Alla fine del ventunesimo secolo il mondo è sull’orlo di una guerra civile. A scontrarsi sono gli umani considerati “normali” e una nuova sub-specie affetta da un male simile al vampirismo che ha tra i suoi sintomi, oltre all’ematofagia – attrazione dal sangue - , anche maggiore velocità, forza e capacità intellettiva. Isolati dai “normali”, i “diversi” – nati da un virus sfuggito al controllo di alcuni scienziati alla ricerca della formula chimica per la creazione di super soldati – gridano alla rivolta. È lo scenario dipinto dal regista Kurt Wimmer nel film Ultraviolet, la cui protagonista assoluta, Milla Jovovich, è una ragazza – Violet appunto - infettata dal virus, a cui restano solo 36 ore di vita: determinata a proteggere la sua nuova razza e a vendicarsi di coloro che l'hanno creata, decide di farsi esplodere all’interno del palazzo del governo. Sulla sua strada troverà però Six (Cameron Bright), un bambino di nove anni condannato a morte per oscuri motivi, che Violet dovrà proteggere.
Vietato ai minori di 13 anni negli Stati Uniti, Ultraviolet offre ai propri fruitori un'elevata dose di adrenalina, cui contribuisce notevolmente la plastica performance della Jovovich che, grazie all'innegabile carisma già sfoggiato in Resident Evil, e alle straordinarie doti recitative sfoggiate in Giovanna D’Arco, riesce a far guadagnare punti preziosi a questa pellicola. Il Il regista Kurt Wimmer (Equilibrium) ammette tra l’altro di essersi ispirato a Gloria, pilastro del genere, dell'autore indipendente per eccellenza, John Cassavetes. A ben guardare però sembra che le fonti siano le più disparate, non ultima una ambientazione futuristica di che può ricordare a tratti Minority Report, a tratti il più fortunato Matrix, mentre l’abbondanza di effetti speciali e arti marziali combinati assieme ricordano da vicino il tarantiniano Kill Bill.
Il film, che nella versione cinematografica si presenta con una durata di 88 minuti: ha subito un taglio di ben mezz’ora prima dell’uscita nelle sale. Il che fa ben sperare per l’uscita di un futuro dvd in cui, probabilmente, sipotrà assistere ad un lavoro più completo e solido.
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