Dunque, vi faccio partecipi della mia ''impresa'' (permettetemi il parolone perchè stavolta è quanto mai azzeccato!) visto che spesso al mio ritorno o al max. il giorno dopo scrivo una più o meno breve recensione per averla a futura memoria.
Spero nn sia scoraggiante per chi voglia tentarla... questa è probabilmente solo il mio ''limite'' personale.
Il cartella che segna 40% di pendenza probabilmente tiene conto del raggio interno di alcuni tornanti, per cui non è da prendere in considerazione visto che in quei punti si sceglie ovviamente il raggio esterno.
I dati tecnici dopo il racconto li ho presi da un sito che non ricordo, ma mi sembrano esagerati per cui sarei grato a chiunque se potesse crearli con tanto di altimetria.
Aggiungo anche due foto fatte all'inizio e alla fine della salita.
(30 Agosto 2012) Pedrengo – Ranica – Pighet – Maresana
MOSTRUOSA! Non ci sono altri aggettivi per definire questa salita che assomiglia veramente alla rampa di un garage però lunga 1,7 km…
L’altro giorno, tornando a casa in auto dal Mortirolo, quando Nedo l’aveva proposta come sua ultima impresa dell’anno (anche se lui la cita sempre come ‘definitiva’) io mi ero subito proposto come suo partner e gregario… visto che le ultime imprese mi avevano ‘gassato’ abbastanza.
Di fatto stamattina partiamo tranquilli ma decisi a provare questo muro. Poco prima dell’inizio mi cade la catena, per cui scendo a sistemarla e a pulirmi le mani mentre Nedo prosegue col suo passo lento ma continuo. Riprendo e comincio la salita vera che si contraddistingue subito per l’asfalto cementato rigato (fastidiosissimo già di suo!) e già sento che sarà durissima! Tengo cmq ancora un ultimo dente come riserva.
Raggiungo Nedo proprio nel momento in cui si ferma perché la ruota davanti gli si alza e non riesce a controllarla. Mi indica di proseguire perché fermarsi qui significa non ripartire più. Poco dopo c’è un breve tratto con minore pendenza (sarà l’ultimo) e gli grido di arrivare sin qui e ripartire. Da qui in poi la mia scalata sarà una unica sofferenza ‘solitaria’…
Mi avvicino ad una casa sulla sinistra e subito dopo mi si para davanti un ‘drittone’ da paura… scalo immmediatamente sull’ultimo dente e stringo i denti come non mai sperando che finisca presto. Devo spingermi sulla sella tutto spostato in avanti perché la ruota anteriore tende a sollevarsi. Fortunatamente adesso sembra che la strada sia meno dura ma è una sensazione che dura pochissimo…
Arrivano i primi tornanti e nel raggio largo si riesce a respirare per pochi secondi che sono però di grande aiuto, soprattutto perchè subito si presentano davanti tratti di 50-100 m. durissimi e devo salire spesso a zig-zag… ho i primi veri segnali di cedimento che mi sussurrano di ‘mollare’… guardo il mio computer e mi indica che sono passati 1,3 km e questo mi dà un minimo di forza per proseguire.
L’ultima parte è un vero calvario. Le pendenze sono veramente mostruose e sembrano aumentare sempre di più. Le poche centinaia di metri che rimangono sembrano infinite, ma so che è anche la stanchezza a renderle più aspre e cattive del reale…
Lotto con me stesso come non mai… tengo il peso del mio corpo tutto spostato in avanti per tenere la ruota anteriore il più possibile inchiodata alla strada e ho il solo pensiero di arrivare in cima il più presto possibile… questa scalata mi appare sempre di più un’impegno quasi ‘disumano’…
Finalmente vedo sullo sfondo uno scorcio di strada che sembra spianare… nell’avvicinarmi mi rendo conto che porta ad una casa isolata, la ‘vera’ strada fa un ultimo tornante secco e un ultimo strappo di 50 m. porta alla fine e alla luce. E’ FINITA!!!
Scendo dalla bici pressochè stremato e aspetto di recuperare piano piano le forze… ma non riesco a dimenticare la fatica bestiale che ho appena fatto. Penso subito a come diavolo ha fatto Nedo a fare questa salita… vabbè che erano anni addietro ma questa spiegazione al momento non mi soddisfa… Scherzi a parte, complimenti Nedo!!!
Dopo 10 minuti ca. vedo apparire Nedo e gli dico di tenere duro perchè lo sto immortalando con una foto che mostra il suo ultimo sforzo e un cartello che indica il 40% di pendenza!!! Pazienza se stavolta l’ha fatta quasi tutta a piedi!!!
Per conto mio non ho mai fatto una fatica simile! Persino il Muro di Sormano ora mi sembra una scalata decisamente parecchio inferiore…
Il vero problema è che qui l’asfalto cementato rigato e il fatto che la ruota anteriore tende spesso ad impennarsi sono difficoltà che si aggiungono ad una pendenza costante che sicuramente è del 20% e probabilmente più, con punte che non oso neppure immaginare…
Rampa durissima, mostruosa, bestiale… metteteci gli aggettivi che volete ma la sostanza non cambia!
Sono ovviamente soddisfatto di averla fatta, ma penso proprio che non la farò mai più!
L’ultima parte è stata una piacevolissima e veloce discesa dalla Maresana verso Pontesecco e un breve giro intorno ai colli dalla parte di Mozzo fino a casa.
Distanza: 1,7 Km
Altitudine: partenza: 338 metri slm - arrivo: 503 metri slm.
Dislivello: 324 metri
Pendenza: media 20,8 % - massima 48,2 %
Durata: 20 minuti
Difficoltà: alta
Fondo: cemento rigato 100%
N° tornanti: 16
L'inizio vero della salita (il mio amico Nedo)
La fine della salita (io)