RIBELLI - Kuldran e Finafirm Mc Innis

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Kudrak
00lunedì 18 ottobre 2004 13:00
Kuldran

Di origini boscaiole, Kuldran, figlio di Margaron e Gilain, conobbe piuttosto presto le asprezze delle battaglie. La sua infanzia fu tuttavia piuttosto felice e spensierata, abituato a trascorrere le giornate in compagnia di suo fratello Sturward e dei suoi due cuginetti, Finarfirm, Crom e Luisania, giocando nei boschetti vicino Dikargt.

Fino a quando un giorno smise di giocare…era il tardo pomeriggio di una giornata calda di piena estate quando, tornando a casa, la trovò saccheggiata e sua madre uccisa !!! Lo shock fu enorme (Kuldran aveva solo 10 anni). Il padre di Kuldran, Margaron, giurò vendetta nei confronti del comandante dell’unità del clan Mc Gregor che depredò la sua famiglia del cuore pulsante della famiglia stessa, vale a dire sua moglie Gilain.

Kuldran e Sturward insistettero per accompagnare il padre nella vendetta, e il padre, ormai fuori di sé dalla rabbia, acconsentì. Fu l’inizio della vita che condusse Kuldran a padroneggiare l’arte della spada. Dopo aver abbattuto molti membri del manipolo che aveva ucciso Gilain, Margaron cadde sotto i colpi di Kainon; colto da una furia mai provata, Kuldran lo assalì e riuscì a ferirlo lievemente, ma la sua abilità con la lama non era sufficiente: Kainon lo catturò, intravedendo in lui un possibile subalterno. Sturward rimase ferito sul campo, creduto morto, era troppo piccolo perché il capo del clan Mc Gregor potesse prenderlo in considerazione; dettaglio che avrebbe fatto meglio a tenere in maggiore considerazione .

Durante la via verso l’avamposto del proprio clan, il manipolo si imbattè in una trappola tesa da un gruppo di briganti, in numero assai superiore. Nella confusione che conseguì all’assalto, Kuldran ebbe il tempo di fuggire (non gli erano stati legati i piedi) e con la disperazione dell’animale braccato si inoltrò in una foresta che ora rimane nella mente di Kuldran come uno spettro di cui si ha solo una visione più che passeggera. Lì venne trovato svenuto da due boscaioli che stavano svolgendo il loro lavoro, Mandirion e Bortz. Quando si risvegliò dal torpore, Kuldran faceva fatica anche a ricordare il suo nome…lo shock iniziava a farsi sentire. Fu lì che trovò una nuova famiglia e imparò l’arte dell’acciaio, insegnatagli da Bortz, che un tempo aveva prestato servizio come mercenario…e fu lì che conobbe il primo amore: Verdana, figlia del fabbro del villaggio, dalla quale ebbe due figli. Mai l’ardore del guerriero lasciò però Kuldran, ed ebbe modo di risvegliarlo quando il suo nuovo villaggio fu assalito da diverse bande di briganti, apparentemente senza motivo, a distanza di qualche mese l’una dall’altra. Infine capì: erano i membri del clan Mc Gregor, in cerca di vendetta; in particolare i figli di Kainon, uccisi durante l’assalto dei briganti diversi anni prima. Per amore della sua nuova patria, Kuldran imbracciò le armi diverse volte, e ogni volta, nonostante l’ardore della battaglia lo avviluppasse fin dentro l’animo, sentiva che i suoi sforzi erano mal indirizzati: in fin dei conti, stava combattendo una battaglia che non aveva ragione d’esistere, non avendo sulla coscienza l’anima di Kainon. Respinti con fatiche e notevoli perdite gli assalti dei Mc Gregor, la vita del villaggio iniziava a scorrere di nuovo tranquilla…fino ad un giorno piovoso di tarda primavera: la visita di un messo di suo zio Faramir lo colse alla sprovvista e la gioia pervase l’animo di Kuldran nel sapere Sturward ancora vivo. Una minaccia incombeva su tutta Elea: questo era il succo del discorso del messo. Si trattava di dover difendere non tanto Elea, di cui Kuldran era a malapena a conoscenza, ma il suo villaggio da una minaccia sconosciuta a reale. In più avrebbe combattuto a fianco degli altri Mc Innis…il richiamo era troppo forte; passò un’ultima notte con Verdana e il mattino dopo salutò i figli, ricordandogli che non avrebbero dovuto mai abbandonare l’arte della spada. Il suo destino aveva appena incominciato a compiersi…
_______________________________

Finarfirm

Era notte, la luna era celata dalle nuvole, il vento faceva frusciare le foglie degli alberi,un cavaliere solitario avvolto in un nero mantello,in groppa al suo destriero,attraversa al galoppo il bosco di Resfered.
Ogni tanto si udivano in lontananza ululati, canti di uccelli notturni e lo sbuffare cadenzato del cavallo.
Improvvisamente l’uomo tirò le redini,per far arrestare l’animale,cominciò a guardarsi intorno,ma non si vede niente, così decise di arrampicarsi su di un albero per cercare di capire dove si trovava.
Arrivato sulla cima il guerriero vide in lontananza la fortezza di Dikargt illuminata dai fuochi.
Scese celermente,montò sul suo destriero e si diresse verso la città.
Spronò il cavallo. Dopo non molto tempo arrivò sul lato occidentale della città fortificata.
Si avvicinò al fossato e fece abbeverare il cavallo ormai stremato.
Prese un corno dalla sua bisaccia,lo suonò.
Le guardie sugli spalti si affacciarono e vedendo l’uomo gli chiesero chi era.
L’uomo si tolse il mantello e disse “sono Finarfim Mc Innis”.
Le guardie riconosciuto l’uomo esclamarono”egovenat comandante degli Aryld, egovenat”.
Il capo delle guardie fece un cenno ed il ponte levatoio si abbassò.
Il guerriero entrò, subito uno scudiero fermò le redini del cavallo,
Finarfim con grande abilità smontò dall’animale.
La città sembrò svegliarsi di colpo alla notizia del ritorno del comandante degli Aryld.
Finarfim accompagnato da alcune guardie raggiunse il palazzo del consiglio del clan ,dove ad aspettarlo,in una piccola sala, vi era suo padre,il capo consigliere del clan.
L’uomo fece cenno alle guardie di uscire e quando queste uscirono chiese:” che notizie mi porti dal consiglio degli Othdes, figlio mio? Cosa dovrò riferire domani al consiglio e al nostro re?”
Finarfim rispose:”gli Othdes hanno deciso di aiutare il consiglio di Elea,ormai è da troppo tempo che semplici contadini e montanari combattono contro i violatori che con le loro schiere ben organizzate,il caos che porta morte ovunque arriva. Gli elfi nostri antichi signori ormai sono rimasti in pochi e si nascondono in lontani lidi.
È tempo che i veri guerrieri scendano in campo. Per secoli i clan del Gra-Han sono stati addestrati dagli elfi nell’arte del combattimento,per secoli siamo rimasti celati in queste lande aspettando….nel resto della terra di Elea si combatte da secoli e noi aspettiamo,vivendo in pace e prosperità,mentre altri combattono al nostro posto, mentre innocenti muoiono….ma finalmente gli Othdes si sono decisi, chiedono a ogni clan di fornire 300 guerrieri,per un totale di 4500 guerrieri.
E se mi è consentito chiedo che sia il gruppo degli Aryld a rappresentare il nostro clan, sarò io stesso a comandarli.”
Sentendo queste parole il padre abbraccio il figlio e disse:”E sia, vai e comportati da grande guerriero quale tu sei.
Domani mattina tu ed i tuoi ufficiali verrete nella sala del consiglio, per il rituale del ritorno.”
Dopo queste ultime parole Finarfim salutò il padre e si diresse nel dormitorio degli ufficiali degli Aryld, neanche entrato nella stanza i suoi compagni di camera gli furono addosso, impazienti di conoscere la decisione del consiglio degli Othdes.
Finarfim riferì ai suoi ufficiali ,i quali accolsero con grande gioia ,la decisione del consiglio, soprattutto Crom(suo Fratello) e Kuldran e Sturward(suoi cugini).
Solo il mite Kian cominciò a riflettere attentamente, senza pronunciare parola.
Il nobile Genchiar ,cugino del re, cominciò a pavoneggiare le sue (finte)abilità di guerriero.
Era l’alba quando dagli spalti di Dikargt si udì il suono delle cornamuse.
Finarfirm si svegliò, si vestì, indossò la sua armatura e le sue armi, la stessa cosa fecero i suoi compagni di stanza.
Il gruppo uscì velocemente dal dormitorio, si diresse nella sala del consiglio del clan dove ad aspettarli c’erano gli anziani del clan.
I guerrieri guidati da Finarfim entrarono nella sala, vi erano teste di cervo,orso e lupo appese alle pareti,infondo alla sala disposte a ferro di cavallo c’erano venti sedili sui quali erano disposti gli anziani del clan.
Al centro della sala vi era un enorme trono, fatto in ossidiana,li vi sedeva il re Faramir.
Finarfim, Kuldran , Crom , Sturward ,Kian e Genchiar ,si schierarono di fronte agli anziani.
Sei degli anziani si alzarono in piedi e presero degli scudi posti accanto ai loro sedili e si diressero verso i guerrieri recitando la seguente frase: “con questo al braccio vivo tornerai,su di esso morto avvolto in un drappo tornerai”.
Detto questo gli anziani porsero gli scudi ai guerrieri,mentre re Faramir disse:”partite dunque per difendere Elea,per L’onore di Dikargt e del clan Mc Innis,invidio il generale Blaster che da oggi in poi potrà contare su guerrieri così forti e puri d’animo.”
Usciti dal palazzo Finarfim ed i suoi ufficiali trovarono gli Aryld schierati in doppia fila, pronti per la partenza….
Mentre i guerrieri uscivano dalla fortezza venivano accompagnati dal suono delle cornamuse, che dagli spalti intonavano musiche.
Finarfirm ed i suoi partirono per raggiungere Asgratad città dove si sarebbero riuniti con le truppe volontarie della regione del Gar-han.
__________________________________

Dalle cronache di Elea:

Le giornate si facevano insopportabilmente calde nelle piane di Elea....Kuldran e Finarfirm erano però temprati dalla dura vita di montagna e riuscivano a resistere....
ciò a cui non resistevano era la lunga attesa dovuta alle contrattazioni e agli intrighi delle alte sfere....il loro desiderio di vendetta si faceva sempre più incalzante.
e in un giorno di Giugno il loro desiderio fu parzialmente appagato: durante un lungo parlamentare con gli elfi, questi ultimi uccisero un loro simile che si stava addestrando presso Uriel...
ciò scatenò la pazzia di Blaster e la gioia di Kuldran e Finarfirm al sentire il loro generale comandare la carica…..
i due ufficiali riuscirono a prendere un crinale e da lì sciamarono sugli elfi con modalità diverse: Finarfirm e la sua alabarda tennero un muro di scudi elfico ...nel frattempo Kuldran comandò la discesa...i suoi orsi caracollarono giù e abbatterono elfi come un uragano abbatte degli alberelli malaticci....
la vittoria fu netta...
ma non ci fu molto tempo per gioirne....non molto tempo dopo (ma sufficiente a far recuperare le forze agli uomini) i Violatori si presentarono in quella terra, convinti di poterla facilmente conquistare...
Blaster convinse i Violatori ad aggredire l'esercito di Elea.....mai mossa fu più sbagliata !!! Kuldran e Finarfirm si scagliarono sui nemici come un ghepardo che si scaglia sulla preda quando quest'ultima lascia la gola sguarnita...i due ufficiali con pochi uomini al loro seguito seminavano morte fra i demoni senza tregua, ognuno a modo suo....Finarfirm nel muro di scudi e Kuldran sbucando dalle retrovie e correndo nel loro schieramento veloce come un falco e letale come un cobra !!! Ne ha fatto le spese la tanto temuta retroguardia dei Violatori che nulla poterono contro i colpi veloci e sibilanti di Kuldran...il quale prima di abbatterli notò delle ferite di Alabarda.....solo Finarfirm poteva averle provocate....un sorriso spuntò sul volto di Kuldran pensando al compagno d'arme, mentre abbatteva la retroguardia.....la giornata fu piena di gloria....anche per dei novizi, uno dei quali provocò Kuldran durante un'arena....Kuldran mostrò quale fosse la giusta gerarchia....ma il novizio si battè bene.

la sera giunse poi a portare riposo alle stanche membra dei due ufficiali....per almeno 3 mesi nessuno avrebbe più minacciato Elea
______________________________

" il sole faceva capolino dalle cime dei monti, quando improvvisamente mi svegliai...ero completamente scosso, il respiro corto e il petto gonfio per la respirazione affannosa madido di sudore....già una volta avevo provato quella sensazione: in quell'occasione subimmo gravi perdite a causa di un incursione delle forze del Caos. Stavolta non mi sarei fatto cogliere alla sprovvista: corsi a svegliare il mio compagno Finarfirm, che dopo un paio di imprecazioni, si alzò, e , memore dei precedenti eventi, radunò subito il resto degli orsi....appena in tempo: le orde del caos avevano appena scollinato ed erano in vista dell'accampamento, ultimo avamposto prima di Wermath. "Non riusciremo a respingerli tutti, Kuldran" disse Finarfirm preoccupato. "hai ragione, Finarfirm..ma li incontreremo in battaglia comunque!! Wermath deve reggere !!!" "

L'urlo di Fifinarfim riecheggiava nella pineta,le sue grida di comando erano costanti e potenti:"scudi allineati,scudi allineati, al mio comando si avanza di un passo".
Spesso il numero delle imprecazioni contro il nemico e contro i suoi che si scoprivano erano superiori di gran lunga dei suoi comandi.
E mentre gridava combatteva con ferocia inaudita,colpendo gli avversari……
Finita la battaglia Blaster disse con orgoglio:
”Per la prima volta la prima linea del nostro esercito tiene uno scontro.
I ranghi compatti come mura e gli uomini feroci come leoni. Il muro di scudi del caos,comandato da un nano incapace, viene annientato. siete stati grandi”

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:33.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com