Primo soccorso volatili di Giusy 61

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psitta
00domenica 22 aprile 2007 14:24
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Il merlo (Turdus merula)

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(nella foto: femmina di Merlo)

La prima cosa da fare è cercare di valutarne le condizioni fisiche; verificare che non abbia subito traumi agli arti e al corpo, e che non sia eccessivamente sottopeso. Per far ciò, è sufficiente passare un dito al centro del torace per lungo, se al tatto si sentirà l'osso sternale prominente, significherà che da alcuni giorni non è alimentato oppure che può esserci in corso una patologia. Una peculiarità di questi uccelli in caso di cattura, è la facoltà di "mimare" paralisi o zoppia agli arti o addirittura farsi credere morti, il loro istinto di sopravvivenza in questo modo fa in alcuni casi credere al predatore, in questo caso noi, che non possono servire a nulla.

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(nella foto: piccoli nel nido)

 

Scrivendo ciò, mi torna alla mente un episodio capitatomi anni addietro.

Un giorno una ragazzina mi portò un pullus di merlo con le zampette tutte fasciate. La ragazzina piangendo, affermò che non si reggeva in piedi perchè aveva le zampe rotte e di aiutarlo. Impiegai molto tempo a togliere le bende delicatamente, per verificare l’effettivo stato degli arti inferiori e...sorpresa! Il piccolo merlo non aveva assolutamente nulla; aveva solo mimato una bella paralisi. Vi lascio immaginare la felicità della bambina… I piccoli di merlo una volta impiumati ma ancora inetti al volo, scendono a terra nascondendosi nei cespugli aspettando il ritorno dei genitori alla ricerca di cibo per nutrirli. E’ quindi non insolito, vedere i piccoli zampettare intorno a cespugli nell’attesa. Per questo motivo nel caso il pulcino trovato risultasse sano, è bene rimetterlo nel luogo dove è stato recuperato, controllando non visti se i genitori, allontanati dalla nostra presenza, ritornino a prendersene cura. E'sottointeso che, se nel luogo del ritrovamento ci si rende conto dell'esistenza di pericoli (cani, gatti, automobili, frequentazione continua di persone o bambini etc.) non ci resta altro da fare che recuperare il piccolo e tentare di salvarlo da morte certa.

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http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/1/18/Merlo.JPEG

(nella foto: maschio di Merlo)

 

Per il trasporto, cercheremo di recuperare una piccola scatola di cartone preventivamente forata per il passaggio dell’aria: L’ideale sarebbe in ogni caso consegnarlo ad un centro di recupero selvatici, dove vi sono persone competenti che potranno prendersene cura oltre che curarlo in caso di bisogno e cosa molto importante per la sua crescita, potrà essere alloggiato con altri piccoli sfortunati come lui.

Se ciò non fosse possibile, appena arrivati a casa, dovremo cercare di reidratarlo, potremo utilizzare una siringa senza ago somministrandogli alcune gocce di acqua che avremo preparato utilizzando una tazzina di caffè colma d'acqua in cui avremo sciolto un cucchiaino raso di zucchero ed un puntina di sale. Se il piccolo è già impiumato, come alimentazione è possibile somministrare della carne macinata magra passata nella farina gialla e/o nella farina multicereali e ceci, mela e carota grattugiate, inoltre camole della farina o camole del miele, a cui preventivamente avremo tolto la testa. Una volta al giorno è bene aggiungere al pasto una piccola dose di Sali minerali. I pasti dovranno essere frequenti, circa ogni 2 ore, escludendo le ore notturne.

Ogni pasto sarà composto da 3-4 palline (della grandezza di un cece), di carne macinata con 2-3 camole o tarme della farina, una se del miele. Dopo ogni pasto si dovrà somministrare, con una siringa senza ago, dell'acqua. Solitamente ne assumono circa 1,5 - 2 ml.

In questa fase sconsiglio di utilizzare il pastone per insettivori normalmente venduto, ho potuto riscontrare somministrandolo una elevata mortalità di questi piccoli, forse per i troppo derivati del pane o forse per la presenza elevata di grassi; preferisco metterlo a disposizione solo quando iniziano a nutrirsi autonomamente. Le prime volte è possibile non aprano il becco spontaneamente, sarà quindi da aprire forzatamente; occorrerà fare molta attenzione perchè è ancora molto tenero ed è facile procurare loro lesioni, non bisognerà assolutamente forzarlo sulla punta, ma ai lati.

Passata la paura iniziale, spalancheranno da soli il becco facilitando la somministrazione del cibo in gola con l’ausilio di una pinzetta o di un bastoncino (tipo cotton-fioc) a cui verranno tolte le estremità di cotone.

L’ alloggiamento provvisorio, può consistere in una grande scatola di cartone, ma nel giro di pochi giorni bisognerà fornirgli una gabbia più grande possibile perchè possa muoversi in sicurezza e fare movimento rinforzando la muscolatura alare. Sempre dopo pochi giorni si potrà lasciare a disposizione sul fondo della gabbia una ciotola con dell’alimento, in questo caso va bene del pastone per insettivori, della farina multicereali e di ceci, dei piccoli pezzetti di mela e carota e soprattutto le camole della farina o del miele vive. In questo modo, il piccolo attirato dal movimento imparerà ad usare il becco per smuovere e cercare la preda di cui sono ghiotti. Logicamente, occorre mettere anche una piccola ciotola con dell’acqua fresca da cambiare di frequente.

La crescita di questi piccoli è veloce, lo si noterà da un giorno all’altro. Se ciò non dovesse accadere e la crescita appare stentata, è probabile vi siano delle patologie in corso, sarebbe pertanto auspicabile un controllo veterinario aviare per verificarle.

Nell’ arco di 15-20 giorni prenderà la forma slanciata di merlo adulto; il piumaggio sarà perfetto e le ali ben aderenti e posizionate sul dorso e mangerà autonomamente.

Dopo una decina di giorni, esistendo queste condizioni, il merlo potrà essere liberato. Non serve riportarlo dove è stato trovato, è sufficiente liberarlo in una zona verde e tranquilla, dove ci saranno altri suoi simili.

Si ricorda che in base alle vigenti Leggi, il merlo è protetto in Italia. E’ quindi vietata la detenzione di soggetti non anellati e sprovvisti di certificazione che ne attesti la nascita in cattività.

Giusy61.

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