REPORT: 6° Trekking dell'Aquila - Parco Nazionale del Gran Paradiso - Valsavarenche (AO)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Sunkmanitu tanka
00lunedì 2 agosto 2004 13:25
Breve cronaca di un trekking in Valle d'Aosta.[SM=g27959]

Dal 17 al 24 luglio 2004, ho partecipato ad un trekking organizzato dalla Sezione LIPU di Gallerate (VA) nel versante aostano del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Oltre a me hanno partecipato altre 11 persone provenienti da varie province d'Italia: Fabrizio (Grosseto), Giovanni (Grosseto), Dina (Torino), Stefano (Roma), Maria Luisa (Roma), Claire (Varese), Piera (Genova), Alessandra (Verona), Vittorio (Verona), Lorenzo (Verona), Massimiliano (Parma).[SM=g27961]

Ci siamo ritrovati nel pomeriggio del 17/7 a Degioz (1545 m), capoluogo della valle: è stato possibile fare un giretto nel piccolo centro, visitare il Centro Visita del Parco dedicato alla Lince ed incominciare a conoscerci intorno al tavolo della cena ed a quello successivo in cui ha girato una Grolla dell'Amicizia. Mi sono trovato a parlare con Lorenzo delle avventure del famoso "Cavaliero de Bisanzio" protagonista del film "L'Armata Brancaleone": questi racconti, insieme ai fumi dell'alcol, hanno contribuito a riscaldare il clima.

Il 18/7 abbiamo effettuato la prima escursione del trekking che ci ha condotti presso la Reale Casa di Caccia di Orvieille (2165 m). Attraversando uno splendido bosco di larici, abbiamo raggiunto il pianoro in cui sorge la suddetta struttura per poi proseguire lungo un sentiero che porta verso il Lago Djouan. La giornata è stata essenzialmente soleggiata (abbiamo indossato le mantelle antipioggia solo in alcuni tratti del ritorno) è ci ha permesso di avere i primi contatti con la fauna del Parco: Camosci e Marmotte tra i mammiferi, Fringuelli, Nocciolaie, Pettirossi, Codirossi spazzacamino, Culbianco, Venturoni, Stiaccino e Spioncelli tra gli uccelli. Per un attimo, sul versante nord delle propaggini orientali della Costa la Manteau, è apparsa anche l'Aquila reale in volo che però è sparita quasi subito.

Il 19/7 abbiamo raggiunto il Rifugio Chabod (2750 m). Anche in questo caso abbiamo attraversato un bosco di larici per poi portarci sulle praterie alpine e quindi alle propaggini delle morene dei ghiacciai del Gran Paradiso. La giornata, particolarmente variabile, ci ha regalato una fitta pioggia e nebbia nell'ultimo tratto del percorso. Il rifugio però ci ha ben accolti e rifocillati! Nel tardo pomeriggio delle schiarite ci hanno permesso di godere di sufficienti panorami. Durante il tragitto e nelle zone intorno al rifugio abbiamo contattato Stambecchi, Camosci, Marmotte e uno Scoiattolo. Tra gli uccelli i Gracchi alpini ed i Sordoni hanno fatto da padroni soprattutto intorno al rifugio.

Il 20/7 alcuni di noi sono andati a vedere da più vicino i bordi dei ghiacciai occidentali del Gran Paradiso e del Piccolo Paradiso (Ghiacciaio di Laveciau e Ghiacciaio di Montandayne) sopra i 3000 metri di altitudine. Il gruppo si è poi spostato verso il Rifugio Vittorio Emanuele (2732 m). Tra splendidi panorami, bordi di morene, cascate, Camosci, Stambecchi e Marmotte, Spioncelli e Culbianchi, nebbie e pioggia battente nell'ultimo tratto siamo giunti al rifugio dove ci attendeva il pranzo ed una doccia. All'ora di cena, un'abbondante pioggia e una successiva schiarita hanno conferito al paesaggio colori e tonalità incantate. Il sole al tramonto illuminava i pendi sovrastanti il rifugio nonché il Ghiacciaio di Moncorvè e le cime intorno tra cui il Ciartoron (che sembra avere la cima tagliata di netto) e la Becca di Monciair. L'abbondante pioggia ha dato maggior vigore ai ruscelli che, originati dai ghiacciai, scendevano spumeggianti verso valle. In questa atmosfera si è fatto vedere il primo Fringuello alpino e, più tardi, la falce della Luna e le prime stelle.

Il 21/7, al risveglio, oltre all'aria frizzante, ci ha accolto uno splendido cielo azzurro. La giornata è stata impegnata nel lungo trasferimento verso il Rifugio Savoia (2532 m) ai confini con il Piemonte. Siamo scesi ai 1960 m del fondovalle per poi risalire sull'altro versante della valle principale. Durante la discesa, dopo esser passati nei pressi di una cascata, su cui volavano delle Rondini montane, in un bosco di larici abbiamo visto un giovane di Cuculo, vari Rampichini alpestri e Cince bigie alpestri. Durante la salita sull'altro versante della valle, abbiamo riconosciuto da lontano i rifugi frequentati nei giorni precedenti; erano inoltre ben visibili la cima del Gran Paradiso, del Piccolo Paradiso e dell'Herbetet nonché il Ciartoron e la Becca di Monciair. Lungo il Piano del Nivolè che porta al rifugio c'erano numerose Marmotte, ho visto un Gheppio maschio in volo e, per un bel po', un'Aquila reale a caccia su un lungo pendio pietroso e spoglio. Nei pressi del rifugio erano presenti il Fringuello alpino, il Culbianco, il Codirosso spazzacamino, lo Spioncello ed abbiamo visto arrivare da Sud-ovest tre Gabbiani reali in volo.

Il 22/7 siamo stati impegnati nella salita del Colle Rosset (3023 m) tra la Punta del Rosset e l'invisibile Punta del Leynir. Tra le verdi praterie si aprivano vari laghi alpini dalle acque cristalline (tra cui il Lago Leità ed il Lago Rosset) che davano al paesaggio un aspetto nordico. A rendere più suggestivo l'ambiente i fiumi ed i ruscelli che, con cascate e salti, raccoglievano le acque provenienti dai costoni orientali della Cima del Nivoletta e della Punta Gran Vaudala. Nelle zone più in alto, i Laghi Chanavey erano in parte ancora ghiacciati e non mancava la neve che resisteva nelle valli. Lungo il sentiero fiorivano le Stelle alpine. Su un colle, tra i massi, si aggirava frenetico un Ermellino. Splendida la vista dal colle da cui si dominava la parte alta della Valle di Rhemes nonché le cime ad occidente: La Becca della Traversière, La Grande Sassière, la Grande Traversière e La Grande Ruosse. Durante la discesa abbiamo visto da abbastanza vicino un Corvo imperiale e da lontano due rapaci in volteggio che probabilmente erano Aquile reali. La sera, dopo cena, è stata dedicata all'osservazione del cielo notturno. Grazie all'esperienza e alla strumentazione messa a disposizione da Giampiero, che da Varese ci ha raggiunto per l'occasione, abbiamo osservato la Luna con i suoi crateri e mari, visto Giove, riconosciuto costellazioni e stelle (tra queste Vega nella costellazione della Lyra, Arturo in quella del Boote, Antares in quella dello Scorpione, Spica in quella della Vergine, Altair nell'Aquila, Deneb nel Cigno e poi le classiche costellazione dell'Orsa Maggiore, dell'Orsa Minore con la Stella Polare, di Cassiopea nonché la Via Lattea) ed atteso il passaggio sulle nostre teste della nuova Stazione Spaziale Orbitante.

Il 23/7 ci ha visti impegnati nella salita al Colle del Leynir (3084 m) tra la Punta del Leynir e le propaggini del Monte Taou Blanc. Anche qui il paesaggio ricordava i paesi nordici con i Laghi Trebecchi. Molto particolare è stato risalire un vallone, sovrastato dal Monte Taou Blanc, in cui affioravano rocce e sabbia di un colore rosso tale da far assumere al paesaggio un aspetto marziano. Sul colle, da dove si dominava il Ghiacciaio della Vaudaletta, due Corvi imperiali hanno inscenato una schermaglia aerea con dei Gracchi alpini. Tornando a valle siamo stati spruzzati da una leggera pioggia mentre abbiamo evitato quello che sembrava un grosso temporale. Prima del pranzo, nei pressi dello splendido Lago Nero incastonato tra i pendii dei monti, abbiamo visto due Aquile reali intente in spettacolari voli a festoni con avvitamenti. Abbiamo ammirato dall'alto il Piano del Nivolè, attraversato due giorni prima, con la sinuosa Dora del Nivolè che lo attraversa per tutta la sua lunghezza.

Il 24/7, a causa delle cattive condizioni meteo, abbiamo dovuto accorciare il percorso previsto. Bagnati a tratti dalla pioggia, abbiamo raggiunto Pont dove i primi sono partiti quasi subito verso le proprie destinazioni. Siamo rimasti in sei a fare del Birdwatching lungo il Torrente Seiva. Tra le varie specie contattate sicuramente da ricordare sono l'Organetto, lo Zigolo muciatto ed il Beccafico. E' poi giunto anche per noi il tempo dei saluti.

Oltre agli splendidi paesaggi goduti ed agli animali incontrati, non si possono scordare le pantagrueliche cene e le succulente colazioni: come non ricordare la Polenta e la Zuppa Valdostana, il minestrone dei rifugi, le mostruose fette di fontina e toma dei pranzi al sacco, il sapore di quel burro e di quella marmellata che rendevano più lieto alzarsi per intraprendere le camminate con zaino in spalla che ci attendevano.[SM=g27975]

Ai compagni di trekking e all'organizzatore Costante va il mio "arrivederci a presto". Così potremo rivedere: il "Procurator" Massimiliano la cui figura è ormai legata al loculo che lo segregava agli arresti durante la notte a causa della sua abitudine ad arare ettari di terreno nelle ore notturne; il "Mike" Lorenzo che ci invita a scegliere la busta uno, due o tre oppure ci ricorda la sfortuna del povero Ilvio; Giovanni detto "Juan" che compare miracolosamente a valle prima degli altri e che con la battuta sempre pronta ne ha per tutti; "La Guida" Fabrizio che al mattino e per nostra fortuna, oltre alle indicazioni sui percorsi, dispensava cioccolata e frutta di stagione a chi voleva servirsi; Dina che rimpiange di non avere visto l'ermellino e la minuscola "Prugna Pachino" che ha dovuto buttare dopo che gli era stata trafugata dalla tasca; Claire che con il suo passo costante è sempre tra i primi e con il suo fare da mamma ridistribuisce a tavole i beni presenti; Stefano e Maria Luisa che se la sera mangiano la "Bagnacauda", il giorno successivo vedono il Gipeto mentre c'è chi perde tempo a cercarlo; Piera conquistatrice di monti e di premi nello sci di fondo; Vittorio "Occhi di Lince" pronto a scovare i particolari degli uccelli ed a correggere improvvisate identificazioni; Alessandra con i suoi sogni che speriamo di vedere presto realizzati. E potrete forse rivedere come spariscono tre piatti di minestrone in una sola cena, come si gusta la pesca con il vino, sentire a sera il rumore prodotto da uno squalo che si lava i denti ed al mattino l'inno all'unico frutto dell'amor.[SM=g27964]

Per me l'unico neo è stato l'aver mancato l'osservazione del Gipeto, ma questo era il "6° Trekking dell'Aquila" e di aquile ne ho viste a sufficienza. Per il prossimo anno Costante dovrebbe organizzare anche il "1° Trekking del Gipeto" sempre nel Parco Nazionale del Gran Paradiso oppure in quello dello Stelvio: chissà che non ci faccia questo ulteriore regalo![SM=g27960]

Un saluto a tutti.

Riporto di seguito la Check-list degli uccelli contattati; non è lunghissima ma contiene spunti di pregio.
1. Aquila reale - alcuni esemplari in vari avvistamenti, tra cui due adulti impegnati in voli a festone
2. Gheppio - visto più volte un maschio sul Piano del Nivolé
3. Gabbiano zampegialle - 3 individui in volo nei pressi dei Laghi del Nivolè
4. Cuculo - un giovane che chiedeva insistentemente cibo ai genitori adottivi non identificati con certezza
5. Rondone - alcuni individui in volo sul Piano del Nivolé
6. Picchio verde (canto) - presso Pont
7. Allodola - sui pascoli dopo Orvieille
8. Rondine montana - presso le pareti rocciose vicino Pont
9. Balestruccio - a Degioz
10. Prispolone - a Orvieille
11. Spioncello - un po' ovunque intorno ai 2500 m
12. Ballerina bianca - un po' ovunque soprattutto a valle
13. Scricciolo (canto) - nei boschi di larice ed abete rosso
14. Sordone - sulle rocce più in alto
15. Pettirosso (canto) - nei boschi di larice ed abete rosso
16. Codirosso spazzacamino - un po' ovunque specialmente nelle zone sassose
17. Stiaccino - un esemplare dopo Orvieille
18. Culbianco - un po' ovunque
19. Merlo (richiamo) - nel bosco presso Pont
20. Beccafico - presso la vegetazione che cresceva lungo il Torrente Seiva
21. Luì piccolo (canto) - nei boschi di larice ed abete rosso
22. Cincia bigia alpestre - presso la vegetazione che cresceva lungo il Torrente Seiva
23. Cinciarella (canto) - presso Pont
24. Cinciallegra (canto) - presso Pont
25. Rampichino alpestre - nei boschi di larice presso Pont
26. Nocciolaia - nei boschi di larice ed abete rosso
27. Gracchio alpino - più comune presso i rifugi
28. Cornacchia nera - pochi individui nelle vallate più ampie
29. Corvo imperiale - alcuni individui nelle zone più remote
30. Passera d'Italia - a Degioz
31. Fringuello alpino - presso i rifugi
32. Fringuello - nei boschi di larice ed abete rosso
33. Venturone - a Orvieille
34. Cardellino - a Degioz
35. Fanello - sul Piano del Nivolé
36. Organetto - presso la vegetazione che cresceva lungo il Torrente Seiva
37. Zigolo muciatto - presso la vegetazione che cresceva lungo il Torrente Seiva, un adulto che imbeccava un giovane da poco involato.

fcvinci
00martedì 3 agosto 2004 23:42
Grande!!!
Grandissimo diario-report, denso di emozioni e con un ricco BW.
Complimenti. Ciao
falco pellegrino
00mercoledì 4 agosto 2004 15:55
Ho partecipato con emozione al racconnto di Sunkmanitu tanka e non posso far altro che complimentartmi con Sunk e condividere i quanto detto da fcvinci.

Vai Sunk ... continua cosi'

P.S. Ti aspetto per discutere una eventuale partecipazione di qualche socio del CircoloBW a queste uscite ....

Che ne pensate? ...... come diceva Giorgio Gaber:
La liberta' e' partecipazione.[SM=g27961]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:08.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com