Quelle due o tre cose che mi fanno incazzare!!!

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bitonale
00martedì 26 settembre 2006 19:55
SILVIA BARALDINI SCARCERATA GRAZIE ALL'INDULTO

ROMA - Silvia Baraldini è stata scarcerata, grazie all'indulto: lo rende noto Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc al Senato, riferendo la notizia comunicatagli dalla stessa Baraldini.

''Provo una gioia enorme per la liberazione, grazie all'indulto, di Silvia Baraldini '', afferma in una nota Russo Spena che aggiunge: ''Ho appreso la notizia da lei stessa, ancora incredula, grata al Parlamento per aver votato un provvedimento che finalmente, dopo anni di detenzione prima nelle carceri americane e poi, dopo che gli Usa hanno concesso l'estradizione, in quelle italiane, le restituisce la liberta'.

Il vaglio del suo caso da parte delle autorita' giudiziarie - prosegue il capogruppo del Prc al Senato - e' stato lungo ed accurato ma si sono finalmente resi conto che Silvia non rappresenta un pericolo e che la sua storia di sofferenze indicibili la rende invece una cittadina a tutti gli effetti. Per tutti noi, del gruppo e del partito, e' un momento di profonda emozione''.

FINE PENA NEL 2008, APPLICATO INDULTO
La domanda di applicazione dell' indulto era stata proposta dallo studio Volo, che assiste Silvia Baraldini , il due agosto scorso ed era all'esame della Corte di Appello di Roma. La Baraldini doveva scontare un residuo di pena fino al 2008 e quindi rientrava nei benefici della recente legge sull'indulto che prevede il condono della pena fino a tre anni. Silvia Baraldini era agli arresti domiciliari con la facolta' di uscire per lavoro come consulente al comune di Roma. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva confermato gli arresti domiciliari il 13 novembre del 2002 per motivi di salute.Baraldini , condannata a 40 anni di reclusione negli Stati Uniti (pena successivamente ridefinita e in scadenza appunto nel 200[SM=g27762] venne trasferita in Italia nel 1999, si trovava agli arresti domiciliari dal 21 aprile del 2001 scorso a causa di gravi motivi di salute.


© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 2006-09-26 18:08
pacotom
00martedì 26 settembre 2006 20:53
Re:

Scritto da: bitonale 26/09/2006 19.55
Silvia Baraldini era agli arresti domiciliari con la facolta' di uscire per lavoro come consulente al comune di Roma.



26 set 18:19
Indulto: Russo Spena, scarcerata Silvia Baraldini
ROMA - Silvia Baraldini e' stata scarcerata grazie all'indulto: lo ha reso noto Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc al Senato. Silvia Baraldini si era trasferita negli Stati Uniti nel 1961. Divenne attivista di un gruppo che si batteva per i diritti civili dei neri e fu arrestata per la prima volta nel 1982 con l'accusa di associazione sovversiva. Fu arrestata di nuovo per la rapina a un furgone blindato, che causo' la morte di una guardia giurata e di due poliziotti. La Baraldini si e' piu' volte rifiutata di collaborare e di fare i nomi dei suoi compagni di militanza: trasferita in vari carceri a regime durissimo negli Stati Uniti, dopo molti problemi di salute e una lunga battaglia per riportarla in Italia, l'estradizione e' stata concessa nel 1999. Dal 2001 era agli arresti domiciliari. (Agr)

Complimenti! Nella prossima legislatura la vogliamo Onorevole, a fianco di Russo Spena!
Cleanhead
00martedì 26 settembre 2006 22:58
...evviva fate largo!! ne arriva un altra!!!!..una ottima papabile per le prossime candidature!!!....io sto aspettando toto riina quello che si che lo voterò [SM=x165047] [SM=x165048] [SM=x165048] .....
webcop
00martedì 26 settembre 2006 23:11
Chi è Silvia Baraldini: le tappe del caso
Nel 2001 si pronunciò la Consulta e ottenne i domiciliari
Silvia Baraldini è tornata in libertà per effetto dell'indulto. L'attivista comunista, nata il 12 dicembre del 1947, ha militato negli anni '60, '70 e '80 all'interno del Black Panther Party americano, movimento eversivo che
Silvia Baraldini
Silvia Baraldini
combatteva per i diritti civili dei neri e nel 1983 era stata condannata dal giustizia statunitense a una pena cumulativa di 43 anni di carcere per concorso in evasione, associazione sovversiva, due tentate rapine e ingiuria al tribunale e ora stava scontando in Italia sua pena dopo l'estradizione.
Era quasi mezzogiorno, il 25 agosto del '99, quando all'aeroporto di Ciampino atterrò il Falcon che la riportava in Italia. Ad attenderla, quella mattina di fine estate, l'anziana madre Dolores e l'allora ministro della Giustizia Oliviero Diliberto, che aveva messo la sua firma sotto l'accordo con gli Usa che consentiva il rientro della detenuta. A patto che avrebbe continuato a scontare la sua pena, fino al 2008, in un carcere italiano. E quella mattina la destinazione della Baraldini era stato il carcere romano di Rebibbia. Dove è rimasta fino a quando, nel settembre 2000, il peggioramento delle sue condizioni di salute (un nuovo tumore, operato) non ne rese necessario il trasferimento al policlinico Gemelli.
Poi il 21 aprile del 2001 la decisione del tribunale di sorveglianza di concederle gli arresti domiciliari mise fine ad una vicenda che si trascinava da quasi 20 anni. Da quel luglio dell'83, quando dopo cinque mesi di processo il giudice newyorchese Buffy, noto per la sua severità, emise il verdetto di colpevolezza per Silvia Baraldini : 43 anni di carcere la sua condanna. Ma solo per reati associativi. Nessun fatto di sangue le venne addebitato. Ma tant'è. Iniziò così la sua via crucis per i penitenziari degli Usa, rinchiusa anche in celle di massima sicurezza.
Nell'87 infatti venne giudicata una detenuta pericolosa e trasferita nell'unità sotterranea della prigione federale di Lexington, dove rimase 19 mesi. Finchè non si ammalò. Era l'agosto dell'88 quando a Silvia Baraldini venne diagnosticato per la prima volta il tumore all'utero. E per lei ci fu il primo intervento, e poi anche il secondo. Ma subito dopo tornarono a spalancarsi le porte del carcere giudiziario di Manhattan e dopo quelle di un altro carcere, questa volta di massima sicurezza, a Marianna.
Nella primavera del '91 però le sue condizioni si aggravarono, tanto da suggerire il ricovero in ospedale. Tra un ricovero e l'altro, continuò il suo peregrinare per i penitenziari degli States. Fino all'ultima tappa, quella del carcere di Danbury, dove rimase fino al rientro in Italia.
Nel frattempo, il caso Baraldini impegnò tecnici e diplomazie del ministero della Giustizia per dieci anni. Tra l'89 e il '98 l'Italia presentòi agli Usa ben cinque domande di trasferimento, convinta che esistessero le condizioni previste dalla Convenzione di Strasburgo «affinchè l'esecuzione della pena possa proseguire nel Paese di cittadinanza di Silvia Baraldini ».
Poi, nell'estate del '99, la notizia dell'accordo siglato tra i due Paesi. E il rientro della Baraldini in Italia, a Rebibbia con la malattia che non le dava tregua. Fu per questo che nel settembre 2000 ottenne il consenso a lasciare il carcere per essere ricoverata al 'Gemellì con il differimento della pena per potersi curare.
Subito dopo arrivò anche una sentenza della Corte Costituzionale: l'accordo sottoscritto con gli Usa, sostenevano i ricorrenti, potrebbe essere incostituzionale. E il 19 marzo 2001 quando la Consulta si pronunciò: «L'esecuzione della pena -scrissero i giudici costituzionali- va riferita al regime giuridico vigente nello Stato di esecuzione».
È sulla base di questo principio che i giudici del tribunale di sorveglianza di Roma tornarono il 18 aprile dello stesso anno, ad esaminare il ricorso dell'avvocato della Baraldini , Grazia Volo, che chiedeva il differimento della pena per motivi di salute. Di qui gli arresti domiciliari e oggi la libertà.
da LaStampaWeb


[SM=x165065] [SM=g27759]
deeppink
00martedì 26 settembre 2006 23:16
NOn c'è che dire.... [SM=g27765] un curriculum veramente eccezionale... [SM=x165065]
Deeppink
Ranzani.Divani
00mercoledì 27 settembre 2006 00:59
Re:

Scritto da: Cleanhead 26/09/2006 22.58
...evviva fate largo!! ne arriva un altra!!!!..una ottima papabile per le prossime candidature!!!....io sto aspettando toto riina quello che si che lo voterò [SM=x165047] [SM=x165048] [SM=x165048] .....



Francamente sono due cose un pò diverse. E poi questa donna è da molti anni malata di tumore. Il posto di lavoro al comune di Roma mi sembra più una presa ideologica che un'opportunità professionale.
Inoltre non sono sicuro di tutte le accuse che le sono state mosse.
ispanicop
00mercoledì 27 settembre 2006 17:37
Nell'essere [SM=x165044] [SM=x165044] [SM=x165044] [SM=x165044] [SM=x165044] dico che siamo un popolo [SM=x165058] [SM=x165081]
[SM=x165075]
TRENTASETTESIMO
00mercoledì 27 settembre 2006 21:37
Re: Chi è Silvia Baraldini: le tappe del caso

Scritto da: webcop 26/09/2006 23.11

Ad attenderla, quella mattina di fine estate, l'anziana madre Dolores e l'allora ministro della Giustizia Oliviero Diliberto, che aveva messo la sua firma sotto l'accordo con gli Usa che consentiva il rientro della detenuta. A patto che avrebbe continuato a scontare la sua pena, fino al 2008, in un carcere italiano. E quella mattina la destinazione della Baraldini era stato il carcere romano di Rebibbia. Dove è rimasta fino a quando, nel settembre 2000, il peggioramento delle sue condizioni di salute (un nuovo tumore, operato) non ne rese necessario il trasferimento al policlinico Gemelli.


Gli USA, se malauguratamente dovesse ricapitare una episodio analogo, probabilmente non si lascerebbero più infinocchiare dalle promesse, specie dagli italiani. Anche se in politica tutto è praticamente quasi sempre fattibile e giustificabile.
I TG hanno riferito lo stato di gelo da parte degli USA nell' apprendere la notizia della scarcerazione della loro ex "cliente" . Cosa dire? Che non hanno tutti i torti!

[SM=x165048]
Cleanhead
00mercoledì 27 settembre 2006 23:51

Inoltre non sono sicuro di tutte le accuse che le sono state mosse.



..e no! qui non sono d'accordo, la "signora" è stata condannata ricondannata e stracondannata e ricondannata ancora, e nno se ancora ci sono dei dubbi allora dobbiamo mettere tutti fuori!!
Il brutto vizio degli italiani è proprio questo, ognuno deve essere convinto che uno è colpevole, ognuno compie il proprio processo e assolve o condanna e no mi dispiace non è cosi che funziona!!!!
per me è colpevole perchè è stata condannata non so quello che è successo e neanche lo voglio sapere ne mi compete saperlo, c'è una giustizia un tribunale un appello e cosi via e se è stata condannata è assolutamente colpevole senza ombra di dubbio...
La stessa cosa sta succedendo per il caso di Cogne, ancora tutti si domandano se è colpevole o innocente...sbagliato! è stata condannata quasi in tutti i gradi, si aspetta solo l'ultimo poi è colpevole e basta non è possible fare 55 milini di processi ognuno a casa sua....
bluewall
00domenica 1 ottobre 2006 21:34
E io quoto Cleanhead. [SM=x165053]
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