Procedere in "Aderenza"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
socio1
00lunedì 17 settembre 2007 22:48
Salve a tutti.
In numerose relazioni si legge la notazione: procedere in aderenza.

Mi potreste spiegare per cortesia cosa significa?

Questo termine l'ho visto associato all'attacco delle Trincee a Porta Vescovo. Ebbene ho fatto la ferrata l'altro ieri e durante i primi tre chiodi ho messo le piante dei piedi sulla roccia e mi sono tirato su senza pietà. poi mi sono goduto il resto della stupenda via
Come dovevo fare per evitare un simile approccio?
Ci sono dei casi in cui è indispensabile usare il cavo o il super esperto riesce a farne a meno anche nel traverso iniziale della Tomaselli?
ciao a tutti e grazie

danbear
00martedì 18 settembre 2007 00:46
RE aderenza
Visto che non possiamo spalmarci sulle rocce con il corpo [SM=g7077] ,direi che l'aderenza la facciamo con le suole degli scarponi incollate alla roccia,e poi via di braccia,proprio come hai detto tu.Se invece si usano scarpette d'arrampicata,l'aderenza si può fare anche sulle sole punte,dipende molto dal tipo di roccia che abbiamo sotto (le punte).Ciao e buone vie a tutti
arteriolupin
00martedì 18 settembre 2007 09:59
Ciao Socio,

per aderenza si intende riuscire a far "aderire" al massimo la suola dello scarpone o della scarpetta alla roccia. Poi, a seconda del tipo di roccia, di scarpone (più o meno rigido), varia la posizione da far assumere al piede per produrre l'aderenza e l'attrito utili a procedere.
Generalmente si fa in modo di far aderire circa la metà anteriore del piede... Un sinonimo - nel caso dei ferratisti - può essere la famosa "ravanata", ossia l'attaccarsi al cavo e annaspare e ravanre di brutto per far aderire lo scarpone o la scarpetta su passaggi particolarmente poveri di appoggi...
Sempre per quanto riguarda i ferratisti, beh, i sentieri sono attrezzati proprio per facilitare certi passaggi... Io non mi ci sono nemmeno mai azzardato a passare i famoso passaggio della Tomaselli, o quello della Costantini, senza attaccarmi al cavo con le braccia per ravanare di suola... Probabilmente, all'epoca del 9b, c'è chi è in grado di farlo... Ma, a questo punto, tanto vale andare a farsi un monotiro a Erto o a Cornalba... Io la penso così...
Le attrezzature - secondo me - vanno usate quando i passaggi sono eccessivamente superiori per grado di difficoltà rispetto al resto della via e potrebbero portare problemi ad affrontarla in stile "arrampicata pura"...
In ogni caso, tornando a bomba (quindi lasciando stare tutte le discussioni su come affrontare i signoli passaggi, che tanto poi ognuno fa come gli pare, basta che sia in sicurezza), saper far aderire per bene le suole delle calzature usate permette semre di usare maggiormente i piedi e le gambe e di non stancare troppo le braccia.

buone Montagne
supersvizzy
00martedì 18 settembre 2007 10:21
La ferrata delle Trincee l'ho percorsa diverse volte, e il famoso tratto iniziale l'ho sempre visto superare come hai fatto tu, con tanta forza di braccia; unica eccezione è stata quando, la prima volta, ho percorso l'itinerario con una guida...che faceva rabbia!!!Io salivo sputando sangue e questo quasi ci danzava!!! Quest'anno ho anche , purtroppo, assistito ad una caduta di una donna davanti a me nei primi metri...per fortuna si è risolto tutto con solo qualke escoriazione e tanta paura.

Saluti
fedipos
00mercoledì 19 settembre 2007 15:40
Trincee e aderenza
Il brontolone colpisce ancora,speriamo che qualcuno non riesca a vedere la polemica anche in questa risposta. Chiariamo: faccio anche ferrate ma da 40 anni faccio alpinismo.Allora, l'aderenza è una tecnica di contrapposizione che si usa particolarmente su granito per bilanciare la poca presa sugli appigli con la poca sugli appoggi. E' una tecnica di arrampicata piuttosto delicata e che non permete certo di "sostare" sul passaggio e tampoco di fare errori. Detto questo aggiungo che il "famigerato" attacco delle Trincee è poi un normalissimo passaggio di 4°/5°inf.ed è anche molto divertente perchè non hai l'angoscia di andare in sosta non protetta ma semplicemente arrivi al fittone e ti assicuri. Riflessione strettamente personale:io non amo certo questo tipo di percorsi perchè li ritengo diseducativi sotto il profilo alpinistico e assolutamente inutili. Viva le Bocchette del Brenta tanto per restare in tema. Sono però convinto che se il ferratista più convinto venisse in montagna sui grandi percorsi classici penso che farebbe molto meno ferrate. Domenica scorsa ho fatto una cavalcata solitaria da 3000 metri di dislivello totali su creste aeree ed esposte, mai oltre il 2° grado con 3/4 doppie in tutto e col cuore, credetemi, avrei voluto avervi tutti al mio fianco per dirvi:ecco queste sono le montagne , sempre nel rispetto delle idee di tutti. Finisco: se qualcuno vuole uscire dalla media si può sempre organizzare una giornata alla città dei sassi del Sella: si arrampica un pò,si impara quelle cose basilari, un pò di autosoccorso e poi ricordate:con 30metri di corda, 3 anelli di fettucce, 3 dadi e 6 moschettoni si attraversano le alpi intere!
zebra a pois
00mercoledì 19 settembre 2007 16:26
Per Fedipos
Sono qui con intenzioni pacifiche!
Finito il corso di escursionismo,è venuto a parlarci un ragazzo che faceva alpinismo. Volevamo quasi fare il corso di base ma eravamo un pò indecisi. Per ora non lo faremo,abbiamo bisogno di più esperienza e comunque penso che la montagna possa "essere vissuta" sia facendo escursioni, che ferrate, che roccia pura! [SM=g7069]
Io personalmente, credo che mi fermerò al livello intermedio!!
Buone escursioni,ferrate, rocce a tutti! [SM=g7077]
zebra a pois
fedipos
00mercoledì 19 settembre 2007 16:53
Colombe di pace
Prima arriva la colomba poi arrivo io. (mia moglie dice che la mia colomba assomiglia a un condor spelacchiato, ferito, e molto incazzato fin dalla nascita ) Ti lancio una imbeccata per quanto riguarda i corsi di roccia. Se sono impostati come da noi lascia perdere. Mi spiego:nella stragrande maggioranza sono corsi di free-climbing,ossia portano la gente in falesia, alla terza uscita li tirano su sul 6c come sacchi da spedizione. Risultato: non c'è più un allievo che sa piantare un chiodo, fare un armo su cordini, usare un dado e a rmare una doppia. Anzichè portarli a fare tre ore di avvicinamento per fare 200 metri di 2° grado, li portano a 5 minuti dalla macchina a fare il 6c. Rispettiamo sempre tutto, ma non chiamateli corsi di alpinismo.
(Ale74)
00mercoledì 19 settembre 2007 16:58
Sul corso roccia base
Ciao Zebra,

Per fare il corso base di arrampicata su roccia non è che devi avere una esperienza immensa, ti basta non avere paura del vuoto (sempre che non sia quello che dice Fedipos).

Noi abbiamo fatto un corso base di arrampicata su roccia con il gruppo XMountain e l'istruttore che ci ha seguito (Nicola Sartori) era molto molto competente e paziente. Inoltre siamo saliti su pareti che non andavano mai olte il 4° grado e ti posso assicurare che ci siamo divertiti parecchio. Ti assicuro che le tecniche imparate durante il corso ci hanno aiutato molto nella progressione in ferrata.

In conclusione, se hai l'opportunità, frequentalo il corso base di arrampicata.

Ciao,
(Ale74)
00mercoledì 19 settembre 2007 17:00
Per Fedipos
Ammazza che corso base..... [SM=g7077]

E per le arrampicate sui sassi del Sella, se la organizi per il prossimo anno penso che noi ci potremmo essere (a fine esami delle medie).

Ciao,
zebra a pois
00mercoledì 19 settembre 2007 17:54
Colombe di pace
Io sto ancora ridendo!Ma Fedi,leggi le prime righe del mes...Sono un pò ambigue... [SM=g7077] Condor spelacchiato?!? [SM=g7075]
Io non so se è un modo di dire particolare"prima arriva la colomba,poi arrivo io", ma se è così,non lo so.

Ringrazio per i suggerimenti, ma intanto l'anno prossimo farò pratica con le ferrate (dico così,perchè è tanto se dopo la Guzzella ne faremo un'altra), poi si vedrà.GRAZIE RAGA!
Eva K
00mercoledì 19 settembre 2007 18:26
Per Fedipos
Quoto tutto quanto hai detto.
Ultimamente le ferrate mi stanno un po' stufando e preferirei ricominciare dalla roccia (ho fatto il corso di roccia 3 anni fa col marito), gradi fino al IV, dove l'arrampicata è divertente e di grandissima soddisfazione. Ricordo un'uscita con il corso in Svizzera sopra Andermatt, ed è stato stupendo... peccato però che non siamo stati messi in grado di andare da primi su roccia, ossia dove ti devi arrangiare a usare dadi e friends. Ora so andare su un 5a-c in falesia da prima, ma non me la sento di fare i Torrioni Magnaghi (3° grado) perchè non so come si usano gli attrezzi per l'autoassicurazione. Quindi mi tocca ripiegare sulle ferrate. Uffa.
Non siamo stati portati su come sacchi su 6c, almeno questo, ma siamo sempre saliti solo da secondi e ora ne paghiamo il pegno.

Per Zebra: noi abbiamo fatto il corso di roccia dopo aver fatto un (bel) po' di esperienza su sentieri, perchè volevamo (soprattutto io) passare dall'andare su 2 a 4 zampe in montagna e soprattutto amo la roccia. Non preoccuparti, se già hai qualche esperienza di ferrate, quindi ti sai muovere in spazi aperti ed esposti, sai fare uno zaino come si deve, sai camminare (sembra banale ma non lo è) iscriviti pure, perchè all'AR1 si parte da 0: la prima lezione di mettono a 4 zampe sui blocchetti di legno posati sul pavimento e devi procedere senza cadere e senza ribaltarli. Poi si inizia con 2 grado su appoggiato. Va be sto andando fuori tema... scusate.
Ma ci tenevo a dire la mia perchè secondo me i programmi CAI (o forse sono stata sfortunata nella mia sezione)hanno qualche pecca.

Buone vie sempre!
Eva
danbear
00mercoledì 19 settembre 2007 22:53
RE: Corso roccia
Ciao Eva,concordo con te che il IV° da soddisfazione,sempre che non sia marcio. La regola è di restare un grado sotto al proprio limite,cosi ci si diverte senza tirare troppo. Leggendo ciò che hai scritto resto molto perplesso...cioè,durante il corso di roccia vi hanno fatto camminare a 4 zampe su tasselli di legno [SM=g7059] [SM=g7059] (robe de macc),e non vi hanno insegnato a mettere una protezione,fare una sosta,usare dadi/friends [SM=g7071] [SM=g7071] ...Ma che razza di corso avete fatto!!!Organizzato dall'asilo xcaso?? Scusa la battuta,ma veramente c'è da restare perplessi.Comunque sia,e parlo a titolo personale,io arrampico discretamente,xò non mi annoia andare con amici a fare una bella ferrata e/o una bella escursione alpinistica,non sono "ammalato" solo di arrampicata,ma lo sono della montagna a 360°. Certo che se fai una via come la Maria sul Pordoi [SM=g7075] [SM=g7075] [SM=g7075] non ci sono ferrate che tengano. Ciao e buone vie a tutti
Eva K
00giovedì 20 settembre 2007 09:49
Re: RE: Corso roccia
danbear, 19/09/2007 22.53:

Ciao Eva,concordo con te che il IV° da soddisfazione,sempre che non sia marcio. La regola è di restare un grado sotto al proprio limite,cosi ci si diverte senza tirare troppo. Leggendo ciò che hai scritto resto molto perplesso...cioè,durante il corso di roccia vi hanno fatto camminare a 4 zampe su tasselli di legno [SM=g7059] [SM=g7059] (robe de macc),e non vi hanno insegnato a mettere una protezione,fare una sosta,usare dadi/friends [SM=g7071] [SM=g7071] ...Ma che razza di corso avete fatto!!!Organizzato dall'asilo xcaso?? Scusa la battuta,ma veramente c'è da restare perplessi.Comunque sia,e parlo a titolo personale,io arrampico discretamente,xò non mi annoia andare con amici a fare una bella ferrata e/o una bella escursione alpinistica,non sono "ammalato" solo di arrampicata,ma lo sono della montagna a 360°. Certo che se fai una via come la Maria sul Pordoi [SM=g7075] [SM=g7075] [SM=g7075] non ci sono ferrate che tengano. Ciao e buone vie a tutti



Beh aspetta: la storia dei blocchetti è stata un primo esercizio per l'equilibrio. Dopo di che abbiamo fatto 2 lezioni in palestra e poi uscite in ambiente (Fungo-Lancia in Grignetta, Andermatt e 2 falesie causa tempo incerto). Comunque sì, non ci hanno fatto piantare nulla perchè l'AR1 prevede che si vada da secondi. Ma dico io... poi uno finito il corso cosa fa??? Io e il marito avremmo potuto iniziare ad andare in cordata per fatti nostri, ma insomma, siamo un po' diffidenti nel metterci a piantare roba senza che nessuno ci abbia insegnato a farlo. Io di un dado messo lì da me non mi fido.
Comunque le ferrate, soprattutto quelle dolomitiche le trovo molto molto belle, e come te amo la montagna a 360 gradi (anche più se ce ne fossero!). Ghiacciai, escursioni, ferrate, creste.... dico solo che ferrate davvero belle non sono tante a mio avviso (escludo i circhi modello Peille) per cui mi viene naturale cercare di andare oltre.


arteriolupin
00giovedì 20 settembre 2007 10:26
Sui Programmi del CAi e sull'andar per monti
Buongiorno a tutti,

prendo spunto da quanto detto da Eva e sottolineato - a vario titolo e con vari accenti - da Danbear, Fedipos, Ale e Zebra.

Il mondo di chi fruisce delle bellezze alpine sembra ormai essersi diviso in varie discipline, ognuna delle quali pretenderebbe - in modo aperto o stisciante, a seconda dei casi - di rappresentare il top: ferratisti classici versus ferratisti alla francese, climbers versus alpinisti classici, escursionisti versus nordic walkers e così via...

Personalmente, sono cresciuto e credo nell'ABC della montagna: saper camminare per sentieri nei boschi, su sfasciumi, per ghiaioni e poi per semplici roccettine è condicio sine qua non per accedere alle succitate discipline...

Sempre a titolo personale, sono passato dai semplici sentieri nel bosco a quelle che si definiscono vie normali, per passare a ferratine (più di trent'anni fa, ahimè) e, secondo una logica condivisa, mi pare di capire, corso di introduzione all'alpinismo, corso roccia, corso aiuto istruttori sezionali e bla bla bla... Questo più di 20 anni fa...

Mi pare di vedere, ora, una sorta di corsa alla facilitazione per arrivare ad una sorta di "top" plastificato, artificioso, spesso pericoloso...
Eva, che mostra chiaramente, oltre al suo amore per i monti, anche una solenne conoscenza dell'ABC, si lamenta di non essere stata messa in grado di "andarsene in sicurezza con un partner" per vie alpinistiche. Eppure, una volta, i corsi servivano a farti conoscere le tecniche, i tuoi limiti e, quindi a poterti organizzare per crearti i percorsi a tua immagine e somiglianza...
Non credo Eva possa avere problemi ad imparare a usare clessidre, dadi, nodi, chiodi, canto dei chiodi etc etc etc... Le basteranno due uscite. Va, invece, bollata la mania dei gruppi associazionisti di voler portare subito sul sesto grado gente che, magari, vorrebbe prima poter salire e scendere in sicurezza il secondo...
Ho visto baldi ragazzotti che fanno il 6c in palestra avere diarree fulminanti su terzi più sprotetti... Cercavano affannosamente gli spit...
Un giro di cresta di secondo grado, esposto, da attrezzare prevede conoscenze ben maggiori (e tu, caro Fedipos, lo sai bene)... Le ferrate classiche aiutano a progredire, offrono sicurezza, ma saper salire la Tomaselli o la Stella Alpina, o la Gamma 2, non basta a garantire di poter salire una semplice crestina di terzo...
Prima di usare le scarpette, insomma, bisogna saper usare gli scarponi...
Sarò, forse, démodé, old-fashion, ma non sopporto chi a tutti i costi vuol differenziare e creare "scale di valori" oppure "serie A, B e C" tra chi pratica la montagna. La montagna va vissuta ciascuno secondo il proprio sentire.. Ed un corso di alpinismo dovrebbe garantire la conoscenza della sicurezza, della progressione e dell'autosufficienza, proprio per permettere ad ognuno di seguire il proprio "sentire la montagna".
Personalmente preferisco anch'io andarmenre su creste e spigoli di terzo e quarto... Però, per il mio sentire, non c'è 6c in falesia o ferrata "francese" che mi offra e regali quello che mi danno le Mesules, i Monzoni o la Costabella...

Buone Montagne a tutti, ciascuno come crede!
zebra a pois
00giovedì 20 settembre 2007 14:44
re a tutti
Grazie a tutti per l'incitamento [SM=g7073]
Ma prima ho intenzione di fare esperienza con un bel pò di escursioni/ferrate...poi, se avrò curiosità/voglia di andare oltre, farò il corso!!
zebra
danbear
00giovedì 20 settembre 2007 22:22
RE :Corso roccia
Ciao Eva,volevo dirdi che siete stati sfortunat,tu e tu marito,a capitare in un simile corso,è inutile che vi insegnino a salire se poi tralasciano le altre cose basilari (la sicurezza lo è,e quindi va data la precedenza su tutto). In nessun corso (che io conosca) ti fanno salire da primo,nelle uscite sei sotto la loro responsabilità,ma x insegnare a piantar chiodi e sentirli "cantare",infilare un dado in fessura,etc.,non c'è bisogno di essere in parete,queste cose si fanno a terra,con calma,ripetendole fino ad assimilarle (sono davvero molto importanti,visto che una sosta fatta bene può salvarti la vita). Cambiando discorso,ho letto in un'altro tuo post che sabato andate sul corno Rat,allora probabilmente ci si incontra,era mia intenzione fare o il Medale( un pò + arrampicabile),o la Osa ( sono le 2 che preferisco in zona),xò se ho l'occasione di incontrare altri che amano i monti mi fa piacere, cosi si fanno 2 chiacchere.
danbear
00giovedì 20 settembre 2007 22:50
RE: andar x monti
Ciao Art,xchè ti scaldi tanto? ( Bello,una nuova linea di moda,Art-old fashion [SM=g7059])) . Non te la prendere,è dai tempi remoti che l'alpinismo è la serie A dell'andar x monti,il resto,chi arrampica,non lo prende neanche in considerazione.Famosa la frase di Buhl ( credo)che diceva che chi va in montagna e non arrampica,ruba l'aria a chi lo fa!! Detto questo cos'altro vuoi aggiungere? Lasciamo invece che ognuno viva la montagna secondo le sue aspirazioni (vive la differance),ma che nessuno accampi il diritto che ciò che fa sia vangelo. Mi piacerebbe aprire un post ( so che qualcuno storcerebbe il naso )sul xchè si va in montagna,cos'è quella molla che ti fa partire da un comodo letto etc..,so anche che è una domanda molto complessa,ma sarebbe bello "analizzarci" un poco. Buone vie a tutti
(Ale74)
00venerdì 21 settembre 2007 09:20
Sull'andar per monti
Penso che l'idea di Danbear non srebbe male, anzi, sarebbe bello capire quali sono le diverse molle che fanno decidere ad una persona di alzarsi molto prima del sole farsi anche 3 ore di macchina (solo per l'andata) camminare per 7-8 ore su e giù per le montagne e tornarsene a casa mezzo morto dopo altre 3 ore di macchina (e si perchè bisogna anche tornare a casa se non dormi in rifugio [SM=g7059] )

In ogni caso, io ci vado perchè quando sono la in mezzo mi rilasso e mi sento libero...

Ciao,
(Ale74)
00venerdì 21 settembre 2007 09:26
Sui corsi di arampicata
Ciao,

La mia esperienza sul corso di base che ho fatto io è stata positiva, ci hanno insegnato:

- La progressione
- La nodologia
- L'uso del secchiello
- L'assicurazione dal basso
- La salita da prima in parete attrezzata

Probabilmente dipende dalle varie metodologie di insegnamento, magari per Eva il piantare chiodi era previsto nel livello successivo.

Bho...

ciao,
arteriolupin
00venerdì 21 settembre 2007 09:33
Perché mi scaldo....
Ciao Dan,


mi scaldo - per così dire, perché poi in realtà me ne strafrego, uso un V-day e risolvo la questione - quando mi trovo a dibattere con qualcuno che a tutti i costi voglia sminuire ciò che fanno altri per mostrare la propria presunta, idiota, solinga "superiorità". Questo nella vita quotidiana, nella vita professionale, figurati per un hobby coinvolgente come la montagna.
In realtà, se mi leggi bene, mi scaldo contro l'associazionismo che, invece di insegnare l'ABC per permettere ad ognuno lo sviluppo secondo le proprie possibilità e aspirazioni, inserisce false scale di valori per cui "andar per monti" è solo riuscire a salire minimo sul sesto. Salvo imbranarsi su un terzo sprotetto.

Ho scritto mille volte sul "vive la différence", altrettanto sul fatto che ciascuno deve poter salire come crede e dove crede, purché in sicurezza e per il proprio divertimento.
Ciò che mi trova in disaccordo sono i falsi profeti che si arrogano il diritto di imporre una scuola o una corrente di pensiero (vedi chi, sul forum di PlanetMountain, definisce chi va per sentieri attrezzati "froci ferratisti" o giù di lì). Questo in tutto, figurati nel mio hobby...

Sono in sintonia con molte cose da te espresse, Dan. Però, pur amando la figura di Hermann Buhl, preferisco figure come quelle di Riccardo Cassin, di Reinhold Messner e ancor di più quelle del povero Massarotto. Adoro il "pazzo Corona", così come, comunque, adoro vedere la cosiddetta "gente comune" felice di arrivare su una cima segnata "T" o "E" e godersi le sensazioni con la gioia di un bambino.
Adoro ascoltare pareri, opinioni, sensazioni di persone che incontro - spesso casualmente - nel mio misero peregrinar pei monti.

E qui vengo al punto più interessante...
Dan ha lanciato un'idea deliziosa, almeno per chi ama confrontarsi, magari con la scrittura: un angolo del forum dedicato al perché si va per monti...
In effetti, ho scritto "hobby"... Ma siamo certi che andar per monti sia solo un hobby e non una filosofia che porta a vivere il rapporto con l'ambiente o quant'altro?
Dan, l'idea è deliziosa, accattivante...
Se poi riuscissimo a creare una sezione in cui le opinioni venissero scambiate con forza, veemenza, con argomentazioni circostanziate, ma mantenendo sempre il rispetto di ciascuna, unica ed irripetibile posizione.. Beh, sarebbe il massimo.

Ok, Dan, proponi l'istituzione della sezione! Sarò volentieri della partita!

Nonno Art-Old-Fashion (il marchio è in fase di registrazione)
Eva K
00venerdì 21 settembre 2007 09:43
Corno Rat
danbear, 20/09/2007 22.22:

Ciao Eva,volevo dirdi che siete stati sfortunat,tu e tu marito,a capitare in un simile corso,è inutile che vi insegnino a salire se poi tralasciano le altre cose basilari (la sicurezza lo è,e quindi va data la precedenza su tutto). In nessun corso (che io conosca) ti fanno salire da primo,nelle uscite sei sotto la loro responsabilità,ma x insegnare a piantar chiodi e sentirli "cantare",infilare un dado in fessura,etc.,non c'è bisogno di essere in parete,queste cose si fanno a terra,con calma,ripetendole fino ad assimilarle (sono davvero molto importanti,visto che una sosta fatta bene può salvarti la vita). Cambiando discorso,ho letto in un'altro tuo post che sabato andate sul corno Rat,allora probabilmente ci si incontra,era mia intenzione fare o il Medale( un pò + arrampicabile),o la Osa ( sono le 2 che preferisco in zona),xò se ho l'occasione di incontrare altri che amano i monti mi fa piacere, cosi si fanno 2 chiacchere.



Ciao Dan! Beh noi saremo al baretto del parcheggio per il cappuccino di rito penso intorno alle 8:30, partendo da Milano un'ora prima. Saremo in 3 (io marito e un amico, che avendola mollata qualche mese fa la vuole ritentare). dai che ci si scambia 2 chiacchere in vetta (o al SEV!)
Eva


danbear
00venerdì 21 settembre 2007 13:07
Re: Perché mi scaldo....
arteriolupin, 21/09/2007 9.33:

Ciao Dan,

Ho scritto mille volte sul "vive la différence", altrettanto sul fatto che ciascuno deve poter salire come crede e dove crede, purché in sicurezza e per il proprio divertimento.
Ciò che mi trova in disaccordo sono i falsi profeti che si arrogano il diritto di imporre una scuola o una corrente di pensiero (vedi chi, sul forum di PlanetMountain, definisce chi va per sentieri attrezzati "froci ferratisti" o giù di lì). Questo in tutto, figurati nel mio hobby...

***Ciao Art,non te la prendere se chiamano cosi i ferratisti,lo fanno anche con i falesisti,è gente che x mezzo grado detto in + o - si insulta fino alla morte [SM=g7061]


Adoro ascoltare pareri, opinioni, sensazioni di persone che incontro - spesso casualmente - nel mio misero peregrinar pei monti.

***Grazie,le tue sono PERLE di saggezza


Se poi riuscissimo a creare una sezione in cui le opinioni venissero scambiate con forza, veemenza, con argomentazioni circostanziate, ma mantenendo sempre il rispetto di ciascuna, unica ed irripetibile posizione.. Beh, sarebbe il massimo.

***Mah,proverò a scrivere a chi gestisce il forum,ma ho dei dubbi....



Nonno Art-Old-Fashion (il marchio è in fase di registrazione)

***Ovviamente rivendico i diritti [SM=g7073] [SM=g7073]






zebra a pois
00venerdì 21 settembre 2007 15:21
andar per monti
C'era un cartone (Cum Cum? Chobin? la memoria è vaga [SM=g7071] )dove c'era il "vecchio saggio"...Beh,in questo forum è sicuramente il mitico nonno Art-Old fashion!!! [SM=g7077]
In effetti,penso che ognuno di noi viva la montagna...come si sente...con escursioni o ferrate o roccia; ma non per questo deve venir sminuito da chi fa una cosa differente. Io non dico che chi è "solo" un escursionista è meno bravo e vive meno la montagna di chi fa ferrate o roccia.

Sottoscrivo l'idea di Danbear:favolosa!

Io vado per monti perchè mi sento libera(non penso più al lavoro,alle spese, alle pulizie e alle faccende di casa),mi rigenero,il tempo sembra fermarsi e non ho più la frenesia di dover fare mille cose in poco tempo,vedo paesaggi meravigliosi(anche un semplice bosco),e ascolto il silenzio di questi luoghi....sempre che non ci sia (ahimè,ne basta uno! [SM=g7071] )il cretino di turno che magari sta facendo lo stesso percorso,è dietro di te,e sta parlando a raffica dicendo putt... da quando sei partito...allora,purtroppo,ti godi ben poco e speri in una pioggia di sassi dall'Alto!! [SM=g7077]
zebra
danbear
00venerdì 21 settembre 2007 22:35
RE :andar x monti
Brava Zebra,hai detto una cosa che sembra un controsenso,ma non lo è.....e ascolto il silenzio di questi luoghi [SM=g7073] [SM=g7073] Sembra strano,ma x chi ha orecchie e sa ascoltare,la montagna ha tante cose da dire,in primis ti dice che qui le" maschere" che usi in città non ti servono,qui conta quello che sei veramente,non quello che vuoi far credere di essere,non puoi bleffare con la montagna.......potrei andare avanti,ma mi fermo qui. Buone vie a tutti
cimmero70
00sabato 22 settembre 2007 00:07
Per me la montagna è una sorta di droga.
E’ solo lì, nelle valli verdissime, nei boschi quieti, sulle vette deserte, sulle aspre creste spazzate dal vento, che riesco a concentrarmi davvero su ciò che mi circonda, a cogliere ogni sfumatura del paesaggio e a raggiungere così un profondo senso di calma e di pace interiore.
Spesso mi sorprende una piacevole commozione, e mi ritrovo persino a piangere come un bambino, ma per la gioia...gioia di trovarmi in quei luoghi, di poter godere di quegli incanti, di poterne carpire i silenzi.
In quel momento sono felice, e mi sento un uomo fortunato.

Ed è per queste ragioni che cerco di evitare mete frequentate, dove, ahimé, non è raro imbattersi in gruppi urlanti e schiamazzanti la cui presenza, mi dico, deve essere dovuta a motivazioni come minimo lontane dalle mie. Non per questo giudico negativamente queste persone, ognuno è libero di vivere la montagna come vuole, l’ importante per me è che la si rispetti, sia che si vada per boschi, per ferrate o per rocce.

danbear
00sabato 22 settembre 2007 21:11
Re:
cimmero70, 22/09/2007 0.07:

Per me la montagna è una sorta di droga.

***Droga...mah,senza effetti collaterali,comunque.


E’ solo lì, nelle valli verdissime, nei boschi quieti, sulle vette deserte, sulle aspre creste spazzate dal vento, che riesco a concentrarmi davvero su ciò che mi circonda, a cogliere ogni sfumatura del paesaggio e a raggiungere così un profondo senso di calma e di pace interiore.
Spesso mi sorprende una piacevole commozione, e mi ritrovo persino a piangere come un bambino, ma per la gioia...gioia di trovarmi in quei luoghi, di poter godere di quegli incanti, di poterne carpire i silenzi.
In quel momento sono felice, e mi sento un uomo fortunato.

***Sono belle le sensazioni che descrivi,ed hai ragione a sentirti fortunato,xchè il tuo animo riesce ancora a coglierle


Ed è per queste ragioni che cerco di evitare mete frequentate, dove, ahimé, non è raro imbattersi in gruppi urlanti e schiamazzanti la cui presenza, mi dico, deve essere dovuta a motivazioni come minimo lontane dalle mie. Non per questo giudico negativamente queste persone, ognuno è libero di vivere la montagna come vuole, l’ importante per me è che la si rispetti, sia che si vada per boschi, per ferrate o per rocce.

***Vai in montagna in inverno?





arteriolupin
00martedì 25 settembre 2007 10:27
Ribuongiorno a tutti,

innanzitutto i miei sensi di stima a Danbear che ha ottenuto la stelletta dorata. Dovremo chiamarti Tenente?

Per quanto riguarda i diritti d'Autore, certamente hai diritto alla Tua quota. Sarà mia cura pagartela nella forma liquida o solida più gradita.

Veniamo adesso ad alcune cose che ho letto. Saper ascoltare il silenzio dei monti... Pare un ossimoro, ma non lo è, e chi gira in montagna mi capisce bene. Saper ascoltare i rumori della natura permette di poter ascoltare quella miriade di sensazioni o "voci interiori" che troppo spesso la freneticità e lo "stress" della vita quotidiana, troppo rumorosa, affollata di voci che forse non vorresti sentire, ti rende imposssibile percepire.
L'andar per monti ha tremila motivazioni: c'è chi ci va per spiritualità, chi ci sale per una sorta di sfida a sè stesso, chi per realizzarsi, chi ancora perché perché trova un equilibrio psico-fisico, chi, semplicemente, perché gli piace e non si chiede un perché, chi, ancora, lo fa per dovere o moda...
Non sto a giudicare nessuno.
Personalmente, molto personalmente, trovo il contatto con la natura dell'Alpe un qualcosa di coinvolgente, di appagante a 360°. Mi appaga il fisico, mi appaga il gusto del bello, mi appaga - con tutti i panorami cangianti ogni paasso - la sete inestinguibile ed eterna di scoperta, di qualcosa di nuovo... Le montagne sono un territorio dove, anche passando 4 volte al giorno per lo stesso punto, si scopre ogni volta qualcosa di nuovo, un particolare nuovo, una prospettiva prima non vista...
Oltre a questo, occupandomi professionalmente di etnografia e dialettografia, di sociolinguistica e di "contaminazioni" microculturali, l'arco alpino - e non solo, ma posso parlare solo delle Alpi e al massimo di Tatra e Carpazi - la montagna mi permette di riscoprire angoli di realtà che pensavo relegati alla storia o al folklore, residui linguistici, etnografici, folkloristici che si pensavano persi... Le montagne riportano ad un "passo lento" che permette di osservare il particolare e non l'universale... E, seguendo io il metodo induttivo e non deduttivo, per la conoscenza parto dal particolare, sperando di avere abbastanza tempo per avvicinarmi all'universale... In più, nella nostra società, quella di cui alcuni si vergognano far parte, l'universale viene consegnato bell'e pronto, impacchettto sotto forma di fast food, fast culture, fast news... La globalizzazione avrà - non nego - alcuni lati positivi.. Ma io, da buon vecchio sclerotico, resto attaccato a quei minimi valori originari, a quelle piccole particolarità che mi fanno riconoscere come unicum... La montagna mi permette di continuare a cogliere il particolare, nel modo di vivere, di parlare, nel mantenere termini "arcaici" oppure "obsoleti", così come nell'affrontare una marcia o una passeggiata...
In più, la montagna permette a me, a chi la pensa più o meno come me ed a tutti coloro che la pensano in modo totoalmente differente, di sentirsi bene e di gustarla... La montagna non è razzista, non è totalitaria e totalizzante... La montagna ama le differenze, poiché unisce la gente permettendo loro di distinguersi e riconoscersi, quindi poi di arricchirsi grazie all'interscambio culturale, proprio grazie a quelle piccole particolarità e "nuances" che mi portano - forse troppo spesso - a scrivere "vive la différence".

Buone montagne a tutti (anche a chi, cercando di seguire un nesso logico in questa sorta di "stream of consciousness" paraalpinistico, si è rotto gli epididimi e mi ha cortesemente mandato ad evacuare...

Arterio
danbear
00martedì 25 settembre 2007 19:26
Re:
arteriolupin, 25/09/2007 10.27:

Ribuongiorno a tutti,

innanzitutto i miei sensi di stima a Danbear che ha ottenuto la stelletta dorata. Dovremo chiamarti Tenente?


***Grazie x la stima,ma se puoi,evita i gradi (o graduati),non ci sono uniformi ne armi nel mio vocabolario( tranne il mitico svizzero) [SM=g7066] birra pagata naturalmente [SM=g7075]


Per quanto riguarda i diritti d'Autore, certamente hai diritto alla Tua quota. Sarà mia cura pagartela nella forma liquida o solida più gradita.



*** Ri-grazie,thè verde,in foglia... [SM=g7076]



Veniamo adesso ad alcune cose che ho letto. Saper ascoltare il silenzio dei monti... Pare un ossimoro, ma non lo è, e chi gira in montagna mi capisce bene. Saper ascoltare i rumori della natura permette di poter ascoltare quella miriade di sensazioni o "voci interiori" che troppo spesso la freneticità e lo "stress" della vita quotidiana, troppo rumorosa, affollata di voci che forse non vorresti sentire, ti rende imposssibile percepire.
L'andar per monti ha tremila motivazioni: c'è chi ci va per spiritualità, chi ci sale per una sorta di sfida a sè stesso, chi per realizzarsi, chi ancora perché perché trova un equilibrio psico-fisico, chi, semplicemente, perché gli piace e non si chiede un perché, chi, ancora, lo fa per dovere o moda...
Non sto a giudicare nessuno.
Personalmente, molto personalmente, trovo il contatto con la natura dell'Alpe un qualcosa di coinvolgente, di appagante a 360°. Mi appaga il fisico, mi appaga il gusto del bello, mi appaga - con tutti i panorami cangianti ogni paasso - la sete inestinguibile ed eterna di scoperta, di qualcosa di nuovo... Le montagne sono un territorio dove, anche passando 4 volte al giorno per lo stesso punto, si scopre ogni volta qualcosa di nuovo, un particolare nuovo, una prospettiva prima non vista...



***Mah,leggendoti mi par di capire che,oltre a ciò che hai ampiamente descritto, anche polenta e capriolo ti appaghino il fisico....o mi sbaglio [SM=g7059] [SM=g7059] [SM=g7059]



Oltre a questo, occupandomi professionalmente di etnografia e dialettografia, di sociolinguistica e di "contaminazioni" microculturali, l'arco alpino - e non solo, ma posso parlare solo delle Alpi e al massimo di Tatra e Carpazi - la montagna mi permette di riscoprire angoli di realtà che pensavo relegati alla storia o al folklore, residui linguistici, etnografici, folkloristici che si pensavano persi... Le montagne riportano ad un "passo lento" che permette di osservare il particolare e non l'universale... E, seguendo io il metodo induttivo e non deduttivo, per la conoscenza parto dal particolare, sperando di avere abbastanza tempo per avvicinarmi all'universale... In più, nella nostra società, quella di cui alcuni si vergognano far parte, l'universale viene consegnato bell'e pronto, impacchettto sotto forma di fast food, fast culture, fast news... La globalizzazione avrà - non nego - alcuni lati positivi.. Ma io, da buon vecchio sclerotico, resto attaccato a quei minimi valori originari, a quelle piccole particolarità che mi fanno riconoscere come unicum... La montagna mi permette di continuare a cogliere il particolare, nel modo di vivere, di parlare, nel mantenere termini "arcaici" oppure "obsoleti", così come nell'affrontare una marcia o una passeggiata...
In più, la montagna permette a me, a chi la pensa più o meno come me ed a tutti coloro che la pensano in modo totoalmente differente, di sentirsi bene e di gustarla... La montagna non è razzista, non è totalitaria e totalizzante... La montagna ama le differenze, poiché unisce la gente permettendo loro di distinguersi e riconoscersi, quindi poi di arricchirsi grazie all'interscambio culturale, proprio grazie a quelle piccole particolarità e "nuances" che mi portano - forse troppo spesso - a scrivere "vive la différence"


***Sulla global e i suoi lati positivi ( x chi? [SM=g7064] )ne parleremo quando ci si incontra,x il resto concordo con te su tutto ( anche sul fatto del buon vecchio sclerotico [SM=g7076] [SM=g7076] ),e quando c'incontreremo,capirai il xchè.



Buone montagne a tutti (anche a chi, cercando di seguire un nesso logico in questa sorta di "stream of consciousness" paraalpinistico, si è rotto gli epididimi e mi ha cortesemente mandato ad evacuare...

Arterio






arteriolupin
00martedì 25 settembre 2007 20:22
Oh Yes, Danbear, sono estremamente sensibile al fascino della buona cucina...Odio la nuovelle cuisine, comunque...

Il the te lo offrirò con piacere, e non solo quello.
Sono un bradipo, quindi potremo fare assieme solo piccole escursioni (non ti vorrei rallentare), ma ottime mangiate e chiacchierate.

A presto

Arterio
(Ale74)
00mercoledì 26 settembre 2007 09:33
Per ArterioLupin
Visto che il termine bradipo (animaletto molto simpatico) sta diventando di uso comune, propongo la fondazione del Club "I Bradipi di Montagna" [SM=g7077] .

Ciao,
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com