Ciao Flora,
non c'è pace per questa poesia!
mi sa che preferiscono la seconda, io non so decidere tra le due e allora le ho fuse di nuovo, e...questa è la
versione definitiva
Sì mi hai chiarito le idee, alterno alle strofe due distici. Amen!
Grazie a te,
Rosanna
Eccomi, ora dolce ora spinosa, cruda
contro i sassi che urtano il mio piede,
cerniera chiusa all'ironico sorriso,
giunco cresciuto sul greto della vita
stanchezza d'ombra in ore silenziose
che s'accartocciano nel retro della sera.
Eccole le lacrime, mia forte debolezza:
mi fanno urlare come urla il mare
Quanto vuoi per cambiarmi?
Mi è dolce il dolore e la fatica: non cedo
ai ricatti, non strappo i miei contratti;
preparo il mio tempio ad altri fiori
che di profumo lasciano una scia.
Alzo lo sguardo, e diventano già trine.
Veli in danze alate controvento.
Non sai che sono forte? Che non muoio
di notti senza lune o d'altri stenti.
Ho ancora mille inverni di perdono
per una sola, lunga primavera.
[Modificato da Versolibero 22/06/2007 0.44]