Raoul Follereau - Una vita spesa per gli Altri

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Conny1810
venerdì 16 aprile 2010 19:22
Raoul
Follereau





"In un villaggio del Madagascar, un lebbroso, prendendo la parola a nome dei compagni, gli disse:
"Noi eravamo crocifissi, sei stato tu a strappare i nostri chiodi", Raoul con le lacrime agli occhi mormorava alla compagna che gli stava a fianco:" Una parola come questa è la ricompensa per tutta una vita"!.



Raoul Follereau nacque a Nevers in Francia, nel 1903 da una famiglia molto ricca di industriali.Ottenuta la laurea in diritto e filosofia alla Sorbona di Parigi, diventa in poco tempo un giornalista affermato e subito emergono le sue doti di conferenziere e poeta.

Con grande umiltà e dolcezza esprime le sue convinzioni cattoliche e lascia spesso stupiti ascoltatori di gran calibro che lo ascoltano volentieri perchè agli argomenti che propone, unisce l'amabilità nell'esporli e non di rado riesce a convincere che il suo modo di interpretare la vita donandosi agli altri, è quello che permette ad ogni uomo di realizzare se stesso dando senso all'esistenza. Dirà fra le altre cose:"O gli uomini impareranno ad amarsi o, infine, l'uomo vivrà per l'uomo, o gli uomini moriranno".

Non ha paura di esprimere il suo amore per Gesù e per i fratelli e assieme alla moglie Madeleine Boudou, che definì la più grande fortuna della sua vita, si prodigò per attuare il proposito di amare Cristo nei lebbrosi, nei sofferenti e in tutti i bisognosi che avrebbe incontrato nella vita.

Fonda la "Lega d'unione Latina" per insegnare all'uomo l'amore fraterno e quanto sia importante per un cristiano agire con carità .

Nel 1939, come inviato speciale del giornale "La Nation", si reca in Africa sulle orme del missionario Charls de Foucauld ed è propio durante questo viaggio che si imbatte in un gruppo di lebbrosi. E' un incontro decisivo per la sua vita.

In quel momento capisce che deve decicarsi alla loro causa, sono persone sofferenti che l'egoismo del mondo ha relegato per sempre alla solitudine e alla disperazione.


Torna in Francia ma ha inizio la Seconda guerra Mondiale e Raoul Follerau per le sue idee antinaziste, è costretto a rifugiarsi in un convento di suore a Lione, fingendosi ortolano. Riesce comunque a percorrere la Francia in lungo e in largo tenendo conferenze per raccontare le condizioni dei lebbrosi e per chiedere fondi a chi è disposto ad aiutarlo.

Nel 1942 istituisce "L'ora dei poveri" e in Costa d'Avorio fonda una città, Adzopè, la città dei lebbrosi con radio, cinema, laboratori e molte casette situate al limite della foresta.
Persino Giovanni Paolo II si recò a visitarla e constatò come i lebbrosi avessero riacquistato dignità uscendo dall'emarginazione di un tempo.

Nel 1946 istituisce "il Natale del Padre de Foucauld" e si rivolge ai capi di stato per far scoprire loro il problema dei lebbrosi.
Nel 1954 , sempre con l'aiuto della moglie, promuove la Giornata Mondiale della lebbra, Raoul cerca di convincere usando la potente arma dell'amore, sentimento che cerca di far nascere in tutti attraverso conferenze, messaggi, opere teatrali e scritti.

"Il libro dell'amore", è uno dei suoi scritti di successo che, tradotto in oltre trenta lingue, ha venduto più di 10 milioni di copie.


Nel 1969 tre milioni di giovani su sua esortazione, celebrano una giornata di guerra per la pace, guerra contro l'egoismo e la paura del fratello.

Nel 1972 Raoul Follereau, ormai malato, compie il suo ultimo viaggio in Africa, da quel momento farà conoscere da casa le problematiche dei lebbrosi e continuerà con costanza fino alla sua morte avvenuta il 6 dicembre 1977, a Parigi.

Raoul Follereau ha percorso nei suoi viaggi due milioni di chilometri e raccolto milioni di dollari salvando da morte certa, quasi un milione di lebbrosi!
Si sta attendendo il nulla osta della Santa Sede per avviare la causa di beatificazione.




Follereau era una persona speciale e profonda
che ha vissuto di amore
e dedicandosi agli altri.
Dio lo ha ricolmato della pace interiore
che rende consapevoli
che chi opera per il bene
non deve mai temere nulla
.




Cristo non ha mani
ha soltanto le nostre mani
per fare il suo lavoro oggi.

Cristo non ha piedi
ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini
sui suoi sentieri.

Cristo non ha labbra
ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé
agli uomini d'oggi.

Cristo non ha mezzi
ha soltanto il nostro aiuto
per condurre gli uomini a sé.

Noi siamo l'unica Bibbia
che i popoli leggono ancora.
Siamo l'ultimo messaggio di Dio
scritto in opere e parole.

Raoul Follereau


doncsi
domenica 18 aprile 2010 12:54
Grazie Conny per averci fatto conoscere una figura davvero grande,un uomo che ha dedicato la sua vita ai più poveri e ai malati,seguendo l'esempio di Gesù.
Raoul Follereau ci ha lasciato tantissimi scritti:le sue bellissime parole hanno un effetto benefico su di noi,ci inducono ad essere migliori,più gentili verso il prossimo,più solleciti ad aiutare.

La lebbra è una malattia contagiosa causata dal "mycobacterium leprae",un bacillo che distrugge dapprima i nervi periferici e successivamente attacca i tessuti causando le mutilazioni e,se non curata, provoca danni permanenti.
Purtroppo,contrariamente a quello che si pensa,la lebbra è ancora diffusa nelle zone dove regna la miseria più assoluta.
I paesi più colpiti sono India,in modo particolare,poi Madagascar,Etiopia,Mozambico,Congo,Tanzania,Guinea e anche Indonesia e Brasile.
Pare che ogni giorno circa 2000 nuovi casi vengano registrati e fra essi moltissimi sono i bambini,quindi la situazione è ancora allarmante,anche per il costo delle terapie,immagino.
doncsi
martedì 4 febbraio 2014 17:12
SIGNORE,INSEGNACI A NON AMARE NOI STESSI - Raoul Follereau




Signore,insegnaci a non amare noi stessi,
a non amare solanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che amiamo.
Insegnaci a pensare agli altri,
ad amare quelli che nessuno ama.

Signore,facci soffrire della sofferenza altrui.
Facci la grazia di capire che ad ogni istante,
mentre noi viviamo una vita troppo felice,
protetta da Te,
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morire di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.

Signore,abbi pietà
di tutti i poveri del mondo.
Abbi pietà dei lebbrosi,
ai quali Tu così spesso hai sorriso
quand'eri su questa terra;
pietà dei milioni di lebbrosi
che tendono verso la tua misericordia
le mani senza dita,
le braccia senza mani...

E perdona a noi di averli,
per una irragionevole paura,abbandonati.
E non permettere più,Signore,
che noi viviamo felici da soli.

Facci sentire l'angoscia
della miseria universale,
e liberaci da noi stessi.
Amen.


(Raoul Follereau)










Conny1810
mercoledì 5 febbraio 2014 18:46
molto bella questa preghiera Doncsi!
La chiave di tutto è vincere l'egoismo che impedisce all'amore di diventare quella forza propulsiva che porta a fare il bene.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:43.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com