Invito Dave e tutti gli altri utenti a quotare tutti i topic interessanti qui altrimenti rischiano di perdersi.
Nei playground si è sviluppato uno zoccolo duro che va dai ventenni/venticinquenni (io, pisto, Iuzzo ecc...) ai trent'enni.
Questo per due motivi: il primo è che gli attuali ventenni sono quelli che facevano le medie quando la Scaligera ha bombardato le scuole con incontri, lezioni, discussioni, dimostrazioni, il secondo, che riguarda i trentenni, è che evidentemente molto prima si era sviluppata una mentalità cestistica molto forte.
Sfortunatamente gli attuali quindicenni al tempo del massimo splendore scaligero erano bambini e non possono ricordare quasi niente.
Mi è capitato di incontrare qualche ragazzino e, parlandoci, ho scoperto che il 90% non sa quasi nulla sull'argomento.
E' brutto vederli crescere cestisticamente senza la presenza di una squadra storica e di rilievo, non solo perché non ci si può sentire parte integrante di qualcosa, ma perché l'attaccamento al basket diventa labile: lo dimostra questo stesso forum... lomiz e giro che sono ragazzini sono letteralmente scappati.
Per me il movimento dei playground dovrebbe essere una diretta prosecuzione delle squadre cittadine, che a sua volta potrebbe portare nuovi giocatori al movimento vero e proprio.
Gli "Amici del Basket a Verona" questo l'hanno capito e hanno organizzato il torneo di cui abbiamo parlato.
Davide sui playground veronesi
Nel 1998 è stato commesso un errore grave e non è stato quello di perdere contro Rimini.
Nell'ultima partita abbiamo perso contro la già retrocessa Pesaro e, dopo tutto un campionato al quarto posto, siamo sprofondati al quinto, venendo così costretti a giocare gli ottavi.
Rimini era nettamente inferiore a noi: fu battuta in casa e umiliata qui, la prima partita dei playoff la portammo al supplementare con un tiro di Iuzzolino, ma, come ha detto Doc, la nostra sorte era segnata.
L'errore è stato credersi una delle regine d'Europa detronizzate, non potendo difendere la Korac.
la Mash (poi Muller) era comunque una regina d'Europa e non bisognava piangere sul latte versato tutto l'anno.
E' stato a questo punto che Fadini forse ha commesso il suo primo errore da quando era alla Scaligera: prendere Eddie Elisma che, nonostante un'ultima stoica partita contro Roma, fu silurato per il ritorno di Dalla Vecchia.
La fine della stagione la conosciamo: un finale playoff al cardiopalma contro Milano, perso all'ultimo tiro.
Secondo me la società avrebbe dovuto puntare tutto sulla vittoria di Korac e impostare il campionato come un riscatto, non piangerci sopra.
Davide sull'anno sportivo 1999
Perdere due finali europee consecutivamente non è solo una beffa: vuol dire anche non essere più ricordati.
Nella classifica FIBA siamo stati ai primi 30 posti per tre anni, siamo rientrati ad alte vette con la partecipazione all'Eurolega.
A Belgrado ancora si mettono il pugno di ferro quando sentono parlare di Verona e purtroppo hanno avuto la loro piccola rivincita dopo la sconfitta impartita al Chievo, sempre e puntualmente stracciato in Europa.
Sì Iuzzo, la vittoria della Korac è stata grande in tutti i sensi e volente o nolente la comunità di basket italiana ed europea si dovrà ricordare di noi per sempre, l'unica cosa che lascia l'amaro in bocca è la morte della coppa per la nascita di un'ULEB che convince ancora pochi.
Dr. Basket sul ricordo della Korac
Credo che la chiave per tornare ad essere grandi sia anche ricordare il grande passato che c'è stato.
Io e lo staff eravamo stufi e arcistufi di sentir parlare di altri sport, tutti i giorni, 24 ore su 24, è ora che si torni a parlare di basket e in pianta stabile.
Abbiamo diritto al nostro spazio perché pensiamo che Verona potenzialmente sia una città cestistica, abbiamo diritto al nostro spazio perché cancellare la Scaligera dalla storia di Verona è come cancellare la storia sportiva di Verona stessa, abbiamo diritto al nostro spazio perché siamo cresciuti col basket e se qualcuno l'ha voluto cancellare, beh, doveva prima cancellare tutti noi!
E questo è solo l'inizio.
Davide sul ricordo cancellato della Scaligera dai media
Comunque dopo aver visto "Vincerò" mi è venuto un dubbio: come ha fatto quel ragazzino serbo a entrare in un palazzetto blindato che hanno sgombrato in 5 minuti a manganellate e dove non hanno fatto passare neanche un tifoso veronese dopo la conquista della coppa?
Secondo me era orchestrata, infatti se vedete il primo che attacca è Boni, poi si rende conto che è un cristone di 2.10 e va verso Brown.
Io sull'invasione della Korac
Iuzzo e Henry sono assolutamente pari, hanno medie perfino uguali se si contano i vari anni di carriera qui in Italia.
Iuzzolino ha alzato la coppa, è vero, però Williams ha avuto la sfortuna di trovarsi davanti corazzate nelle sfide decisive.
Mi pare che la Stella Rossa, anche se quell'anno ha vinto il campionato serbo, non sia stata irresistibile come la Buckler Bologna.
Dr. Basket su chi era più forte fra Iuzzolino e Williams
Vorrei smitizzare la storia di "Williams carattere migliore".
Williams era "più umano" e aveva più attrattiva fra i giovani ma anche lui aveva le sue tirate, anche peggio di Iuzzolino.
Nel campionato 1994/95 al Forum milanese contro la Stefanel abbiamo subito il peggior passivo di sempre (31 punti, 94 a 63) e Marcelletti si è fatto pure espellere.
Si parla di una reazione pesante di Henry nei confronti di Franco negli spogliatoi.
Va bene, Marcelletti sta a un lupo come Mazzon sta a un agnello, ma Iuzzolino oltre a protestare in separata sede con Fadini non ha mai fatto granchè.
Dr. Basket smitizza Williams
Martedì 3/2 del 2002 l'igegner Sandro Bordato, vice presidente dell'Associazione Industriali e Presidente dell'associazione Piccole Industrie, illustra il progetto del Comitato Pro Scaligera.
Di cosa si tratta?
Non è solo una cordata per salvare la società quell'anno, ma anche un progetto per il futuro: è una sottoscrizione popolare delle quote azionarie della Scaligera Basket, così da trasformarla in "Public Company" con la supervisione dell'amministrazione comunale di Verona, l'obiettivo sono 500.000 euro, si vedono testimonial come Dalla vecchia e l'Arena pubblicizza il tentativo.
Il 12/2 del 2002 si è già arrivati a 100.000 euro, Bordato compare nella trasmissione Derby di TeleArena e auspica la rinascita del basket veronese tramite il salvataggio degli stessi cittadini di Verona.
Adesso arriviamo ai fatti cruciali: l'assessore allo sport Giovanni Luca Darbi dice che il Comune parteciperà al progetto e si fa avanti anche Fiorillo, sì, avete letto bene, c'è anche Fiorillo che si fa avanti per prendere delle azioni da 500 euro l'una, naturalmente Fadini in questo momento ha già il biglietto in tasca per Napoli.
L'affare non va in porto, si stringono i tempi e per il 19 Bordato alza bandiera bianca, tutto nel giro di poco tempo.
Quel giorno girano voci che Vicenzi sia d'accordo con la Glaxo per ripartire ma alla fine non se ne fa più niente.
L'anno sportivo dopo Vicenzi e Bordato si mettono insieme e contattano Prandi per far riammettere la Scaligera al campionato di serie A, ma i regolamenti vietano la reintegrazione di una squadra fallita, la San Zeno è comunque già bella pronta e lustrata per fare la C1 e sono tutti contenti.
Il mio parere è che in quei giorni invece di lavorare assieme ci si sia tutti limitati a vicenda per avere il controllo totale sulla Scaligera anche perchè, diciamocelo pure, per Vicenzi, Fiorillo, Bordato o Fadini 500.000 euro sono noccioline.
se andiamo ad analizzare l'assetto societario prima del fallimento scopriremo che Fiorillo non aveva il 100% delle quote della società, interessante non trovi?
Bellissima analisi di Dr. Basket (anche se non corretta al 100%: l'ultimo anno le quote sono passate tutte a Fiorillo..... solo che non le ha pagate!) sulla morte della Scaligera
Devo dire che la Scaligera, tra tutte le squadre gialloblu, è quella che ha lasciato il rimpianto maggiore. Dubito che accadrebbe lo stesso se quelli della palla schiacciata cambiassero città - per essere chiari: un forum come questo non nascerebbe.
Chelhellas sul rimpianto della Scaligera
Appena ne trovo qualche altra la pubblico.