Ribuongiorno a tutti,
innanzitutto i miei sensi di stima a Danbear che ha ottenuto la stelletta dorata. Dovremo chiamarti Tenente?
***Grazie x la stima,ma se puoi,evita i gradi (o graduati),non ci sono uniformi ne armi nel mio vocabolario( tranne il mitico svizzero)
birra pagata naturalmente
Per quanto riguarda i diritti d'Autore, certamente hai diritto alla Tua quota. Sarà mia cura pagartela nella forma liquida o solida più gradita.
*** Ri-grazie,thè verde,in foglia...
Veniamo adesso ad alcune cose che ho letto. Saper ascoltare il silenzio dei monti... Pare un ossimoro, ma non lo è, e chi gira in montagna mi capisce bene. Saper ascoltare i rumori della natura permette di poter ascoltare quella miriade di sensazioni o "voci interiori" che troppo spesso la freneticità e lo "stress" della vita quotidiana, troppo rumorosa, affollata di voci che forse non vorresti sentire, ti rende imposssibile percepire.
L'andar per monti ha tremila motivazioni: c'è chi ci va per spiritualità, chi ci sale per una sorta di sfida a sè stesso, chi per realizzarsi, chi ancora perché perché trova un equilibrio psico-fisico, chi, semplicemente, perché gli piace e non si chiede un perché, chi, ancora, lo fa per dovere o moda...
Non sto a giudicare nessuno.
Personalmente, molto personalmente, trovo il contatto con la natura dell'Alpe un qualcosa di coinvolgente, di appagante a 360°. Mi appaga il fisico, mi appaga il gusto del bello, mi appaga - con tutti i panorami cangianti ogni paasso - la sete inestinguibile ed eterna di scoperta, di qualcosa di nuovo... Le montagne sono un territorio dove, anche passando 4 volte al giorno per lo stesso punto, si scopre ogni volta qualcosa di nuovo, un particolare nuovo, una prospettiva prima non vista...
***Mah,leggendoti mi par di capire che,oltre a ciò che hai ampiamente descritto, anche polenta e capriolo ti appaghino il fisico....o mi sbaglio
Oltre a questo, occupandomi professionalmente di etnografia e dialettografia, di sociolinguistica e di "contaminazioni" microculturali, l'arco alpino - e non solo, ma posso parlare solo delle Alpi e al massimo di Tatra e Carpazi - la montagna mi permette di riscoprire angoli di realtà che pensavo relegati alla storia o al folklore, residui linguistici, etnografici, folkloristici che si pensavano persi... Le montagne riportano ad un "passo lento" che permette di osservare il particolare e non l'universale... E, seguendo io il metodo induttivo e non deduttivo, per la conoscenza parto dal particolare, sperando di avere abbastanza tempo per avvicinarmi all'universale... In più, nella nostra società, quella di cui alcuni si vergognano far parte, l'universale viene consegnato bell'e pronto, impacchettto sotto forma di fast food, fast culture, fast news... La globalizzazione avrà - non nego - alcuni lati positivi.. Ma io, da buon vecchio sclerotico, resto attaccato a quei minimi valori originari, a quelle piccole particolarità che mi fanno riconoscere come unicum... La montagna mi permette di continuare a cogliere il particolare, nel modo di vivere, di parlare, nel mantenere termini "arcaici" oppure "obsoleti", così come nell'affrontare una marcia o una passeggiata...
In più, la montagna permette a me, a chi la pensa più o meno come me ed a tutti coloro che la pensano in modo totoalmente differente, di sentirsi bene e di gustarla... La montagna non è razzista, non è totalitaria e totalizzante... La montagna ama le differenze, poiché unisce la gente permettendo loro di distinguersi e riconoscersi, quindi poi di arricchirsi grazie all'interscambio culturale, proprio grazie a quelle piccole particolarità e "nuances" che mi portano - forse troppo spesso - a scrivere "vive la différence"
***Sulla global e i suoi lati positivi ( x chi?
)ne parleremo quando ci si incontra,x il resto concordo con te su tutto ( anche sul fatto del buon vecchio sclerotico
),e quando c'incontreremo,capirai il xchè.
Buone montagne a tutti (anche a chi, cercando di seguire un nesso logico in questa sorta di "stream of consciousness" paraalpinistico, si è rotto gli epididimi e mi ha cortesemente mandato ad evacuare...
Arterio