Radici e percorsi ( racconto di Massisenzacuore-)

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Caleidos
00sabato 11 novembre 2006 13:43

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La casa e'sempre uguale,ingialliscono solo i muri e i capelli di mia madre.Manca un mobile sopra al gas,se ci fossi stato io,avrei dovuto occuparmene,bah,l'avra' fatto mio fratello.Imperativa come sempre,mi ha detto "Vieni massimo,ti devo parlare ancora una volta prima di morire!",sempre cosi'da quando ero bimbo,era sempre l'ultima cosa che doveva fare prima di morire,sempre con la convinzione che se l'avessi fatta arrabbiare o se le avessi dato un dispiacere sarebbe morta.Con il tempo ho capito e sono riuscito a liberarmi da quegli stupidi sensi di colpa.Mancando da casa,a volte anche per anni senza che nessuno si scomodasse a venirmi a cercare,sono tutte belle le mamme del mondo.Accucciato accanto a lei sulla sedia,la stessa con le rotelle che le regalai anni prima,lo schienale rigido e lungo,per poter riposare tutte le ossa fragili,diceva allora, che fragili sono diventate davvero,come la sua forza,come le sue convinzioni,come il suo orgoglio,tutto fragile,come un tempo era il suo amore per me.La stringo con delicatezza,mia sorella mi ha avvertito che non la si deve nemmeno spostare di un centimetro,e cmq,non mi va di stringerla di piu',in fondo sono cinque anni che non la vedo,che non la sento,che la consideravo morta,e forse,ora che morta lo e'quasi,un po',poco mi dispiace.Chiaccheriamo del piu'e del meno mentre mi metto dietro alla sedia con le rotelle e con una spazzola lunga le pettino i capelli,lei lascia andare il capo,chiude gli occhi.Quando ero un bimbo e le spazzolavo i capelli ricordo che erano bianchi e soffici,ora sono del colore della nicotina e duri,come il suo cuore in tutti i suoi anni.Ogni tanto riapre gli occhi facendo una smorfia di dolore,la bocca si chiude in uin ghigno e il naso si arriccia,il verde splendido dei suoi occhi inonda la casa vecchia,illuminandola a giorno.La sua voce non e'piu'arcigna,forse i tanti gridolini di dolore tra una parola e l'altra riescono a tenere il suo tono piu'dolce e passivo di quanto la vecchia leonessa avesse mai avuto.Le sue mani sono sottili,le dita strette,la pelle quasi inesistente,sembrerebbe di poter vedere il sangue scorrerle nelle vene,all'incontrario come tutti in famiglia,siamo sempre rovesci."Vai in camera da letto e prendi la borsa rossa dietro alla porta" La vecchia borsa rossa della coca-cola,sacro baule dei ricordi della mia famiglia del cazzo,le foto... Sorride contenta,le sorrido,non mi costa niente farla sentire una star,come il mago walter,le sfoglia nervosamente,dolorante e con azione febbrile quasi rabbiosa,in fondo,in un fondo buio,un pacchetto con delle foto mie,da piccolo,tutte uscite da negativi fallati,quasi quaranta foto simili,due bimbi,due anime,una foto.Avevo i capelli biondi e riccioli,sembravo shirley temple e,udite udite,ero magro! Piange,mi tira la mano per avvicinare il mio orecchio alla sua bocca,voce rotta dai singhiozzi,il suo respiro affannoso,sono preoccupato per il cuore,mia sorella,mio padre e mio fratello non mi hanno raccomandato altro,il suo cuore. Parla con voce sottomessa,quasi a chiedere perdono per qualcosa che non sapevo,come non conoscevo ancora l'esistenza di quelle foto,altrimenti le avrei bruciate come le altre,tutte le altre mie immagini. Non era un perdono,non era un ti amo,era l'ennesimo sasso che mi ha scagliato addosso con la forza dell'amore/odio che ci lega da una vita. "Hai capito Massi?" Ho capito?Non so se ho capito o meno,non so se voglio capire o meno,so che mi gira la testa,che sono stanco di tutte queste cose che avvengono e ho sonno. "Massimo,hai capito?" Incalza la sua voce,stringe di piu'la sua mano,sono piu'verdi i suoi occhi..."Sono stanco mamma,vado a casa." LA casa e'sempre la stessa,dalla finestra lo stesso paesaggio,sotto il cortile la mia moto grigia,dalla finestra dalla quale non si puo'piu'affacciare mia madre,sono arrivati i suoi ultimi sputi sulla mia faccia,cinque anni fa,ora seduta su quella sedia dalla quale non si puo'alzare nemmeno per andare in bagno e'arresa,stanca,ma con tanta voglia ancora di vivere.Il medico ha detto chiaramente che non serve ricoverarla in ospedale e'una questione di tempo,bisogna solo aspettare,Lei,invece,ha telefonato al primario di un ospedale piu'lontano,piu'attrezzato,perche'non ci crede che il suo cuore si puo'fermare da un momento all'altro.Soffre per il polmoni,per l'ossigeno che ogni giorno della sua vita da sette anni a questa parte le viene pompato in corpo da due cannucce provenienti da un bombolone medico,soffre per le sue ossa fragili che si stanno sbriciolando come grissini a tavola,soffre per le sue gambe oramai inutili,per il suo sedere appendice di quella sedia nera,soffre per il suo seno e le irritazioni che ha sulla pelle sulla pancia,soffre per la sua poca mobilita',soffre ma,non vuole cedere,mai.Il suo cuore non si puo'fermare,invece e'quello che succedera'.Quel cuore che non ha mai usato abbastanza,quel cuore troppo duro per essere in grado di amare da mamma,da moglie o da figlia...quel cuore cosi'potente da essere generoso con chiunque,forte per sorreggersi da solo,caldo da farsi amare e far buttare fuori sei figli di cui quattro sopravvissuti alla sua poca familiarita'con l'essere mamma.Le sorrido con il mio sorriso migliore,mi guarda e sorride,mi guarda meglio e mi chiede:"Massi,che succede ai tuoi occhi? Sono grigi! Li hai grigi quando sei preoccupato o nervoso,che succede?"
Mi tocca la fronte,scotto."Hai la febbre massi,hai la febbre alta da quanto non dormi?"-"Qualche settimana,mamma,poco tempo,tu?" Sorride ancora,ha ancora dei denti bellissimi,come le guanciotte anche se la pelle cade a terra,morbida come la ricordavo quando,raramente,mi stringeva a se,ma onestamente non so se sia mai successo o se me lo sia inventato per stare meglio nel tempo,un po'come ho fatto con le cene di compleanno tutti assieme,con i natali felici,con le notti a casa a dormire,tutto quanto questo e'successo solo nei miei ricordi costruiti,il resto e' e rimane deserto. "Massimo,so di non essere stata una buona mamma,so di non averti dato l'amore che meritavi...Mi spiace per il cane bianco!" I miei occhi non ce la fanno piu'e i 10 gradi di temperatura non aiutano,comincio a sudare dagli occhi,sono un ragazzino perche'a volte mi succede,spesso devo ammettere,credo che non saro'mai un uomo e che il mio sudore dagli occhi non avra'mai il valore del pianto di un uomo,ma sono questo e questo rimango.Mi guardo attorno asciugandomi il sudore dal viso,lei mi tiene la mano mentre io mi allontano..Tutto intorno fotografie di quel bastardo mezzouomo di mio padre,e di mio fratello.Sulla televisione un cagnolino di ceramica,vecchio nonostante la sua falsa vita,era un custode. "Hai ancora quel vecchio cane mamma?" - "E'sempre venuto con me,in ospedale,in clinica,in sanatorio,e'sempre stato con me,lo sai cosa e'!" Era un vecchio cagnolino che le avevo regalato per una festa della mamma,era accompagnato da un biglietto...-Per te mamma,un custode,per quando non ci sono,per quando non mi vedi e per quando,nonostante io ci sia,non mi senti,lui,custodira'il tuo cuore come fossero le mie mani- Sempre il cuore. Mi manca aver avuto una mamma,ma dopo trentatre anni ero abituato ad avere una mamma come la mia,ora,che si sta cominciando a comportare da mamma,con la poesia del caso,potrei perderla davvero da un momento all'altro,e io...non so se sono pronto ad aver ritrovato una mamma per perderla per sempre. Esco dalla casa,dentro solo il silenzio e i suoi gridolini,chiudo la porta e rimango con la fronte attaccata alla porta di legno,da dentro sento "ti voglio bene piccolino..." Quella e'mia mamma,era l'unica che mi chiamava cosi',perche'ogni scarrafone grosso e'bello a mamma sua. Non sapra'nulla di me,non sa nulla di me,non sa se sia mai stato innamorato,non sa che sono stato dentro,non sa quante volte sono stato all'ospedale,non sa quante volte ho pianto ne'quante ho riso,non sa che cosa sogno ne'cosa vorrei,non sa chi sono in realta'...ma ora io so chi e'lei...Ora,si,ora so quali sono le mie radici...ma il mio percorso qual'e'?

Massisenzacuore-
beren erchamion
00sabato 11 novembre 2006 18:12
che si puo dire, se non che sono passato, che a volte mi piacerebbe scrivere almeno quello che mi passa dentro cosi bene e forte come sai fare tu .. [SM=g27832]
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