Problema ripartitore di calore su radiatore

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bimotadb7
00domenica 26 aprile 2009 10:52
Buongiorno

Abito nella mansarda di un condominio IPES formato da circa 80 alloggi. In Ottobre 2008 l’amministratore ha deciso di far installare, da una ditta specializzata dei ripartitori di calore Twin Tech Data della ditta Techem. Lo scopo di tale installazione, secondo l’amministratore, è quello di avere un controllo preciso sul consumo ed una miglior gestione del risparmio del riscaldamento per il calcolo delle spese condominiali.
Dopo l’installazione, mi sono accorto che, con il riscaldamento spento (la valvola chiusa) il contatore continuava a salire ugualmente, perché percepiva la dissipazione del calore dovuta al radiatore caldo. Infatti, all’arrivo delle spese condominiali mi sono trovato con circa € 700 in più dell’anno precedente pur avendo usufruito meno del riscaldamento, in quanto, per risparmiare, nell’arco della giornata chiudevo alcuni radiatori.
Ho deciso dunque d’informarmi e tutte le ditte che ho interpellato m’hanno specificato che con questa installazione “incompleta”, senza la valvola termostatica, non esiste alcuna limitazione al conteggio delle unità termiche e quindi praticamente non è stato possibile procedere ad una ripartizione che metta d’accordo gli utilizzatori, dunque non permette nessun risparmio.
Inoltre l’installatore da me interpellato, non ha seguito i criteri di taratura del ripartitore, ossia non ha tenuto in considerazione la valutazione della temperatura ambientale e la compensazione dell’ubicazione tramite riduzioni (coefficiente correttivo dei piani). Praticamente, con questa installazione, vengono penalizzati solo i piani superiori ed a nord.
Ho chiesto all’amministratore di motivarmi questo 60% di spesa in più ma non ho ricevuto nessuna risposta. Inoltre sono venuto a conoscenza che nelle spese di condominio non è stata inserita la ripartizione del 30% di quota fissa sul riscaldamento.
Come dovrei comportarmi? A chi mi posso rivolgere per avere chiarimenti in merito? Sono obbligato a pagare questo 60% in più?
=Cristian82=
00martedì 28 aprile 2009 09:59
Allora, mi sembra di intuire che l'impianto si acentralizzato, ovvero ci sia una caldaia di TOT potenza a servizio di tutti gli appartamenti. Bisogna vedere innanzitutto se i ripartitori installati sono quelli a doppio controllo oppure no, ovvero se percepiscono sia la temp. ambiente, che quella superficiale del radiatore ed eventuale presenza di fonti aggiuntive di calore (camino, stufa, ecc).
Comunque questi ripartitori hanno bisogno, come dice giustamente lei, di essere tarati in base al modello di radiatore scelto (in ghisa, alluminio, acciaio) ed in base alle dimensioni. Comunque, a mio avviso, era molto più sensato (non so se in questo caso sia possibile, bisognerebbe vedere la centrale) mettere dei contabilizzatori di calore sul collettore di centrale (sperando che sia presente) che quindi va a leggere il reale consumo; in più andava applicata una quota fissa per la caldaia da ripartire a tutto il condominio in equal misura.
Per quanto riguarda "A chi mi devo rivolgere?", beh qui forse è più una questione di avvocati (che ovviamente si rivolgeranno a tecnici specializati). Comunque è bene che non lasci passare inosservata la questione anche perchè un intervento di miglioria non può comportare ASSOLUTAMENTE un aumento di consumi, neanche del 5%, figuriamoci del 60%.

Resto a sua disposizione e comunque, per curiosità, mi faccia sapere se ci sono sviluppi.

Saluti
Cristian
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