Racconti cooperativi: Un giorno come tanti altri

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Gornova
00giovedì 19 dicembre 2002 20:56
Un giorno come tanti altri

Mi muovo nel letto, insaziabile come sempre.
Voglio più tempo per i miei sogni, ma la mattina è pronta a rubare il miglior momento della mia vita: quando dormo e sono finalmente libero. Sogno di essere un eroe di un mondo dimenticato, che salva la sua gente dal male, che in quel mondo si vede, è presente, vivo, non striscia negli angoli bui come nel mio mondo, non è dentro ogni essere umano.
Solo fantasie.
La sveglia suona, spezza il silenzio innaturale nella mia mente, mi sveglia, mi fa saltare sul letto.
Tanto, vivo da solo, non rischio di svegliare nessuno. Bella consolazione la solitudine, no?
Le 7.30. Cerco di alzarmi dal letto, ma cado come un sacco di patate e inizio a emettere una serie di parole ad alto volume, che svegliano quella specie di peste che è il mio gatto, Gar.
Il piccolo parassita si getta nella mia camera come un fulmine, valuta un attimo la situazione e capisce che non è il caso di cercare ancora un po’ di cibo. Quanto piace mangiare a quel gatto?
Da quando è nato non fa altro che fare quello, oltre ovviamente a dormire.
Mangiare, dormire e quando capita fare la corte alle gatte del quartiere: alle volte vorrei essere un gatto, indipendente, sadico, veloce, intelligente, attento e dotato di sensi superiori. Dovrei mangiare qualche topo, dormire dove capita se sono senza padrone, ma i vantaggi superano gli svantaggi, no?
Un gatto, ma non un siamese come Gar, no.. magari un gatto agile e veloce come quelli con il pelo corto: chissà che cosa si prova a vedere da quegli occhi inumani che si ritrova Gar?
Dannazione, eccolo di nuovo che fa le fusa.. furbo com’è non si è lasciato scappare l’occasione, mentre ero fermo li a fantasticare. Alzo gli occhi al cielo e lo sollevo lo guardo negli occhi e gli dico che è un furbacchione.
Vado in cucina, faccio un po’ di luce con la vecchia lampadina sul soffitto, e realizzo che anche lei mi ha lasciato per un mondo migliore. Pazienza, ne comprerò un'altra!
Verso un po’ di croccantini per Gar, mentre la Tv inizia a vomitare, dopo mille pubblicità, la sua solita sfilza di notizie una peggio dell’altra.
MyZaEl
00venerdì 20 dicembre 2002 13:00
Vado in bagno rifugiandomi nella doccia , una delle poche cose piacevoli della giornata. L'acqua calda scorre sul mio corpo, distendendo e rilassando i muscoli ancora irrigiditi da un sonno agitato e sconnesso. La mia mente ancora per un poco divaga, a metà fra realtà e sogni. Appoggio la testa sulle mattonelle, verde scuro a quadrettini. Cazzo come lo odio quel colore...
Pigramente mi lavo, con lentezza e svogliatamente, passandomi la spugna sul viso più volte, quasi a cancellare la mia faccia. Fantastico su come sarebbe divertente disegnare ogni giorno una faccia nuova, come nei cartoni animati. Ma purtroppo è tempo di muoversi, devo sbrigarmi o farò tardi...
Gornova
00sabato 21 dicembre 2002 11:14
Esco di casa come un fulmine, attraverso il sottopassaggio pieno di graffiti, uomini che non hanno più speranza e ripenso alle mattonelle verde scuro a quadrettini. Questo sottopassaggio, sporco com'è, ha lo stesso colore. Non mi accorgo di chi sto per travolgere finché non finisco con la faccia in mezzo ad una pozzanghera di quella che una volta era acqua.
Subito non riesco a capire chi ho travolto, finché un raggio di sole riesce ad entrare di nascosto nel sottopassaggio...
TheKeeper
00mercoledì 25 dicembre 2002 12:07
E' un uomo, vestito bene: giacca e cravatta e una 24 ore.
Il suo sguardo di disprezzo m'inchioda; lo osservo mentre se ne va per la sua strada e sale le scale del sottopasaggio.
Guardo i miei vestiti... ho 25 anni, ma è come se fossi già vecchio, non ho ambizioni, ne sogni, non credo in niente e non spero in niente, la mia vita è vuota; lavoro e campo con la mia misera paga, lavoro e cerco di tirare avanti, ma dentro sono già morto.
In cosa dovrebbe credere uno che fin dall'inizio è stato un perdente, non ho mai avuto chance, fin da piccolo conoscevo il mio futuro.
La mia vita è come una lampadina che non si è mai accesa, vivo nel buio e probabilmente morirò nel buio. Forse questo è il destino di molte persone in questa dannata metropoli, ma il pensiero non mi conforta... odio la mia vita, mi fa schifo.
Senza sapere il perchè ritorno sui miei passi e risalgo le scale.
Lo vedo, ha appena girato quell'angolo... sono mosso da un impulso rosso, il sangue mi martella nelle orecchie.
Di corsa attraverso la strada e mi butto nel vicolo, l'uomo è a pochi metri da a me, sta parlando al cellulare... in giro non c'è nessuno...



-TheKeeper, creatore di Barbarian-

[Modificato da TheKeeper 25/12/2002 12.10]

Gornova
00venerdì 10 gennaio 2003 10:29
Mi guardo attorno ancora una volta.
Non c'è nessuno. Bene.
Il sangue inizia a martellarmi a mille nella testa, mentre pregusto quello che sto per fare. Mi avvicino da dietro, come un predatore, e fiuto la mia preda, poi lentamente il cuore inizia a rallentare.
Sento che sta urlando parole dentro quel pezzo di plastica che tiene in mano, parole che feriscono, che fanno del male..
Max Power
00domenica 12 gennaio 2003 14:38
Mi fermo nascondendomi dietro un cassonetto. Preso da un'irrefrenabile curiosità mi fermo ad ascoltare la sua conversazione fatta di parole che sembravano sputate fuori con disprezzo ed astio fuori dal comune: "Come è possibile?... No, no... Zitto! Non voglio sentire le tue scuse, stupida larva umana! Per domani sera voglio che sia tutto pronto per la Sua venuta! Avete preso il Recipiente?... Si, si.. non ti ho chiesto come l'avete preso! Come sta? Bene. Mi raccomando più sarà terrorizzato più sarà utile ai nostri scopi!". Ha attaccato. Le sue strane parole mi ronzano in testa, di cosa ha parlato? Mentre ci rimurgino egli inizia di nuovo a camminare inoltrandosi nella grigia città, non devo perderlo di vista!
pkrcel
00lunedì 13 gennaio 2003 10:10
Come se niente fosse, il tizio in gicca e cravatta ritorna nella strada principale, nuovamente calmo e sorridente.

"Ecco una cosa che io non sarò mai in grado di fare..mascherare le mie emozioni. Forse è per queso che mi ritrovo a seguire un perfetto sconosciuto quando dovrei essere ovunque...ovunque ma non qui adesso"

Il simpaticone col cellulare sembra non accorgersi di me e continua per un buon quarto 'ora prima di fermarsi davanti ad una vetrina.

Un'insegna al neon recita "N.Y. Bar", ora però è spenta.

Il locale è gremito di persone, le voci si incrociano, si accavallano combattono tra di loro in una miriade di commenti sul tempo, il lavoro, le donne, gli uomini, il senso della vita...no beh, di questo non potrei essere sicuro, ma chi può dire che nessuno ci stia veramente pensando davanti al suo caffe'?

"Lui" stava cercando qualcuno, e l'ha trovato. Lei è lì a fare colazione, un bicchiere di succo d'arancia ed una pastafrolla;
E' bella, anche a quest'ora del mattino, l'ora che per me è la più odiosa.

Di certo lei non la pensa così, ed accoglie l'uomo con un bel sorriso ed un bacio.
I miei occhi per un attimo non vedono che lei....

MyZaEl
00martedì 14 gennaio 2003 16:03
A fatica riesco a trovare un posto. Dopo poco arriva una cameriera :"Cosa posso portarle?".
*Mmmh incominciamo bene, neanche buongiorno*. "Ehm, un bicchiere d'acqua, grazie". La cameriera mi guarda, si gira e se ne và. Mi sento ferito da quello sguardo sprezzante, come se mi avesse dato del pezzente. Ma ci sono abituato, e dopo un pò riprendo a guardare la ragazza che stà amabilmente chiaccherando con l'uomo ben vestito.

Sarà perchè è molto bella, sarà perchè la mia immaginazione è in pieno fermento, non mi accorgo che lei se nè accorta. Dopo un pò si china verso l'orecchio dell'uomo e gli dice qualcosa. *Cazzo! bella figura che hai fatto!*

L'uomo si alza con un sorriso, e viene verso di me. In quei pochi istanti, il terrore mi inchioda alla sedia, il mio cervello è come una pappetta per bambini, ho le gambe molli, il cuore batte all'impazzata.

* E mhò che gli dico?*........
Max Power
00martedì 14 gennaio 2003 16:49
"Scusi signore. Ha da accendere?" dice l'uomo che ora noto mi si è avvicinato con una sigaretta in mano. Mi ha chiesto da accendere... A questa richiesta il mio cuore rallenta. Che stupido che sono stato.. Alle volte le cose più ovvie sono anche quello che meno ci sia asp.. "Signore ha da accendere?" ripetè l'uomo. "Uh.. Si si.. mi scusi. Un attimo che cerco l'accendino..". Accendo la sigaretta. L'uomo tira una boccata , "Grazie" dice in maniera atona tornando al suo posto...

Ora che ci penso è da ieri che non ne fumo una. Questa faccenda mi ha preso. Di nuovo la fiamma accende una sigaretta, questa volta la mia. Torno alla coppia. L'atmosfera sembra si sia riscaldata.

Riesco a sentire chiramente le lamentele della ragazza: "ma come non ci sei domani sera?", "te lo avevo detto", "sei sempre il solito"... Ad un cero punto lei si alza e fugge via...
L'uomo seduta la tavolo dapprima simula dispiacere ma una volta uscita la ragazza leggo nel suo volto un certo.. divertimento. Quest'uomo non mi piace proprio.

"Signore!". Di nuovo il cuore a mille! "Signore.. ecco quello che aveva ordinato!". A stento ringrazio.. Devo avere i nervi a pezzi.. "e si lavi la faccia!". Già la pozzanghera di prima...

"...ogni atto di autorità di uomo a uomo che non derivi dall'assoluta necessità è tirannico..."

[Modificato da Max Power 14/01/2003 16.51]

Gornova
00martedì 14 gennaio 2003 17:00
Il mio sguardo fugge quello della cameriera mentre pago quello che le mie verdi tasche riescono a darmi.
Che cosa ci faccio qui? Non lo so. L'uomo che mi ha chiesto una sigaretta esce e anche io faccio lo stesso, ma vado nella direzione opposta: se voglio mangiare non devo forse lavorare?
Passo davanti alla solita banca, davanti alla quale passo ogni giorno, ogni stramaledetto giorno: la sigaretta é finita e sono all'ingresso della compagnia per cui lavoro.
Ricomincia a piovere, e per alcuni istanti sto lì, come un bambino, a pensare a quando ero alto un metro..
la mia faccia si sta lavando da sola, grazie al diluvio che si scatena su questa sporca città.
"Dai, entra! Che fai lì?"
Ha parlato ancora, ancora una volta, Joseph, uno dei miei compagni di ufficio, mi ha rivolto la sua odiosa attenzione..
pkrcel
00mercoledì 15 gennaio 2003 13:39
Non riesco a sopportarlo, se fa ancora il leccapiedi con il nostro capo lo strozzo!

"Ma che avevi? Lì imbambolato a guardare il cielo! Non ti sei ancora svelgiato per caso?"

Lo ignoro e, freddamente, estraggo il badge dal cappotto e lo passo nel lettore magnetico del tornello, un sonoro "BLEEP" mi avvisa che, anche per oggi, cominciano le mie otto ore di passione.

Arrivo davanti alla mia scrivania, accendo il PC ed intanto comincio a spogliarmi, ma quando rivolgo lo sguardo allo schermo, vedo solo la mia faccia riflettersi sullo sfondo nero.
Attendo pazientemente "tanto ho otto stramaledette ore, minuo più minuto meno che importa?"
Arriva anche il momento di controllare la posta elettronica, una routine odiosa che tutte le mattine si ripete uguale a se stessa....ma non oggi.

Oggi il cima alla lista dei nuovi messaggi c'è una novita: Becky Black è il mittente, "un nome falso, chi si può chiamare Rebecca Black? Il personaggio di un videogame, senza dubbio".
Il messaggio recita:
-Non ho potuto fare a meno di notarti questa mattina, con quel tuo sguardo fisso su di me. E dire che dopo due anni neanche ci siamo rivolti la parola una sola volta; anzi, ho avuto come l'impressione che tu non sapessi neanche che io ti conosco, almeno di vista.
Anche per la strada eri tutto assorto nei tuoi pensieri... ....pensieri che mi piacerebbe conoscere.
Se ti va vieni a trovarmi oggi alla pausa caffè, così ne possiamo parlare un po' ......sempre se ti ricordi dove trovarmi ;) -




Gornova
00venerdì 17 gennaio 2003 11:55
Sono euforico.
L'agonia di alzarsi, prepararsi e muoversi da casa per stare rintanati in questo stupido ufficio é scomparsa.
Sono euforico.
I minuti passano e incomincio a lavorare pensando e ripensando a lei, a cosa posso dirgli durante la pausa caffè.
Io ci voglio veramente andare? Voglio vederla? O come al solito era un istinto lontano, un sogno, l'e-mail, quello che é successo la mattina?
Io so chi é lei?
KATOBLEPA
00martedì 21 gennaio 2003 11:52
La mia mente lavora.
Non le pare vero di avere qualcosa di nuovo a cui pensare, qualcosa di strano... di misterioso: come diavolo ha fatto a trovare il mio indirizzo e-mail?!
Chi se ne frega, non è questo il problema adesso. Devo assolutamente ricordare come e quando l'ho conosciuta, dove ci siamo visti prima d'ora.
Passo in veloce rassegna gli avvenimenti particolari degli ultimi due mesi.
Poi degli ultimi 5, 6, un anno... è tutto maledettamente uguale.
Mi accorgo che negli ultimi 2 anni non ho fatto altro che vegetare... trascinare la mia vita, sforzarmi di trovare la forza per andare avanti. Senza uno scopo.
E i miei prossimi due anni faranno ancora più schifo di quelli appena trascorsi...

Clicco sul bottone sbagliato, e quel cazzo di sistema operativo si blocca, tanto per cambiare. Bestemmio.
Ma almeno questo mi ha fatto tornare alla realtà.
Mentre il logo colorato mi prega di attendere qualche minuto per il riavvio, finalmente ricordo chi è la misteriosa ragazza:

[Modificato da KATOBLEPA 21/01/2003 11.54]

Gornova
00venerdì 24 gennaio 2003 12:18
Il suo nome mi suona strano, come se sapessi che non é il suo.
Laura.
Un bel nome, certo, ma in qualche modo sento di associarlo a qualcos'altro, qualcosa che non riesco a capire o a comprendere...
Il computer mi vomita addosso tutta la quantità inumana di lavoro che devo ancora portare avanti, nonostante lavori ogni giorno come un pazzo, in ufficio di pazzi, in un palazzo di pazzi. Perché lavoro così tanto?
Che cosa mi interessa di quelle cifre che mi passano davanti, di quei problemi di un paese lontano, che non mi interessano?
In fondo é solo il mio lavoro, ma mi accorgo che oltre ad esso non ho altro.
Laura.
La pausa caffè, certo! Dopo l'abolizione dei sindacati, é l'unica cosa che é restata di diritto a noi lavoratori...
pkrcel
00mercoledì 29 gennaio 2003 12:59
Mi alzo e ci ripenso, Laura......

...è il nome id quella ragazza conosciuta in chat un po' di tempo fa...uno dei miei soliti sogni, le avevo pure spedito una mia foto via E-mail, senza poi più sentirla.

Ed oggi ecco, dopo quasi un anno mi arriva un suo messaggio, firmato con il suo nickname. Allora lavora qui!

Il pensiero mi risveglia come da un torpore, ed arrivato alla macchinetta del caffè la vedo; il suo viso non mi è nuovo, ma com'è possibile? Dove l'ho vista?

Poi finalmente il mio cervello riprende a funzionare come quello di una persona ancora in vita e le immagini di ricordi recenti ritornano alla luce, e lei che ho visto questa mattina, e così da vicino è ancora più bella.....

...mentre sono lì a bocca spalancata lei mi saluta...
KATOBLEPA
00giovedì 30 gennaio 2003 22:57
... e mi passa accanto per poi proseguire per il corridoio.
Più che un saluto era una provocazione. Quel sorrisetto e la mano che dolcemente mi fa un cenno... sono cotto...
Rimango per qualche secondo a pensare, senza neanche voltarmi e con la faccia più idiota di un bambino alle prese con il suo primo innamoramento. Cerco di rimettere a fuoco il mio sguardo perso nel vuoto: una figura si delinea dall'altra parte della stanza; è quel deficiente di Joseph che sta prendendo un caffè alla macchinetta automatica. Si gira con la faccia soddisfatta e mi nota: "Guarda che è giorno da 5 ore, sveglia!!"
E ridendo di me anche lui mi passa accanto e imbocca lo stesso corridoio di Laura.
Questo spiacevole incontro mi ha riportato alla realtà, così decido di seguirlo... o forse voglio seguire LEI?
Beh, poco importa, la strada è quella.
Giro l'angolo e nell'altra stanza è in corso una fantastica scenetta: Joseph sta facendo l'idiota con Laura!!

Questa è la volta che lo disintegro...

[Modificato da KATOBLEPA 30/01/2003 22.57]

Gornova
00venerdì 31 gennaio 2003 00:00
La rabbia cresce in me, e mi sento talmente vivo che non mi sembra nemmeno vero.
Tutto quello che succede dopo é come un incubo che sono obbligato a vedere: le parole grosse che volano contro Joseph, lo sguardo esterefatto di Laura, i pugni di Joseph e la mia risposta rabbiosa.
Poi Joseph che sfonda il vetro e precipita giù dal palazzo: i suoi occhi, i suoi occhi sorpresi che IO potessi essere un semplice pericolo.
"Ora sono sveglio, ora sono sveglio"

Lilithx77x
00sabato 1 febbraio 2003 03:09
Il cuore mi batte così forte da sembrare prossimo a squarciarmi il petto...ansimo...le labbra serrate...immobile...con la coda dell'occhio guardo Laura addossata alla parete, con le mani a coprire la bocca come per impedirsi di urlare, ma nei suoi occhi non vedo paura...
Intorno a me tutto sembra svolgersi al rallentatore, qualcuno ha sentito lo schianto del corpo contro il vetro, sento le urla dei passanti che hanno lo hanno potuto vedere precipitare nel vuoto...presto saranno qui...
Laura si avvicina, mi afferra una mano "Presto-mi dice-corri!" e inizia a trascinarmi verso l'uscita di sicurezza e da lì giù per le scale, senza fermarsi, senza guardarsi indietro, la mia mano stretta nella sua...
Il pensiero di opporre resistenza non mi ha neanche sfiorato, le sto dietro, correndo, mentre ripenso alle notti passate a raccontare i miei sogni allo schermo di un computer dietro cui immaginavo il suo viso...Non avevo mai pensato di poterla incontrare, sembra tutto così diverso, così irreale...irreale, già, ma paradossalmente questa è la realtà...
pkrcel
00lunedì 3 febbraio 2003 09:04
Uno strano calore pervade il moi corpo, mi muovo trascinato da Laura snz apiù accorgermi dello spazio che atraverso, un turbine di colori mi balugina negli occhi....

....passa un'eternità nella quale rimango sospeso in questo tunnel spazio-temporale nella mia mente quando la voce di Laura mi riporta alla realtà:

"Hei, HEI!!, ma che ti succede? Sbrigati o ci saranno addosso....non posso essere sicura che nessuno abbia capito che stavamo fuggendo...andiamo ti porto a casa mia, lì dovremmo essere al sicuro..."

Gli occhi si abituano alla penombra nella quale sono capitato...è un vicolo schiacciato tra due mostruosi palazzi di decine di piani, le sirene dei mezzi di soccorso lo riempiono di acuti echi distorti, e Laura si sta già incamminando...
Gornova
00mercoledì 5 febbraio 2003 17:25
Il tragitto fino a casa sua é corto, troppo corto.
E' come un sogno.
Joseph che vola giù, io che rimango lì come uno stupido, Laura che mi aiuta.
Perché lo fa? Che cosa vuole da me?
Sa chi sono, ma io non so nulla di lei, a parte il fatto che ha una splendida casa vicino al nostro ufficio (buffo, penso ancora di tornare al lavoro lì!), arredata con gusto femminile.
Non un caos come la mia di casa.
Incredibilmente é come se desiderassi con tutto me stesso di chiudere il mondo, l'universo fuori dalla casa di Laura, ma non posso, già, non posso..
lark
00giovedì 6 febbraio 2003 11:21
Un turbinio di idee, paure e ricordi mi coglie alla sprovvista.
Ho un attimo di mancamento e mi appoggio inconsciamente al bracciolo della poltrona, sedendomi.
Sprofondo nella morbida pelle come tra le calde braccia di una madre e presto cedo alla stanchezza.

Vaghe idee mi attraversano la mente, il volto di Laura, uno sordo rumore di vetri spezzati, un urlo e poi il nulla... Tutto è buio attorno a me e un'inquietante sensazione di solitudine e tristezza mi riempe il cuore.

Il sudore mi riga la fronte e la scocciante sensazione della maglietta che si appiccica alla pelle pervade le mie membra.
E' stato tutto un terribile incubo o era la dura realtà?
Mi sveglio...
pkrcel
00martedì 11 febbraio 2003 13:07
"Mi sembri sconvolto... ...non me lo sarei aspettato."

Chi è?
Ah sì Laura...
...metto a fuoco il suo viso, è lì vicino a me, seduta sul bracciolo, molto vicina, pericolosamente vicina a me.

"Che intendi? Anche io non pensavo di poter fare qualcosa dle genere, certo J era uno stronzo patetico e arrogante, ma mai avrei voluto veramente ucciderlo.."

"SMETTILA DI DIRE STRONZATE!"

"Cosa?"

"Ho detto PIANTALA! Io volevo che tu lo uccidessi, sapevo che sarebbe successo e speravo che fosse oggi, proprio oggi..." - il suo volto diventa ancora più attraente mentre un sorriso malvagio e sodisfatto prende forma sulle sue labbra - "..solo non mi aspettavo che la cosa ti sconvolgesse tanto."

E dicendo questo si avvicin ancora di più, sedendomisi in braccio, il suo viso a pochi centimentri dal mio, le sue braccia intorno al collo, il suo profumo che mi inonda di sensazioni inebrianti, i suoi ochci che mi fissano mentre il cuore accelera fino a scoppiare ed un velo rosso sangue appanna la mia vista...

" e adesso dimmi come ti senti veramente..."

"Io...."
Gornova
00lunedì 17 febbraio 2003 20:05
"Io.. io mi sento VIVO!"
Scatto in piedi, e Laura finisce sul pavimento, ma non é arrabbiata: sembra essere deliziata da questo mio scatto improvviso.
"Si, mi sento vivo! E' così.. é come se mi svegliassi da un sogno.. ma tu come facevi a saperlo, Laura?"
La osservo, mentre si rialza, si ricompone, mi sorride ed inizia a parlarmi...
pkrcel
00martedì 18 febbraio 2003 16:24
"Oltre e più oltre" dice.

Ovviamente all'affermazione di Laura rimango allibito, e dal suo sorriso divertito deduco che la mia faccia deve essere molto simile al concetto che lei ha di 'idiota'....

"Io probabilmente non posso spiegarti tutto, anzi probabilmente non riuscirei a spiegarti alcunchè, perchè non ho le tue doti...
...ma conosco chi ti può chiarire tutto, ti piacerebbe incontrarlo?"

Leggermente contrariato mi avvicino e le dico "adesso mi sembra che tu stia esagerando, mi sembra di essere un burattino nelle tue mani e...."

"..e quella inebriante eccitazione di poco fa ti sta abbandonando vero? Stai tornando ad essere il solito zombi, incatenato alla realtà che non riesce nenche a vedere."

Le sue parole suonano vere, l'adrenalina di prima mi abbandona velocemente e sento di essere sopraffato dalla sua forte personalità, cosa che a me è sempre mancata.

Mi sento uno straccio, eppure la vedo guardarmi con quei suoi occhi smeraldo, occhi che tradiscono un filo di meraviglia e forse...forse anche di ammirazione.

Ma perchè?

Perchè un insulso inetto come me dovreebe suscitarle tali emozioni?

"Io voglio capire" le dico.

Lei mi ripropone quel suo sorriso malizioso e mi si avvicina con la stessa grinta con la quale in precedenza mi ha cavato d'impiccio...

"ottimo" mi dice, mentre mi afferra per il bavero ed avvicina il suo viso al mio.
Con un sussurro di voce riesco a biascicare un patetico "Laura, io..."
"zitto, più tardi incontreremo il nostro mentore. Ora ciò che voglio è attraversare la mia porta verde, e tu mi accompagnerai"
Travolto dalla sua determinazione e stordito da quelle strane parole mi abbandono a me stesso; sento il cuore accelerare, quasi scoppiare mentre sento le sue labbra contro le mie, e la sua passione mi travolge fino a farci cadere di nuovo sulla poltrona.

Mentre le parole di Laura mi risuonano nella testa, sento di nuovo di essere vivo, e ripreso quel vigore mai conosciuto la stringo in un abbraccio, restituendole la sua stessa passione.
Gornova
00martedì 18 febbraio 2003 19:35
Le sue parole sono il nero più assoluto: "attraversare la mia porta verde" che cosa mi vuol dire?
Le emozioni sono contrastanti, mentre i nostri corpi si stringono un abbraccio d'amore: uccidere vuole dire farmi amare da Laura?
Mi fermo, la guardo, il suo sorriso é stupendo, certo, ma non posso continuare così.
La vita di prima, la mia vera vita, mi dico, é lì, ferma e sicura: l'ho distrutta, é vero, ma posso sempre tornare indietro.. pagare il mio debito e tornare me stesso.
Perché tutto questo é successo oggi? Perché ho spinto Joseph.. lui.. lui se lo meritava davvero.. io non..
Una nuova vita é però davanti a me: Laura, la donna dei miei sogni, un insieme di caratteri su uno schermo un tempo, ed ora reale, sotto le MIE mani.
La confusione é grande, mentre mi addormento tra le sue braccia, calde come l'abbraccio del sole il mattino.
Quello che succede dopo, l'irruzione della polizia in tenuta da guerra, Laura che estrae la pistola da sotto il letto, Laura che spara, noi che scappiamo alla pulizia, é solo un incubo della mia mente?
Ma allora perché il sorriso compiaciuto di Laura mi colpisce peggio di un pugno, mentre mi trascina per la mano sinistra nelle strade, ed io..
io..
scopro che nella mano destra sono IO ad avere la pistola in pugno?
pkrcel
00lunedì 24 febbraio 2003 14:44
Ho ucciso... ...uccido ancora... ...uccidendo divento vivo.

Chi sono io in realtà? Non ho mai tenuto in mano una pistola prima d'ora, eppure attraverso il rosso che mi vela gli occhi, scorgo le sagome dei poliziotti cadere praticamente ad ogni mio colpo...perdo il conto...quanto sangue ho versato?

Riprendo il controllo, e la mia parte razionale mi dice che non posso tornare indietro; Laura mi ha portato alla macchina e mi intima di salire - "C'è un fucile mitragliatore sotto il sedile del passegero, prendilo. A guidare ci penso io."

Imbraccio il fucile, lo armo, ne saggio il bilanciamento.
Usciamo sfondando il blocco della polizia fuori casa, evidentmente sorpresa: certo non si aspettavano l'uscita di una macchina da guerra come il sottoscritto...paro i primi colpi a ripetizione e valuto la deviazione dei proiettili, questo mi aiuta a correggere la seconda scarica che falcidia la prima linea degli agenti....il tocco finale lo dà Laura spremendo a tutto gas e lasciando le tree volanti sul posto.

"Troppo scompiglio per seguirci" penso.

"Sei riuscito proprio bene" dice Laura..io sto zitto, non ho più niente da dire, voglio solo sapere, sperando di capire.

"Ormai dobbiamo stringere i tempi, ti porterò subito da lui..ma prima è necessario abbandonare la macchina e distruggerla"


Gornova
00mercoledì 26 febbraio 2003 20:09
"Distruggerla?"
Sorrido, il mio sorriso é carico della follia che é oramai dentro di me.
"Nessun problema, scendi, Laura!"
"Ma cosa vuoi fare?"
"SCENDI HO DETTO!!!"
Fermo la macchina, Laura scende evidentamente deliziata dal mio atteggiamento: davanti a me il fiume..
"100 m, 100 Km/h, ho tempo a sufficenza"
Mi lancio nella corsa folle, sento la macchina sotto di me, divento tutt'uno con lei, mentre cambio le marce una dopo l'altra, mentre il motore si esalta sotto le mie mani, e pochi metri prima della fine, mi lancio fuori dalla macchina, mentre finisce a picco nel fiume..
Rimbalzo, mi rigiro, ma subito sono di nuovo in piedi, e la prima cosa che faccio quando la vedo é baciarla come ho sempre voluto.
"Ora é mia, ora é TUTTO MIO!", penso esultante dentro di me, mentre la seguo nella notte
pkrcel
00martedì 11 marzo 2003 10:33
Passa qualche minuto in cui mi ritrovo a seguirla, esaltato ma confuso. L'adrenlina nelle mie vene è sempre meno e la razionalità ridiventa padrona dei miei pensieri.

Un senso di euforia repressa mi pervade, vorrei esultare ma so che non avrei un reale motivo per farlo.

Ho ucciso delle persone oggi, troppe per pensare ad uno sbaglio, troppo lucido per pensare di essere un folle.... ma allora che cosa sono?

La notte artificiale dei vicoli buii di questa città lascia il posto alle tenebre di un cielo in cui le prime stelle della sera fanno capolino, quando finalmente siamo di nuovo all'aperto.

"Ci siamo quasi, dobbiamo solo attraversare Hyde Park..." mi dice Laura con un sorriso enigmatico.

Io non ripsondo e penso che quel sorirso significa GUAI.

Infatti alle dieci di sera Hyde Park non è posto per passeggiare, specialmente per le donne....
...una banda di boosters di fa subito sentire...facce tatuate o scheggiate di metallo lanciano minacce e pesanti apprezzamenti nei confronti di Laura...i miei occhi ancora una volta si velano di rosso....


Fabiuzzz
00martedì 11 marzo 2003 15:25
Rispondo all'insulto. Risate.
Il piu' stupido del gruppo mi s'avvicina e apre la fogna che si ritrova tra le orecchie.
"Ehi, il ragazzo vuole fare l'eroe, eh?"
Un'occhiata a Laura. All'improvviso mi rendo conto della sua espressione annoiata, in questo rischioso battibecco. Come se, dopotutto, non la riguardasse realmente.
Mi sono distratto, grosso errore. La prima coltellata mi coglie di sorpresa, ma il colpo e' stato inferto piu' per spaventare: una linea rossa si allarga di traverso la mia camicia, ferita superficiale.
Guardo verso il cretino col coltello in mano.
30 secondi dopo e' ancora a terra che tenta di capire come sia finito nel cespuglio di pugni.
Il coltello che impugnava spunta con uno strano angolo dalla fronte del teppista piu' lontano. Non c'e' niente come una minaccia di morte improvvisa per spaventare dei cretini.
E cosi' siamo di nuovo soli, io e Laura. Ah no, mi sono sbagliato: il teppista che mi ha attaccato per primo tenta di rialzarsi continuando a sputare insulti nella nostra direzione. Ma stavolta ha esagerato. Gli afferro il braccio e glielo torco verso l'alto. Appoggio il ginocchio sulla spalla, e la clavicola va in pezzi. Urla per il dolore, sviene in un rantolo.
Bene, come dicevo, siamo di nuovo soli. Io e Laura.
Annoiata? Indifferente? Che significa? Forse e' un pelo tardi per domandarselo? Qual'e' il suo vero scopo in tutto questo?
Strano, ho la netta sensazione che mi stia mettendo alla prova, e che allo stesso tempo sia convinta dell'inutilita' della cosa. Teme forse che non saro' all'altezza?
Proseguiamo in silenzio per un poco, poi mi decido a parlarle. All'improvviso non mi fido piu' ciecamente di lei, e forse traspare dalle mie parole , poiche' risponde bruscamente.
"Che vuoi?"
"Sai, mi stavo domandando..."
"Quel che sta succedendo ti ha reso confuso?"
"Beh si', ma..."
Non mi ascolta, ovviamente: "Non domandarmi nulla per il momento, poi ti spieghero' "
Sara', ma il tono con cui l'ha detto non mi convince minimamente, in seguito non avro' piu' bisogno di spiegazioni, o non saro' piu' in grado di ascoltarle?
"E' inutile che ti tormenti"
Mi precede e ci inoltriamo nel parco.

[Modificato da Fabiuzzz 11/03/2003 15.38]

MyZaEl
00martedì 11 marzo 2003 16:33
Mi precede e ci inoltriamo nel parco.... sembra tutto tranquillo. Ci incamminiamo nel buio, ma Laura sembra conoscere perfettamente la strada. Arriviamo all'inizio degli alberi, querce secolari che ci circondano e si stendono fitte lungo il nostro percorso. Seguiamo un sentiero, ed ho la strana sensazione di lasciarmi tutto alle spalle, di essere in un'altro luogo.
Arriviamo in uno spiazzo ove sorge una piccola casa. Ma più mi avvicino alla costruzione più sembra che sia un tempio.
IMPOSSIBILE! Già altre volte ho frequentato questo parco, ma sono sicuro che non ci fosse nessuna costruzione all'interno del parco.
Laura si posiziona davanti alla porta, e dopo poco questa si apre da solo. Guardo la facciata, ma non ci sono punti di riferimento, nessuna statua, eppure mi dà la sensazione di un luogo di culto.
Oltrepassata la porta si apre un corridoio più nero della notte.
Continuo a seguire Laura, ormai la mia volontà è soggiogata.Mi sembra di scendere. Dopo poco vediamo una luce in lontananza , dritta davanti a noi. Entriamo in una stanza illuminata da un fuoco nel camino. L'aria è calda, con uno strano odore.
Una figura è seduta su una poltrona dallo schienale altissimo.A prima vista sembra un'uomo sulla quarantina , di statura normale, ma non riesco a vederne il viso.
Laura fà un'inchino e và via lasciandomi in piedi davanti allo sconosciuto.

"Benvenuto"

Questa voce. Sembra l'eco del tempo.Improvvisamente non riesco a parlare. L'uomo distende le mani, quasi ad incoraggiarmi.

"Non volevi parlare? Non volevi sapere?"

La mia gola arde, il sudore scende copiosamente. Un terrore istintivo si impadronisce di me.

"Eppure mi sembrava che volessi delle spiegazioni. E' buffo, quasi sempre è così. Dopo aver mosso i primi passi, ogni umano sente la necessità di chiarimenti, vuole trovare delle risposte, sente il bisogno che qualcuno più grande di lui lo ascolti. E' una caratteristica che mi ha sempre divertito. Aaah in effetti, sono sempre entusiasta di assaporare questo momento. Eppure basterebbe guardare dentro di sè per avere tutte le risposte, ma gli umani raramente lo fanno. Ma non ti preoccupare, ci sono Io, per darti una mano, per farti comprendere."

Mi sento debole, spossato, la sete arde dentro di me, quell'odore pestifero ha intontito il mio cervello. Eppure, a grande fatica, con una paura atavica che mi paralizza riesco ad aprire bocca, per chiedere qualcosa che già sò. Se potessi vedermi negli occhi , scorgerei solo la disperazione che un dannato ha davanti a sè.

"chi sei tu?"

bwhahahahhaha una risata profonda, soddisfatta e malvagia.

"Ma come, non lo hai ancora capito?"

Si protende verso di me, il fuoco illumina il suo viso, un viso normale, con il pizzetto. Ma questi dettagli sparisco quando il mio sguardo si fissa sui SUOI occhi. * Gli occhi di un dio* penso istintivamente.

"Ho molti nomi, ma voi umani mi conoscete in un'unico modo"

Si alza in piedi...

"Io sono CTHULHU".....

"Vi sono molte potenze al mondo, buone e malvagie, alcune sono più forti di me; altre non le ho ancora incontrate , ma l'ora sta per giungere"

[Modificato da MyZaEl 11/03/2003 16.36]

[Modificato da MyZaEl 11/03/2003 22.58]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com