Progressive

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mariusko
00martedì 24 gennaio 2006 22:27
Aggettivo coniato nei primi '70 e usato spessissimo per descrivere un certo tipo di musica. Tornato in auge di recente.

Ma cos'e' il rock progressivo?

Ecco una definizione del critico Giancarlo Nanni che ho trovato su Ondarock e che sottoscrivo completamente:

"Non sono così sicuro che il "progressive", in quanto tale, abbia costituito un movimento a carattere musicale e culturale. Per me il termine "progressive" è un'etichetta di genere come un'altra, al massimo in grado di racchiudere al suo interno qualche affinità stilistica dei gruppi e musicisti che ne sono chiamati a far parte. E dico "chiamati a far parte" perché, come nel caso delle altre mille etichette similari che incombono sulla libera fruizione dell'arte musicale, se tu ti rivolgi a musicisti chiedendo loro se si sentono "prog", "grunge" o "hard rock", in nove casi su dieci ti risponderanno che si sentono solo creatori ed esecutori di musica. Tutte queste etichette sono state coniate dai media e dall'industria discografica con l'unico, vero obiettivo di rendere vendibile un prodotto discografico che, in particolare per le grosse industrie di settore, trascende ogni significato artistico. Difficile, su queste basi, parlare del "progressive" come di un movimento culturale. Diciamo piuttosto che già verso la fine degli anni Sessanta (e in casi sporadici anche prima) nel panorama della musica rock si registrano i tentativi da parte di alcuni musicisti di accostare la musica giovanile derivata dal rock'n'roll e dal blues a elementi della cultura musicale classica. I Beatles tra i primi furono molto importanti, in questo senso, in quanto la loro universale popolarità permise a queste embrionali sintesi sonore di attecchire sempre più. Il rock europeo si è certamente dimostrato più sensibile rispetto a quello americano nei confronti di questa sintesi sonora (per logici motivi culturali) e negli anni Settanta si è assistito a una notevole proliferazione di musicisti impegnati, con fortune commerciali diverse tra loro, nell'esemplificazione di stili, a volte molto diversi tra loro, in qualche modo attinenti alle tematiche tipiche della sintesi tra rock e cultura musicale classica. Più che di "progressive" io parlo di rock neoclassico, ma giusto per dare un nome tecnico alla faccenda."

mirkosv@ro
00martedì 24 gennaio 2006 23:00
Re:

Scritto da: mariusko 24/01/2006 22.27
Ma cos'e' il rock progressivo?

Ecco una definizione del critico Giancarlo Nanni che ho trovato su Ondarock e che sottoscrivo completamente:




La definizione dove sta?

..a parte il fatto che "le etichette lasciano il tempo che trovano" è uno slogan che piace tanto nei forum di teenagers nullapensanti...a perte i Bitols che non ci azzeccano un cazzo...a parte il qualunquismo...


.Eclettico.
00martedì 24 gennaio 2006 23:25
Il Progressive è con molta probabilità il genere a cui sono più affezionato; credo che in fondo il Prog. non sia altro che la ricerca del musicista rock verso la perfezione, e la raffinatezza espressiva, in contrapposizione alla ruda e cruda realtà di altri "sottogeneri" del Rock.

P.S. Per quanto riguarda le etichette musicali, sapete cosa penso [SM=x125595]
mirkosv@ro
00mercoledì 25 gennaio 2006 08:56
Re:

Scritto da: .Eclettico. 24/01/2006 23.25
...credo che in fondo il Prog. non sia altro che la ricerca del musicista rock verso la perfezione, e la raffinatezza espressiva, in contrapposizione alla ruda e cruda realtà di altri "sottogeneri" del Rock.



E' vero. MA infondo il prog è solo una di quelle correnti interne al "rock da conservatorio". Che vi sia una base classica (sia a livello compositivo che esecutivo) è innegabile, ma mi sembra un fatto insufficiente a costituire una definizione.

Cmq il prog fa bene alla salute (le muffe spesso sono medicamentose)... ascolti obbligati ce ne sarebbero a iosa.
.Eclettico.
00mercoledì 25 gennaio 2006 19:41
Re: Re:

Scritto da: mirkosv@ro 25/01/2006 8.56


E' vero. MA infondo il prog è solo una di quelle correnti interne al "rock da conservatorio". Che vi sia una base classica (sia a livello compositivo che esecutivo) è innegabile, ma mi sembra un fatto insufficiente a costituire una definizione.

Cmq il prog fa bene alla salute (le muffe spesso sono medicamentose)... ascolti obbligati ce ne sarebbero a iosa.



La mia non voleva essere una definizione, ma solo la motivazione della sua "creazione".
Asgeir Mickelson
00mercoledì 25 gennaio 2006 22:00
A mio parere, il prog nasce con il primo disco dei Gentle Giant, nel 1969, quando c'è la vera condensazione di idee, suoni, ritmiche e testi che si affacciavano già con i Procol Harum, forse alcuni brani dei Moody Blues e tutte le varie "invenzioni" della psichedelia (a mio parere, anche i Grateful Dead erano, a loro modo, progressivi).

Sicuramente, il progressive è figlio della psichedelia: le suite degli Iron Butterfly, Quicksilver Messenger Service, Count Five e tutta quella schiera di rock acido americano (ma anche i suoni dei 13th Floor Elevator, forse i Kingsmen, i Turtle, i Vanilla Fudge...), che negli anni 60 imperversarono, costituiscono la radice delle idee del progressive. [SM=x125611] [SM=x125620]
.Eclettico.
00mercoledì 25 gennaio 2006 22:15
Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 25/01/2006 22.00
A mio parere, il prog nasce con il primo disco dei Gentle Giant, nel 1969, quando c'è la vera condensazione di idee, suoni, ritmiche e testi che si affacciavano già con i Procol Harum, forse alcuni brani dei Moody Blues e tutte le varie "invenzioni" della psichedelia (a mio parere, anche i Grateful Dead erano, a loro modo, progressivi).

Sicuramente, il progressive è figlio della psichedelia: le suite degli Iron Butterfly, Quicksilver Messenger Service, Count Five e tutta quella schiera di rock acido americano (ma anche i suoni dei 13th Floor Elevator, forse i Kingsmen, i Turtle, i Vanilla Fudge...), che negli anni 60 imperversarono, costituiscono la radice delle idee del progressive. [SM=x125611] [SM=x125620]



Questa è solo storia, con la quale si può essere più o meno d'accordo ..........
Darkbard
00mercoledì 25 gennaio 2006 23:52
mariusk sono completamente in disaccordo con quanto scritto.
Oltre a vedere il prog come una vera e propria corrente musicale, lo è anche a livello culturale.
Il problema è che è vastissimo.

Come già detto il prog si eleva dal livello normale di musica ed è quindi più qualcosa di elitario che per la "mass".
Nato verso la fine dei 60, è rimasto ed è "tutt'ora" (tra virgolette perchè ora il prog si manifesta in altre forme che non siano rock) in evoluzione, altrimenti non sarebbe più qualcosa di "progressivo". Un cambiamento radicale da cò che esiste ora e che si protrae verso qualcosa di nuovo.
Insomm, nei 70 era praticamente la sperimentazione insieme alla psichedelia. Anche se non sono ferrato su quest'ultima credo poi che siano nate insieme..non una dopo l'altra.

E poi che follia è questa che i generi sono dati dai media? Ormai gli artisti non sanno come definirsi per quanto i generi vengano o hanno paura di essere paragonati a gruppi da qualità.....insomma, non buone.
E poi preferisco chiamare "le cose" con il loro nome piuttosto che stare generico.
mariusko
00giovedì 26 gennaio 2006 02:32
Che senso ha darvi una risposta, visto che sapete tutto [SM=x125622]

Asgeir come sempre è quello che cerca di mettere insieme le cose e fare 2 + 2, probabilmente avvalendosi del genitore

il suo limite è che torna troppo indietro, ma lo ha già detto che lui cerca di raggiungere le origini delle cose, tuttavia un esperimento non puo' fare testo, anche se poi puo' aprire una strada

vi posto qualcosa che puo' essere utile alla discussione, spero non darete del bugiardo anche al critico musicale dell'Unità

quote

Mini-dizionario del Progressive Rock

Il progressive rock, con tutto il suo carico di riferimenti alla musica colta, di sintetizzatori, rimandi teatrali e letterali mosse in profondità le acque degli anni '70, dell'Inghilterra fino al Belpaese. Per orientarsi, un piccolo “dizionario progressive” potrà esservi utile.

Progressive
Beh, il senso era di dare un'aura, forse un po' ingenua, di intellettualità al rock. Gli elementi di fondo del progressive sono due: l'introduzione di moduli presi dalla musica cosiddetta classica – suite, ouverture eccetera – con ciò che ne consegue in termini di virtuosismo, e la scoperta della nuova strumentazione elettronica (moog, sintetizzatori e similari) che per la prima volta mette in crisi il dominio della chitarra elettrica a favore delle tastiere permettendo, peraltro, un'espansione orchestrale del classico gruppo rock. Da lì la riscrittura, per esempio, di Bach da parte dei Nice, I quadri di un'esposizione di Mussorgskij degli Emerson, Lake & Palmer.

Concept album
In realtà, l'idea di un disco “a tema” – ovvero costruito intorno ad un unico “concetto” che regge tutta l'opera – trova la sua origine in St. Pepper's dei Beatles. Passata l'onda di Tommy degli Who, considerata la prima opera rock, i concept album più proverbiali sono The Lamb lies down on Broadway dei Genesis, Thick as a brick dei Jethro Tull, Tarkus degli Emerson, Lake & Palmer e per quattro riguarda gli italiani Darwin del Banco. L' “album suite”, ovvero un disco composto da un unico brano (o suite) ne è una derivazione. L'esempio classico è Tubolar Bells di Mike Oldfield.

King Krimson
Il progressive vero e proprio nasce lì, nel 1969, dal “re cremisi”: In the court of Crimson king è l'album seminale, un esordio folgorante. Brani lunghi che incrociano rock duro, jazz e musica classica, testi con ambizioni visionario-letterarie (illuminante, al proposito di cosa fossero i primi King Crimson, la “confessione” del loro fondatore, Robert Fripp, che ha detto di aver avuto la folgorazione scoprendo contemporaneamente Stravinsky, i Beatles e Jimi Hendrix).
Fu un'esplosione: di lì a poco si diffonderanno il verbo, gli intrecci armonici e il virtuosismo degli Yes, dei Genesis, dei Var Der Graaf Generator, degli Emerson, Lake & Palmer, in un vortice musicale che raggiunse, a tratti, livelli di grande profondità. Di cui è facile oggi sentire la mancanza.

unquote

Tutto qui'. Il resto sono leggende metropolitane come i coccodrilli nelle fogne di New York. Sentii parlare di progressive per la prima volta solo nel 1974, le persone che usavano questo termine l'avevano letto dalla stampa specializzata che, in preda a smania classificatoria, aveva anche usato i termini "Classic Rock", "Synt-Rock" e "Synphonic-Rock". Questo piacque piu' degli altri. E cosi' 5 anni dopo, In the Court, da semplice rock, divento' "Progressive"

[Modificato da mariusko 26/01/2006 2.50]

mirkosv@ro
00giovedì 26 gennaio 2006 08:27
Re:

Scritto da: mariusko 26/01/2006 2.32
Che senso ha darvi una risposta, visto che sapete tutto [SM=x125622]

Asgeir come sempre è quello che cerca di mettere insieme le cose e fare 2 + 2, probabilmente avvalendosi del genitore

[...]

vi posto qualcosa che puo' essere utile alla discussione, spero non darete del bugiardo anche al critico musicale dell'Unità




Mariuccio...l'opinione del Nanni ci è sembrata evidentemente alquanto sciatta (e credo di interpretare così anche il disaccordo di Darkbard), dimostrazione che per fare bella figura talvolta non serve citare Ondarock. Viceversa, il trafiletto dell'Unità contiene spunti di riflessione che mi sembrano assai più interessanti...ma lo sappiamo, in questo Paese la cultura è proletaria.
Sta di fatto che dare una definizione di progressive non è semplice (i fine 60 furono anni ribollenti e rivoluzionari), e la discussione che hai proposto può rivelarsi interessante se ciascuno esprime la sua opinione (cosa che ti inviterei a fare) piuttosto che citare questo o quel "critico", zompettando di palo in frasca. Quanto ad Asgeir ed alla sua enciclopedica capacità di tornare "indietro", mi viene la solita considerazione che la cultura non è sempre proporzionale all'età anagrafica. Insomma, non basta avere qualche annetto in più per vantare conoscenze elitarie.
-Vertigo-
00giovedì 26 gennaio 2006 10:29
Al di là delle definizioni, credo che il progressive sia perfettamente racchiuso nel famoso album dei Crimson, sia contenutisticamente che dal punto di vista della forma.
Più che altro mi piacerebbe se in questa cartella venissero proposti dei dischi progressive...
mirkosv@ro
00giovedì 26 gennaio 2006 13:27


Davvero interessante l'ascolto dell'album "Valentyne's Suite" dei Colosseum, annata 69...uno di quei lavori storici di urgente transizione dal blues-rock psichedelico e già contaminato dal jazz a quelle architetture proto-classiche che prenderanno il nome di "progressive".

.Eclettico.
00giovedì 26 gennaio 2006 14:12
Visto che si è citato anche il prog con influenze psichedeliche consiglio vivamente l'ascolto dell'album PSYCHONAUT dei BRAINTICKET :


mariusko
00giovedì 26 gennaio 2006 16:12
Re: Re:
Mariuccio...l'opinione del Nanni ci è sembrata evidentemente alquanto sciatta (e credo di interpretare così anche il disaccordo di Darkbard),

non capisco, sciatta è una persona che fa confusione perchè non è accurata, non mi sembra il caso di Nanni che addirittura scrive libri sull'argomento. Io trovo che mettere insieme i Genesis con gli Yes, ad esempio, sia sbagliato. E' vero che piacciono allo stesso tipo di ascoltatore. Maschio, colto, un po snob, tendente ad apprezzare forme varie di musica. Il discorso di Nanni ha perfettamente senso, un target di pubblico, un genere. Poi a Darkbard rispondo anche che il termine progressive non è stato mai spiegato in fondo. Chi l'ha creato si è guardato bene da spiegare perchè "progressivo". La mia personale opinione e che per progressive si intende una musica che, nella piu' assoluta libertà compositiva, permetta di sviluppare "suite" che nell'ambito dello stesso pezzo, come mella musica classica, hanno varie scansioni ritmiche (allegro, andante, largo, ostinato).
Ripeto, è la mia opinione. Che pero' trova fondamento, per esempio, in Trespass dei Genesis. Gabriel disse nel 71: "Noi iniziamo con questi tappeti sonori acustici eseguiti con le 12 corde, con storie misteriose e con un atteggiamento sommesso. La gente dice: ok, ecco un altro gruppo folk. Poi eseguiamo The Knife ed è come se si squarciasse un velo, piombandogli addosso, io grido come un forsennato e la chitarra elettrica è durissima. La gente resta sconvolta, attonita."

dimostrazione che per fare bella figura talvolta non serve citare Ondarock. Viceversa, il trafiletto dell'Unità contiene spunti di riflessione che mi sembrano assai più interessanti...ma lo sappiamo, in questo Paese la cultura è proletaria.

Se volessi fare bella figura non farei un taglia e incolla, per quello sono buoni tutti. Ti assicuro che io non sono un represso e non devo dimostrare nulla. Ondarock ha pubblicato un articolo lunghissimo sul progressive. Articolo che personalmente trovo a tratti corretto ed a tratti sviante. Non lo quoto qui' perchè e veramente vasto. Vi invito a leggerlo (bello il parallelo del treno......)
L'intervistato da Ondarock è estraneo alla testata ed esprime convincimenti suoi. Con Nanni non sono sempre in sintonia. Stavolta, si. Sul fatto che la cultura in italia sia proletaria, concordo, anche nel senso che la politica ci ha messo spesso e volentieri le mani sopra, talvolta anche in modo arrogante.

Sta di fatto che dare una definizione di progressive non è semplice (i fine 60 furono anni ribollenti e rivoluzionari), e la discussione che hai proposto può rivelarsi interessante se ciascuno esprime la sua opinione (cosa che ti inviterei a fare) piuttosto che citare questo o quel "critico", zompettando di palo in frasca.

L'ho fatto e sono stato tacciato di "essere folle" (testualmente), è evidente che non godo della vostra simpatia. (Cosa che mi spinge a lasciar perdere tutto, attendo chiarimenti in staff, grazie)


Quanto ad Asgeir ed alla sua enciclopedica capacità di tornare "indietro", mi viene la solita considerazione che la cultura non è sempre proporzionale all'età anagrafica. Insomma, non basta avere qualche annetto in più per vantare conoscenze elitarie.

Asgeir, l'ho detto molte volte, conosce piu' musica di chiunque altro qui dentro. Solo che il rock colto dei primi '70 è terreno mio. Se permettete.

[Modificato da mariusko 26/01/2006 16.22]

mirkosv@ro
00giovedì 26 gennaio 2006 16:25
Re: Re: Re:

Scritto da: mariusko 26/01/2006 16.12
... è evidente che non godo della vostra simpatia. (Cosa che mi spinge a lasciar perdere tutto, attendo chiarimenti in staff, grazie)
[...]
Asgeir, l'ho detto molte volte, conosce piu' musica di chiunque altro qui dentro. Solo che il rock colto dei primi '70 è terreno mio. Se permettete.


...cosa fate in staff tutto il giorno? Litigate per dividervi le competenze?? [SM=x125591]
mariusko
00giovedì 26 gennaio 2006 16:57
Darkbard
00giovedì 26 gennaio 2006 18:36
mariusko ti ho già deto che nessuno ha dato a te del folle.
Se si porta avanti un'idea la si deve spiegare e io ti ho detto perchè mi sembrava folle quanto il tizio in questione ha detto che non esiste un genere prog. Nessuno ti ha offeso, come invece mi sento io dato il tuo uscire da una conversazione che stava avendo luogo in chat.

Inoltre a me pare che la parola "progressivo" abbia un suo significato eccome. E ciò che hai scritto

La mia personale opinione e che per progressive si intende una musica che, nella piu' assoluta libertà compositiva, permetta di sviluppare "suite" che nell'ambito dello stesso pezzo, come mella musica classica, hanno varie scansioni ritmiche (allegro, andante, largo, ostinato).
Ripeto, è la mia opinione.

ne rappresenta un'ottima visione.
E stai certo che quanto hai scritot tu non ha NIENTE a che vedere con quanto detto da il tizio di OndaRock, che personalmente non è né più né meno preparato di me o di te.

Detto questo, se esprimendo un parere contrario al "tuo" (cosa che non è visto che le TUE idee sono in linea con le mie) o a quello di un "critico" mi devo vedere chiudere una conversazione in faccia, preferisco non discutere.
mariusko
00giovedì 26 gennaio 2006 23:55
Darkbard, c'è stato un equivoco, ti ho salutato perchè avevo fretta. Non intendevo trattarti male.

Per favore, chi mi fa una traduzione?, io non sono capace:

"Critics have often derided the genre as pompous and self-indulgent. This is because, unlike such stylistically consistent genres as country or hip hop, progressive rock is difficult to define in a single conclusive way. Outspoken King Crimson leader Robert Fripp has voiced his disdain for the term. The major acts that defined the genre in the 1970s (Yes, Genesis, Emerson Lake and Palmer, Rush and King Crimson) do not sound alike. There is also debate on whether bands such as The Beatles, Phish, and Radiohead belong to the genre."

[Modificato da mariusko 26/01/2006 23.56]

Asgeir Mickelson
00venerdì 27 gennaio 2006 22:11
Re:

Scritto da: mariusko 26/01/2006 23.55
Darkbard, c'è stato un equivoco, ti ho salutato perchè avevo fretta. Non intendevo trattarti male.

Per favore, chi mi fa una traduzione?, io non sono capace:

"Critics have often derided the genre as pompous and self-indulgent. This is because, unlike such stylistically consistent genres as country or hip hop, progressive rock is difficult to define in a single conclusive way. Outspoken King Crimson leader Robert Fripp has voiced his disdain for the term. The major acts that defined the genre in the 1970s (Yes, Genesis, Emerson Lake and Palmer, Rush and King Crimson) do not sound alike. There is also debate on whether bands such as The Beatles, Phish, and Radiohead belong to the genre."

[Modificato da mariusko 26/01/2006 23.56]




I critici hanno spesso criticato il genere, definendolo come pomposo ed auto-indulgente. Ciò è dovuto al fatto che è diverso stilisticamente da generi costanti come l'hip-hop o il country, il progressive è arduo da definire in una singola frase.
Robert Fripp dei King Crimson ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale, ma le band che hanno contribuito a definirne la forma negli anni 70 (Yes; Genesis; Emerson, Lake & Palmer; Rushe King Crimson), non lo hanno suonato tutte alla stessa maniera: ad esempio, c'è anche un dibattito se anche i Beatles, Phish (ex-Marillion) e i Radiohead appartengano al genere.


dovrebbe essere così... più o meno... [SM=x125642]
mariusko
00venerdì 27 gennaio 2006 23:11
Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 27/01/2006 22.11


I critici hanno spesso criticato il genere, definendolo come pomposo ed auto-indulgente. Ciò è dovuto al fatto che è diverso stilisticamente da generi costanti come l'hip-hop o il country, il progressive è arduo da definire in una singola frase.
Robert Fripp dei King Crimson ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale, ma le band che hanno contribuito a definirne la forma negli anni 70 (Yes; Genesis; Emerson, Lake & Palmer; Rushe King Crimson), non lo hanno suonato tutte alla stessa maniera: ad esempio, c'è anche un dibattito se anche i Beatles, Phish (ex-Marillion) e i Radiohead appartengano al genere.


dovrebbe essere così... più o meno... [SM=x125642]



avanti un altro [SM=x125591]
mirkosv@ro
00sabato 28 gennaio 2006 20:40
..al di là di tante futili prolissità, in sintesi "rock progressivo" significa "progredito"? ...e se sì, progredito rispetto a quale standard?? Quello RnB? Significa "rock all'europea"??

[SM=x125634]
mariusko
00sabato 28 gennaio 2006 21:22
Re:

Scritto da: mirkosv@ro 28/01/2006 20.40
..al di là di tante futili prolissità, in sintesi "rock progressivo" significa "progredito"? ...e se sì, progredito rispetto a quale standard?? Quello RnB? Significa "rock all'europea"??

[SM=x125634]



Interessante domanda. Anche se mi farebbe piacere leggessi quello che ho scritto in precedenza. in risposta a Darkbard.

Opinione:
La musica "popolare" dagli anni 50 in poi è un fiume che si va ingrossando sempre più alimentato da molti rivoli (per fortuna, in assenza di guerre a cui pensare). Il Rock&Roll è il piu' fortunato di questi, le sue dodici battute sono state la prima cosa che l'uomo medio anglo-sassone, e poi europeo continentale, ha assimilato, e che quindi hanno lentamente sostituito il "bel canto" all'italiana e le "villanelle" folk.
Un altro rivolo, che ha origini ben più antiche, è la musica afro-americana, il blues. Il R&B è un tentativo dei neri di modernizzare la loro musica e, nel contempo, dei bianchi di frequentare la musica nera. Lo stesso, più o meno, accade oggi con l'hip-hop.
Come il basket e ed il footbool americano, sono generi che lasciano un po freddo il colto europeo, ma anche l'americano di larghe vedute, che preferiscono sovrapporre alle squadrate ma incisive ritmiche di chitarra elettrica, orchestrazioni piu' complesse ed armonie fantasiose. Hendrix per la melodia ed i Who per l'armonia, sono fra gli anelli di congiunzione, lo stadio di sviluppo finale, fra il vecchio rock "vintage" ed il rock "neoclassico" o, come piace dire "progressive". Hendrix, i Doors e tanti altri, sopratutto americani, si muovevano verso una direzione sperimentale, allucinata, e bisogna considerare che facevano abbondante uso di stupefacenti. Fripp ed i suoi Crimson furono i contraltare. Salirono sulle spalle di questi giganti ma tennero un'altro piede nella "borghese" musica pseudo-colta, varia ma un po' snob, di cui i Beatles erano la facciata "pop" ed il manifesto, "mainstream" si direbbe oggi (mentre i Rolling Stones erano ribellione sotto forma di Rock'n'roll). E' chiaro che videro lontano ma, come spesso accade, non furono degli inventori, ma un raffinato compendio di generi. Convertirono molti, moltissimi, a seguire la loro strada. Con questo non voglio dire che furono l'unico alveo del nostro fiume in piena, esistono altri episodi, più o meno fortunati e contemporanei o immediatamente precedenti a loro: ad esempio uno dei miei preferiti è qell'album dei Curved Air che ho citato. Ma c'è ne per tutti i gusti: Soft Machine, Jethro Tull, Frank Zappa.....

Ho scritto di getto e sicuramente sono stato piuttosto impreciso e scarno, ma credo di aver reso l'idea....

Ci vediamo dopo lo special di Quark su Mozart

[Modificato da mariusko 28/01/2006 21.31]

mirkosv@ro
00sabato 28 gennaio 2006 22:51
Re: Re:

Scritto da: mariusko 28/01/2006 21.22
Interessante domanda. Anche se mi farebbe piacere leggessi quello che ho scritto in precedenza. in risposta a Darkbard.

Opinione:
La musica "popolare" dagli anni 50 in poi è un fiume che si va ingrossando sempre più alimentato da molti rivoli (per fortuna, in assenza di guerre a cui pensare). Il Rock&Roll è il piu' fortunato di questi....



Per carità! Non ricominciamo con la "storiella della musica rock", Mario. Io non l'ho mai capita la tua teoria sui generi e sottogeneri in materia di rock. L'ultima volta che mi ci sono scontrato, ti ricordo, fui costretto ad abbandonare (elegantemente) la discussione, per via della tua ostinazione di convincerci/mi che il rock era originariamente pop...e che i Bitols erano stati "rivoluzionari". [SM=x125591]
Scherzi a parte, il "progressive" a mio avviso coltivò l'utopia di strappare il rock alla mercificazione discografica per le masse (leggasi: Rock'n'Roll). Hendrix in questo discorso c'entra nè più nè meno di Stockhausen: nel senso che chiaramente il progressive non fu l'unica utopia perseguibile.
mariusko
00domenica 29 gennaio 2006 00:46
Bisognerebbe darla una buona volta questa definizione di rock.

L'idea che sia una musica "eletta" per "eletti" non ne spiega l'immenso successo degli ultimi 50 anni. Anche se un fondo di verità c'è.

A dispetto di quanto molti critici spavaldamente vanno affermando, l'era del rock non è finita ancora, anche se siamo alla fase finale, dopo quella pionieristica (di Elvis, per intenderci), quella classico-barocca (68-74 Gentle Giant/Jethro Tull/Yes), quella punk (75-80) quella romantico-formale (80-90 Simple Minds/Tears for Fears/U2) e quella elettronica (Radiohead/Sonic Youth), - il Metal poi è ancora un'altra cosa -, successione dovute anche all'avanzare della tecnica musicale e delle tecnologie, ma la chitarra elettrica è uno strumento ben definito, dopo Hendrix; lo stesso Metheny, che per necessità esecutive usa generalmente uno strumento dal timbro acustico, quando vuole, si lascia andare a bendings e suoni distorti (The Roots of Coincidence ha il sapore di un omaggio del grande jazzista alla musica di Fripp).

Ritorno brevemente sull'aspetto intellettuale del rock: Il rock è sempre stato lo strumento e la voce dei giovani. Il rock non è mai conservatore ed anche quello piu' vecchio e demodè strizza sempre l'occhio alla libertà di ribellarsi e stravolgere. Sotto questo aspetto è un fenomeno tipicamente occidentale. Per me una persona o e' rock o e' pragmaticamente "nel sistema" (I Pink Floyd come antitesi al modello borghese) e non parlo solo di musicisti. E' chiaro che i ragazzi degli anni 50 che reclamavano la libertà di fare sesso e correre in motocicletta non sono gli stessi di quelli che a cavallo dei 70 boicottavano il Vietnam e volevano una società ritornata ad un primitivo naturismo, che a loro volta non sono gli stessi che hanno il culto della personalità e si sfidano nelle strade.
E' solo uno tsunami che spazza via il vecchio. A volte spazza via anche cose come Mozart, non a caso uno dei meno utilizzati dal rock. Ma Mozart ha superato ben altro e ritorna sempre. Comunque anche lui, a suo tempo, era uno spirito "rock" e non "lento" (mi è scappato [SM=x125591])

Il rock si è sedimentato nel nostro sentire ed oggi anche il cantante piu' commerciale (tipo Nek o Zarrillo) non puo' fare a meno di metterne una piccola dose nelle canzoni, come si mette il prezzemolo nel brodino. La prima cosa che fanno è imbracciare una chitarra e fare finta di suonarla, ma in realtà è un simbolo fallico. Oggi tutto è simbolico. Lo stesso ipervirtosismo di alcuni gruppi è l'equivalente delle folli corse in auto di tanti esagitati.

Ma dell'aspetto intellettuale del rock, come avrete capito, al sottoscritto non interessa un gran che. Restano comunque episodi di grande musica, notissimi, poco noti e sconosciuti.

Fra questi ultimi spiccano coloro che sono andati oltre il rock (Allan Holdsworth, Brand X, Area, Banco, e ci metto anche i King Crimson). Ad ognuno i suoi.

[Modificato da mariusko 29/01/2006 7.32]

mirkosv@ro
00domenica 29 gennaio 2006 14:39
Re:

Scritto da: mariusko 29/01/2006 0.46
Bisognerebbe darla una buona volta questa definizione di rock.
[...] successione dovute anche all'avanzare della tecnica musicale e delle tecnologie, ma la chitarra elettrica è uno strumento ben definito, dopo Hendrix[...]ed oggi anche il cantante piu' commerciale (tipo Nek o Zarrillo) non puo' fare a meno di metterne una piccola dose nelle canzoni, come si mette il prezzemolo nel brodino. La prima cosa che fanno è imbracciare una chitarra e fare finta di suonarla, ma in realtà è un simbolo fallico. [...]



Non vorrei che passasse però questa idea un pò balorda che basti una schitarrata di Slash per rendere "rock" una canzone per MTV. La chitarra come strumento egemone e fallico è una caratteristica storicizzata, ma non credo bastino delle esuberanze chitarristiche a definire cosa sia "rock" e cosa sia "lento". Il rock può essere innocuo?
..
Tornando al progressive: un pezzo prog è tutto tranne che una canzone. Una canzone non può essere prog?
mariusko
00domenica 29 gennaio 2006 16:13
Re: Re:

Scritto da: mirkosv@ro 29/01/2006 14.39

Non vorrei che passasse però questa idea un pò balorda che basti una schitarrata di Slash per rendere "rock" una canzone per MTV. La chitarra come strumento egemone e fallico è una caratteristica storicizzata, ma non credo bastino delle esuberanze chitarristiche a definire cosa sia "rock" e cosa sia "lento". Il rock può essere innocuo?
..
Tornando al progressive: un pezzo prog è tutto tranne che una canzone. Una canzone non può essere prog?



Riguardo alla prima cosa, penso che nessuno che abbia 2 grammi di cervello lo pensi, non la rende rock, la rende "rockeggiante" anche se alla schitarrata ci aggiungi un tempo di rock ed una voce alla "Gillan". Quello che conta non è lo stile ma la qualità, come in tutti i generi. Il rock lo devi saper fare.

Il rock non è mai innocuo se è vero rock. Tuttavia mi sembra ingenua l'idea che con la musica si cambino le cose. Ma una musica che fa in qualche modo pensare, cambia le persone che l'ascoltano. (E bene precisare pero' che NON sto parlando di testi, e mi fermo qui.....)

Una canzone puo' essere prog? No, per definizione stessa data di progressive.
mirkosv@ro
00domenica 29 gennaio 2006 22:32
Re: Re: Re:

Scritto da: mariusko 29/01/2006 16.13
Riguardo alla prima cosa, penso che nessuno che abbia 2 grammi di cervello lo pensi, non la rende rock, la rende "rockeggiante"....


concordo....


Scritto da: mariusko 29/01/2006 16.13
Il rock non è mai innocuo se è vero rock. Tuttavia mi sembra ingenua l'idea che con la musica si cambino le cose. Ma una musica che fa in qualche modo pensare, cambia le persone che l'ascoltano.


concordo....
E credo che nessuno che abbia 2 grammi di cervello pensi che la musica possa cambiare il mondo.
Forse solo qualche fesso che va ai Live8 lo pensa.


Scritto da: mariusko 29/01/2006 16.13
Una canzone puo' essere prog? No, per definizione stessa data di progressive.


concordo di nuovo.
La forma-canzone è una struttura "arretrata".
Quando accendo la TV e becco TopOfthePops, mi sembra di stare in un paese di "arretrati". [SM=x125591]
.Eclettico.
00domenica 29 gennaio 2006 22:45
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: mirkosv@ro 29/01/2006 22.32

concordo di nuovo.
La forma-canzone è una struttura "arretrata".
Quando accendo la TV e becco TopOfthePops, mi sembra di stare in un paese di "arretrati". [SM=x125591]




[SM=x125635] [SM=x125635] [SM=x125591]

Quest'uscita mi ha matto morire ..............anche se cè veramente poco da ridere [SM=x125600]
mirkosv@ro
00domenica 29 gennaio 2006 22:52
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .Eclettico. 29/01/2006 22.45
[SM=x125635] [SM=x125635] [SM=x125591]
Quest'uscita mi ha matto morire ..............anche se cè veramente poco da ridere [SM=x125600]


scherzi!?!..sabato scorso mi pare, ho beccato un trio nostrano, tre giovani di belle speranze - neppure troppo bellocci - che cantavano una canzoncina (testo in italiano, con profondità da 5° elementare)imitando pedissequamente lo stile dei Backstreetboys e di altri gruppi del genere. Incomprensibile l'estasi dipinta sulle facce delle ragazzette in prima fila.
Che pena!
A seguire, le Tatù...con la loro pseudo-omossessualità da lolite liceali un pò confuse. Che strazio.

[Modificato da mirkosv@ro 29/01/2006 22.54]

.Eclettico.
00domenica 29 gennaio 2006 22:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: mirkosv@ro 29/01/2006 22.52

scherzi!?!..sabato scorso mi pare, ho beccato un trio nostrano, tre giovani di belle speranze - neppure troppo bellocci - che cantavano una canzoncina imitando pedissequamente lo stile dei Backstreetboys e di altri gruppi del genere. Che pena!
A seguire, le Tatù...con la loro pseudo-omossessualità da lolite liceali un pò confuse. Che strazio.



Oramai l'italiano è diventato talmente pigro che si diverte a vedere e rivedere le solite banalità, perchè le novità gli impegnerebbero troppo la mente e rischierebbe di stancarsi troppo [SM=x125591]
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