Premiata, la nuova sfida di Shawn Kemp: "Una occasione per dimostrare di essere cambiato"

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00venerdì 12 settembre 2008 12:08
C’era grande attesa e l’evento ha rispettato pienamente le aspettative dei presenti: sala dell’Oratorio San Giovanni Battista a Montegranaro, con un murales in cui spiccava lui, il grande Shawn Kemp, con intorno tutti i suoi nuovi compagni di squadra e sul tavolo della conferenza stampa tutti i vertici della Sutor basket, a partire dal Presidente Tiziano Basso seduto accanto a Graziano Mazza, titolare del marchio Premiata che sponsorizza la società di Montegranaro da 9 anni, a Roberto Carmenati, Direttore Tecnico e regista dell’operazione Kemp-Premiata per finire col coach Alessandro Finelli.

Si è iniziato con un filmato tratto dal Network Americano Nbc che Carmenati ha voluto mostrare ai presenti, in cui si vede Kemp che a Houston (“con 35° di temperatura” ha sottolineato il Direttore Tecnico), sale e scende di corsa le scalette di 2 stadi del capoluogo Texano. “Ho voluto mostrarlo per dimostrare come Shawn non abbia mai smesso di allenarsi e della voglia che ha sempre avuto di tornare ad essere un protagonista”.

Quindi gli interventi del Presidente, dello sponsor e del coach della Premiata basket, ognuno esprimendo dal proprio punto di vista il piacere e l’orgoglio di avere nel roster del 2008/2009 un grande atleta come Kemp e che hanno introdotto il protagonista dell’incontro. Infine è toccato a lui, “The Reignman”, l’uomo che sta facendo vivere un’attesta spasmodica ai tifosi di fede Sutor, che sta stimolando l’immagine del movimento cestistico Italiano e che catalizza su di sé attenzioni dagli Usa ma anche da molti paesi Europei.

La conferenza Stampa, presenti molte dei principali Media Nazionali, si è protratta per circa un’ora e venti minuti. Vi proponiamo pillole di alcuni dei passaggi più significativi, riservandoci di essere più dettagliati nelle prossime ore.



Shawn, che idea avevi di Montegranaro prima di partire e che idea hai ora che sei qui da qualche giorno?

“Ne avevo parlato con Carmenati ma non avevo particolari aspettative. Ora mi aspetto solo di lavorare tanto con pazienza ed impegno perché voglio portare avanti quest’esperienza con risultati positivi. Credo che ci siano i presupposti perché qui credono tutti in me e questo per me è un fattore importante”.



Perché rientri solo ora, dopo 5 anni?

“Non ho mai smesso, mi sono allenato tutti i giorni. Nel 2003 non ero soddisfatto del livello del gioco né delle mie prestazioni e mi sono preso una pausa. Davanti alla prima offerta importante ho deciso di tornare”.



E’ una sfida con te stesso?

“Non volevo avere rimpianti e quindi ho colto questa occasione per dimostrare di essere cambiato”



Tu ed Armstrong che tornate sulla breccia: è il ruggito dei vecchietti americani?

“Non penso di essere vecchio. Ho un cuore di un ventenne. Ho affrontato tante sfide nella mia vita e sono pronto anche per questa, così farò vedere a chi mi ha giudicato negli ultimi 5 anni che su di me ha detto cose sbagliate”.



In Italia troverai pochi aerei e tanti pullman; ritmi molto diversi rispetto alle tue abitudini negli States.

“Vengo dall’indiana e anche lì c’è una certa mentalità molto simile a questa. Non mi interessa come ci sposteremo: da parte mia voglio essere il primo ad arrivare agli appuntamenti ed essere puntuale”.



Perché sei venuto in Italia?

“Sono qui per l’amicizia con Carmenati, l’unica persona autorizzata ad essere presente durante i miei allenamenti negli Usa!”



Per gli Usa, quella di Pechino è stata una sorta di redenzione, lo sarà anche per te Montegranaro?

“Non so se la mia sarà una redenzione. Ma quella che ho appena iniziato resterà comunque una esperienza importante nella mia storia”.



Quanto tempo ti ci vorrà per tornare “The Reignman” in Italia?

“Lavorerò giorno per giorno: non aspettatevi 30 punti a partita, lavorerò per la squadra e farò tutto quello che serve per arrivare a vincere”.



La vita di Montegranaro è molto diversa da quella di Seattle: ti adatterai?

“E’ vero, però qui ci sono belle persone e c’è il mare… Per me va bene così”.



E della Premiata, cosa pensi?

“Buon team. Dobbiamo crescere e lavorare ma abbiamo un buon staff. Io sono pronto ad imparare da tutti e a mettere a disposizione la mia esperienza”.



Ti sei sentito discriminato dalla NBA in questi anni?

“No, non credo di essere stato discriminato dalla Nba. Quello che mi ha dato più fastidio è la mia immagine in quegli anni”. Poi è intervenuto Carmenati che ha aggiunto: “lui per modestia non dice che contatti ne ha avuti da squadre Nba ma forse ha avuto paura di non avere più la garanzia essere considerato il numero 1 ed ha rinunciato”.



E’ Kemp che deve ringraziare Carmenati o Carmenati, Kemp?

“Io Carmenati l’ho già ringraziato: Roberto ha creduto in me quindi ci siamo incontrati ed abbiamo deciso di iniziare quest’avventura”.



Il 5 Ottobre ci sarà la sfida contro la Virtus che i tifosi non vedono l’ora di gustarsi: Kemp contro Ford...

“Io voglio vincere contro chiunque. Ho visto un suo video è un ottimo saltatore ma io non voglio vincere a livello personale, voglio vincere la partita”.


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