti orfani'... ma a me sembra una grandissima cavolata... :)



polmary@
00venerdì 25 febbraio 2011 16:17
Alcuni pensieri su questo tema:

secondo me ci dovrebbero essere due figure, all'interno di una squadra, di una società, non so a che livello, che abbiano la preparazione/capacità all'ascolto.
Prima di tutto l'allenatore dovrebbe avere un dialogo continuo con gli atleti, cosa che non so se avvenga.
Ogni allenamento dovrebbe essere l'occasione per crescere nelle acquisizioni tecniche, come anche nell'approfondimento delle difficoltà fisiche e psicologiche che i ragazzi incontrano. Se uno/una fa questo secondo me è un bravo allenatore. Se non c'è dialogo, secondo me non può funzionare. Posso sbagliarmi, certo.

I genitori invece dovrebbero avere un canale aperto (mail, appuntamento, ecc.) dove confrontarsi. Non uno "sfogatoio" o un modo per lamentarsi di tutto, no.
Uno spazio di ascolto, un dialogo per condividere percezioni sulla crescita atletica e psicologica dei ragazzi, dei propri figli.

Se queste due cose avvengono, secondo me siamo di fronte ad una buona società. In caso contrario, secondo me, no.
Una società agonistica, io credo, dovrebbe avere assolutamente queste due caratteristiche.
Paolo
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:12.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com