Racconto a 2 voci

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f.strillone
00venerdì 15 luglio 2005 13:54
Gentili Patrizi tutti, vi espongo il "prologo" di quello che sarà il racconto di due partite che ho giocato in contemporanea (almeno fino al 1309) a PIII: e così vi ho spiegato il titolo.
Spero di trovare in voi degli assidui lettori e, soprattutto, di non stufarvi!
Già, perché ci saranno diversi post che comporranno questo racconto: pensate che solo per questo prologo, ci ho messo 3 settimane (beh, avendo a disposizione 1 ora al giorno, dal lunedì al venerdì, e che ogni tanto ho continuato le partite... tutto sommato non è nemmeno molto... e poi non ho più l'età!!!).

Che altro dire... buona lettura e... commentate, commentate, commentate! (ma abbiate pazienza per il seguito: vado in vacanza!!!)

prima [SM=x329167] durante [SM=x329174] dopo [SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 15/07/2005 14.04]

f.strillone
00venerdì 15 luglio 2005 13:55
PROLOGO - 1
1298: MEDITERRANEO - VENEZIA

Il mese di settembre ha sempre offerto al navigante le sue migliori giornate e la mattina del 20 settembre 1298 non faceva eccezione. Il capitano Giovanni Perini si alzò e, come suo solito, controllò la rotta sulla carta di navigazione; tutto procedeva bene e in due giorni la caravella SPLENDENTE sarebbe arrivata a Venezia con il suo prezioso carico di spezie acquistato nel porto di Izmir.
Anche questo lungo viaggio stava per terminare e il capitano sapeva che sarebbe stato l’ultimo: avrebbe infatti chiesto al suo amico mercante Francesco Da Gonza di dare al figlio il comando della SPLENDENTE per poter dedicare i suoi ultimi anni di vita al passatempo da lui preferito: la vigna, acquistata proprio prima di partire per quel viaggio.
Il sole ancora basso all’orizzonte cominciava a scaldare l’equipaggio, ma creava anche un riverbero simile alla prima nebbia autunnale; infatti, il marinaio di vedetta non si accorse dell’avvicinarsi di due barche sospette…

I pirati risparmiarono il capitano e l’equipaggio accontentandosi del ricco bottino saccheggiato dalla stiva: e chi non lo avrebbe fatto, di fronte a 250 barili pieni di spezie! Niebur, così si chiamava il pirata, si era impossessato di una vera e propria fortuna!

Francesco Da Gonza era felicissimo di poter abbracciare, dopo due mesi dalla partenza, il suo caro amico Giovanni Perini, e poco importava che il carico tanto atteso di spezie fosse finito nelle mani di Niebur: che quel pirata sia stramaledetto!
Il mercante accettò di buon grado di dare il comando della sua caravella al figlio dell’amico, ma la nave finì in mano ai creditori: già, quel carico di spezie doveva essere la sua ultima fatica! Infatti Francesco, che aveva appena superato i 65 anni, era intenzionato a ritirarsi dall’attività lasciando al figlio maschio le redini di un’azienda ormai ben avviata e senza debiti. Ma tutto era stato vanificato da quel pirata! Senza spezie, non c’era alcuna possibilità di pagare gli ultimi creditori, se non lasciando loro la SPLENDENTE...
f.strillone
00venerdì 15 luglio 2005 13:56
PROLOGO - 2
1299: MAR BALTICO - RIGA

“Questo sì che è un bel posto per nascondersi: penso proprio che mi troverò un covo in questo meraviglioso Golfo di Riga.
Grazie al coraggio della mia ciurma non ho avuto alcuna difficoltà a catturare la mia prima nave! Sì, penso proprio che anche qui, nel Mar Baltico, tutti i mercanti conosceranno presto il mio nome: Niebur, Signore dei Mari… e voglio che sentano, nel pronunciarlo, un brivido di terrore lungo la schiena!!!
Se penso a quel benedetto carico di spezie… il mio ultimo abbordaggio nel Mediterraneo, il mio biglietto per il viaggio fino a qui… grazie, sconosciuto mercante veneziano!!!”

f.strillone
00venerdì 15 luglio 2005 13:57
PROLOGO - 3
1300: MAR BALTICO - TALLIN

Buon vento, gentil lettore, mi presento: sono Fabius de Gonz, ovvero Fabio da Gonza (il mio nome è stato “storpiato” per via della lingua). Sono un mercante, oggi in pensione nella città di Tallin, originario di Venezia, città di cui conservo gelosamente nel cuore un unico, indelebile ricordo: i giochi da bambino nel cortile di casa e nell’ufficio commerciale di mio padre, anche lui mercante; ignoravo ancora che quei giochi, in cui lo imitavo, sarebbero divenuti realtà.
Quel bambino, infatti, è diventato… beh, se lo desideri, lo scoprirai leggendo…

…questo è il mio DIARIO DI BORDO, ovvero i quaderni di appunti della mia vita di mercante, immigrato in una città del Nord, importante porto del Mar Baltico situato alla foce della Vistola, nonché capitale del Ducato di Pomerania (quando sono arrivato): Danzica.
Mi spiace di non ricordare con precisione i primi passi mossi nella mia nuova città: ricordo di essere arrivato nella primavera del 1300, all’età di 20 anni; di aver trovato subito casa per pochi marchi (e il piano terra era ideale per il mio ufficio commerciale); di aver speso quasi tutto il mio gruzzolo per l’acquisto di una goletta (nominata Venezia) in perfetto stato e armata di due balestre; di aver assoldato, presso la taverna della città, IL BARILE DI TONSBERG, i miei primi lavoratori-amici: 8 marinai, che per fortuna accettarono di essere pagati il mese dopo! Perché mi erano avanzati solo 1.000 marchi…

...ancora buon vento a te, chiunque tu sia…

[Modificato da f.strillone 15/07/2005 14.08]

Marcus85
00venerdì 15 luglio 2005 21:34
VOGLIAMO IL SEGUITOOOOOOOOOO!!!
[SM=g27828]
Ahem, dopo essermi ricomposto, inoltro formalmente la richiesta della pubblicazione del seguito delle Vostre avventure e confido che la mia richiesta venga soddisfatta quanto prima.
Insomma: VOGLIAMO IL SEGUITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
[SM=x329169] [SM=x329169] [SM=x329169]
Scherzi a parte, la storia sembra succosa e promette bene. Eppoi è un bel po' che non si legge nulla di nuovo in questa sezione. Buon lavoro, dunque!
Ripeto un'ultima volta per i non udenti: VOGLIAMO IL SEGUITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!! [SM=x329168] [SM=x329167]
f.strillone
00martedì 19 luglio 2005 09:49
Re:

Scritto da: Marcus85 15/07/2005 21.34

Ripeto un'ultima volta per i non udenti: VOGLIAMO IL SEGUITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!! [SM=x329168] [SM=x329167]



Ho trovato un internet point e ne approfittato per dare un'occhiatina: grazie per gli apprezzamenti, ma, come ho già detto, sono in ferie [SM=g27828] e fino a fine agosto "non se ne parla prorpio"... a meno che, nella seconda metà di agosto, il fedele portatile non sia con me [SM=g27811]
Un saluto a tutti i Patrizi
[SM=x329166]
Mercante di Spezie
00mercoledì 20 luglio 2005 12:09

Eccellente.

Veramente eccellente.

Intuisco l'ordito.

Leggerò con piacere.
f.strillone
00venerdì 29 luglio 2005 15:00
pazientate...
... gente, pazientate
il portatile è con me e il racconto è a buon punto

appuntamento per fine mese con la pubblicazione completa, parola di Patrizio

[SM=x329166]
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:38
Danzica: l’inizio
Passeggiare per le vie di una città è sempre stata una passione di famiglia: conoscere gente, luoghi, costumi… insomma imparare dalla vita quotidiana dei cittadini per inserirsi nella routine sociale il più in fretta possibile.
La piazza centrale era la più frequentata: con il mercato ed i suoi mille colori irradiati dalle merci esposte sulle bancarelle, era il posto che preferivo perché brulicava di vita ed era il cuore pulsante della città; con la cattedrale, appena terminata, ma non abbastanza capiente; con il palazzo del Municipio, lungo la via Dluga, dove è conservato il SIGILLUM BURGENSIUM DANTZIKE, il sigillo ricevuto dalla città nel 1224; con la Corporazione dei mercanti, dove carpire i segreti della professione nelle riunioni mensili… tutti posti che avrei presto frequentato assiduamente.
Mi incuriosiva molto frequentare anche la bottega del mastro armaiolo Herbert Baljsctrj: un personaggio in gamba che lavorava sodo e chiacchierava poco… peccato, perché ero interessato a capire cosa fosse e come funzionasse quella strana polvere che arrivava dall’Oriente… beh, presto avrei scoperto comunque la potenza della polvere pirica!
Il mercato, soprattutto i primi tempi, è stato il mio primo vero maestro di commercio: le bancarelle mi dicevano immediatamente cosa mancava nella città, e la carenza di merci era confermata dal malumore dei cittadini che le scrutavano per i loro acquisti.
Utensili e pesce: ecco i due beni da cui comincerò! Ma in quali città li trovo a buon prezzo? Ah, se ci fosse qui mio padre… ma… sciocco che non sono altro, i suoi appunti sulla CARTA DI NAVIGAZIONE! Ecco la chiave: mi ero praticamente dimenticato del regalo di papà Francesco!

Lubecca, Rostok, Stettino, Danzica: una rotta lineare da percorrere avanti e indietro per acquistare e vendere utensili, pesce, birra, sale, miele e carne. Certo con i 1.000 marchi che mi erano rimasti è stato difficile l’inizio, ma viaggio dopo viaggio cominciavo ad incrementare il mio capitale e a poter quindi fare qualche pensiero su come investirlo.
La svolta è venuta sicuramente con l’iscrizione alla Corporazione dei Mercanti: subito ho potuto condividere l’esperienza dei miei colleghi e capire quali fossero le iniziative vincenti. Così ho cominciato a diversificare i miei viaggi: uno rimaneva il solito (Lubecca, Rostock, Stettino) ma al ritorno, anziché riprenderlo da capo, facevo rotta verso Visby, Stoccolma, Tallin e Ladoga; ed è stato proprio uno di questi viaggi nel nord-est a portarmi, oltre a maggiori introiti grazie al commercio delle pelli, al primo incontro con un Capitano all’”Isoletta”, una graziosa taverna della stazione commerciale di Ladoga: Arnold Hecht accettò subito di lavorare per me.

Il viaggio di ritorno con il mio nuovo amico fu molto istruttivo: per la navigazione utilizzò un piccolo strumento rotondo con posizionata, al centro, una freccia in grado di segnare sempre dove si trova il nord. “È originario di un lontano Paese orientale” si limitò a spiegarmi Arnold. Non so dire se si trattò di suggestione o di realtà (quello strumento mi aveva proprio entusiasmato!), ma mi resi conto che quel viaggio, affrontato più volte, fu straordinariamente veloce e la VENEZIA, la mia adorata goletta, arrivò a destinazione senza subire ingenti danni.
Il cantiere navale di Danzica è stata la mia prima tappa al rientro di quel viaggio fortunato: finalmente avevo il capitale e le materie prime necessarie per ordinare la mia prima COCCA! La metterò nelle mani del capitano Hecht: sì, aspettavo proprio lui per fare questo passo importante, ed insieme studieremo la nostra prima rotta navale continuativa.
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:40
Riga: 5 agosto 1300
I mercanti della Lega sfruttano parecchio la rotta che tocca Visby, Stoccolma, Tallin, Ladoga, Novgorod: la mia ciurma, 28 uomini bene armati, e la sempre fedele caravella REGINA, al mio comando… fanno un sol boccone delle navi piene di merce. Credo di far parte di una nuova leva di pirati: i pirati… nobili. Quelli, cioè, che risparmiano equipaggio e comandante lasciandoli nel porto più vicino con 10 marchi a testa; ma se si vogliono unire al gruppo (devo ammettere che non mi è ancora capitato), sono sempre i benvenuti! Nonostante ciò, il mio nome comincia ad essere sulla bocca di tutti e la mia fama fa già rabbrividire i commercianti che (mi giunge voce) cercano, presso le taverne delle città, di assoldare armatori in possesso di navi da guerra per essere scortati quando intraprendono il viaggio per il nord est del Mar Baltico!
Non ho ancora un gran capitale (intendo liquido), ma il numero di navi catturate è una bella presentazione per entrare di diritto a far parte dei bassifondi della città, anzi del Golfo intero: attualmente ho cinque golette e due vascelli (oltre alla caravella e alla goletta con cui sono partito dal Mediterraneo).

La mia città per fortuna, è poco battuta dalle rotte commerciali e le merci le procuro io grazie alle scorribande (per il momento mi è capitato di tutto, ma in prevalenza cereali) del mio socio Joseph Struwe, un Capitano trentacinquenne senza scrupoli che non si tira certo indietro ogni qualvolta c’è da catturare e saccheggiare una nave mercantile.
Ho anche avuto la fortuna di assoldare un secondo Capitano presso la taverna “Il Leviatano” di Visby: lui è un po’ più onesto e lo tengo all’oscuro della mia… attività principale.
A Riga ho assoldato un amministratore che fin dai primi giorni del suo mandato ha mostrato il fiuto per gli affari, ideando la vendita sottocosto della merce depredata: la mia reputazione è in crescita presso i cittadini, ed in due mesi il Consiglio mi ha dato il titolo di “Datore di Lavoro”; se solo sapessero che la realtà è ben diversa! Speriamo che la fortuna mi assista e che non mi scoprano mai!
Nelle mani del Capitano onesto, Venceslao Windterlicht, ho deciso di dare tre golette in convoglio e di fargli coprire la rotta costante Riga-Lubecca-Danzica: devo pur pensare un pochino al commercio legale per incrementare la mia liquidità!!!
I mercanti, per il momento, non viaggiano ancora sotto scorta ed io ne devo approfittare fin che posso: c’è in giro un certo Beneke che tenta di rubarmi la piazza! Dovrò escogitare qualcosa… per esempio portare la mia attività anche nel Mare del Nord, verso l’Inghilterra. Caro Beneke, stanne certo: entro il decennio il Signore dei Mari sarò io, Niebur!!!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:41
Danzica: 1° ottobre 1301
Dalla metà di luglio ad oggi sono riuscito a mantenere costante il mio capitale liquido: 600.000 marchi.
La mia intuizione nell’investire costantemente, in questi mesi del nuovo anno, si è dimostrata efficace: la mia flotta è ad oggi composta da quattro navi (so che sono poche, ma rispetto ai concorrenti della città sono in vantaggio: loro, al massimo, ne possiedono due) e tutte con Capitano a bordo (sono anche stato particolarmente fortunato nel trovarli tutti molto giovani); ho sempre una cifra tra i 40.000 e i 50.000 marchi concessi in prestito a concorrenti (della città e di passaggio) o personaggi di alto rango sociale, generalmente notabili; ho uffici commerciali nelle città di Lubecca ed Amburgo, scelta dettata dalla possibilità di commerciare, tra le due città, anche via terra, evitando in questo modo la fastidiosa, quanto pericolosa (per via della presenza dei pirati) circumnavigazione della Danimarca, che oltre tutto è nemica dichiarata della Lega Anseatica! Per ultimo, a inizio settembre, ho dato il via ai lavori per la costruzione dell’ufficio commerciale a Stoccolma con annesso il magazzino: appena rientrano gli altri prestiti, metterò i primi impianti per la costruzione di utensili.
L’investimento migliore, comunque, è stato l’assunzione dell’amministratore per l’ufficio di Danzica: posso tranquillamente dedicarmi alla vita sociale e farmi conoscere pranzando una volta a settimana alla “Casa della birra”, la miglior trattoria della città, per lo più frequentata dall’aristocrazia del Ducato di Pomerania e dai loro ospiti di passaggio; di controllare la bacheca degli avvisi presso il Municipio, per vedere di concludere affari con altre città portando loro la merce scarseggiante; e soprattutto ho cominciato a frequentare la Borsa Valori, un po’ perché il mio amico Capitano Arnold ne aveva “bisogno” per rendersi conto di come funzionasse (e così mettere in pratica il mestiere una volta approdato nelle città con cui commerciavamo; a tal proposito va detto che ha fatto un po’ da maestro ai suoi tre colleghi al mio soldo, e così mi ritrovo con quattro Capitani con una buona esperienza nel mercanteggiare) ed un po’ perché spinto dal mio amministratore, Conrad Leczkow, per vederlo all’opera (forse ha insistito tanto per guadagnarsi subito la mia piena fiducia, e ci è riuscito!): devo ammettere di non avere mai avuto dei dipendenti, ma degli amici, o per lo meno persone che si sono rivelate tali con il passare degli anni!

Dopo aver stipulato un nuovo contratto con il cantiere navale per la costruzione di un VASCELLO, mi sono dedicato alla città ed ai suoi bisogni urgenti: in Corporazione, con i miei colleghi, abbiamo deciso di investire nella costruzione di strade e pozzi: le notizie di piccoli focolai di peste in Europa cominciano a preoccuparci e non vogliamo affrontare l’emergenza impreparati; ed il prossimo anno penseremo anche ad un ospedale ben attrezzato.
A lavori terminati, la nostra reputazione in città era talmente alta che il 1° ottobre 1301 il Sindaco ci riuniva nella sala del SIGILLUM del Municipio e ci comunicava la nomina a NOTABILI con tanto di pergamena: euforici per il rango raggiunto, l’Araldo della città si recava al mercato per annunciare una gran festa a cui venivano invitati tutti i cittadini!

A metà ottobre Conrad, al nostro solito incontro settimanale, mi comunica le necessità della società e decidiamo così di compilare una tabella delle priorità:
1 - stipulare un nuovo contratto con il cantiere navale per un altro vascello e portare la flotta, entro l’anno, a 6 navi per organizzarle in 3 convogli (Mar Baltico, Mare del Nord, avvisi del Municipio)
2 - cominciare a produrre birra in città
3 - assoldare dei pescatori a Lubecca
4 - cercare subito gli amministratori per gli uffici di Lubecca, Amburgo e Stoccolma
5 - investire al più presto nell’ufficio commerciale di Tallin per poter produrre le pelli in proprio, e pensare anche a quello di Colonia in quanto è la sede del Governatore della Lega e frequentare la città porterà sicuramente dei vantaggi
6 - mantenere costante la quantità di utensili e cuoio per dare la possibilità a Baljsctrj di produrre le armi
7 - vagliare l’apertura di altri uffici commerciali (Londra, Visby, Rostock).
Mi rendo conto, dopo la riunione, che Conrad è una gran brava persona, fidata ed al tempo stesso ricca di quell’acume necessario al successo nella vita: non fosse per lui, a quest’ora sarei ancora datore di lavoro, ma che dico, sarei solo maestro mercante! Lunedì prossimo, alla nostra riunione, gli comunicherò che si merita un aumento di stipendio!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:42
Riga: Natale 1301
Joseph Struwe si sta dimostrando un valido collaboratore, capace di sostenere ed organizzare le mie malefatte!
Girando per i sette mari, infatti, ha fatto una scoperta degna di essere presa subito in considerazione: i miei colleghi meno fortunati (intendo dire senza una barca) si appostano nelle taverne delle principali città della Lega per offrire i loro servigi al primo armatore che possa fornir loro una nave degna di imprese piratesche.
“Mmhh.. sai che ti dico, Joseph? Anche se non ne abbiamo bisogno, voglio che tu mandi il miglior uomo, fra quelli della ciurma, nella taverna di Stoccolma…”
, intendi dire?”
“Sì, proprio quella. Ora… il nostro uomo dovrà mettersi in bella mostra, vedi tu come: pulito innanzitutto, con dei bei vestiti e tanto oro addosso… e che sia anche… un pochino istruito, mi fido di te Joseph! Deve provare a prendere contattato con un armatore, possibilmente di quelli senza scrupoli, che gli consegni una caravella in cambio dei miei servigi, ma mi raccomando… che sia armata di mortai, altrimenti non se ne parla nemmeno!!! In cambio avrà… la metà dei bottini in denaro. Sono stato chiaro? Abbiamo proprio bisogno di quel tipo di armi!… e le voglio!!… a tutti i costi!!!”
“Sì, Sigmar, provvedo subito: ho già in mente la persona giusta!”
Joseph, con un ghigno dipinto sul volto, uscì dalla mia stanza e corse ad eseguire gli ordini.
Anche sulla mia faccia si disegnò un largo sorriso, il più soddisfatto che si possa immaginare.
Se tutto va per il verso giusto, sono sicuro che al più presto troveremo una caravella armata di mortai: e allora, mio caro Beneke, affila le tue armi!… perché è mia intenzione venire a scovarti, ovunque tu sia!!… e voglio vederti colare a picco con tutte le tue bagnarole!!!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:43
Danzica: 1° giugno 1302
La notizia dei frequenti attacchi pirata subiti dai nostri colleghi della Lega è stata al centro delle discussioni nelle riunioni del mese di gennaio 1302 presso la Corporazione; io e i commercianti della città, ci siamo trovati due volte alla settimana e siamo arrivati ad una conclusione importante, anche se ovvia: dobbiamo assolutamente pensare, insieme ai colleghi delle altre città che lo desiderano, di costituire una flotta armata per fronteggiare questa emergenza!
Il dubbio è: da dove cominciare? Intanto abbiamo già trovato due punti d’intesa per la nostra città: il primo è che la quota di iscrizione annuale alla Corporazione sarà aumentata in modo da costituire un capitale annuo in grado di garantire un flusso di denaro mensile verso il cantiere navale (al quale chiederemo di lavorare giorno e notte per l’allestimento di navi da guerra) e il mastro armaiolo (che avrà così l’opportunità di acquistare tutte le materie prime necessarie per la costruzione delle armi, oltre che escogitare in quale modo montarle sulle navi - ma in questo troverà un valido appoggio in Alexander Deorgij, il capo mastro del cantiere del porto); il secondo è che offrirò il mio impegno a mantenere costante il volume delle materie prime necessarie in modo da portare i prezzi leggermente verso il basso (e sto parlando di canapa, pece, legno, stoffe, utensili, cuoio).
Ho inoltre suggerito una tattica che potrebbe garantire un contatto costante con i nostri nemici; nelle taverne delle città si possono incontrare loschi individui, solitamente al soldo dei pirati, che ti chiedono una nave in cambio di parte del bottino dei loro futuri saccheggi: contattare uno di loro e consegnargli una nave… I miei colleghi, inorriditi per la mia sortita, hanno minacciato di cacciarmi dalla Corporazione! Noncurante, mi sono buttato a capofitto in questa impresa chiedendo una attenta valutazione, presso tutte le taverne del Baltico, ad Arnold.
Insomma, per farla breve, a luglio avevo al mio soldo due pirati ai quali Arnold (ovviamente dopo la mia approvazione) ha consegnato altrettante caravelle ben equipaggiate ed armate: il primo l’ha contattato a Danzica e svolge la sua “attività” nel mar Baltico (non ha voluto svelare il suo nome); il secondo a Stoccolma per pirateggiare in ogni dove e, stando al racconto del suo scagnozzo, presto il suo nome sarebbe divenuto il più conosciuto dei sette mari, in barba al famigerato Beneke, che tutti i mercanti già conoscono molto bene: Niebur, questo il nome, e 50% la quota di bottino che mi avrebbe consegnato ad ogni abbordaggio andato a buon fine.
Nel frattempo, a maggio per la precisione, Arnold e il suo convoglio mi portavano belle notizie: la sconfitta di due pirati con la cattura di due caravelle (vendute poi all’asta per versarne il ricavato alla Chiesa). Grandi i festeggiamenti, culminati l’undici del mese: tutta la via Dluga risplendeva dei colori, delle luci e degli schiamazzi della festa, fino al mercato! A fine mese, a suggellare l’impresa di Arnold, ecco arrivarmi la convocazione del Sindaco per la nomina a Consigliere (Esperto) il 1° giugno! Cominciavo a prendere confidenza con quella grande sala del SIGILLUM, chissà se un giorno…
Arnold partecipò commosso a quella festa in Municipio ed ebbe anche lui i suoi riconoscimenti: la caravella con cui sconfisse i pirati fu scelta come nave vedetta per tenere lontani gli attacchi dei pirati e lo stipendio che la città mi versava in qualità di proprietario, in realtà andava direttamente nelle casse del mio amico Capitano.
Anche Conrad sprizzava gioia da tutti i pori e per festeggiare mi preparò un viaggio organizzato nei minimi dettagli a Tallin: dovevo assolutamente andare “… per conoscere una persona che darà una svolta considerevole ai nostri affari, fidati Fabius”, così mi disse.
Pensai ad un regalo un po’ inusuale e che Conrad desse di matto: dovetti ricredermi.
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:44
Riga: estate 1302
“Bene, Joseph, hai fatto proprio un bel lavoro! E quel tuo uomo… dagli 500 marchi e mandalo in licenza per qualche giorno, magari dalla sua famiglia”
“Ti ringrazio da parte sua; sicuramente Beckijs apprezzerà il gesto”
Rimasto solo, mi affacciai alla finestra e cominciai ad ammirare la caravella e i suoi mortai che sporgevano a babordo, il lato che potevo vedere da casa mia, e luccicavano sotto la luce del sole: un capolavoro, veramente una meraviglia di nave!
Dunque questo Fabius da Gonz sarà premiato e fin da subito: domani stesso salperò per collaudare quello splendore… ecco come la battezzerò! BRIGHT, perché è uno splendore, ma soprattutto per ringraziare una volta per tutte il mercante veneziano… già… quella caravella piena di spezie si chiamava… SPLENDENTE!

L’indomani, inutile dirlo, la prima uscita della BRIGHT è un successo! Al largo del mio nascondiglio, io e Joseph attacchiamo e saccheggiamo due navi mercantili piene di pelli e birra: guadagno assicurato per la vendita delle pelli e morale della ciurma alle stelle per un po’ di giorni… con tutti quei barili di birra!!! Giusto il tempo di fare le riparazioni allo scafo per andare a percorrere la strada del successo!!!
Già, il successo: la prova è stata superata e la BRIGHT si merita di diventare la mia nave “ammiraglia”; mi metterò alla testa del convoglio per dare la caccia al rivale Beneke!!! Subito!!! O è troppo tardi: prima che possa accumulare oro e denaro per permettersi anche lui un gioiello come la mia caravella… e i sette mari saranno tutti per me!!! Sto arrivando Beneke: raccomanda la tua anima al cielo, sempre che tu lo raggiunga!!!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:45
Tallin: la famiglia Valtnee
La mia partenza per Tallin avvenne a fine giugno 1302: aspettai, infatti, di votare la mia proposta di allargare le mura della città e vedere che la mozione venisse approvata. La mia prima piccola vittoria presso il Consiglio della città.
L’approdo a Tallin: per gli occhi, tutte le volte uno spettacolo mozzafiato! Si intuiva l’arrivo dalla presenza dell’isola Naissaar, che sorge proprio davanti al porto della città e che, vista da lontano insieme alla costa del continente, dava quasi l’impressione di entrare in un fiordo norvegese.
Frederick Valtnee mi venne incontro lungo la via Pikk (che significa lunga) e mi strinse la mano energicamente, come si addice ad un vero uomo d’affari.
Era di statura medio bassa, con capelli biondo oro e occhi azzurri, sui quarant’anni. Si occupò lui di alloggiare il mio equipaggio presso la taverna della città oltre che consegnare un bellissimo cavallo ad Arnold con tanto di bisaccia piena di viveri ed una coperta, necessari per raggiungere Ladoga e far visita, così, alla sua famiglia; un’accoglienza come questa, devo ammettere, non l’ho mai trovata in nessuna taverna del Baltico!
Mi pregò, quindi, di seguirlo per iniziare la visita alle sue concerie; quel simpaticone di Conrad… ecco cosa aveva in mente: dato che non mi ero ancora convinto a metter su una conceria a Tallin (“Cosa abbiamo messo a fare un ufficio a Tallin se poi non assumiamo un amministratore e, soprattutto, non cominciamo a pensare alla produzione di pelli? Lo sai che guadagni possiamo tirar su?!” era solito rimproverarmi almeno una volta a settimana!) aveva pensato bene di organizzarmi una visita nella conceria migliore della città! Tutti i commercianti della Lega, infatti, non facevano altro che elogiare la qualità delle pelli provenienti da Tallin, “… ma quelle di Valtnee!” erano soliti aggiungere.
Ma la sorpresa più grande, per me, doveva ancora arrivare: Frederick mi volle a tutti i costi ospite nella sua umile dimora per poter continuare le nostre chiacchiere, divenute oramai d’affari, in tutta tranquillità, lontano da occhi ed orecchie indiscreti.
Mi presentò così sua moglie Julia, cuoca presso la “Casa delle vivande” e, soprattutto, la figlia Annelise: di venti anni, anche lei, come il padre, era biondissima, occhi azzurri, alta quanto me e aveva un portamento da regina. Inutile dire che la discussione con il padre perse d’importanza per me: avevo appena conosciuto la donna più bella della mia vita e me ne ero innamorato all’istante! Ridisceso sulla terra, finimmo la conversazione davanti ad un bicchiere di vodka per poi ritirarci nelle camere da letto.
Il mattino dopo Frederick mi portò nel mio ufficio commerciale dove, con mio sommo stupore, notai la presenza di carte piene di numeri e appunti, e di alcune lettere: era la scrittura di Conrad! Ancora il suo zampino! Aveva praticamente predisposto tutti gli incartamenti per fare di Frederick Valtnee il mio amministratore a Tallin; non solo, aveva previsto, e non si era sbagliato, che mi sarebbe piaciuta l’idea di sovvenzionare Frederick per la costruzione di altre due concerie che si sarebbero chiamate “De Gonz e Valtnee Concerie”.
Il mio soggiorno a Tallin proseguì con la visita della città e il mio cicerone fu Annelise: mi fece percorrere le due vie parallele della città, Pikk e Lai (che significa larga) colorate dai prodotti delle botteghe dei mercanti e che girano intorno al campanile della chiesa di S. Olaf; visitammo la cattedrale di Aleksandr Nevskij e percorremmo l’intera cinta muraria: era il 6 luglio, giorno del mio compleanno, e non potevo chiedere miglior regalo della compagnia di Annelise, così dolce, così bella!!!
I quattro giorni passarono in fretta, troppo in fretta! Tornò Arnold, rinfrancato nel cuore e nello spirito dalla visita ai suoi famigliari, e ci preparammo, nostro malgrado, al ritorno a Danzica, non senza il regalo di una decina di barili di pelli. Frederick, che si era accorto degli sguardi che io e Annelise ci scambiammo durante l’addio, mi salutò con una stretta di mano e mi fece cenno con gli occhi in segno di assenso!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:46
Penisola danese: primavera 1303
Io, Joseph e la mia sempre fedele ciurma non vediamo terra da 4 mesi se non per approvvigionare la cambusa; Beneke lo abbiamo avvistato più volte, ma sembra sempre dissolversi nella nebbia o dietro un promontorio; comincio a pensare di aver sbagliato tutto, dalla strategia alla tattica di caccia!
Comunque Struwe, oltre ad essere sempre carismatico con gli uomini (mi fa quasi paura: sembra avere più ascendente di me) è sempre ricco di sorprese; una mattina di marzo, infatti, ci avvicina una goletta battente bandiera danese e un uomo di cinquant’anni circa, la pelle rugosa e consumata dai tanti anni passati in mare, con voce squillante comincia a chiamare Joseph.
Una volta vicino cominciano un colloquio, in una lingua a me sconosciuta, alla fine del quale il comandante mi si avvicina dicendomi: “Beneke! Ce l’abbiamo in pugno! Appena superata la punta settentrionale della Danimarca, facendo rotta verso Ripen, lo troviamo nascosto in un golfo intento a riparare il suo convoglio che è stato appena attaccato: i suoi uomini sono allo stremo e dobbiamo assolutamente approfittarne Sigmar!”
“Certo Joseph, ne approfitteremo senz’altro. Ma… chi è quell’uomo… e da dove viene!”
“Ah, scusami! Non sono solito fare le presentazioni: Olanav, settant’anni di navigazione alle spalle, è la mia migliore fonte di notizie; parla ancora la lingua dei suoi avi, provenienti da un’isola vicino all’Inghilterra e di cui ha dimenticato il nome… sa solamente che nessuno la conosce perché rimane sempre avvolta nella nebbia. Non mi dire che…”
“Allora Joseph” lo interruppi “ci muoviamo o no? Sento che è giunta la fine di Beneke!”.

Era lì, finalmente la resa dei conti di un duello a distanza durante il quale non ci eravamo mai incontrati; era in gioco il predominio dei sette mari!... era in gioco la nostra reputazione di pirati!!... erano in gioco le due fazioni di marrani più agguerrite di tutti i tempi!!!
Non ci fu molto spargimento di sangue: le notizie di quello strano uomo erano molto precise e la ciurma di Beneke, ancora stanca per la battaglia della settimana prima, fu subito soggiogata dalla mia in vena di sgranchirsi gambe e braccia pur di calpestare un asse di legno che non fosse quello delle barche che li avevano ospitati negli ultimi cinque mesi! E la BRIGHT, la mia meraviglia, fece echeggiare nella baia il rombo dei mortai incutendo terrore tra gli avversari.
La benda sull’occhio destro, una cicatrice sulla guancia sinistra e la spada sguainata: Beneke era pronto a battersi con me a duello!... le gambe cominciarono a tremarmi!!... poi la prima parata, seguita dal primo affondo e poi un altro e un altro ancora, una parata e due stoccate e… affondo finale!!!

La vista del golfo di Riga, quel 20 aprile 1303, aveva un non so che di particolarmente piacevole: stavo tornando vincitore e ora nessuno poteva fermare la mia avanzata!
“Sigmar, ora la ciurma vuole finalmente acclamare il re dei pirati: cosa dico loro?”
“Che è finalmente giunto il momento di urlare al vento il mio nome!”
Sigmar Niebur! Sigmar Niebur!! Sigmar Niebur!!!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:47
Tallin 1355: le cose belle della vita
Le cose piacevoli che capitano nella vita sono sempre così poche che quando le racconti ti rendi conto di quanto siano importanti per ciascuno di noi. Non sto parlando di denaro e potere, anche se, come tutti ben sappiamo, sono un ottimo cibo della felicità… mi riferisco a tutto ciò che rientra nella sfera personale.

Il 25 febbraio del 1305 è, come dire… la data che un uomo non dovrebbe mai dimenticare nella vita
La cattedrale di Danzica era piena di gente e fuori, sulla gradinata, c’erano molti cittadini di ogni rango che attendevano l’uscita degli sposi.
Finalmente io e Annelise usciamo e sentiamo un unico urlo salire al cielo:
EVVIVA GLI SPOSI! EVVIVA GLI SPOSI!! EVVIVA GLI SPOSI!!!
In cima alla gradinata, in prima fila, vedo subito che mi corrono incontro Arnold e Conrad, seguiti da una ventina dei miei marinai (erano i primi che avevo assoldato tra Danzica e Stettino), per abbracciarci: siamo quasi caduti a terra per la veemenza dei miei cari, vecchi amici!
Dietro di noi, invece, uscivano Julia e Frederick Valtnee con gli occhi pieni di lacrime di gioia.
Una vita nuova stava per iniziare e i suoi frutti sono oggi al comando del mio impero commerciale: i nostri figli Robert e Monique.

La seconda data che ricordo volentieri ha molto più valore di ogni cassa d’oro vista nella mia vita: un valore sentimentale.
La mattina del 3 giugno 1309 il mio convoglio armato entra nel golfo di Riga e si dirige in località Pernau: è lì che troverò il feroce pirata Niebur che il Governatore della Lega Anseatica vuole eliminare; è lì che si rintana il pirata che costrinse mio padre ad abbandonare la sua carriera di mercante; è lì che io, Fabius da Gonz, compirò la mia doppia vendetta, valida per mio padre e valida per tutta la Lega!
Era già due anni che tentavo di scovare il marrano! Arnold, dietro suggerimento del nostro informatore di Lubecca, aveva cominciato ad indagare sul passato di Niebur scoprendo ben presto come era arrivato alla sua fama: un carico di spezie saccheggiato a un mercante veneziano, gli assalti a inizio decennio ai mercanti del Baltico, l’uccisione del rivale Beneke con la caravella fornita da me!!! E, ultima beffa, che molto mi fece arrabbiare, chiamare la nave BRIGHT, come la SPLENDENTE di mio padre! Quando è troppo, è troppo!! E il Governatore, ignaro della vendetta personale, il mese prima mi concordava la sua fiducia in questa missione pericolosa!!!
Come fuscelli, le quattro torri caddero dopo pochi colpi di mortaio provenienti dai miei galeoni; come conigli, la ciurma del nemico, colta di sorpresa ancora nei capanni, corse dritta nella foresta a cercar riparo dall’inferno che avevano creato il mio arrivo e i primi colpi sparati sul villaggio; come un uomo d’onore, Niebur mi stava aspettando sul ponte di comando della BRIGHT per il duello finale.
Pochi affondi, di quelli che solo Arnold poteva insegnarmi, furono sufficienti per finire il mio nemico:
“Uno per mio padre… uno per tutti i commercianti della Lega… uno anche (e perché no?) per il povero Beneke!” gridai ad ogni colpo andato a segno!
“Ma tu stai parlando un dialetto che conosco… chi diavolo… no! Non può essere!! Sei veneziano… sei il… figlio… del mercante… di dieci anni fa!!!”
Un ultimo alito di vita…

In ordine di importanza, citerei, della mia vita, ancora tre date insieme: il 6 maggio 1309, giorno della mia elezione a sindaco di Danzica; il 20 settembre 1309, quando fui eletto Governatore della Lega Anseatica, il sogno di bambino divenuto realtà; il 6 luglio 1340, quando decisi di trasferirmi a Tallin per divenirne sindaco e continuare, dalla città della mia amata Annelise, a mantenere la carica di Governatore fino ad oggi, 5 luglio 1355.

Il mio compito presso la Lega termina così, il giorno del mio settantacinquesimo compleanno; desidero dedicare gli ultimi anni della mia vita a ciò che più ho amato in assoluto in tutti questi anni: mia moglie e la mia famiglia, oramai piena della vitalità di nipoti e pronipoti, e sparsa in tutte le città dei sette mari.
Passeggiando con Annelise nella Toompea, la cittadella che domina dalla collina la veduta di Tallin e del suo golfo, mi soffermo davanti al monumento che i cittadini mi hanno dedicato “A Fabius de Gonz, per mantenere viva l’immagine di uno dei migliori sindaci della città!”; con estremo orgoglio ricordo quando, nel 1310, anche a Danzica i consiglieri della città mi dissero praticamente la stessa frase e la fecero incidere sul marmo sottostante la statua.
Una lacrima di commozione mi segna la guancia destra e Annelise è pronta ad asciugarla con le labbra; il suo affetto ricambiato dal mio: sarà l’oro dei nostri ultimi anni!
f.strillone
00venerdì 2 settembre 2005 11:58
Gentili Patrizi
Come promesso a fine mese di luglio, ecco il racconto terminato.
Sicuramente noterete come sia improvvisamente passato a raccontare la conclusione piuttosto che le vicende che mi hanno portato, passo passo, ai successi: come le diverse spedizioni extra Lega, i tanti pirati sconfitti, il numero "indecente" di fabbriche, gli uffici commerciali aperti in tutte le città, i tesori scoperti, la fondazione di Pernau (questa, dal racconto, è più intuibile) e della rotta commerciale terrestre Brema/Colonia...
Tutte cose che fa piacere condividere tra tutti, ma il mio scopo era un altro: divertirmi anche oltre il gioco... io ci sono riuscito, e se, leggendo, vi divertirete anche voi, beh... allora ho fatto anche centro!

Un caro saluto e ben ritrovati tutti quanti
[SM=x329190]

PS Spero di non essere "bacchettato" per il numero di post e per la lunghezza di alcuni [SM=x329214]

[SM=x329166] [SM=x329166] [SM=x329166]
Xelaehtgre
00domenica 4 settembre 2005 16:13
Racconto a due voci
Visto, stampato e letto!

Bravissimo! [SM=x329169]

[SM=x329162]

... leggere di più e parlare di meno, questo mi consigliava la mia mamma... [SM=x329190]
Papen82
00domenica 4 settembre 2005 18:01
Re: Racconto a due voci

Scritto da: Xelaehtgre 04/09/2005 16.13
Visto, stampato e letto!

Bravissimo! [SM=x329169]

[SM=x329162]

... leggere di più e parlare di meno, questo mi consigliava la mia mamma... [SM=x329190]



Toh chi si rivede: serviva questo racconto per riaverti tra noi [SM=x329178]
$Hansen$
00lunedì 5 settembre 2005 00:59
Stupendo[SM=g27811]
f.strillone
00lunedì 5 settembre 2005 09:05
Re: Re: Racconto a due voci

Scritto da: Papen82 04/09/2005 18.01


Toh chi si rivede: serviva questo racconto per riaverti tra noi [SM=x329178]



Ben detto Papen... e son contento di aver contribuito!
Comunque i complimenti del super-mega-capo son quelli che fan più piacere

Presto verrà pubblicato anche un capitolo speciale su Visby, di cui ho scoperto cose molto interessanti...

Grazie anche ad $Hansen$, a chi mi ha letto e a chi mi leggerà

[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 05/09/2005 9.12]

f.strillone
00martedì 6 settembre 2005 09:08
Visby: la città della “buona terra”
L’isola di GOTLAND è una di quelle terre che non si dimenticano facilmente e la sua capitale, abitata da diverse etnie, è una vera e propria perla di bellezza.
Già a tre miglia dalla costa si vede svettare, per dominare sulla baia, la Kruttornet, la torre a protezione del porto; man mano che ci si avvicina, Visby mette in bella mostra le altre trentasette torri disseminate lungo i quasi quattro chilometri di cinta muraria; all’interno le suggestive visioni architettoniche delle case a graticcio che sembrano rincorrersi con le facciate a gradoni; e in fondo alla Storgatan, sorvegliata dal profilo delle maestose fondaci, la Donnersplats con la farmacia del mio amico Goran Warff e sua moglie Ulrica Vallien: raffinati conoscitori delle piante medicinali e abilissimi maestri nel preparare e sperimentare, sempre con successo, ogni tipo di infuso. Goran, in realtà, era stato avviato alla professione di mercante quando la necessità di dover curare la lunga malattia del padre gli fece conoscere Stephan e Angelina Vallien, gli erboristi della città, e a sposare la loro unica figlia, Ulrica.
Le mie visite a Visby divennero assidue a partire dall’estate 1303, periodo in cui inviai il mio capocantiere di fiducia Johnatan Erchar a sovrintendere i lavori per la costruzione dell’ufficio commerciale: già, avevo deciso, fin dall’inverno precedente, di cominciare a produrre stoffe in proprio e la scelta cadde, grazie ai suggerimenti sempre preziosi di Conrad, su Visby; il capitale per avviare la mia nuova produzione arrivò dalla restituzione dei prestiti concessi a persone altolocate di Danzica e Lubecca.
La frequentazione di Warff e sua moglie fu una delle più istruttive in assoluto della mia vita: Arnold e Conrad, sempre al mio fianco quando si trattava di cominciare una nuova avventura, erano molto incuriositi dalla storia della città; il primo voleva sapere tutto sui Vichinghi, il secondo aveva necessità di sapere ogni minimo particolare sulle fondaci e le teorie dei mercanti del Gotland.
I primi padroni dell’isola arrivarono da Oriente; poi vennero i romani che furono scacciati dall’avanzata dei Goti; Goti e Vichinghi aprirono la via del mare e, soprattutto i secondi, tramandarono agli abitanti le loro vaste conoscenze di navigazione che li portarono fino alle coste di un vasto territorio ancora inesplorato: proprio di quella terra voleva sentire il mio Capitano! Ma Goran non aveva altre notizie in merito, se non quella di consigliare ad Arnold di recarsi a Bergen nella taverna “La tomba di Skib”, dove sicuramente avrebbe ricevuto ulteriori informazioni dall’oste, Anton Stronberg.
“Lasciami andare, Fabius, te ne prego! Sono sicuro di ottenere le informazioni che cerco e… ti porterò una mappa con il dettaglio di quel territorio disegnata di mio pugno!! Fabius, amico mio, navigare per esplorare è la mia vera vita!!!”
“E come faccio, secondo te, a dirti di no?! Va bene, sei stato convincente abbastanza; però passi prima da Danzica a caricare la stiva di tutto il necessario: questo è il mio unico ordine, e adesso vai Arnold… e non cacciarti nei guai!”
“Al tempo della crociate Visby divenne un passaggio obbligato per le carovane di pellegrini baltici provenienti da est e presto, ai trasporti degli eserciti verso la Terra Santa fecero seguito quelli, ben più remunerativi, delle merci e delle spezie. I commercianti della città misero a punto un metodo, più tardi adottato da tutte le città anseatiche, a tutela della sicurezza dei traffici; poche regole, essenziali e precise, sui prezzi di vendita e di acquisto delle merci, e la costruzione di grandi magazzini in cui conservare i preziosi carichi: le FONDACI; fu così che i commercianti di Visby crearono presto avamposti a Lubecca, in altre città del Baltico e a Novgorod, esportando il loro metodo di commercio.”
Conrad era ipnotizzato dal racconto di Goran: “Continua… continua…” chiedeva impaziente, boccale di birra in mano, seduto davanti al camino schioppettate: sembrava un bambino in attesa del lieto fine della novella.
“Visby era divenuto il principale emporio delle merci provenienti dall’Asia: le riceveva da Astrakan via lago di Ladoga e per il Golfo di Finlandia per rivenderle all’interno di Svezia e Norvegia, oltre che per tutte le coste del Baltico…”
“Affascinante, Fabius! Ecco cosa ci mancava per finalizzare il nostro commercio: fare di Danzica il centro di smistamento di tutte le merci che produciamo! Poche rotte circolari che siano in grado di portare i nostri beni nei mercati di tutte le città del Baltico! E ad Amburgo possiamo fare la stessa cosa per il Mare del Nord!”
“Ma ogni tanto, Conrad, ti capita o no di dormire la notte? Concediti una pausa: non siamo qui solo per lavorare!”
Andammo a dormire, ma il giorno dopo eravamo già all’opera per mettere a punto questa nuova strategia commerciale che avrebbe portato presto i suoi frutti.
Anche questo lungo soggiorno a Visby stava per finire; non mi restava altro da fare se non passare a Sankt Nicolaus, la chiesa dell’ordine dei domenicani, per dire una preghiera per il mio amico Arnold in viaggio per Bergen. Goran Warff ci accompagnò fin sul molo dove era attraccata la mia adorata VENEZIA; la mia stretta di mano e un lungo abbraccio con Conrad: il nostro amministratore di Visby era già stato un doppio affare per l’azienda!!!
f.strillone
00martedì 6 settembre 2005 09:23
Ringraziamento
Per questo capitolo su Visby, devo ringraziare l'intera comunita di questo forum e, in particolare, tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla discussione sugli HUB: molto istruttiva oltre che scelta strategica logica di una qualsiasi partita!

Non so dirvi, con precisione, se i magazzini (le FONDACI) furono effettivamente un'invenzione dei commercianti del Gotland o una modifica al modus operandi di quelli di Lubecca (d'altronde le notizie anche sull'origine della Lega Anseatica sono molto discordanti): io volevo semplicemente riportare delle notizie storiche (fonte Touring Club, in questo caso) che facessero da sfondo al racconto romanzato delle mie partite (fino ad oggi le uniche due che ho giocato).

Buona lettura a tutti quanti

[SM=x329166] [SM=x329166]

PS E se non chiedo troppo... posso pubblicare, in seguito, altri capitoli? (ho preso appunti un po' disordinati durante la partita da mercante [SM=x329196] e metterli in ordine non è facile a distanza di un mese!)
Don Micky
00giovedì 8 settembre 2005 11:42
Re: Ringraziamento

Scritto da: f.strillone 06/09/2005 9.


PS E se non chiedo troppo... posso pubblicare, in seguito, altri capitoli? (ho preso appunti un po' disordinati durante la partita da mercante [SM=x329196] e metterli in ordine non è facile a distanza di un mese!)



E ce lo chiedi anche?[SM=g27833]
f.strillone
00venerdì 9 settembre 2005 12:01
L’isolotto dei tronchi d’albero
Stadsholmen è l’isolotto su cui è costruita Stoccolma.
I più vecchi, tra gli abitanti, raccontano di come l'innalzamento della terraferma rese impraticabile la navigazione delle grandi navi tra il mare e il Lago Mälaren; così si “trasferirono” presso l’estuario del lago insieme a quello che era divenuto, ormai, il centro del potere politico svedese, e fondarono la nuova città di Stoccolma. Fu Birger Jarl ad ordinare la costruzione del forte su questo isolotto, situato in posizione strategica nel punto in cui l'acqua dolce del Lago Mälaren si immette nel mare, e ad ideare un sistema per controllare le vie di navigazione mediante l'impiego di cumuli di tronchi disposti a guisa di recinto o di sbarramento; infatti, Stoccolma significa 'isolotto dei tronchi d'albero', e deve il suo nome proprio a questo sbarramento.
Sono del 1245 le lettere con cui Birger Jarl chiese il permesso di commerciare con le città più importanti delle vicinanze: Sigtuna, la città più antica del Paese dove Olof Skötkonung fece coniare le prime monete svedesi intorno all’anno mille; e Bergslagen, le cui miniere di ferro (ricercato in tutta la Lega per essere particolarmente puro, oltre che privo di zolfo e fosforo) fecero di Stoccolma un centro nevralgico per il commercio di acciaio e utensili vari.
Arrivai a Stoccolma, deciso ad aprire l’ufficio commerciale e assoldare il miglior fabbro della città, nel gennaio del 1302: indimenticabile e suggestivo ammirare la città dal mare, specie al tramonto; così come è altrettanto magico incamminarsi sul ghiaccio, quando il rigore dell’inverno gela le acque del Golfo, per visitare gli isolotti incastonati nella baia (Skeppsholmen, Strandvägen, Djurgården il nome di quelli abitati).
Vicoli, archi e scalinate erano un vero e proprio dedalo, ma le precise indicazioni di Conrad portarono me e Johnatan Erchar, il capocantiere di Danzica, a percorrere la Gamla Stan fino alla taverna “Il naufrago” dove io avrei incontrato il nostro futuro amministratore e Johnatan avrebbe assoldato le braccia necessarie a cominciare i lavori nel cantiere dell’ufficio commerciale.
Thorn Jarl (sì, era il nipote del fondatore della città!) era seduto davanti ad una caraffa di vino (merce pregiata da quelle parti!) e la stava condividendo con un uomo sui trent’anni, carnagione chiara ma di un colore tendente al giallo, occhi inclinati verso l’alto alle estremità… erano tratti somatici familiari… : ma certo… quell’uomo veniva dall’Oriente!
“Le presento Tsiao Chen, fabbro apprendista presso le officine Pleskow: proviene dal lontano Oriente ed ha lavorato nelle Indie e presso i Mongoli; dice di conoscere una tecnica per produrre le migliori spade che si siano mai viste!”
“La mia fortuna, quando sono guidato da quell’illuminato di Conrad, non ha mai fine! Sono venuto qui per incontrare lei, Jarl, ma anche per assoldare il miglior fabbro della regione! Tsiao Chen, è un vero piacere… vuole lavorare per me? Scusi, sa… un mercante va sempre al sodo; sono disposto a darle in gerenza la mia prima, e spero non unica, officina: cosa mi risponde?”
“Ma… forse Chen non può lasciare il…”
“Lusingato di essere sul vostro libro paga, da Gonz! Non vedo l’ora di cominciare con colui che, per sentito dire, è il miglior commerciante del Baltico! E la ripagherò con la miglior arte febbrile dell’Oriente!”
“Bene! Allora festeggiamo subito: oste… un altro boccale di vino italiano per me e i miei amici!!!” ordinò Jarl, sovrastando con la voce il brusio della taverna; buon segno: è sicuramente un uomo in grado di districarsi nel commercio, sia di fronte ad un collega che nella confusione del mercato e della Borsa valori.
Se le notizie che ho sentito raccontare più volte dal mio illustre concittadino Marco Polo sono vere… nel giro di pochi anni le mie officine di Stoccolma saranno le più frequentate dai mercanti del Baltico… e del Mare del Nord! Tsiao Chen conosce le tradizioni dei fabbri dell’India e della Cina, ed è in grado di lavorare il ferro come nessuno in Europa è in grado di fare; mi ha anche spiegato come, presso i Mongoli, abbia appreso l’arte della produzione della ghisa grazie a forni capaci di lavorare a temperature superiori a 750 gradi. Per me era un terreno tanto sconosciuto quanto affascinante; il mio interesse era tale, che seguii personalmente, fino ad aprile, tutte le fasi di lavorazione: ero proprio capitato in buone mani! Chen mi regalò le prime due lame prodotte a cui Baljsctrj avrebbe successivamente montato due magnifiche else con incise delle iniziali, in una FdG, nell’altra AH: era, infatti, per Arnold, il quale stava per intraprendere l’ardua impresa di trovare ed ingaggiare un capitano in grado di comandare il mio prossimo convoglio, quello che avrebbe trasportato gli utensili prodotti da Chen a Danzica, via Tallin (per acquistare un po’ di pelli), un ghiotto bottino per i pirati! Ecco la difficoltà di Arnold: il Capitano mi serviva con un’elevata esperienza militare, pari alla sua!!!
Mercante di Spezie
00lunedì 26 settembre 2005 22:42

Leggo soltanto adesso.


Un ottimo racconto.

Molto sentito.

Dal solido impianto e coinvolgente.


Veramente, complimenti, F. Strillone.
f.strillone
00lunedì 3 ottobre 2005 09:17
Re:

Scritto da: Mercante di Spezie 26/09/2005 22.42

Leggo soltanto adesso.


Un ottimo racconto.

Molto sentito.

Dal solido impianto e coinvolgente.


Veramente, complimenti, F. Strillone.



Emozionato, leggo i vostri complimenti: l'opinione di un Mastro Cantore è sempre gradita oltre che costruttiva!

Attendo altre critiche... e invito tutti i Patrizi a tenere d'occhio la sezione: a presto per altre "puntate"!!!

[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 03/10/2005 9.18]

alcen75
00lunedì 3 ottobre 2005 14:00
Re:
Quoto in pieno Mercante di Spezie (altro bravissimo patrizio!).
Mi hai fatto venir voglia di leggere tutto il racconto
Eh già, purtroppo non sempre riesco a leggere tutto tutto...[SM=x329183] ho lasciato indietro altre parti di questo bel lavoro![SM=x329175] Complimenti vivissimi.[SM=g27811]
P.S. complimenti anche per la firma! è molto bella!

[Modificato da alcen75 03/10/2005 14.01]

[Modificato da alcen75 03/10/2005 14.10]

Don Micky
00lunedì 21 novembre 2005 12:31
Quoto in pieno sia mercante di spezie sia alcen75 [SM=g27811] :il tuo racconto,f.strillone, è bellissimo e molto istruttivo per i mercanti inesperti che lo leggeranno! [SM=g27811]
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