REGIONALI/ LA CLASSE DIRIGENTE VOTERA' A SINISTRA (IL MONDO)

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Swg
00venerdì 18 marzo 2005 12:39

Enrico Mentana: immutabile loro diffidenza verso Berlusconi

Roma, 18 mar. (Apcom) - Alle prossime elezioni Regionali la classe dirigente italiana voterà a sinistra. E' quanto emerge da un sondaggio Swg pubblicato dal settimanale Il Mondo. Gli imprenditori voteranno in massa (il 95%), dice l'indagine, e sceglieranno in prevalenza i candidati del centro sinistra delle Regioni di appartenenza (il 51% contro il 45% che voterà per il centro destra). Ma la vera sorpresa del sondaggio è la polarizzazione del voto: solo il 15% dei dirigenti si colloca al centro. Una quota che va dal 17% al 20% si dice rispettivamente tout court di destra e di sinistra, senza 'centro'.

In particolare, i Ds potranno contare sull'11% dei voti in più rispetto alla media dei concittadini, mentre per An opterà il 7% degli imprenditori in più rispetto al voto nazionale. I motivi di scontento nei confronti del governo del resto "non mancano", analizza il settimanale: "dal tira e molla con il governo sugli interventi a favore della competitività (che ha ricevuto reazioni molto tiepide da parte di Confindustria) alla riforma delle professioni , le cui prime mosse hanno già diviso la categoria. Sui capi d'azienda poi pesa l'incubo Cina: ma l'unica risposta sembra essere il ritorno ai dazi doganali".

Enrico Mentana sembra meno convinto della tesi di una vera e propria 'svolta' nelle scelte elettorali della classe dirigente italiana. Nel suo articolo sul settimanale si legge che "è vero che l'anima di molta parte della classe dirigente è anti-berlusconiana 'a prescindere'. Le elite guardano al Cavaliere e ai suoi alleati con immutabile diffidenza: possono riconoscere la professionalità di un Letta, le revisioni coraggiose di un Fini (perché lo rende meno diverso da loro)". Ma secondo l'ex direttore del Tg5 "lì si fermano, o quasi. Si sentono antropolgicamente diverse da un centro destra che vedono commerciante e leghista, e confortate dal suo dubbio successo. Resta ovviamente valido il rovescio di questa situazione - aggiunge Mentana - è l'avversione al ruolo spesso frenante (e sempre conservatore) delle elite il propellente del voto di centro-destra, che non a caso è in grande misura di protesta anche ora che va a premiare le forze di governo".


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