Prodi: 12 punti non negoziabili

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Lpoz
00venerdì 23 febbraio 2007 10:36

Il vertice di maggioranza approvato all’unaminità al documento voluto da Prodi: dodici punti «non negoziabili» per continuare l’azione di governo. Questo nonostante nel preambolo Prodi accusi i ministri e le forze politiche alleate di avere avuto «un comportamentonchenha logorato tutto il governo».
Ecco i punti:

1. Rispetto degli impegni internazionali e di pace. Sostegno costante alle iniziative di politica estera e di difesa stabilite in ambito ONU ed ai nostri impegni internazionali, derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea e all’Alleanza Atlantica, con riferimento anche al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan. Una incisiva azione per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all’estero.

2. Impegno forte per cultura, scuola, università, ricerca e innovazione.

3. Rapida attuazione del piano infrastrutturale e in particolare, ai corridoi europei (compresa la Torino - Lione). Impegno sulla mobilità sostenibile.

4. Programma per l’efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori.

5. Prosecuzione dell’azione di liberalizzazioni e di tutela del cittadino consumatore nell’ambito dei servizi e delle professioni.

6. Attenzione permanente e impegno concreto a favore del Mezzogiorno, a partire dalla sicurezza.

7. Azione concreta e immediata di riduzione significativa della spesa pubblica e della spesa legata alle attività politiche e istituzionali (costi della politica).

8. Riordino del sistema previdenziale con grande attenzione alle compatibilità finanziarie e privilegiando le pensioni basse e i giovani. Con l’impegno a reperire una quota delle risorse necessarie attraverso una razionalizzazione della spesa che passa attraverso anche l’unificazione degli enti previdenziali.

9. Rilancio delle politiche a sostegno della famiglia attraverso l’estensione universale di assegni familiari più corposi e un piano concreto di aumento significativo degli asili nido.

10. Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi, di Governo e parlamentari, secondo le modalità già concordate.

11. Il Portavoce del Presidente, al fine di dare maggiore coerenza alla comunicazione, assume il ruolo di Portavoce dell’Esecutivo.

12. Il coerenza con tale principio, per assicurare piena efficacia all’azione di Governo, al Presidente del Consiglio è riconosciuta l’autorità di esprimere in maniera unitaria la posizione del Governo stesso in caso di contrasto

Lux-86
00venerdì 23 febbraio 2007 10:47
in pratica ha stabilito gli ambiti in cui si fa quello che dice lui, senza fiatare. Vedendo i nostri "alleati" direi che è più che giusto.
-Giona-
00venerdì 23 febbraio 2007 10:50
Re:

Scritto da: Lux-86 23/02/2007 10.47
in pratica ha stabilito gli ambiti in cui si fa quello che dice lui, senza fiatare. Vedendo i nostri "alleati" direi che è più che giusto.


C'è un problema, però: i dissidenti si sono comportati in modo contrario a quanto gli dicevano i loro partiti. Chi assicura che in futuro non continueranno a fare di testa loro?
Lux-86
00venerdì 23 febbraio 2007 10:57
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 23/02/2007 10.50

C'è un problema, però: i dissidenti si sono comportati in modo contrario a quanto gli dicevano i loro partiti. Chi assicura che in futuro non continueranno a fare di testa loro?



da quello che ho capito, la situazione è ancora confusa, i dissidenti irriducibili verranno cacciati dal partito e, forse, si dimetteranno da senatori. si pensa anche a un rimpasto che porti tutti i leader di partito al governo, per tenerli sotto controllo meglio immagino. Il problema rimane comunque sui numeri, credo sia partita la campagna acquisti al centro [SM=x751545]
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 11:11
Solito programma privo di contenuti, tanti buoni propositi ma senza un progetto dietro.
Oltre tutto mi sembra al quanto centrista, filoamericano e filotav, non so se la sinistra radicale lo accetterà.

Ora staremo a vedere, per quanto riguarda la campagna acquisti non so chi possano portare della loro parte visto che FI-AN e LN hanno categoricamente escluso ogni aiuto e lo stesso Casini ha detto che di scambio di senatori/deputati non se ne parla.
GORDIO~
00venerdì 23 febbraio 2007 11:11
Follini... [SM=x751574]
Lux-86
00venerdì 23 febbraio 2007 11:14
Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 23/02/2007 11.11
Solito programma privo di contenuti, tanti buoni propositi ma senza un progetto dietro.
Oltre tutto mi sembra al quanto centrista, filoamericano e filotav, non so se la sinistra radicale lo accetterà.

Ora staremo a vedere, per quanto riguarda la campagna acquisti non so chi possano portare della loro parte visto che FI-AN e LN hanno categoricamente escluso ogni aiuto e lo stesso Casini ha detto che di scambio di senatori/deputati non se ne parla.



la sinistra radicale l'ha già accettato, ha dovuto chinare la testa: se si va alle elezioni non prendono più un voto.
è vago apposta: per dare al governo più possibilità di manovra e imporre le sue decisioni all'armata brancaleone
Lpoz
00venerdì 23 febbraio 2007 11:18
Re: Re:

Scritto da: Lux-86 23/02/2007 11.14


la sinistra radicale l'ha già accettato, ha dovuto chinare la testa: se si va alle elezioni non prendono più un voto.
è vago apposta: per dare al governo più possibilità di manovra e imporre le sue decisioni all'armata brancaleone



e questa ti sembra una situazione logica?
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 11:19
Re:

Scritto da: Lux-86 23/02/2007 11.14
La sinistra radicale l'ha già accettato, ha dovuto chinare la testa: se si va alle elezioni non prendono più un voto.
è vago apposta: per dare al governo più possibilità di manovra e imporre le sue decisioni all'armata brancaleone


Non prenderebbero più un voto per il loro appiattimento al governo, di certo non perchè l'hanno fatto cadere.

Insomma hanno riaggiustato il vaso con la colla e si ricomincia un'altra volta da capo, cediamo quando si romperà.
Lux-86
00venerdì 23 febbraio 2007 11:19
Re: Re: Re:

Scritto da: Lpoz 23/02/2007 11.18


e questa ti sembra una situazione logica?



logica no, necessaria sì finché ci sarà gente che vota certi partiti
Lux-86
00venerdì 23 febbraio 2007 11:20
Re: Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 23/02/2007 11.19

Non prenderebbero più un voto per il loro appiattimento al governo, di certo non perchè l'hanno fatto cadere.

Insomma hanno riaggiustato il vaso con la colla e si ricomincia un'altra volta da capo, cediamo quando si romperà.



guarda il loro blog, tutti quelli che conosco di PRC hanno giurato che non lo voteranno mai più. quelli di sinistra non volevano far cadere il governo.

[Modificato da Lux-86 23/02/2007 11.20]

Lpoz
00venerdì 23 febbraio 2007 11:21
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Lux-86 23/02/2007 11.19


logica no, necessaria sì finché ci sarà gente che vota certi partiti




che partiti?
Lpoz
00venerdì 23 febbraio 2007 11:22
Re: Re: Re:

Scritto da: Lux-86 23/02/2007 11.20


guarda il loro blog, tutti quelli che conosco di PRC hanno giurato che non lo voteranno mai più. quelli di sinistra non volevano far cadere il governo.

[Modificato da Lux-86 23/02/2007 11.20]





appunto per questo sarebbe giusto riandare alle elezioni!!!

sennò, nel tempo la gente dimentica, e l'odio per berlusconi, fomentato dalle sinistre, riprenderà interesse su tutto il resto!
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 11:25
Re:

Scritto da: Lux-86 23/02/2007 11.20
Guarda il loro blog, tutti quelli che conosco di PRC hanno giurato che non lo voteranno mai più. quelli di sinistra non volevano far cadere il governo.


Bò ma RC ormai non è più sinistra radicale, io ho visto un paio di blog di estremisti ed erano contenti, anche al Birrifico Lambrate, noto locale rosso della mia zona, ho potuto sentire giudizi positivi, anche se incoerentemente alcuni sostenevano i dissidenti ma volevano lo stesso che il governo rimanesse in carica.
-Giona-
00venerdì 23 febbraio 2007 11:30
Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 23/02/2007 11.11
Solito programma privo di contenuti, tanti buoni propositi ma senza un progetto dietro.
Oltre tutto mi sembra al quanto centrista, filoamericano e filotav, non so se la sinistra radicale lo accetterà.

Ora staremo a vedere, per quanto riguarda la campagna acquisti non so chi possano portare della loro parte visto che FI-AN e LN hanno categoricamente escluso ogni aiuto e lo stesso Casini ha detto che di scambio di senatori/deputati non se ne parla.


Passando da un giornale all'altro si trova una ridda di informazioni contrastanti: da una parte si danno certi senatori già sicuri del cambio di casacca a favore dell'Unione, dall'altra si dice che il loro "no" è garantito. Alla fine potrebbe nascere un governo Prodi III piú centrista, ma cosí non rischierebbero di aumentare i dissidenti dell'estrema sinistra invece di diminuire?
-Kaname-chan
00venerdì 23 febbraio 2007 11:44
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 23/02/2007 10.50

C'è un problema, però: i dissidenti si sono comportati in modo contrario a quanto gli dicevano i loro partiti. Chi assicura che in futuro non continueranno a fare di testa loro?



Gli elettori [SM=x751545] Proprio stamattina su Euronews Diliberto ha detto che la caduta del governo ha colpito in modo estremamente negativo il suo "popolo" e che ora potrà essere rassicurato. Gli elettori delle estreme non perdoneranno mai i loro partiti se affonderanno il primo governo di sinistra della storia della repubblica, correndo il rischio che ritorni Berlusconi. Gli stessi piccoli partiti temono che cadendo Prodi si arrivi all'inciucio per segarli. Praticamente ora Prodi si avvia ad essere più forte di prima [SM=x751545] E in questi 12 punti si vede già un embrione di premierato. Vedremo se riusciranno a tenere la barra, probabilmente però ce la faranno, anche perché è possibile che qualche senatore centrista, tipo Follini e i suoi due amici o Lombardo con il suo drappello o entrambi, passino col governo
-Kaname-chan
00venerdì 23 febbraio 2007 11:46
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 23/02/2007 11.30

Passando da un giornale all'altro si trova una ridda di informazioni contrastanti: da una parte si danno certi senatori già sicuri del cambio di casacca a favore dell'Unione, dall'altra si dice che il loro "no" è garantito. Alla fine potrebbe nascere un governo Prodi III piú centrista, ma cosí non rischierebbero di aumentare i dissidenti dell'estrema sinistra invece di diminuire?



No perché Lombardo si accontenterà di una poltrona e di soldi per i suoi clientes meridionali
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 11:48
Ieri quanto Lombardo è uscito dal colloquio con Napolitano ha detto che non avrebbe appoggiato Prodi.
Poi si sa sono parole...
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 12:12
RIPARTONO LE CONSULTAZIONI AL QUIRINALE

ROMA - Sono riprese alle 9 le consultazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per risolvere la crisi di governo determinata dalle dimissioni del presidente del Consiglio, Romano Prodi. La giornata di oggi, quella conclusiva delle consultazioni secondo i programmi, e' stata aperta dalla delegazione della Dc e Nuovo Psi e dagli esponenti di Dc-Pri-Mpa al Senato.

Dalle 10 alle 12, tocchera' ai leader del centrodestra: nell'ordine Napolitano ricevera' la Lega, L'Udc, An e Forza Italia. A mezzogiorno tocchera' alla Rosa nel Pugno e all'Udeur. Le consultazioni riprenderanno quindi, nel pomeriggio: dalle 16 arriveranno al Colle le delegazioni di Idv, Pdci, Verdi, Prc e Ulivo. Il giro di consultazioni sara' concluso dai tre presidenti emeriti della Repubblica.


FINI: MAGGIORANZA SENZA SENATORI A VITA
''Il capo dello Stato deve accertare se ci sono le condizioni per dare vita al Senato ad una maggioranza politicamente e numericamente autosufficiente senza il concorso dei senatori a vita'', lo ha detto il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini dopo il colloquio con il presidente della Repubblica.

Fini ha spiegato che ''l'Italia ha bisogno di un governo che si basi su una maggioranza politica coesa nel sostegno di un programma e numericamente autosufficiente, soprattutto al Senato''. ''Al capo dello Stato abbiamo ribadito - ha proseguito - che al Senato il governo dovra' godere non solo di una maggioranza politica tale per l'adesione ad un programma ma che sia composta solo da senatori eletti. Noi non contestiamo il diritto dei senatori a vita a votare, ma diciamo che un senatore a vita non puo' e non deve rispondere a vincoli politici o a programmi di governo ma, di volta in volta, alle proprie valutazioni di coscienza''.

Il leader di An ha quindi evidenziato la necessita' di ''accertare se al Senato esiste una maggioranza politicamente tale e numericamente autosufficiente''. E a chi gli chiedeva un giudizio su eventuali adesioni individuali alla maggioranza al Senato, Fini ha risposto: ''Mi sembra di essere stato chiaro. Un conto e' la Costituzione e un conto sono i giudizi politici''.

UDC: GOVERNO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE
La delegazione dell'Udc ha chiesto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di conferire l'incarico ad un'alta personalita' per dare vita ad un ''governo di responsabilita' nazionale'', ha detto il segretario Lorenzo Cesa dopo il colloquio con Napolitano.


CASTELLI (LEGA): TORNARE A VOTARE SUBITO
Bisogna tornare subito alle urne, ha detto Roberto Castelli, spiegando la posizione della Lega Nord sulla crisi di governo, dopo il colloquio con il presidente Giorgio Napolitano al Quirinale. Della delegazione della Lega facevano parte anche Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Andrea Gibelli. ''Di fronte ad una crisi durata per tutto lo scorcio della legislatura - ha spiegato Castelli - non si puo' fare altro che prendere quella che in democrazia e' la strada maestra, e cioe' ritornare davanti al popolo. Bisogna sciogliere immediatamente il Parlamento, tornare a votare per dare la parola agli elettori, che possono scegliere una maggioranza chiara''. Una posizione ''precisa e netta, senza altre disponibilita' ad ulteriori alternative'', anche in base alla legge elettorale, ''in base alla quale e' stato dato un premio di maggioranza ad una precisa coalizione e a un preciso candidato premier che era Romano Prodi. Qualsiasi alternativa recherebbe un vulnus al Parlamento, soprattutto alla Camera, dove dei deputati sono stati eletti in funzione del premio di maggioranza assegnato all'Unione''. Castelli ha detto che il presidente Napolitano ''ha preso atto della posizione assolutamente precisa della Lega e si riservera' di decidere''.

Senza il sostegno di tutti i senatori a vita e senza nuovi arrivi dall'UDC il Prodi bis non si può fare.
Attendiamo con ansia i destini del paese...
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 16:40
CONSULTAZIONI: SI RIPRENDE ALLE 16 CON GRUPPI UNIONE

ROMA - Quella dell'Italia dei Valori è la delegazione che apre la parte pomeridiana delle consultazioni al Quirinale sulla crisi di governo. A colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci sono adesso il leader Antonio Di Pietro con i capigruppo alla Camera ed al Senato, Massimo Donadi e Nello Formisano.

D'ALEMA, SU QUESTA BASE SI PUO' RIPARTIRE
Romano Prodi ''ha indicato con molta chiarezza le scelte fondamentali che debbono caratterizzare un rilancio dell'azione di governo'' e ''su questa base si puo' ripartire''. Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema.

MASTELLA, PRODI HA LA MAGGIORANZA
Il leader dell'Udeur Clemente Mastella ha chiesto a Giorgio Napolitano di rinviare il governo Prodi alle Camere, assicurando che vedra' riconfermata la fiducia in Parlamento.

CRISI IN MANO A NAPOLITANO, PRODI ALLA PROVA DEI NUMERI
Secondo giorno di crisi e ultimo di consultazioni per il capo dello Stato Giorgio Napolitano, che al Quirinale vede oggi salire maggioranza e opposizione e tre ex presidenti della Repubblica - Cossiga, Scalfaro e Ciampi - determinanti, on gli altri senatori a vita, nel nuovo assetto numerico che in queste ore l'Unione sta cercando di costruire per sostenere Romano Prodi. Il premier dimissionario, prova intanto a blindare la sua maggioranza con il patto vincolante in dodici punti che nella notte ottiene l'appoggio incondizionato del centropsinistra.

Lo sottoscrivono Rutelli e Fassino (che vedono nell'accordo le condizioni politiche per un rilancio del governo) e la sinistra radicale (con Franco Giordano che se ne fa addirittura tutore, pur avvertendo che i Dico restano, mentre mette fuori dal partito Franco Turigliatto per il suo inaccettabile comportamento politico). Prodi e' ancora una volta alla prova dei numeri. Per questo l'Unione cerca di irrobustire la maggioranza con nuovi voti: si parla di Marco Follini, Luigi Pallaro e Francesco Cossiga (che condiziona il suo assenso all'uscita di D'Alema dalla Farnesina e comunque preannuncia malizioso un no sull'Afghanistan). Prodi punta ad arrivare ad un sostegno di 162 voti, la maggioranza assoluta dell'assemblea.

La speranza della maggioranza e' che Giorgio Napolitano, messo di fronte ad un tale assetto numerico, opti per il rinvio alle Camere del governo. Proprio quello che l'opposizione vuole a tutti i costi scongiurare. Per questo Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini - dopo l'irrigidimento del leader di An per l'improvviso scarto del Cavaliere sulle elezioni anticipate, con successivo chiarimento mattutino e smentita di Berlusconi - vanno a dire la stessa cosa al Quirinale: ''No ad un Prodi-bis'' e ad ogni ipotesi di riedizione di un esecutivo che ''ha fatto gia' abbastanza danni'' e non avrebbe comunque i numeri. Cio' detto, l'opposizione si rimette a Giorgio Napolitano e al galateo istituzionale.

''Tocca al capo dello Stato decidere - spiega Fini al termine dell'incontro con Napolitano - in base alle notizie acquisite attraverso una corretta consultazione con tutte le forze politiche''. Tocca a Napolitano ''accertare se al Senato esiste una maggioranza che politicamente vale, perche' impegnata a rispettare un programma e numericamente autosufficiente''. E Fini, convinto di suo che non esista, reclama che nel computo non rientrino i senatori a vita.

L'Udc si pronuncia intanto per ''un governo di responsabilita' nazionale'', con incarico conferito ad una ''alta personalita'''. La Cdl e' convinta che Napolitano non si fidera' del nuovo precario equilibrio su cui la maggioranza intende poggiare il suo cammino. Ed e' sicura che - tolto il 'tappo' di un Prodi-fotocopia - la situazione possa evolversi nei modi piu' diversi. Non escluso il voto anticipato o soprattutto un governo di larghe intese con un programma chiaro e definito, per arrivare in pochi mesi ad una nuova legge elettorale. Che pero' - hanno spiegato ieri in colloqui con Vannino Chiti diversi esponenti dell'opposizione - non potrebbe prescindere dal rispetto delle identita' dei partiti e dal consenso di Lega Nord e Udc. Un tatarellum per esempio, non sarebbe una cattiva base di partenza.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 16:42
Cossiga, Unione ha numeri senza me
ROMA, 23 FEB - "L'Unione non sa che ha raggiunto una maggioranza senza di me". Lo afferma il senatore Cossiga. Il senatore a vita si riferisce allo sconcerto che avrebbe provocato la sua dichiarazione che votera' contro se Prodi non sostituira' Massimo D'Alema "con l'amico Parisi"."Follini votera' la fiducia al governo; il senatore Pallaro sara' a passeggio -spiega Cossiga- e non e' detto che il sottoscritto non sara' crepato a causa di una delle numerose malattie".
Lux-86
00venerdì 23 febbraio 2007 19:16

18:47 Berlusconi: "Preoccupatissimo di un Prodi bis"

"Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto al governo, mentre sono spaventato e preoccupato per quello che hanno fatto loro e preoccupatissimo per quello che potrebbero fare se questo governo dovesse continuare nella sua sconsiderata azione". Lo ha detto in collegamento telefonico con la consulta municipale azzurra il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.




18:58 Berlusconi attacca Veltroni: "Roma capitale del degrado"

Roma "è precipitata nel degrado", "è diventata la capitale della droga, ho letto una inchiesta del Corriere della Sera che mi ha colpito molto. Così Silvio Berlusconi attacca al gestione del sindaco Veltroni. "A Roma è aumentato l'esercito dei disperati, che vive addirittura in baracche di bottiglie di vetro. Ci sono più di 2000 persone che vivono per strada, e mi dicono 9000 in grotte e favelas lungo il corso del fiume Tevere".



questi due interventi di berlusconi sono molto interessanti, i toni forti del primo mi ricordano quelli dopo le elezioni, quando dovette farsi da parte a causa del risultato. Potrebbe essere che hanno già risolto la crisi blindando la maggioranza e con qualche transfuga.
Il secondo invece potrebbe essere un attacco al futuro (così si dice) leader della Sinistra, ma in questo momento ha poco senso.

[SM=x751574]

[Modificato da Lux-86 23/02/2007 19.24]

=strategos=
00venerdì 23 febbraio 2007 20:33
riguardo al punto 12,direi che berlusca a suo tempo aveva parlato del premierato e tutti sono insorti!berlusconi fa il golpe,mega poteri al primo ministro..
ora lo dice il pisquana in crisi e va bene??
a me non tanto!e poi che diavolo di coalizione al governo c'e' se si devono stabilire degli ambiti in cui il premier ha sovranità assoluta?!
Riccardo.cuordileone
00venerdì 23 febbraio 2007 21:13
Su il Manifesto c'era un articolo nel quale si diceva che piuttosto di proporre la risoluzione Prodi sarebbe meglio andare al voto.
Ma si sa, sono i politici a decidere e non gli elettori.

A proposito sembra che abbiano comprato Dilimberto con una poltrona.
Lux-86
00sabato 24 febbraio 2007 10:58
be' ma questo non il premierato della devolution, prodi non ha nessun particolare potere se non quello di avere l'ultima parola su tutto ciò che è di competenza del governo (cosa che, implicitamente, aveva anche berlusconi e ogni capo di governo in uno stato normale [SM=x751545] )
per quanto riguarda gli estremisti (chiamiamoli così) sono in una pessima situazione: il loro popolo è, come ha notato riccardo, contrario alle basi americane ma vuole anche che il governo resti in carica, cosa che si è vista con la politica schizzoide di PRC, CI e Verdi. Hanno dovuto accettare il programma centrista di Prodi e questo, per loro, è male lo stesso. In ogni caso perdono: se si va subito alle elezioni gli elettori non perdoneranno mai loro di aver fatto cadere il secondo (è il secondo kaname [SM=x751545] ) governo di sinistra della storia repubblicana (ed anche la prima volta fu colpa loro [SM=x751545] ) se si rimane saranno costretti a sostenere un governo di centro-centro-sinistra. L'unica loro possibilità è sostenere il governo e dare battaglia in parlamento per gli argomenti non di governo, come i DICO.

La poltrona a diliberto è stata un'idea di Rutelli: vuole tutti i segretari di partito nell'esecutivo per tenerli sotto controllo.
DarkWalker
00sabato 24 febbraio 2007 11:33
purtroppo, credo, non si andrà al voto, e la situazione sarà decisa dai soliti politici e da un tizio, nemmeno eletto direttamente dal popolo, che gestiranno il passaggio di poltronari.
Si può presumere che a nuove elezioni vincerebbe Berlusconi, cioè un esecutivo del tutto diverso, eppure ho come il sentore che questo dato non sarà preso in considerazione praticamente da nessuno (e meno male che siamo in una democrazia...potere al popolo, bah), eppure quelli che oggi affermano di avere ancora i numeri per essere maggioranza anche al senato sono gli stessi che chiedevano a gran voce le dimissioni di Berlusconi dopo lo sfascio delle amministrative.
Beh in realtà come al solito c'è ipocrisia da vendere da entrambi le parti, tra la destra che vota contro gli impegni presi, o che non conteggia che la crisi è stata aperta dall'astensionismo dell'UDC che non ha votato, ma ha presenziato, facendo alzare il quorum necessario, alla sinistra che vanta superiorità numeriche del tutto inesistenti, minimizza la figuraccia con gli altri paesi (quale rilancio della politica estera e del ruolo internazionale dell'Italia, s ebastano 3 senatori ad affodnare tutto?), e si ostina ad affermare di essere autosufficiente.
Credo che questa crisi si risolverà con un Prodi bis (visto che la fiducia da dare al governo c'è, ma non alle azioni del governo), con un rafforzamento del potere del premier (nonchè, immagino, una impicchiata di votazioni blindate con la fiducia).
E fortuna che in realtà la loro coalizione non è una accozzaglia e che loro erano tutti schierati a favore del parlamento,fieramente contrari alla 'dittatura' di berlusconi suoi soi alleati e assolutamente favorevoli al dialogo con l'opposizione. Non per niente nella sua orazione prima de 'la caduta' d'Alema aveva praticamente precluso ogni apertura al centro destra (facendo leva sui suoi 'alleati', i quali non tutti in Parlamento la pensano diversamente che in piazza). E sarà anche interessante notare come d'alema ha perso la sua 'gara' personale con prodi, facendosi bocciare la sua politica estera che si proponeva come una punta di diamante del governo prodi (immagino quanto peso potrà avere andando quando, in giro per il mondo, le sue controparti sapranno perfettamente la sua debolezza).
Adesso cercano di rinsaldarsi attorno al solito documento scritto e da sottoscrivere (almeno, questo, è più breve del primo), tanto per far finta di creare qualcosa che possa funzionare da cemento, se non altro davanti a Napolitano...
E' un governo che rimarrà lo stesso azzoppato e n cui l'ipocrisia tra il dire e il votare rimarrà costantemente per tutta la legislatura (sulla cui durata non faccio previsioni), e il cui unico collante, come al solito, anche fra i votanti, si rivlea essere il cavaliere che ormai è stereotipato come i comunisti nei discorsi del medesimo Berlusconi.
Interessante notare come nei 12 punti programmatici sono stati tolti i DICO, tanto per lasciare aperta la strada ai centristi...se anche non ci sarà un governo a larghe intese, poco ci mancherebbe lo stesso.
Lux-86
00sabato 24 febbraio 2007 11:50
Napolitano ha deciso: rinvio alle camere, se cade un'altra volta si va al voto. Paradossalmente ora Prodi è più forte che mai, ha sottoscritto un patto d'acciaio [SM=x751545] con i partiti e, in pratica, può ricattare il parlamento: o mi votate o il Presidente scioglie le camere (siamo arrivati alla devolution per altre vie [SM=x751526] ) Bisognerà vedere se ha i numeri, Follini voterà la fiducia, anche qualche senatore a vita, forse Pallaro e forse Lombardo. Direi che Follini è l'avanguardia dell'UDC, ma ormai i giochi sono fatti e non credo ci sarà la possibilità di fare un Prodi IV con l'UDC, visto che alla prossima crisi, almeno a quanto dice Napolitano, scioglierà le camere.



Si può presumere che a nuove elezioni vincerebbe Berlusconi, cioè un esecutivo del tutto diverso, eppure ho come il sentore che questo dato non sarà preso in considerazione praticamente da nessuno (e meno male che siamo in una democrazia...potere al popolo, bah), eppure quelli che oggi affermano di avere ancora i numeri per essere maggioranza anche al senato sono gli stessi che chiedevano a gran voce le dimissioni di Berlusconi dopo lo sfascio delle amministrative.



ma le amministrative sono voto del popolo, il voto del senato è stato contrario al popolo, la politica estera era la cosa più gradita. Del resto è comunque legittimo il voto del Senato, a meno di non governare con i sondaggi, è dura votare o gestire una crisi parlamentare basandosi sul "i sondaggi dicono che la mia politica piace" o "se si votasse vincerebbe un altro" storicamente in Italia (da quando esiste il bipolarismo) l'opposizione ha sempre più gradimento della maggioranza, dovremmo sciogliere le camere praticamente dopo ogni elezione [SM=x751526]
un altro conto è invece un voto popolare, bisognerà vedere alle prossime regionali (che saranno fra tre anni se non sbaglio)
Riccardo.cuordileone
00sabato 24 febbraio 2007 11:56
Re:

Scritto da: Lux-86 24/02/2007 11.50
Napolitano ha deciso: rinvio alle camere, se cade un'altra volta si va al voto. Paradossalmente ora Prodi è più forte che mai, ha sottoscritto un patto d'acciaio [SM=x751545] con i partiti e, in pratica, può ricattare il parlamento: o mi votate o il Presidente scioglie le camere (siamo arrivati alla devolution per altre vie [SM=x751526] ) Bisognerà vedere se ha i numeri, Follini voterà la fiducia, anche qualche senatore a vita, forse Pallaro e forse Lombardo. Direi che Follini è l'avanguardia dell'UDC, ma ormai i giochi sono fatti e non credo ci sarà la possibilità di fare un Prodi IV con l'UDC, visto che alla prossima crisi, almeno a quanto dice Napolitano, scioglierà le camere.


Napolitano infame!!! [SM=x751537]

Me l'aspettavo purtroppo, adesso Prodi otterrà la fiducia, sempre grazie ad un paio di senatori, il teatrino andrà avanti qualche mese e poi saremo da capo.
Che dire un bel gesto di responsabilità verso il paese... [SM=x751559]
Lux-86
00sabato 24 febbraio 2007 12:00
Re: Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 24/02/2007 11.56

Napolitano infame!!! [SM=x751537]

Me l'aspettavo purtroppo, adesso Prodi otterrà la fiducia, sempre grazie ad un paio di senatori, il teatrino andrà avanti qualche mese e poi saremo da capo.
Che dire un bel gesto di responsabilità verso il paese... [SM=x751559]



cos'altro poteva fare? Non possiamo ritornare al voto con questa legge elettorale, poi se ha deciso così vuol dire che ha avuto anche sponde dal centrodestra (solo la Lega è rimasta per il voto)
andare al voto era magari la soluzione più semplice, ma se usciva un'altra maggioranza risicata? magari stavolta per la destra?
Ora speriamo che riescano a imporre il maggioritario [SM=x751545]

comunque ha detto che alla prossima scioglie le camere, staremo a vedere.
DarkWalker
00sabato 24 febbraio 2007 12:03
Re:

Scritto da: Lux-86 24/02/2007 11.50


ma le amministrative sono voto del popolo, il voto del senato è stato contrario al popolo, la politica estera era la cosa più gradita. Del resto è comunque legittimo il voto del Senato, a meno di non governare con i sondaggi, è dura votare o gestire una crisi parlamentare basandosi sul "i sondaggi dicono che la mia politica piace" o "se si votasse vincerebbe un altro" storicamente in Italia (da quando esiste il bipolarismo) l'opposizione ha sempre più gradimento della maggioranza, dovremmo sciogliere le camere praticamente dopo ogni elezione [SM=x751526]
un altro conto è invece un voto popolare, bisognerà vedere alle prossime regionali (che saranno fra tre anni se non sbaglio)




Non parlavo di sondaggi, parlavo di sentore popolare. Sentore che, come prevedevo, non è stato raccolto dal Presidente.
La soluzione di Napolitano rispecchia praticamente i desideri degli elettori dell'unione: prodi al governo, berlusconi all'opposizione, come se di fatto nulla fosse successo e la strada aperta al rafforzamento del primo ministro. E non si trattava di sciogliere la crisi basandosi esclusivamente sul parere popolare, am di tenere conto di queste istanze, che praticamente si susseguono di continuo da settembre.
E l'ipocrisia di chi a ogni manifestarsi di questa preferenza chiedeva a gran voce la caduta del governo e invece, adesso, piagnucola di avere i numeri per continuare.
E io che pensavo che per governare, in una democrazia, biognasse avere il consenso popolare.
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