Racconti brevi

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albert314
00sabato 6 aprile 2019 11:49
Caso mai, caos proprio mai calmo.

Questa primavera ho portato le mani con le unghie-amarene ad un'amorosa s-conclusione. Non tocco quasi più donne da una vita, amara-fatidica realtà; meglio stare un po' lontani, non contagiandoci a vicenda come accadeva d'altronde ai tempi del Boccaccio. Ormai ho settant'anni, d'altronde l'ha detto anche Verdone un po' sommessamente: "C'è un tempo per ogni cosa"--, io però in quegli anni là, se non mi fossi fermato 'appena' in tempo, mi sarei beccato certamente l'Aids anziché un'epatite cronica da curarsi con cortisonici vari. - Cmq ora è tutto inutile eccetto gli antichi rimedi...ho avuto diverse visioni su 'La Morte', per es. pari ad un sonno d'egual misura presso il Sommo Giudice - ad un palmo di mano o di terra - la Emme si raffigura tranquillamente appollaiata. Pari al sommo dei Carpazi (ma in fondo, anche sul Monte Rosa) navighiamo su navicelle spazio-temporali come ben strani Noè, nocchieri insomma su strani apparecchi volanti che non fanno rumore e si spostano all'occorrenza con stupefacente velocità. Quaggiù invece il troglodita uomo-medio ha ancora il mito della velocità (apparente). Eccomi lassù al 'top' nicciano anche per sfuggire alla densa bruma bestialmente invischiante - sto quindi verso il culmine delle montagne. - Poi, per sfuggire un pizzico alla Noia che mi attanaglia, ho visto recentemente fino alla fine due film che m'hanno interessato davvero: "Bernard&Doris - Complici amici" (2007) con Susan Sarandon e Ralph Fiennes, "Le due vie del destino" (2013) con Colin Firth e Nicole Kidman. (Però anche se a distanza di poco tempo non ricordo più nulla o quasi, nei nostri cervelletti folli-'ciànquilli' dove permangono un mucchio di cianfrusaglie, nei corridoi della mente ecco magazzini di 'rutamatt' e sfasciacarrozze, l'è minga tucia 'na purcheria pesante ossia Non pensante...). - Il pensiero ha come un'obbligo di veleggiare comunque o naufragare a cuor leggero-eticamente nonostante tutto lo scom-piscio interno e d'attorno...lo pensava anche un Leopardi di c.a. duemila anni or-sono: Lucrezio Caro, non per sadismo ma per comprendere 'fortunosamente' di quali mali tu puoi essere privo, soprattutto se non ti lasci stressare dal panico generale.


Che lo spirito di Rimb. avesse scelto infine il corpo di un vecchio di settant'anni, tanto per far 'vedere' ossia nel tentativo di di-mostrare che ancor 'lui' poteva…Beh, non fa niente; quella scema del Mugello invece che a Rimb pensava 'ancora' ai REM (l'invasata sosteneva che un suo perduto amante assomigliava a uno di quel gruppo, mentr'io riflettevo "madonna mia, ma chi s'en futtìa!"); il grave problema invece sarebbe: Quel che rimane dell'arte oggi, però mi dicono che va subito lontano (mediante tecnologia e web), ma mi agh credi propi mia... il problema dell'oggi è che c'è troppa gente che fa un'arte del menga! E qui rientra in gioco ossia in ballo, sempre il problema della pseudo-velocità, che fa appunto sballare invano un mucchio di cervellini di sicuro non tanto sopraffini…


Di sera, di notte leggo ma però con tutta calma le poesie di Gregory Corso, son poesie piene di fantasie e con spunti grotteschi, spesso molto difficili da sviscerare o decifrare - di questo beat per antonomasia, poi dimentico Quasi tutto.
albert314
00sabato 6 aprile 2019 19:51
vita d'un tale albert giulin):
Un secolo fa il tedesco George poteva dire: il poeta domina dall'alto.OK. Oggi invece un poeta può dominare dal basso...ma poi, oramai, cosa vuoi dominare? Lui ha le pezze nel culo… E d'altra parte i cosiddetti poteri forti sono ben altri… Non ci sono più da un pezzo né decadenti imperi asburgici né ultra-decadenti imperi romani. Personalmente faccio cmq gran fatica a 'governare' anche solo i miei fragili nervi. - L'urlo o l'urto del tempo, secondo il romano-veneto antico Lucrezio Caro, significa lo scorrere verso infinite età, quasi direi ora passando quantisticamente da una dimensione all'altra. Non v'è nulla di più veloce del pensiero, purché vi sia!un pensiero in qualche misura originale, il pensiero viaggia addirittura più veloce della luce; e la tenebra? Non è forse un sentimento, ossia pure uno spirito in viaggio? La mia piccola astronave viaggia con pura energia, genuina, attraverso una forma tutta sua di trans-polarizzazione. Corpi azzurrissimi vagheranno...cantando leggera la vera umanità.
albert314
00martedì 9 aprile 2019 19:57
vitaccia di..
ho scoperto attraverso easy-jet la talentuosa cantante di Dreams, Cat Power..(meglio se subtitulado) - - Però allo stesso tempo lei appare monotona e sofisticatella in molte altre canzoni: e mi fa un po' cagare..un po' come fece a suo tempo un'altra cantante indubbiamente brava come Sade ma che non ho mai sopportato perché se la tirano e stiràcchiano.. Bé, io sono un po' come Céline (non la cantante ma l'ultranomalo scrittore). Bukowski pensava che Céline fosse il miglior scrittore del mondo; Allen Ginsberg e Burroughs quando andarono insieme a Parigi a trovare Céline, perché lo ammiravano molto come creatore d'una scrittura tutta sua, dissero che viveva nella sua casa come un particolare tipo di barbone, indossando specie nell'inverno francese - dei maglioni logori uno sopra l'altro, bevendo grandi tazze di tè che gli preparava la sempre fedele moglie. Aveva un gatto molto grosso a cui era affezionatissimo, un gattone diventato famoso, che poi morì dopo diverse operazioni; ma durante la guerra tra l'andirivieni degli occupanti tedeschi, i tentativi dei fuggitivi eccetera, gli piacevano soprattutto i wurstel - ma i soldati si mangiavano tutti i wurstel e lasciavano al gattone solo le rape e qualche pezzo di carote.
albert314
00mercoledì 10 aprile 2019 14:34
il caso HQ
Spesso gli scrittori d'ambo i sessi che non sanno scrivere si dedicano come donnette petulanti a tentativi di poesie..., ma la poesia non dovrebbe essere formata da convenzionali valori medio-buonisti come d'altronde han sempre fatto troppe logore canzonette... Preferisco piuttosto i rutti, i conati di vomito o peggio evado negli umori escrementizi…(scherzo) - Cmq a presunti scrittori di pseudo-versi o consimili, preferisco alcuni rari giovani autori 'very-professional' di romanzi - già scritti un po' come vere e proprie sceneggiature - i più talentuosi ed anche furbetti o fortunati dei quali vengono poi 'traslati' sia in multilingue che ritenuti idonei per varie serie-tv e film… Tipo, ecco il geniale svizzero premiato per "La verità sul caso Harry Quebert"(2012) da cui recentemente J.J. Annaud, il regista del "Nome della rosa" ha tratto per l'appunto 10 puntate per la tv; me le sto godendo su Sky: c'è per es. la quindicenne Nola teneramente graziosa e raffinata dalla doppia o tripla personalità, che dimostra più anni e maturità intellettuale dei suoi presunti anagrafici, infatti è interpretata da una specie di modella sensuale-ventenne americana nelle cui vene scorre non certo invano sangue vikingo; non svelerò ovviamente chi è stato il suo vero killer, nel lontanissimo 1975, sebbene il racconto poi si snodi 33 anni dopo, nel 2008 - dopo che il suo cadavere viene ritrovato nel giardino della villa sull'oceano, esattamente nel New-Hampshire, appartenuta al protagonista-scrittore Harry - interpretato da un'-affascinante Dempsey in piena forma, invecchiato a dovere. Ma cmq la trama appare così intricata, specie nel libro, che è meglio lasciar perdere di cercare una qualche spiegazione 'logica', dato che tra l'altro si sente sempre dire che la realtà (ma anche l'immaginazione appositamente intricata et morbosetta degli autori) supera ogni fantasia. D'altronde, quando quel piccolo 'mostro' era ancora viva con la parte migliore di se stessa, presumibilmente innamorata di Dempsey, mentre se ne stava andando con la sua valigia, richiesta da lui con un "Dove stai andando?", risponde serafica: "Ho letto su una rivista che una donna deve mantenere una certa dose di mistero.". Ovviamente le prime puntate mi hanno iinteressato di più delle successive, ossia preferisco quelle in cui la ragazza era ancora viva. Poi la trama diventa via-via (forse) un po' troppo caotica e sembra quasi, seguendola, di 'doverci' arrampicare un po' sui vetri...
albert314
00giovedì 11 aprile 2019 16:37
i boschi
La vita era ovunque nei boschi, fin dai primordi ecc. Ora invece i boschi li fanno crescere verticali lungo certi grattacieli… Non ho nessun attaccamento alla non-vita che ci viene propinata oggigiorno, e spero sempre in qualche 'invasione aliena' che riporti sulla terra il Cristo e i santi d'ogni vera religione, magari a bordo d'una qualche astronave, mi piace fantasticare come un visionario perché non ho nessuna fiducia nel mondo attuale, in come è strutturato-globalizzato-impacchettato, e provo sempre ad immaginare che da qui a un po' possano finalmente cambiare i giochi di potere così come i poteri magici di tanti giochi… Se non immaginassi un mondo diverso da questo che sta agonizzando ormai da una trentina d'anni, mi sarei già suicidato un mucchio di volte, una delle quali (impiccagioni) mi riporta ineluttabilmente allo chef americano ed internazionale viaggiatore, ex-tossico Bourdain, che era anche un bell'uomo assai raffinato. Poi guardo per caso 'Blade runner 2049' di Denis Villeneuve e capto un quid: "L'agente K scopre un segreto che può gettare il mondo nel caos". Frasi più o meno divertenti: "Bel druidone, non sorridi mai?", "Acqua detossificata al 99/100", "Silenzio! Devo SINCRONIZZARMI(con la prostituta)", "Non mi serve un cavallo VERO", "Cosa vuoi? Permessi per l'extramondo?", "Paura della Grande Svolta?", "Fai quello che devi fare!"(ed infatti K o non so più chi, uccide Madame), Harrison Ford: "Molte sono le notti in cui ho sognato del formaggio!", "Tutta la città era notevole, una volta!", "Morire è la cosa più umana che possiamo fare", "Ce la facciamo? Siamo in troppi! Torniamo indietro…" - - - Tra l'altro penso sempre a com'erano liberi coi loro sogni, vizi, poesie e musiche, tipi come Bukowski o Jim Morrison...io? non sarò mai libero come sono riusciti ad esserlo loro, al modo loro; ora siamo quasi tutti psichicamente massacrati, e controllati costantemente, ossessivamente, in un modo o nell'altro oggidì, e quindi non vedo proprio via d'uscita...Scusate, usciamo da questo assurdo-post, visto che non ci troviamo affatto in un buco nero.
albert314
00giovedì 11 aprile 2019 17:21
ereditare
Ho ereditato il mondo fiabesco dell'infanzia, però con 'varianti' ossia con punte di nordico veleno alla Roald Dahl(1916-19909)conosciuto soprattutto per i suoi racconti per l'infanzia, nato in Galles come Dylan Thomas, da genitori norvegesi, sue raccolte di poesie: "Versi perversi"(Revolting Rhimes), "Sporche bestie"(Dyrty Beasts)… No, non lascerò… Insomma Non lasciare che calpestino il tuo virgulto terreno, cancellando la tua virgola nel cosmo.
albert314
00sabato 13 aprile 2019 21:18
canti di alberto
stiamo sopravvivendo in 'questo mondo' ossia - ripeto a josa - un mondo più che altro impacchettato, 'controllato' ed inquinato a oltranza, la terra geme con urla disperate che però pochi sentono e avvertono (sempre in pochi) il suo cuore devastato, e la Natura non ne può più degli uomini&donne. Tuttavia,

voglio arrivare - disse il mio amico di Spoleto - all'età attuale di Michel Piccoli (94 anni). No, risposi, a me basterebbe l'età di Michael Caine (86).Sto talmente male o maluccio da tutto il giorno che non riesco neanche a bere vino, avrei bisogno di qualcosa di più forte. Se metti Dante in mano a un troglodita - si chiedeva De Sica-padre,naturalmente - sarebbe come...e passò la battuta ad un dialogo nel migliore episodio (del buon film).
albert314
00domenica 14 aprile 2019 13:02
come odio
come odio - proruppe il mio amico spoletino - la superficialità e la pacchianeria di fb, fa bene la mia ex-moglie che non vi 'partecipa' quasi-mai, lei pensa infatti: "Come si fa a interagire con certa gente grossolana? Soprattutto mentalmente burina!" - Contavano due 'cose' dette priorità per P. (mentre per il frustrato prof pollini non si doveva parlare di 'cose'): la qualità dell'affetto ed almeno un certo livello culturale. Non la parvenza dei profumini (SONO DAVVERO RARI i profumi un po' decenti, non sanno farli bene - soggiunge K. - e poi sono troppo costosi: Basta col parentame arraffone, e basta con quelli che vogliono far soldi sulle spalle di...
albert314
00martedì 16 aprile 2019 11:34
8
Il riassunto della mia vita trasmette anche tanti ‘scrittori personalizzàti’ che tuttavia possono ‘variare’ inter-scambiabili… NON vengono semmai esclusi gli svariàti s-fondi divulgativi, che spesso smorzano comunque qualsivoglia riferimento discreto… I miei alter-ego delle stagionali s/vendite dei molteplici 'io'? forse Inconsistenti, per l'appunto; di più: i più differenti ego-Sé non si preoccupano dei multipli ‘gulp! url&drive’ sull’intuizione di apprendimenti&sussistenza; scegliere perciò qualcosa di nuovo? Per espropriare l'aspetto della nostra battagliera-fiera in fìeri ovvero in sintesi di attesa-esistenziale, che sembrava spargere ancora semi-ulteriori nell'asciugamano nonostante prostata, aùgh!; l’indurimento dell'inguine, poi delle arterie fino ad>>impertinenza… Ho soggiornato dunque per 'noi stessi' in un mucchio-selvaggio di ‘altrove’ conferendo valige d’illustrazione, tese attraverso variegàte stazioni ossia valanghe di frustrazioni collettive, come se fosse tutto un via-vai di muràles confezionati proprio niente male per la verità sincera, in sintesi oppur anche di fiction... Valutare quindi ora: se prendere nuovamente sul groppòne la sfida di certi gruppi ai quali magari un tempo ti sentivi perfino a 'tuo agio', proprio te malsicuro-incespicante sulle uova al burro o all'occhio di bue, in qualche modo >vincolato?> Benedico le pietre da pioggia consumatte(con due ‘ t ‘come si usa in Sardinia), ma perché anche tu hai scale così strette e così ripide? Guardate che Torniamo schiavi se non funziona democ-crazia, non ho perso le tracce del 'mio' padron-cinese, ah pure tu c’hai una certa paura? Siete stati tutti voi dell’Occid. così intrepidi fin sulle mura di Troia!? Col pretesto d’una greca sposa Helén. E che Altro? Poema di viaggi? Coraggio, mia ultima sweetly mica potevo consegnarmi così né trasformàrmi (come quelli morti da tempo) in una jena con velenose cannucce et siringhe ad hoc….
Mi scrive poi un certo signore, per pubblicizzare i suoi prodotti-sexy : “Le dimensioni non contano? Chiedetelo alle donne che son in attés pour la plen-soddisfacciòn del sesso con uò-mini. Elle rispondeva: «Dimensiòn? ma certo che ha un grand valòr!». E questa est la verità! Bé, per i mammiferi-consumatori de crém Mhujà tal problem non sussiste. Come mostran le statistiche, la maggior parte de-gli uomini infelici (per le dimensioni del loro pene) sognano di aumentare la propria lunghezza et volumetria. Fino ad oggi la priorità del mezzo per risolvere questo pop-problema, è affidata alla chirurgia plastica. Ma è estremamente dolorosa l’operazione: e non garantisce al 100% un risultato positivo, quindi non tutti gli uomini concordano su di essa. Il secondo modo per aumentare membro – è l’uso di farmaci chimici. Ma la loro efficacia viene contestata dalla medicina perché, di solito, hanno effetti collaterali. Il terzo mezzo – vacui& ingranditori – sono traumatici e poi danno un effetto solo temporaneo”.
albert314
00martedì 16 aprile 2019 12:25
mr. blu di prussia
W: "Condivido d'altra parte tutto quello che hai già scritto su Vale, penso che non sia il solo a non mostrare le sue poesie per paura di venir giudicato. Mai trovato neppure nel web poesie della sua amica C., anzi ho trovato delle pagine cancellate...chiuse.
 Ho inviato invece al poeta che aveva letto Clemente Rebora la poesia dedicato allo stesso dalla Merini. E' stato contento: forse non sapeva che la Merini aveva scritto questa poesia dedicata appunto a Rebora.
 Ti allego l'ultima mail di questo Vale che trovo interessante e anche abbastanza spontanea. Io non gli ho mai detto che copia (ma ovviamente questa voce che circola a Venezia e a Padova ...gli è già arrivata attraverso altri informatori). Gli avevo solo risposto che non voglio nessun tipo di responsabilità ...e che trovo assurdo vendergli io i libri attraverso le mie conoscenze (che sono quasi nulle...) anche perchè come linea di pensiero non tratto per altri, poichè lo faccio in maniera del tutto disinteressata: di esporre cioè poesie ed opere altrui e solo per chi voglio e senza fini commerciali, ma solo culturali...E quindi voglio essere libera di agire come credo."
Mi farebbe piacere sapere tu come la pensi su quanto mi ha scritto…"

Alb: "Non so bene cosa dirti di questo Vale... Sinceramente mi fa un po' pena, però capisco il suo valore culturale; tuttavia mi sembra uno frustrato che tenta di stare a galla e di mettersi in mostra in qualche modo; e poi ha paura di essere giudicato. Ora ti lascio perché è tardi e ho paura (ora sì, anch'io!) che sparisca di colpo la connessione causa qualche black-out in zone isolate.."

W: "Fa pena anche a me e già te l'avevo scritto. Ora mi ha inviato un altro testo di un autore tedesco che sta traducendo (ma, anche se non ho certezza, presumo che paghi lui per fare stampare questi suoi libri)."

Alb: "A me per es. recentemente un editore pugliese ha chiesto quasi mille euro per stamparmi una silloge poetica, però ho buttato via l'eventuale suo contratto di edizione dopo che mi aveva inviato anche in omaggio un libretto con poesie sue, che non potevo neppure prendere in considerazione: allora mi chiedo come può un presunto editore interessarsi ai poeti se di poesia non ci capisce un c., e per di più si ostina a fare il compiaciuto citando frasette da 'martirologio' o di intellettuali seri che tuttavia passate attraverso di sé, tapino, suonano pseudo-nobili."



albert314
00venerdì 20 settembre 2019 11:04
La Vierge de...
La Vierge de Tueurs, film del 2000 del francese nato in Iran Barbet Schroeder (dalla novella di Fernando Vallejo) - Siamo in Colombia dove uno scrittore di mezz'età vedovo - torna nella città dov'era nato, Medellin. Capita qualche volta che un uomo dopo la morte della moglie diventi gay, oppure o meglio lo era già prima ma a questo punto si sfrena un poco... Nella metropoli spietata s'innamora infatti di Alexis, un ragazzo che fa parte di una banda di Midrallio ovvero spara 'tranquillamente' a sangue freddo; l'intellettuale è affascinato dal giovanotto belloccio-crudele pronto a uccidere - rischiando ogni volta di morire. Lo scrittore è anche un prof di letteratura e partecipa emotivamente alle varie esecuzioni; lo spietato Alexis finisce infine ucciso dalle pallottole destinate allo scrittore (non ricordo bene perché volevano farlo fuori, probabilmente perché il giovane era già l'amante di qualcun altro). Fatto sta che in fin della fiera lo scrittore però sembra desideroso soltanto di vivere di rendita - del successo che alcuni suoi libri hanno ottenuto perfino nella 'sua' Medellin.
albert314
00venerdì 20 settembre 2019 11:51
ripenso
Molte volte ripenso a certe "interviste impossibili" che ascoltavo alla radio in anni veramente remoti. Allora, ad esempio un letterato tipo Giorgio Manganelli, amico intimo della Merini, scriveva un'intervista ad un personaggio storico da lui prediletto, quindi un bravo attore lo interpretava. Così, Carmelo Bene rifaceva il verso esasperando Montezuma, e un altro attore si fingeva Pitagora. Molti anni fa, poiché sono un mitomane com'ebbe a dire la signora Cortese, ho sognato ad es. che Roberto Gervaso mi intervistava, anche se ovviamente non avrei mai potuto diventare un suo idolo come Casanova, Cagliostro o Oscar Wilde. - In compenso non ho mai professato la realistica filosofia di Moana, porno-star morta a Lione a 33 anni per cancro al fegato: "Spostami le mutandine e accarezzami...". Però preferisco il Seneca filtrato perfino da un'arcaica 'teppa' come Julius Evola: "Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai". - Gli enormi baffi di Nietzsche spaventavano le donne, a partire da Lou Salomè, lui cmq ossessionato dal genio filologico - si alzava alle 5 del mattino e scriveva fino a mezzodì, rassegnato ad un simile destino "la filosofia è la scelta tra i ghiacci", e prima della pazzia vera e propria era stata l'insidiosa sifilide a farsi strada nello studente - in un casuale bordello di Colonia; si sentiva a volte Gesù Cristo, altre volte Alessandro Magno, tranne poi rinnegarlo con un Anti-Alessandro che doveva ricomporre il famoso nodo di Gordio tagliato, per non aprire in sostanza l'antica Europa alla barbarica contaminazione regale coi mondi asiatici ecc. La conquista del mondo andava forse fatta intellettualmente, con un oceano di parole.
albert314
00venerdì 20 settembre 2019 12:47
jung?
Per C.G.Jung (1875-1961) l’uomo è combinazione di casualità e teleo-logìa: questo ‘finalismo’ significa un filo conduttore di energia, oltre il pansessualismo freudiano; (il finalismo a cui si rifà Jung è una dottrina filosofica per cui nell’universo ogni fenomeno tende alla realizzazione di un determinato fine). Proseguo interpretando a modo mio...ossia e-vado per i casi miei, adunque così: tra le potenziali aspirazioni dell’uomo mortale v’è infatti l’incessante ricerca d’un misterioso futuro, ossia l’inconscia tensione emozionale per ciò che potrebbe essere in un domani, cambiando almeno un po’ le cose dell'oggi; altrimenti o viceversa, non ci sarebbe affatto un futuro...diverso, ma solo un presente arteriosclerotico&burocratico...(FIN). - - Ho rivisto dopo anni A/R (Andata +Ritorno) di M. Ponti con Vanessa Incontrada arrapata volitiva nella determinazione (cme dev'essere poi nella realtà di tutti i giorni); ho mollato il film nel secondo tempo per dedicarmi ad altro, cmq la Vanessa e con lei il regista, potevano scegliersi un ragazzo un po' più attraente, invece di quel pallidulo scarafaggino, e la storia dopo il primo tempo annoia, resta cmq un 'cult' la scena piuttosto lunga di Vanessa che fa l'amore con il suo scarafaggino con abbondante libagione di lingue in bocca riprese in primo piano. Daa notare anche il vecchio erotomane-macchietta che farnetica e parla di mutandine, poi la pastiglia di ecxtasy 'contro il malditesta', ed infine il taxista con codino che fuma siga truccata e la offre alla cliente. -- Poi, di Leos Carax "Gli amanti del Pont-Neuf" e "Polax"(1999) con Guillaume Depardieu e Catherine Deneuve: quest'ultimo film accentua i difetti dei precedenti (secondo Kataweb: "verboso nichilismo di fondo, pomposo barocchismo, manierismo surriscaldato, una specie di malattia del sentimento poetico e drammatico che qui è diventata cronica inerzia; non narra, decora, disprezza la comunicazione con lo spettatore, ma lo lusinga con ingroppata incestuosa: preoccupante segnale del floscio cerebralismo di uno snob della regia").
albert314
00domenica 23 febbraio 2020 12:55
Poveretto!(frammento)
Fonti sicure me l'hanno raccontato e qui lo sintetizzo: un nero d'una qualche tribù nel cuore dell'Afrika, verso sera stava tornando a casa...bé, alcuni ricchissimi killers durante un safari veramente bestiale...si sono divertiti a sparargli, quindi hanno fatto sparire il corpo.
albert314
00domenica 23 febbraio 2020 22:18
Diseducativi...
io le sparo a ruota libera, tanto sono convinto più che mai che siamo alla 'fine dei tempi'(fusse che fusse la volta bbona!). Stefano Sollima intanto fa i soldi, ha una voce del cacchio anche nelle interviste: 53 anni, con quella faccia da asparagio rinsecchito; ma non si può continuare a girare dando il cattivo esempio con serie-tv sulla cocaina , film diseducativi che continuano a propinare la realtà più nefasta e negativa di questo mondo, manco fossimo rimasti ai peggiori anni '70... Gomorra eccetera- - Suo padre invece era un galantuomo: aveva girato Sandokan ed anche un film col grande Oliver Reed (attore deceduto poi 61enne a Malta per infarto in un pub...poco prima che terminassero le riprese del 'cult' "il Gladiatore"). - Insomma, preferisco alle serie di Sollima-figlio, il film per es. che Mertes girò su Giovanni dell'Apocalisse - con uno straordinario ex-Uomo chiamato cavallo, le incredibili visioni che ha il sant'uomo...prima durante e dopo le vessazioni subìte dall'imperatore Domiziano, il quale odiando la cultura che non poteva comprendere, aveva tra gli altri intellettuali - messo al bando da Roma perfino un grande filosofo come Epitteto, il quale per salvarsi a stento la pelle dovette riparare nell'odierna Albania.

Come viene consigliato almeno un paio di volte alla diciottenne autrice (ottocentesca) di Frankenstein, nel film "Mary Shelley - Un amore immortale" (2017): "LIBERA LA MENTE DAI PENSIERI E DALLE PAROLE DELLE ALTRE PERSONE, TROVA LA TUA VOCE".
albert314
00lunedì 24 febbraio 2020 19:26
il senso oggi della poesia
Da quando la poesia si è avvinta a me come un'edera, son rimasto encantado, avviluppato et sommerso - con fuori soltanto un po' di occhi e labbra appena socchiuse - per contemplare e respirare; ma proprio questa particolare fragilità m'ha salvato, non sarei certo riuscito a sopravvivere con la durezza; già tantissime creature più o meno fragili si fingono 'dei duri' e poi finiscono per schiantarsi in un modo o nell'altro Vs i propri muri del pianto. (Tractatus del magister_poeticus, albertgiulin 2017).

Potrei essere o diventare un Non-essere ovvero una delle guide fisiologiche, genetiche o cmq spirituali per l'umanità internazionale superstite tra qualche anno.

Mi affido alla misericordia di Gesù Cristo, ai misteri Eleusìni, ai miracoli degli Esseni, ai cavalieri nipponici buddhisti tipo il Daishonin, a (San) giovanni dell'Apocalisse, ad alcuni tra i cavalieri Templari, devoti al Decollato Battista pare cugino di Gesù, e decollato per ordine di Erode Antipa sobillàto da Erodiade, madre e pure sobillatrice della sua piccola Salomè, divenuta una figura leggendaria ma soltanto attraverso la finzione-letteraria durante un certo periodo Decadente tuttavia vivificante, Non morto ossia Decaduto come questi tempi di Bruti-evi... - In ogni caso quella perfida Erodiade, nipote di nonno Erode il Grande, non voleva essere giudicata una 'puttana' dal futuro Decollato - in quanto lei si era sposata prima con il tetrarca Erode Filippo, e successivamente l'aveva lasciato per sposare il fratello del Filippo, Erode Antipa. Costui poi andò a Roma perché era successo qualche casino di potere, fatto sta che Caligola lo destituì nominando tetrarca di Galilea un altro Erode, Erode Agrippa, così l'Antipa fu mandato in esilio a Lione assieme alla 'sua' Erodiade.
Da ultimo prego altresì - e tuttavia resto muto di parole - Apollonio di Tiana, il miracoloso, citato spesso dal grande Artaud, deceduto per cancro all'ano nello stesso anno in cui 'io' tutto sommato per una grazia degli dèi nacqui.
albert314
00giovedì 27 febbraio 2020 10:36
Quasi-quasi mi sveglio
Mio fratello, ostentato pragmatico-pubblicitario che desiderava fare tutto il figo-furbetto tipo “magister elegantiarum” con la passione per le auto d'epoca, quasi mi rimproverava più volte d'essere essenzialmente un sognatore; se la poesia non poteva 'andare'(=funzionare) specie nel mondo ricorrente, mi diceva: “Cambia prodotto!” Oppure sentenziava impietoso: “Ma guàrdati! Rimani lì 'così', inebetito e astratto come un corpo inerte...”- “Non ti preoccupare”, meditavo, ora potrei finalmente rispondergli: “QUASI-QUASI mi sveglio.” - Avevo per altro a lungo meditato ciò che Ezra Pound scrisse di sé: “Non so se io mi sveglierò”.
Mio fratello è morto da più di dieci anni, e Bukowski m'ha insegnato che “Il mondo non l'ho mai capito, ma sono ancora vivo”.
Nacqui a Milano, che ad essere obiettivi sarebbe diventata ma solo fino a un certo punto "livida e sprofondata per sua stessa mano" (come attesta in una sua canzone Ivano Fossati). Vissi per molto tempo sulle colline intorno ad un lago piemontese: da quei paesi di funghi porcini(buoni e satanici) ho ereditato il mondo fiabesco dell'infanzia, imparando soprattutto dai faggi le mie radici (da tempo sradicate) come dita di maghi celti ed etruschi, seguendo le occulte tracce degli antichi Osci campani e liguri-piemontesi, di origine iberica. 
Ho sempre amato molto questi versi di un poeta polacco, anche se mi riesce molto spesso troppo difficile metterli in pratica - in questo attualmente 'mestiere di sopravvivere' che deve risultare anche la scrittura:
“Egli dall’immondo strepito
di parole slabbrate, salva
poche frasi austere e chiare.”
(Czeslaw Milosz, premio Nobel 1980) 

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1. (mia Variante)
Ah, se davvero fossi
particella aliena
di poesia incarnata
(una sorta di “maya galattico”)...
Non sarebbe forse meglio sentirmi fin d’ora
‘‘poesia disincarnata’’?

2. (Ecco lo stile abbastanza originale sia per forma che per contenuto, di un ex-blog scritto pressoché interamente in italiano, non ho guadagnato un euro per mia imperizia tecnologica, ma ho avuto tuttavia quasi tre milioni di visitatori internazionali et molte migliaia di commenti in inglese, molti dei quali davvero squisiti da riuscire a portarmi in paradiso, quasi dimentico per un po’ degli stressanti affanni, ovvero svariati&molteplici infernetti che sto attraversando; quindi è stato un blog  davvero molto anomalo, specie con i tempi ultra-standard che corrono).
E meditando tra gli altri:
Con me c'è l'assoluto o non v'è niente (Antonin-Artaud) -
Sentieri interrotti (Martin Heidegger) -
Che ci faccio io, Qui? (Bruce Chatwin) -
La Poesia dimenticata, quella nella fattispecie di Dino Campana, (per vocalizzi magniloquenti di Bene Carmelo ) -
Non al denaro, Non all'amore né al cielo, ovvero: da E.L. Masters, In direzione ostinata e contraria (secondo De Andrè-padre, che fu il padre di noi tutti cresciuti un bel po' diversi)...
Aggiungerei magari quello che ci manca, forse con l'ausilio di qualcuno o di qualche 'deus-ex-machina' (più razionale e dunque meno lacero-lacerato di me, almeno attualmente).




































gioiaedolore
00giovedì 27 febbraio 2020 11:04
..come l'aria


"Manca sempre qualcosa :manca il tempo, il fiato,la voglia,manca persino il pane quotidiano e il sale della vita, ma più di tutto mancano le persone ...è questa la vera mancanza."
albert314
00sabato 29 febbraio 2020 18:56
Desidero ancora vivere?)
Hai proprio ragione caro amico di Reggio nell'Emilia...MANCANO LE PERSONE COME DICI TU! Perciò:
Voglio ancora vivere in Italia? Non so. Beh, sopravvivere in una qualche Sardegna secondo me significa già vivere un po' all'estero, nonostante tanti sacrifici affrontati... ma non ne voglio parlare. Sì ho finito or.ora la bottiglia di Primitivo pugliese-rosso, ne parlo perché almeno sul pensiero non ho la mascherina, su tutto il resto è come se l'avessi. Sono felice dopo aver bevuto un po'... Non è euforia, mi sento dostoevskiano oppure anche alla (premio nobel)solzenitc...come si scrive? Massì se lo chiedeva anche il mio amico di Trento che poi una sera s'è sparato perché non ne poteva più,si scrive SOLZENICYN, ed aveva scritto (il mio amico 'tribale' del Trentino) un breve saggio su Baudelaire stranamente facendolo passare per Rimbaud e quindi viceversa. - In sostanza dobbiamo passare dal DNA al RNA, altrimenti si impazzisce e si muore (se non si accetta il CAMBIAMENTO... Infatti anche il marito di quella stupidona napoletana che sta sempre in tv a cazzeggiare e a fare la donna-de-potere... ha scritto un libro edito dalla casa editrice fondata da Elisabetta Sgarbi, dal titolo significativo LA FINE DEL TEMPO. Il tale Brera precedentemente:"La formula magica era il Quantitative Easing: stampare denaro e pomparlo nelle arterie svuotate di un sistema ormai esangue tramite il più grande acquisto di debito pubblico di tutti i tempi”.

Ecco: a parte gli stra-giri ed i collassi dell'alta finanza, in biologia molecolare RNA è "il processo mediante il quale le info contenute nel 'vecchio' DNA vengono trascritte mediante degli enzimi in una certa molecola complementare: concettualmente (termine per me MERAVIGLIOSO) si tratta del trasferimento DELL'INFORMAZIONE GENETICA". Poi c'è il filamento -STAMPO, ci stanno i PROTOMOTORI ecc. ma poiché non sono un biologo mi astengo, grazie e scusate, sarei stato solo un curioso-caotico-ultraimprovvisato apprendista. Però al di là di ciò, ci sarebbe un altro passaggio spirituale più che molecolare, dal DNA al G-NA ma purtroppo non è ancora 'sufficientemente' quaggiù contemplato, quindi per ora non ne posso parlare.
albert314
00lunedì 2 marzo 2020 11:04
Vamp
Vampiri consegnano le anime

al cappio della terra

già brulicante di troppe stragi...

Con forfora e parrucchini

i loro teschi vanno in sollùcchero

per ogni perdita dell'interiore!

Ma per gli uomini puri di cuore

che somigliano a misericordia di Cristo,

la pace sulla terra avviene quando

gli angeli dentro di noi fanno pace con la magia.

*
Credo in Alchimia per un valore di Oro Puro

(ahi, bronzeo Perseo,

Argentea saliera di Vienna, forgiata

dal Cellini Benvenuto...) - Seguo tali orme

graffianti in fiamme, ignorato da troppa gente

schiava del vitello d'oro, ma rendo

testimonianza alle ùfiche creature.

Quindi sarò anche patetico, quale scrutatore

dei doni di Gesù Cristo come di Allah...
albert314
00martedì 3 marzo 2020 12:37
inquietudini
Quali nostrane nostalghie... Ma quali segrete inquietudini mi arreca Nostradamus con le sue veraci profezie... Ma per il resto, mi sento abbastanza staccato dal mondo circostante (non sopporto nemmeno Cacciari ancora ancorato al suo ateo materialismo storico, come se esistesse solo l'economia di queste società piene di ruggine e virus-di-potere). Per me vale in ogni caso qualcos'altro: mare sospeso sulle nuvole, mosaico di pelose alchemiche onde ed alghe nelle grotte, dove scendono e risalgono degli ignudi corpi - anfratti dove s'infrangono potenti voci di risacca, fine di questo semi-sogno. Al risveglio ho visto metà di un film del 20015 (Moi Roi) e l'altra metà per caso il giorno dopo: protagonista maschile un bullo, uno spaccone recitato bene dall'ex marito francese di Monica Bellucci, il quale in fondo ha recitato se stesso perché dev'essere più o meno così nella propria vita reale o illusoria che sia. In pratica uno che vuole un po' di donne ed amici ai suoi piedi, giostrandosi in istrionismo a volte aggressivo,finto-dolce altre volte, spesso violento se contraddetto o messo alle strette. Una scena sul finale: lui sta dormendo fondo con di fianco una ragazza, entra sua moglie ignara e lo prende un po' a botte, e lui fa: "Quella..non la conosco..Non abbiamo fatto niente.. ERO DROGATO..", poi cercherà di spiegare: sì, a volte mi drogo..poi però mi riprendo (abbastanza velocemente) e tutto passa... - Cmq anche la moglie è un'alcolista cronica, l'attrice non la conoscevo ma ha preso un Oscar, abbastanza memorabile il suo dar fuori-da matta durante una cena con i silenti amici del bullo.
albert314
00martedì 10 marzo 2020 16:59
Come stiamo
"E tu come stai in questi giorni?" "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie".
albert314
00domenica 15 marzo 2020 10:37
dialetti usati in senso maccheronico
Usando in senso maccheronico ossia grottesco-poetici certi dialetti, in forme dunque 'sciamaniche', si ammortizzano un po' i drammi della Storia ossia si cerca istintivamente di sframmattizzarli un po'...
O' studiosò guagliu' ora fa o' suonno ra' volpìn, ma o' suò niccè nun potea farlò anca pecché la godereccia lou salomè l'aveva cuottò a doverè..anca durant a gita al sacro-mont ad Ortà.

I versi della Merini mi accompagnano semper, anche se molte volte mi accorgo che sono sempre migliori le poesie brevi oppure frammenti magari finali, tipo:
"Quelle come me sono quelle che,
nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto..."

Invece ho riletto alcune poesie di Quasimodo, anche proprio furbesche, che fanno un po' schifo, tipo una dedicata all'Italia, ma lasciamo pure perdere.


albert314
00mercoledì 25 marzo 2020 18:42
paure?
Quando il mondo rimane un po' fermo come Ora, il pianeta che gli giace sotto, sempre un po' più oppresso rispetto a molto o anche solo ad un po' di tempo fa... guarda dal sottosuolo questo Gigante dai piedi di fango-in panne, da così tante parti gemente et piangente - e quindi tra sé medita: "Qualcuno verrà finalmente a giudicarci, ora per es. non ci sono in cielo nemmeno le scìe chimiche, mentre le nubi tornano a risplendere in tutta la loro magnificente lucentezza di chiaroscuri caravaggeschi... Ed io? sto ancora per un po' nascosto, occultato (per forza di cose) ma non ho paura di niente, in sostanza non temo neppure il Nulla... forse ho capito (come per es. Gibson) che la paura è una malattia mortale, quindi non avrò certo paura - anche se nacqui ariano - del ritorno di Gesù Cristo.
albert314
00giovedì 9 aprile 2020 20:14
morti
Joyce conclude il racconto "I morti", che per me è uno dei più belli della letteratura internazionale del Novecento, così: "Neve cadeva su ogni punto dell'oscura pianura centrale, sulle colline senz'alberi; cadeva lieve sulle paludi di Allen e più a occidente cadeva lieve sulle fosche onde rabbiose dello Shannon. E anche là, su ogni angolo del cimitero deserto in cima alla collina dov'era sepolto Michael Furey. S'ammucchiava alta sulle croci contorte, sulle tombe, sulle punte del cancello e sui roveti spogli. E l'anima gli svanì mentre udiva la neve cadere stancamente su tutto l'universo, stancamente come se scendesse la loro ultima ora, su tutti i vivi e i morti". John Huston, (che conobbi di sfuggita assieme a Zeffirelli negli anni troppo lontani, mentre facevo un ufficiale di Radamesse nell'Aida di Verdi alla Scala di MI) - trasse da quel grande racconto un bellissimo film-cult nel 1987, ma purtroppo lo ridanno molto di rado sui canali-tv.
albert314
00sabato 11 aprile 2020 11:50
Non pòssumus
Non posso piangere, come potrei? Mi trovo da una parte, da un lato così oscuro in una zona della psiche larvale, mentre d'altra parte sogno sempre o quasi ad occhi semiaperti di raggiungere la comunicazione, oppure cercare di interagire qua e là, con le cosiddette stelle superstiti anche quaggiù, quelle che secondo il mio punto di vista anzi di cosmica visuale, stanno poi da qualche parte o angolatura nell'emisfero dietro la facciata rilucente da majorettes di tante stelle da 'parata' che noi di solito possiamo normalmente contemplare. - Intanto ho contemplato per la seconda volta la bella ragazza intelligente, espressiva, (incuriosito non sono riuscito a capire o a sapere come si chiama), che intervista i ballerini del Corpo di ballo-Bejart di Losanna, nel docu "Dancing Beethoven" in onore alla danza appunto la quale rende onore alla Nona sinfonia di Beethoven: tutto ciò è estremamente raffinato, appassionato anche perché la regia è affidata alla sensibilità squisita di una donna spagnola, la Aguirre. Tale docu termina con il primo piano dell'intervistatrice, che per me rimane un angelo ignoto, che dice: "la speranza è sempre una vittoria"; anche Pasolini pensava che non c'è mai disperazione senza un po' di speranza.
albert314
00lunedì 4 maggio 2020 11:42
C'era una volta a...
C'era una volta...a Hollywood (2019) di Quentin Tarantino, un bel film che tratta colà delle zone temporali intorno al 1969. Fa la parte del leone Brad Pitt, con lui ci sono parecchie scene memorabili: fa il buono stunt-man ovvero la controfigura di un ormai attor decaduto all'epoca (DiCaprio); ed il regista ha il buon gusto di far passare per vera la fiction-finale per cui la Sharon incinta, giovane moglie di Polansky, non viene uccisa come avvenne in realtà da alcuni hippies drogati; costoro infatti, per 'sta volta vengono fatti fuori dallo stunt-man - dopo essere entrati di sera tardi all'improvviso nella casa di DiCaprio "per ammazzare i porci", ed una bad-girl viene addirittura arrostita in piscina col lanciafiamme dallo stesso DiCaprio, il quale fino ad un secondo prima stava tranquillamente su-di-giri sentendo musica nell'acqua. Anche Pitt, che tra l'altro era lui stesso casualmente spinellato proprio quella sera, s'è beccato un coltello infisso a mezzo del suo robusto corpo, ma il suo bel cane ce la mette tutta per azzannare un paio di quei tonti killers. Questo per spiegare brevemente che sarebbe stato perfettamente inutile (ed inutilmente diseducativo - proprio oggi come oggi) 'mitizzare' ancora quei reali assassini: sarebbe stato troppo facile...come già fanno sempre di fatto in tante serie criminose, tanto di moda per far soldi immortalando certe facce di cu'..
albert314
00giovedì 7 maggio 2020 12:32
La donna del...
La donna dello scrittore, un film del 2018, per me tutto in forse, di un tal Patzold, che si svolge mi sembra in una città portuale forse tedesca: un uomo assume l'identità d'uno scrittore che s'è suicidato in un albergo tagliandosi le vene nella vasca da bagno. La graziosa giovane gestrice dell'albergo avendo delle conoscenze presso la polizia locale ha fatto portare via ben presto il cadavere che è stato poi rapidamente cremato; e la stessa graziosa giovane dà quindi il dattiloscritto dell'ultimo o unico libro scritto dal suicida, a quel tale uomo che entra casualmente nell'albergo in cerca d'una stanza dove potersi nascondere provvisoriamente, perché è in fuga,mi pare,da un'attuale blanda forma di nazismo, il che risulta in ogni caso tutto un po' confuso, e tu intanto ti senti un po' raggirato: ti accorgi subito che il protagonista di fatto non c'entra nulla con lo scrittore del titolo... Fatto sta che il 'nostro uomo' incontra un vispo ragazzino che vuole giocare a palla con lui, quindi due o tre donne ma sembra attratto veramente dalla terza, che stava assieme ad un medico - e sono evidentemente in crisi probabilmente anche di identità - dati sia i conflitti interni che la situazione socio-politica irreversibile, ossia si sentono tutti un po' posticci più che mai... Uno spettatore però stanco davvero ed un po' alticcio pur non avendo affatto bevuto, magari va pensando: in questo film mi piace per es. che i personaggi abbastanza umilmente e modestamente si pongano sempre un po' trasandati e trafelati di fronte agli aspetti semplici e conflittuali dell'esistenza; inoltre, se uno un po' così alla buona o messo alle strette, prende il posto d'un valido scrittore per salvarsi magari le palle ossia la pelle, data la situazione generale de-genere, può darsi che la vita(sprecata) d'uno scrittore ora come ora a cosa di meglio potrebbe in definitiva servire? Il protagonista infatti, che non c'entra con lo scrittore perché ne ha solo preso l'identità, forse per riuscire a fuggire meglio, e possibilmente su una nave con tale 'terza' donna, insomma mentre stanno per andare al porto in taxi -anche perché sembrano imbarcati in una specie di effettivo tangibile innamoramento, lui fa fermare il taxi, scende e ritorna a piedi alla casa del medico, lo fa quindi salire in fretta su un taxi e lo convince ad imbarcarsi con la tal donna, praticamente tutto ciò dopo un susseguirsi piuttosto vano o un po' insano di vicissitudini dove l'aspetto semmai interessante sono gli sguardi con cui il protagonista osserva e segue le donne che incontra, è come se non volesse mai perderle di vista anche se l'esistenza umana in fondo appare fallace e illusoria come il dentro-e-fuori da diversi bar. Così le donne che incontra sfuggono ma poi all'improvviso ricompaiono in un 'voler non posso' che risulta la stessa sofferta ed insofferente esistenza (umana). Poiché 'sto film m'incuriosiva, sono riuscito a seguirlo con un po' di sforzo fino alla fine, mi sono quindi quasi stupito che fosse (finalmente) davvero finito, altrimenti finivo sul bordo del letto sciolto (senz'ossa) come una medusella alla deriva... E poi non c'erano, ahimè, i sottotitoli, spesso così preziosi per il sottoscritto...
albert314
00giovedì 7 maggio 2020 19:40
la Neolingua):
Poi l'altra mattina qualcuno mi aveva parlato del nuovo (assurdo o criminoso) ordine mondiale, in correlazione appunto all'attual-futuribile mondo orwelliano", perciò essendo una creatura un po' mostruosamente appassionata, sono andato a ripescare una copia del 1980, decisamente impolverata ecc., di "1984"... appunto; povero Orwell: è vissuto 'appena' 46 anni ed è morto di tubercolosi nel 1950; però ormai riesco solo a leggere qualche frase qua e là, di quel romanzo. Probabilmente, per quanto stimi un autore come Orwell, non sono mai riuscito a leggerlo in modo consistente, e ciò mi dispiace anche, ma non ce la faccio più (proprio ora che è diventato così 'attuale', come sosteneva già nel '70 Elena Croce, figlia del celebre filosofo). Ma per es. di questo libro mi interessano molto le ultime dieci pagine, che riguardano "L'Appendice - I princìpi della neolingua", che termina 'paurosamente' con l'asserzione: "l'adozione finale della Neolingua era stata fissata a una data così lontana come il 2050"...Ed un po' prima: "Numerosi scrittori come Shakespeare... stavano ancora subendo il trattamento della traduzione ideologica".
albert314
00sabato 9 maggio 2020 03:23
i giochi di Shiny
Avevo catturato più di 199 Caterp. e ne avevo ora 241 ed erano le due del mattino e 04, mi ero anche stancato di catturarli, avevo ancora un tre ore per trovare un Shiny ed il cielo si faceva sempre più chiaro (per modo di dire, dato che ogni tanto guardavo fuori verso l'alto) mi misi così a percorrere le cartine geopolitiche che potevano condurmi ad Aquisgrana sulle tracce di Carlo Magno, oppure a Treviri sulle tracce di Carlo Marx, ricordavo infatti certi viaggi antichi, perciò mi misi anche a percorrere zone precise del Bosco smemorato, mentre il contatore delle comb-catture segnava ormai 205 ma era proprio impossibile trovare uno Shiny, e neppure un facsimile. Così dissi a mia sorella: Non mettermi più latte nel caffè di mattina perché oggi non si sa più cosa mangiano le vacche, e guardai di nuovo verso lo schermo: mi accorsi che l'amico sia pure virtuale Shiny era finalmente comparso davanti al mio sguardo un po' da bufera, perso però nella stratosfera, come uno che stia sognando da ultimo una specie di gloria tutto sommato abbastanza vera, tra l'altro il mio amichetto Shiny era molto bello, non nel senso classico del termine bensì semmai nel senso tecnologico ecc. aveva anche le stelline: gli andai incontro essendo comparsa la 'sua' schermata per catturarlo un attimo e stringerlo forte perché mi sento particolarmente solo in certe vuote-piene notti, così gli lanciai anche un ultrasuono ossia un ultra-ball e tre tocchi dopo lo avevo fortunosamente catturato, non c'erano paragoni per descrivere quella sensazione - mi presi una certa qual soddisfazione sebbene non mi sentissi poi tanto un guerriero barbarico-postmod.ecc., ma il destino secondo me decide di tutti noi illusoriamente reali&virtuali che lo si voglia o meno. In tutti i casi Caterp. era anche mostruosetto-carino come un baco da seta o meno, non potevo neanche partire più con lui ad es. per Aquisgrana, allora diventai tutto giallo per l'eterea stanchezza nottambula, andavo pertanto scoprendo che lo Shiny era femmina, perciò l'ho soprannominata Baka; dunque? schiacciai un tasto per farmi seguire dalla mia Baka, e quando mi muovevo Caterp. mi seguiva come un topo; dopo tre ore lo avevo potenziato - tanto che quasi mi ruggiva dietro, era diventato di colore rosso - così andai a provarli, ad 'assaggiarli' su una specie di ring, dove comparve anche la mia benefica stellina, e restavano due mosse soltanto: azione finale e mille-bave. Siccome il Caterp.aveva le zampette piccine un po' tipo kafkiane, si doveva dargli lo slancio giusto da dietro, mentre lui o lei colpiva sul fianco e colpiva pure in avanti con la testa; le sue caratteristiche erano quelle di un corpo piccino che produceva seta e le sue antenne emanavano un'acre odorino per allontanare i tanti predatori, ma alla fine risultava un odore insopportabile anche per me, perciò mi allontanai pian piano facendogli un gesto con la mano come per dirgli forse un addio.
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