Ranieri: "Pensiamo al Catania"

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giuggyna
00martedì 23 settembre 2008 22:39
"Sfida scudetto non è solo con l'Inter"
Alla vigilia di Juve-Catania, mister Ranieri tiene in allerta i suoi giocatori. "Bisogna pensare solo al prossimo incontro, perché così si aumenta la concentrazione. Il Catania l'anno scorso ci fece soffrire e quindi occorre stare attenti", ha detto. Sulla scudetto: "E' ancora presto per parlare di lotta solo tra Juve e Inter, il campionato è aperto, ci sono anche Milan, Roma e Fiorentina, senza dimenticare la Lazio, il Napoli e la Sampdoria".
Una partita per volta è il dettame di Ranieri, che è concentrato sulla sfida di mercoledì sera all'Olimpico. "Mi attendo un Catania che cercherà di bissare la buona gara di San Siro, una squadra che l'anno scorso, per ben due volte, ci ha messo in difficoltà e in entrambe le occasioni vincevano 1-0, all'andata recuperammo su rigore mentre al ritorno pareggiammo con Del Piero all'87'", ha ricordato. Proprio il capitano è disponibile, ma non è detto che giochi.

L'emergenza infortunati è ancora lontana dall'essere smaltita. Per Trezeguet bisognerà aspettare il 2009. "Mi hanno avvisato che l'operazione è andata per il meglio, sono molto contento, ma non sono stato a chiedere come sono andate le cose, anche se sapevo che c'era pure un problema all'altro ginocchio - ha commentato Ranieri - . Cosa cambia la sua assenza? Cambia che ho un vicecaponnoniere in meno e ci sarà un superlavoro per gli altri tre o quattro attaccanti".

Già, quattro se si considera anche Sebastian Giovinco. Quando lo vedremo in campo? "Piano piano arriverà il suo momento, ma non dobbiamo aspettarlo come il Messia. Dobbiamo considerarlo come un ragazzo che si inserisce piano piano, sennò gli diamo delle responsabilità che non competono a lui. Problemi tattici? Non ho detto che ce ne sono, lui però è ancora in fase di formazione: ha sempre giocato centralmente, poi a Empoli ha fatto il quarto di sinistra. Io l'ho portato qui proprio per fare il vice Nedved, ma questo non significa che non possa fare l'attaccante. Il problema è solo farlo giocare quando starà bene, per le sue caratteristiche. Credo molto in lui, è un ragazzo serio e con ottime qualità, ma si sta mettendo solo ora le scarpe da calcio. Lasciamolo crescere quindi. Ha fatto un preparazione idonea a partecipare alle Olimpiadi, non ha messo quindi i carichi di lavoro che abbiamo messo noi in estate", ha spiegato.

Eppure Marchisio e De Ceglie giocano: "Sono centrocampisti e riescono a mascherare meglio il loro stato di non eccelsa forma, mentre in Giovinco, che è tutto scatti, serpentine e cambi di direzione, questo si vede di più".

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