Seconda parte
...Io ero cresciuto in una caserma militare, perché vivevo con uno zio, che credo fosse Sergente Maggiore. Mi aveva sempre affascinato quella vita e quando si era presentata l’occasione di diventare un soldato di grado più elevato non ma la feci scappare. Così, abbandonai la casa dove ero cresciuto e mi recai alla base aerea più vicina per addestrarmi a dovere e diventare così quello che sono oggi… oltre a diventare pilota, divenni un carrista ed un artificiere. Nelle varie situazioni in cui mi sono trovato, ho sempre pensato che la scelta che feci quel giorno, fosse quella giusta… Uno dei desideri che però in questi anni non sono riuscito a realizzare è quello di avere quello che più mi è mancato, una famiglia. A volte quando sono solo penso e ripenso a quanto sarebbe magnifico avere dei figli ed una moglie che quando torni dal lavoro ti prepara la cena e un bagnetto caldo… Ma, oggi, io sono un militare e non ho bisogno di tutto questo, potrei diventare una CHECCA!!!
I soldati ubbidivano a me e al colonnello, come degli schiavi obbediscono al loro sovrano... Sarebbero addirittura morti per proteggerci, avevano una grande stima per noi. Ogni tanto, quando ci concedevamo il lusso di un bagno, sulla mia schiena i soldati ammiravano le cicatrici, che combattendo in mille battaglie, mi ero procurato e ne rimanevano quasi attecchiti da un fascino che solo loro riuscivano a vedere…
Continua...