Quando si rischia la vita...

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Mr.Seggio
00mercoledì 6 settembre 2006 21:55
Ho inserito una notizia nelle NEWS inerente i prossimi incontri di Evander Holyfield e Joe Mesi. Oramai sono veramente sconcertato e senza parole, mi rendo sempre più conto che siamo sull'orlo della follia più pura se si permette a 2 personaggi già fortemente compromessi come loro di continuare a boxare ottenendo licenze non si sa in che modo. A questo punto si mette a repentaglio la vita e se a loro non interessa nulla è dovere morale delle commissioni preposte di bloccarli, anche per il bene del pugilato che non ha certo bisogno di tragedie annunciate. Che ne pensate?
ahmalavo
00venerdì 8 settembre 2006 21:34
Beh, in America hanno una certa concezione della vita...in Texas c'è la pena di morte, se non sbaglio, poi la decisione di continuare può rientrare nella categoria delle decisioni private riguardo la propria vita, come l'eutanasia. Io non sono d'accordo (sia con l'eutanasia che con il concedere il permesso di boxare a pugili in uno stato di salute inadeguato allo sport), però il mondo ultimamente va così. Per questo non mi stupisco più di tanto. Inoltre, già che parliamo di etica sportiva, io penso che lo sport non sia più il "paradiso terrestre" da un bel pezzo. Tra doping, corruzione e falsi in bilancio si vede di tutto. Proprio come nella vita "vera". E, in fondo, penso sia giusto così.
.smoking.
00lunedì 11 settembre 2006 13:13
Il fatto che un atlteta sia "compromesso" è il medico a stabilirlo, se c'è una commissione che dà il permesso a due pugili di boxare...evidentemente i due rispondono negativamente ai tests per ottenere la licenza. Voglio dire che se c'è una commissione di "esperti" che ritiene contenuto il rischio di qualche match per i suddetti pugili non le si dovrebbe contestare la decisione poichè nessuno, all'infuori dei medici preposti, ha letto e conosce il bollettino medico. Adesso, che in tutti gli altri Stati non gli sia concesso mi fa venire in mente che magari stabilire un regolamento sovranazionale anche per il pugilato sarebbe utile a non creare precedenti e controversie.
Più che di rischio per gli atleti vorrei parlare di "rischio di giudizio", cioè che talvolta i parametri sono troppo diversi tra un centro decisionale e l'altro e sinceramente non si sa a chi credere, se fidarsi dei medici texani o di quelli canadesi, ad esempio.
Ho avuto un amico, pugile pro, al quale avevano ritirato la licenza per distacco della retina. Da quella notizia la sua vita è cambiata, sempre in giro a cercare uno Stato che lo facesse combattere, e che gli ridesse la vita che per lui era già finita. Tutti noi speravamo che potesse boxare ancora, a quel punto sarebbe stato meglio, sono sicuro, vederlo soffrire fisicamente piuttosto che nelle condizioni di depressione che hanno caratterizzato i suoi ultimi 6/7 anni di vita.
Se il parametro fosse ferreo ci sarebbero meno casi del genere e sarebbe più facile rassegnarsi, se si vede incertezza nel giudizio si finisce col non credere a nessuno.

Mr.Seggio
00lunedì 11 settembre 2006 13:36
Il problema centrale purtroppo è che ad alti livelli, vedasi Holyfield che ha un gran nome nell'ambiente, i giudizi della commissioni cambiano in base agli introiti economici che l'atleta procura, e sinceramente le due cose non dovrebbero essere proporzionali!
.smoking.
00lunedì 11 settembre 2006 16:04
Re:

Scritto da: Mr.Seggio 11/09/2006 13.36
(...)i giudizi della commissioni cambiano in base agli introiti economici che l'atleta procura, e sinceramente le due cose non dovrebbero essere proporzionali!



Questo non lo sapevo, una giuria per essere credibile deve essere "stagna", si dovrebbe rivedere il sistema di valutazione con tutto l'iter di formazione della sua commissione.
Queste notizie fanno male allo sport prima ancora che agli atleti [SM=g27812] [SM=g27812]
Mr.Seggio
00martedì 12 settembre 2006 16:34
Sempre per rimanere in tema, ecco una dichiarazione di Holyfield alla stampa:

"Mi sono sempre chiesto il motivo per cui continuo a combattere, ma dentro di me so che non smetterò finchè non avrò conquistato nuovamente il titolo mondiale"

Questo è un triste ennesimo capitolo di un patetico ritorno, he stando a quanto detto potrebbe durare ancora molto, ben oltre i suoi attuali 43 anni.
Mr.Seggio
00domenica 24 settembre 2006 16:31
Da una nuova dichiarazione di nonno Holyfield si evince che la sua intenzione è quella di riunificare i titoli altrimenti non si ritirerà. Nessun commento [SM=g27814]
.smoking.
00lunedì 25 settembre 2006 12:56
secondo voi potrebbe essere in grado di compiere l'impresa?
per me finisce che ci rimane sul ring......
Allo stato attuale deve fare almeno 5 o 6 incontri per arrivare a conquistare le 4 corone, ammesso che vinca sempre e con tutti.
Forse, e spero, è solo pubblicità per attirare l'attenzione sul suo prossimo match.

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