Sassari, caccia alla banda:un fermo
Una rapina nell'agenzia del Banco di Sardegna di Perfugas, nel Sassarese, è finita con due persone ferite, una delle quali grave. Tre uomini, armati e con il viso coperto, hanno fatto irruzione nell'istituto, intimando ai dipendenti di aprire le casse. Mentre uscivano dalla banca i rapinatori si sono trovati di fronte i carabinieri con i quali hanno ingaggiato un conflitto a fuoco riuscendo poi a fuggire. E' stato fermato un giovane.
Ancora confusa la dinamica dell'assalto. Secondo le prime frammentarie informazioni, i banditi erano già dentro i locali all'apertura della filiale, quando sono arrivati i primi impiegati, attorno alle 8.30. Nelle concitate fasi della rapina, che non è stata portata a termine, c'è stata una sparatoria.
Due i clienti feriti di striscio da un colpo d'arma da fuoco. Raggiunto da tre proiettili al torace, Giorgio Piana, di 77 anni, di Perfugas, è stato trasportato nell'ospedale di Tempio Pausania. La prognosi è riservata.
Non desterebbero, invece, preoccupazioni le condizioni dell'altro ferito, Luca Pischedda, di 79 anni, colpito di striscio al torace. Nella zona è scattata un battuta che avrebbe consentito di fermare un sospetto, un giovane di 23 anni, e sequestrare un'auto probabilmente usata dai rapinatori. Nella zona è scattata una ampia battuta delle forze dell'ordine con controlli e posti di blocco con l'ausilio anche di elicotteri.
Paura all'asilo
Uno dei proiettili esplosi durante il conflitto a fuoco si è conficcato in una parete di una stanza di un asilo nido La scoperta è stata fatta da una delle maestre che, dopo aver notato un foro nella serranda, ha visto calcinacci per terra e su una culla e poi un buco nel muro. I bambini sono stati spostati in altri locali.
Secondo una prima ricostruzione, durante la sparatoria sarebbero stati esplosi almeno 15 colpi, alcuni dei quali avrebbero perforato la cornice in alluminio del vetro blindato della banca. Sarebbero stati proprio questi colpi a ferire i due clienti. Altre due persone sarebbero state raggiunte da frammenti metallici provocati dall'impatto dei proiettili contro gli arredi.
L'intervento dei carabinieri è stato favorito da un telefono lasciato aperto nell'agenzia dopo la conversazione di un impiegato con un funzionario della sede centrale di Sassari, il quale, resosi conto di quanto stava accadendo ha lanciato l'allarme.